iOS 4 registra le coordinate geografiche per Apple: ecco il perchè
Ricorderete sicuramente la notizia di tre giorni fa inerente la scoperta effettuata da alcuni ricercatori sul sistema operativo mobile di Apple. La questione privacy e la legittimazione della procedura di inoltro dei dati ai server Apple era subito balzata alla ribalta dei maggiori siti e forum sparsi per il Web. In base a cosa e per quale assurda motivazione Apple si arroga il diritto di registrare i nostri spostamenti e memorizzare tutto in un file non criptato e facilmente accessibile (almeno da chi sa dove mettere le mani)? Le risposte sono arrivate, in parte, in queste ore e, a onor del vero, non è che ci rassicurano al 100%.
Innanzitutto precisiamo che gli stessi ricercatori che hanno fatto tale scoperta hanno effettuato la medesima ricerca all'interno di Android e non hanno trovato alcun file del genere. Dunque, questo file, a cosa serve nello specifico? Se attiva la funzione di "Localizzazione" su iOS (quindi il riferimento va indistintamente a iPod, iPhone e iPad) il device inoltra su base regolare dettagliati dati sui nostri spostamenti in modo automatizzato ma completamente anonimo. Gadget Lab ci ricorda di una lettera del consigliere generale di Apple Bruce Sewell mandata ad un paio di membri del Congresso lo scorso anno in cui spiegava come e perché Apple raccoglie dati sulla localizzazione. Senza tirarla troppo per le lunghe pare che Apple raccolga informazioni a proposito delle celle circostanti e degli hot-spot Wi-Fi. Se usate il GPS raccoglie anche le coordinate GPS. I dati vengono trasmessi a Cupertino ogni 12 ore tramite "reti Wi-Fi sicure", anonimizzati e "con un numero di identificazione random generato ogni 24 ore da un dispositivo iOS" quindi nemmeno Apple (in teoria) è in grado di identificarvi. In sostanza, per Apple, ogni utente è un fornitore di informazioni su celle e hot spot Wi-Fi. Questo dovrebbe tranquillizzarci, specialmente la parte sull'anonimizzazione e il codice random che cambia ogni 24 ore. Resta il fatto che il famigerato file con tutte le informazioni, rimane in memoria sul dispositivo, e sul computer senza alcuna forma di protezione, quindi accessibile e, questa volta sì, direttamente collegabile all'identità dell'utente.
FONTE: Gizmondo
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