In sviluppo un nuovo processo che rivoluzionerà la stampa 3D

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Secondo il chimico californiano Jason Rolland, le stampanti 3D utilizzate fino ad oggi sono antiquate, perché utilizzano una tecnologia derivata dalle inkjet classiche, che rallenta notevolmente i tempi di realizzazione di un oggetto.

Il prodotto viene infatti creato sovrapponendo vari strati di materiale uno sopra l'altro, ad un ritmo di pochi millimetri all'ora. Rolland ha sviluppato una nuova macchina, denominata Carbon3D, 100 volte più veloce delle stampanti attualmente in commercio. L’azienda di cui Rolland è vice presidente, ha brevettato una nuova metodologia di stampa, basata su uno specifico materiale in forma liquida, che viene solidificato mediante l’utilizzo di ossigeno e raggi UV. Per creare l'oggetto una piccola piattaforma viene immersa nel liquido: la luce ultravioletta solidifica il materiale in punti specifici, ricreando la forma progettata inizialmente al computer. In pochi minuti il prodotto finito emerge dalla resina. La compagnia ha adattato questo sistema in modo che possa essere usato con una vasta gamma di materiali, dalla plastica rigida fino alle gomme siliconiche. I suoi prototipi sono attualmente in fase di sperimentazione, ma il nuovo processo potrebbe rivoluzionare completamente il settore in pochi anni.