L'eccellenza di Apple raccontata dall'ex CEO di Anobit

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La strategia aziendale di Apple di affrancarsi sempre più dai produttori di componenti hardware dei propri device sta proseguendo a gonfie vele. Circa un anno fa, Cupertino perfezionò l'acquisizione dell'israeliana Anobit, azienda specializzata nella produzione di memorie flash, per una cifra compresa tra i 400 e i 500 milioni di dollari. L'ex CEO di Anobit, Ariel Maislos, ha rilasciato alcune dichiarazioni a ZDNet riguardo il rapporto con Cupertino e altri colossi dell'industria tecnologica, come Intel:"Avevamo già una relazione di lavoro piuttosto stretta con Apple. Quando lavori nel campo delle memorie flash, è davvero difficile non incontrare Apple a un certo punto, tanto come partner che come cliente. Ed era pure un cliente parecchio importante. Abbiamo sviluppato una buona relazione con loro, al tempo, e si è creato un mutuo apprezzamento tra entrambe le società".

Parole interessanti però, arrivano a proposito della cultura aziendale presente in Apple, focalizzata esclusivamente sul dare il massimo ogni giorno, senza per questo ottenere dei riconoscimenti, come accadeva nella Intel:"Gli ingegneri Intel cui vengono assegnati dei compiti vengono premiati per l'ingegno e la creatività; presso Apple, invece, si dà per scontato che gli ingegneri diano sempre il massimo possibile. Devi essere avanti agli altri anche solo per restare al tuo posto; le aspettative sono altissime per tutti. Apple si aspetta che tutto ciò che fai sia incredibile. Non è questo il caso di Intel; lì nessuno si aspetta che tu sia ‘incredibile'".

L'eccellenza di Apple raccontata dall'ex CEO di Anobit