Un ex dipendente Apple svela un lato del carattere di Jobs che nessuno conosceva

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Durante la realizzazione di nuovi prodotti, la segretezza per Apple è cosa sacra, e Steve Jobs aveva sempre sostenuto questa teoria, sin dai primi giorni in cui, negli anni ’90, tornò al timone della società della mela. Solo chi lo conosceva bene, e gli è stato vicino negli ultimi anni, sa quanto l’ex CEO di Cupertino soffrì quando vennero diffuse in anteprima mondiale alcuni immagini relative al prototipo dell’iPhone 4 smarrito in un bar di Redwood City nel mese di Aprile del 2010. David Gelphman, ex dipendente Apple, attraverso le pagine del suo blog personale ha svelato un lato di Steve Jobs molto diverso da quello del CEO pignolo che si è soliti leggere: Gelphman, nel mese di Marzo del 2010, poche settimane prima del lancio della prima generazione di iPad, afferma di aver condiviso l’entusiasmo per il nuovo prodotto e la drammatica situazione di salute di una sua amici, ex dipendente Adobe, per una complicazione derivante da un trapianto di fegato. Conoscendo la passione per la tecnologia dell’amica, Gelphman tentò un’impresa apparentemente impossibile: mostrarle in anteprima l’iPad, ma, da dipendente modello, non si avventurò in un probabile licenziamento, e scelte la strada più giusta se non difficile, ovvero chiedere il permesso a Steve Jobs.

L'ex dipendente compilò la seguente lettera: "Ciao, oggi (Martedì) andrò a visitare una mia amica malata terminale all' ospedale di San Francisco. Ho sentito che probabilmente non vivrà fino a Venerdì. Ha avuto un trapianto di fegato in Febbraio e avevamo tutti grandi speranze, ma purtroppo non ha avuto miglioramenti. Apple mi ha permesso di lavorare (lontano dallo studio) al software di iPad e prendo la segretezza dell' azienda molto sul serio. Speravo di poter avere il permesso da Lei per mostrare delle sue foto dall' iPad, anche se questo non sarà disponibile prima del 3 Aprile. In una normale circostanza non avrei mai avanzato una richiesta del genere, ma neanche mi aspetto che questa richiesta possa essere accolta. Grazie per l' attenzione. David Gelphman". Quest'ultimo, senza nutrire particolari speranze in una risposta dell'allora CEO di Apple, dopo soli 3 minuti, e con immensa sorpresa, ricevette una mail da parte di Jobs, contenente un testo tanto eloquente quanto significativo: "OK, inviato dal mio iPhone". La gioia di poter mostrare in anteprima il tablet alla cara amici, si contrappose subito con la tristezza per la scomparsa della ragzza, che avvenne lo stesso giorno, senza così avere modo di toccare il dispositivo con mano. Anche se in assenza di conferme ufficiali da parte di Jobs, le condizioni di salute dell'ex CEo non apparivano molto differenti da quella della ragazza e, con ogni probabilità, proprio per questa ragione Steve Jobs rispose alla richiesta con un laconico OK, volendo offrire solidarietà ad una persona che condivideva il suo medesimo dramma.