Lo smartphone capace di autodistruggersi diventa realtà

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I film di spionaggio ci hanno da sempre abituati a vedere gadget futuristici e avanzati, come ad esempio telefoni e oggetti capaci di autodistruggersi per motivi di sicurezza.

Oggi, grazie ad un team di ricerca in Arabia Saudita, lo smartphone che si autodistrugge esiste davvero. Si tratta di un dispositivo capace di annientarsi in circa tre secondi, il processo può essere avviato manualmente oppure può essere programmato in alcune condizioni particolari. Il funzionamento del meccanismo è molto semplice e agisce sull'alimentazione della batteria: degli elettrodi sono capaci di riscaldare rapidamente le celle, causando così il rilascio di uno speciale polimero che - espandendosi - distrugge il processore del dispositivo in modo estremamente rapido (e no, non stiamo parlando dei Galaxy Note 7, anche se più o meno esplodevano per lo stesso motivo).

Inoltre non è necessario che il possessore del telefono sia a conoscenza di questo meccanismo, grazie al GPS integrato il telefono è capace di autodistruggersi in una determinata posizione o vicino ad essa. Si può distruggere anche da remoto, grazie ad un'app e una password. Al momento si tratta soltanto di un prototipo, ma presto potrebbe essere davvero utilizzato sul campo.