L'ISIS trasforma i droni commerciali in piccoli bombardieri: è la guerra 2.0

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La guerra che gran parte dell’occidente e le Forze di Sicurezza irachene stanno combattendo contro l’ISIS è certamente insolita, potremmo definirla quasi 2.0. Nonostante i combattenti dell’ISIS sembrino, nei loro video di propaganda, dei contadini sprovveduti, in realtà conoscono benissimo il web, i social network e la tecnologia in generale.

Lo dimostra questa curiosa storia diffusa proprio dai soldati iracheni, che da un giorno all’altro si sono visti arrivare dall’alto granate ed esplosivi. Come riusciva l’ISIS a lanciare queste bombe artigianali? Servendosi di comuni droni commerciali, con tanto di telecamere e congegni realizzati ad hoc per sganciare gli esplosivi. Uno stratagemma sempre più frequente, tanto che le Forze di Sicurezza hanno dovuto a loro volta inventare una contraerea per contrastare e buttare giù i droni prima che arrivassero ad obiettivo. Secondo il sito Rudaw, sarebbero a dozzine i droni lanciati dall’ISIS, piccole armi volanti in missione kamikaze che hanno già ucciso molti civili e danneggiato strumenti nemici.

Fortunatamente i droni non sono stati ancora utilizzati per lanciare armi chimiche, soprattutto - grazie al loro corto raggio - non sono una minaccia per l’occidente, al momento. È comunque incredibile vedere come questo conflitto così artigianale, rudimentale, di trincea, diventi sempre più tecnologico, anche gli iracheni del resto hanno usato dei droni per sorvolare il territorio e aiutare l’artiglieria a colpire gli obiettivi in modo più preciso. È la guerra del nuovo millennio.