La sonda Rosetta ha concluso la sua missione atterrando sulla cometa
Quest’oggi, la sonda Rosetta dell'Agenzia Spaziale Europea ha concluso la sua missione scientifica con un ultimo schianto, seppur morbido data la bassissima gravità, sulla superficie della cometa 67P / Churyumov-Gerasimenko.
Dopo 12 anni nello spazio e più di due anni passati a orbitare attorno alla cometa, Rosetta si stava dirigendo lontano dal Sole e conseguentemente stava esaurendo le sue scorte energetiche. Gli scienziati hanno deciso che invece di lasciare che il veicolo spaziale si allontani per sempre, avrebbero eseguito un'ultima manovra: un tuffo di 20 chilometri sulla superficie della cometa, alla velocità di tre chilometri all'ora, con le macchine fotografiche e gli strumenti scientifici in trasmissione fino all’ultimo secondo. In calce alla notizia potete vedere le ultime immagini che Rosetta ha inviato alla Terra.
L'immagine finale inviata da Rosetta prima dell'impatto è la più sfocata, ed è stata catturata con la fotocamera grandangolare Osiris, componente sviluppata in Italia, ad un'altitudine stimata di soli 51 metri sopra la superficie della cometa.
Queste sono le migliori e più particolareggiate immagini di una cometa che potremo probabilmente mai vedere nel corso della nostra vita, ma mentre la missione Rosetta può definirsi conclusa, gli scienziati dicono di avere ancora decenni di analisi da fare sui dati raccolti dalla sonda e dal suo rover. Rosetta e il suo modulo di atterraggio Philae hanno raccolto tutti i tipi di informazioni possibili su 67P, dal suo campo magnetico alla componenti chimiche dell’acqua.
Grazie a questa missione, abbiamo rivoluzionato tutto quello che sappiamo delle comete, dimostrando che questi oggetti celesti non sono duri ammassi di roccia e ghiaccio, ma oggetti porosi e polverosi che sono in realtà composti per il 70 per cento di spazio vuoto, e che risalgono agli inizi del sistema solare, formandosi, in sostanza, da resti planetari. Mentre ora crediamo che probabilmente non abbiano portato l’acqua sulla Terra, come invece alcune teorie pre-Rosetta affermavano, dalle comete possono essere caduti i primi composti organici poi contenuti nel brodo primordiale, e che forse hanno permesso alla vita di formarsi sul nostro pianeta.
FONTE: The Verge
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