La superficie di Titano è stata plasmata dalle piogge di metano estreme

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Titano, il gigantesco satellite di Saturno, è un corpo solido noto per la sua atmosfera densa, nonché le sue piogge estreme di metano che si abbattono sulla sua superficie. Fino ad oggi ci si aspettava che queste precipitazioni avvenissero ogni millennio, ma gli scienziati dell'UCLA hanno smentito questa convinzione.

La ricerca degli astronomi e geologi dell'università della California mette in evidenza che le piogge di metano accadono meno di una volta l'anno su Titano, che corrisponde a più di 29 anni terrestri. I nuovi dati evidenziano almeno 0,3 metri di metano liquido rilasciato sulla superficie dalla tempesta più violenta calcolata dal nuovo modello, che crea degli allagamenti massivi sul satellite. In corrispondenza dei poli di Titano è infatti possibile trovare fiumi, laghi e mari di idrocarburi. Il resto del terreno è per lo più desertico e ghiacciato.

Il nuovo studio ha evidenziato il notevole effetto di queste precipitazioni intense su tutta la superficie, che in modo simile a quanto accade sulla terra viene modificata in modo permanente scavando il terreno: infatti le piogge violente avvengono lì dove esistono dei conoidi alluvionali (foto in fondo alla news della controparte terrestre), caratteristica anche del nostro pianeta. Questi conoidi sono stati identificati a metà tra i poli e l'equatore, ovvero nella zona intermedia poco più prossima a quella dove sono situati i mari rispetto all'altra più desertica centrale.

Chiaramente il ruolo chiave delle precipitazioni nel plasmare la superficie di Titano viene ricavato dal fatto che la zona equatoriale presenta delle dune, lì dove non ci abbattono le precipitazioni. Purtroppo non si dispongono dati estremamente precisi, perché Cassini ha potuto osservare solo 3 stagioni della luna, mentre il resto è stato dedotto da simulazioni tramite computer.

La superficie di Titano è stata plasmata dalle piogge di metano estreme