Il "New Shepard" della Blue Origin simulerà la gravità lunare come non mai

Il 'New Shepard' della Blue Origin simulerà la gravità lunare come non mai
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La Blue Origin, compagnia aerospaziale fondata dal multi-miliardario Jeff Bezos, sta portando avanti i lavori per il suo primo lanciatore adibito al turismo suborbitale, il "New Shepard". Durante i suoi voli parabolici potrà riprodurre ambienti di microgravità come mai prima d'ora.

Abbiamo già parlato in passato dell'interessante progetto del New Shepard, e di recente ci sono stati anche importanti passi avanti per renderlo uno dei primi lanciatori suborbitali dedicati al "turismo spaziale".

Una delle sue principali peculiarità sarà quella di poter seguire delle lunghe traiettorie paraboliche e - attivando una rotazione controllata sul proprio asse - potrà simulare vari ambienti di microgravità. Molti turisti che compreranno i biglietti sicuramente vorranno provare l'ebrezza del "0 g", ma non è l'unica opzione a disposizione dei clienti.

Come succede su molti altri veicoli simili sia scientifici, sia per turisti (come ad esempio l'aereo Zero-G) è possibile sperimentare diverse simulazioni gravitazionali, come quella marziana, metà terrestre e lunare. Se è una caratteristica messa in atto anche da mezzi precedenti, perché il New Shepard è più utile degli altri?

La risposta risiede nel limite di tempo che queste simulazioni possono durare: su un volo Zero-G, ad esempio - per ricreare determinate condizioni di gravità - l'aereo si lascia andare in "cadute" controllate, e questo limita di molto il tempo in cui può permettersi una simile situazione (altrimenti rischierebbe di perdere il controllo). In genere non durano più di mezzo minuto.

Il New Shepard promette simulazioni lunghe anche due minuti, e questo grazie al fatto che il veicolo potrà simulare la gravità ruotando sul proprio asse, senza necessità di variare la sua orbita. A questa specifica caratteristica si è interessata molto anche la NASA, che ha promesso di investire risorse e denaro per aiutare la Blue Origin a perseguire i suoi obiettivi.

L'interesse dell'agenzia spaziale statunitense è legato al fatto che i tempi più estesi di riproduzione della gravità lunare, possono permettere analisi scientifiche e test più accurati. La NASA ha la sua propria flotta di aerei e vettori per questi scopi, ma approfittare di un veicolo ormai quasi ultimato è una situazione comoda e soprattutto proficua per ambo le parti.

Ci sarebbe ovviamente anche la Stazione Spaziale Internazionale su cui eseguire questi test, ma come sappiamo lanciare esperimenti e strumentazioni scientifiche sulla ISS non è gratis, e non sempre ogni unità trova posto nelle capsule cargo dirette verso l'avamposto orbitale.

Il primo volo con gravità lunare simulata per il New Shepard potrebbe avvenire già nel 2022. Chissà che non sia lui il veicolo che darà il via alle "vacanze spaziali dell'umanità".