Risolto (in parte) il mistero dello schianto di Schiaparelli

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Lo scorso 19 Ottobre, l’Agenzia Spaziale Europea ha annunciato la riuscita della prima parte della missione ExoMars, riguardante il lancio in orbita del Trace Gas Orbiter. Tuttavia, il lander Schiaparelli, che faceva parte della seconda fase, è misteriosamente scomparso durante l’atterraggio sulla superficie.

I suoi resti sono stati trovati tre giorni dopo e l’ESA ha rilasciato i primi risultati sulle cause dello schianto.
Schiaparelli, infatti, sarebbe atterrato troppo violentemente sul suolo del pianeta rosso, a causa di un problema tecnico con l’apertura dei suoi paracadute, i quali avrebbero dovuto rendere più morbido l’atterraggio. A conferma di ciò ci sono anche delle immagini trovate dal Mars Reconnaissance Orbiter della NASA, che tre giorni dopo ha scattato delle immagini che ritraevano proprio il lander sul suolo di Marte.
I dati raccolti dal lander, così come le immagini degli orbiter, hanno confermato all’agenzia spaziale europea questa teoria. Il paracadute di Schiaparelli si sarebbe dovuto aprire a 12km dal suolo, quando il lander aveva raggiunto una velocità di 1730 chilometri all’ora. Il problema è dato dal fatto che il sistema di navigazione ha calcolato male la rotazione del lander ed il paracadute si sarebbe spero troppo tardi.
L’ESA tuttavia ancora non ha archiviato la questione, e nei prossimi giorni saranno condotte altri indagini. Gli astronauti comunque vedono questo come un modo per apprendere nuove cose, in vista della nuova missione prevista nel 2020, che sarà più sofisticata e costosa.