Il sogno di Larry Page di costruire una Smart City potrebbe presto diventare realtà

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A quanto pare i piani alti di Google sarebbero ad un passo dal realizzare il sogno di Larry Page, ovvero la Smart City. Secondo il Wall Street Journal, il CEO di Sidewalk Labs, Dan Doctoroff, negli ultimi mesi avrebbe rimescolato le carte per mettere insieme una proposta d'acquisto per rilevare una piccola parte di una città da ricostruire.

L'obiettivo, infatti, è rilevare una città in difficoltà economica, riqualificarla e renderla in grado di ospitare decine di migliaia di residenti.
Doctoroff non è nuovo a progetti del genere, dal momento che è stato vice sindaco di New York ed amministratore delegato di Bloomberg LP. Nel corso di un'intervista rilasciata lo scorso Febbraio ha definito lo sviluppo di una città “una grande idea”, ma ha immediatamente smorzato qualsiasi rumor affermando che, “almeno al momento non posso dirvi nulla”. Da allora il così detto Project Sidewalk ha registrato dei passi avanti significativi e Doctoroff dovrebbe presentarlo prossimamente all'amministratore delegato di Alphabet, Larry Page, che una volta approvato, autorizzerà la società controllata a presentare le prime offerte ai comuni entro la fine dell'anno.
L'obiettivo è costruire una città completamente tecnologica, con hub WiFi pubblici e corsie dedicate per le automobili autonome, il tutto guardando ovviamente all'ambiente che rappresenta per colossi come Google un aspetto di fondamentale importanza. Nel mese di Marzo, Sidewalk Labs ha messo a punto un nuovo progetto battezzato Flow, che è descritto come “una piattaforma di trasporto” che utilizza i dati relativi al traffico per aiutare i manager della città ad identificare i possibili ingorghi e reindirizzare i treni ed autobus in zone più tranquille. I conducenti, dal loro canto, saranno in grado di ottenere informazioni sui parcheggi in tempo reale durante gli spostamenti.
Inizialmente Sidewalk Labs era stata creata per rivisitare New York, ma chiaramente alla luce dei limiti politici, finanziari e normativi, Google ha preferito cambiare strategia.