Samsung invita la corte di Seoul a non emettere il mandato d'arresto per Lee

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Samsung Group, e diversi membri di spicco della comunità imprenditoriale della Corea del Sud, hanno fatto appello ad un tribunale di Seoul allo scopo di non emettere il mandato d’arresto contro il vice presidente della compagnia, Jay Y.Lee.

I procuratori speciali hanno emesso autorizzato il mandato lunedì scorso, come vi abbiamo raccontato su queste pagine, e domani la corte deciderà se Lee andrà in prigione prima del processo in cui è accusato di corruzione e concussione.
Quest’ultimo è solo l’ultimo capitolo in uno scandalo dalle proporzioni epiche. Secondo quanto riferito, il dirigente avrebbe utilizzato un’ingente somma di denaro per alcune fondazioni ed enti legati a Chi Soon-sil, l’amica del presidente Park, dietro al quale si nascondeva un giro di tangenti e favori politici.
Immediata è arrivata anche la risposta di Samsung, che ha respinto le accuse di corruzione. Il presidente Lee potrebbe anche andare a processo senza essere arrestato, e non può lasciare la nazione a causa dell’indagine in corso.