Il papà della rete torna a parlare della privacy su internet

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Sir Tim Barners-Lee, il creatore del World Wide Web, parlando con il Guardian dopo aver ricevuto il premio Turing (l’equivalente del premio Nobel, ma riguardante l’informatica), ha discusso nuovamente del problema della privacy su internet.

Nella fattispecie, il papà del web ha affermato che l’atteggiamento dei politici nei confronti di internet è “veramente spaventoso”. Il cinquantunenne ha dichiarato che “quando usiamo il web, siamo molto vulnerabili. Ci sono cose che facciamo sul web che praticamente rivelano tutto su di noi. Il motivo è molto semplice: tanto di ciò che facciamo nella quotidianità finisce in rete attraverso pochi click. Ad esempio molti si affidano ad internet per le auto diagnosi e non vanno più dal medico
Parlando della recente legge degli Stati Uniti, che permette agli ISP di vendere la cronologia dei propri clienti agli inserzionisti, Berners-Lee ha affermato che ci sarebbe dovuto essere un partito d’opposizione nei confronti di questa legge: “la privacy è un valore fondamentale per l’America. I Democratici lottano per essa, e lo stesso fanno i Repubblicani, ma se tolgono la neutralità alla rete, dovranno fare i conti con il dibattito pubblico e con le numerose manifestazioni che terranno le associazioni a difesa”.