Il primo smartphone Ubuntu arriverà senza un app store

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Creare uno smartphone di successo non significa realizzare un progetto significativo solo dal punto di vista hardware. Un sistema operativo che garantisce l'utilizzo di un gran numero di applicazioni, ottimizzate al meglio, è ugualmente fondamentale per la risucita di un prodotto. Ce lo insegna Apple, ce lo sta dimostrando Google con Android e, ultimamente, anche RIM, con il suo Blackberry 10 in rampa di lancio, ha fatto capire che seguirà fortemente questa strada, visto che garantirà incentivi economici importanti agli sviluppatori che effettueranno porting di applicazioni a pagamento da Android al proprio sistema operativo. Anche Microsoft è impegnata nell'arricchire il più possibile il suo Windows Store, con lo stesso Steve Ballmer che invade le conferenze stampa dei propri partner per pubblicizzare il proprio parco applicazioni. Una strada diversa però, è stata intrapresa dagli ingegneri che stanno dietro il progetto dello smartphone Ubuntu. Secondo Richard Collins, product manager di Canonical, il primo dispositivo Ubuntu, previsto entro i primi mesi del prossimo anno, si rivolgerà ad un'utenza base ed eseguirà solo software pre-installato.

"La nostra strategia d'approccio al mercato sarà basata su un dispositivo non fornito di un application store ricco di applicazioni pronte per il download. Vogliamo tuttavia fornire una serie di applicazioni base già pre-installate e pronte per l'utilizzo". Tuttavia questo smartphone entry-level sarà in grado di accedere ad uno store di terze parti in futuro. Canonical ha intenzione di valorizzare le sue relazioni con i developer ma, nonostante portare le attuali applicazioni desktop di Ubuntu sulla nuova generazione di smartphone e tablet sia relativamente semplice, la compagnia vuole procedere su altre priorità.

Il primo smartphone Ubuntu arriverà senza un app store