Sin dalla presentazione ufficiale di Tesla Bot, avvenuta nell'estate del 2021, Optimus ha riscosso feedback contrastanti in un mix tra entusiasmo e preoccupazione. Nella mente del visionario patron di Tesla, il suo Robot umanoide sarà la risposta per un futuro in cui la manodopera umana non sarà più sufficiente a fronteggiare la domanda crescente. Tra le motivazioni del magnate sudafricano ci sono anche ragioni di interesse personale, economico e soprattutto di sicurezza. A detta di Elon Musk, infatti, qualcuno prima o poi lo farà, e se sarà tesla a farlo, potrà anche assicurarsi che rispetti determinati standard di sicurezza. Ma cosa sappiamo del Tesla Bot? Scopriamolo insieme.
Un progetto futuristico e prioritario
Il robot umanoide Optimus, per Tesla, è una priorità assoluta, tanto da scavalcare nella lista dei lavori in corso anche Tesla Semi e il colossale Cybertruck.
Il Tesla Bot dovrebbe aderire alle tre leggi della robotica, grazie a un software derivato da Autopilot, il sistema semi-senziente già utilizzato nelle autovetture elettriche del brand, ma dovrebbe anche essere dotato di caratteristiche di base che ne limitino il potenziale offensivo. Per esempio, Optimus non potrà camminare a velocità superiori a 8 km orari. Lo stesso tycoon ne ha parlato, garantendo che il team di sviluppo starebbe lavorando a un prodotto finale impostato in maniera tale da essere limitato sia a livello fisico che meccanico. Quanto ai target di mercato, il robot umanoide di Tesla dovrebbe essere principalmente destinato alle aziende, per svolgere mansioni ripetitive e usuranti, come sollevare e spostare pesi ingenti. Le sue caratteristiche tecniche parlano di una capacità generica di sollevamento di 68kg e di trasporto fino a 21.
Tra guida autonoma e intelligenza artificiale, è chiaro che tutto il percorso che ha portato Tesla dagli albori ai vertici del mercato della mobilità elettrica su quattro ruote sia finalizzato anche a scopi come questo. L'ultima frontiera della creatura di Musk sarà un mix di attuatori, sensori e fotocamere e, nonostante si tratti di un progetto antropomorfo, pescherà a mani basse dalle avanguardie attualmente impiegate anche nelle autovetture del brand. Per interagire con l'ambiente, queste tecnologie consentiranno a Optimus di ricostruire il mondo circostante a partire dalle immagini acquisite, di interpretare le situazioni dinamiche e, in qualche modo, anche di prevedere alcune possibilità di movimento di ciò che lo circonda. Tesla ha come obiettivo quello di sfornare il primo robot umanoide della sua storia nel 2022, almeno secondo quanto dichiarato dall'azienda all'ultimo AI Day e di cui abbiamo avuto modo di parlare anche nel nostro ultimo speciale sull'Intelligenza Artificiale di Elon Musk.
Il futuro di questo settore è tutto da scrivere, ma sicuramente il contributo del colosso guidato da Musk sarà sostanziale. I punti interrogativi del pubblico e degli addetti ai lavori, tuttavia, sono ancora numerosi. È ancora impossibile stabilire con certezza quale sarà il suo impatto sul mercato, per esempio, così come risulta piuttosto difficile prevederne l'efficacia per i settori ai quali si rivolgerà. Saprà rappresentare la risposta ai problemi di sicurezza sul lavoro e alle mansioni più usuranti per l'uomo? Lo scopriremo, a quanto pare, prima del previsto.
Scopriamo Optimus, il robot umanoide con cui Tesla vuole cambiare il futuro
Chiamato amichevolmente Tesla Bot, Optimus rappresenterà l'ultima frontiera dell'innovazione del colosso guidato da Elon Musk.
Sin dalla presentazione ufficiale di Tesla Bot, avvenuta nell'estate del 2021, Optimus ha riscosso feedback contrastanti in un mix tra entusiasmo e preoccupazione. Nella mente del visionario patron di Tesla, il suo Robot umanoide sarà la risposta per un futuro in cui la manodopera umana non sarà più sufficiente a fronteggiare la domanda crescente. Tra le motivazioni del magnate sudafricano ci sono anche ragioni di interesse personale, economico e soprattutto di sicurezza. A detta di Elon Musk, infatti, qualcuno prima o poi lo farà, e se sarà tesla a farlo, potrà anche assicurarsi che rispetti determinati standard di sicurezza. Ma cosa sappiamo del Tesla Bot? Scopriamolo insieme.
Un progetto futuristico e prioritario
Il robot umanoide Optimus, per Tesla, è una priorità assoluta, tanto da scavalcare nella lista dei lavori in corso anche Tesla Semi e il colossale Cybertruck.
Il Tesla Bot dovrebbe aderire alle tre leggi della robotica, grazie a un software derivato da Autopilot, il sistema semi-senziente già utilizzato nelle autovetture elettriche del brand, ma dovrebbe anche essere dotato di caratteristiche di base che ne limitino il potenziale offensivo. Per esempio, Optimus non potrà camminare a velocità superiori a 8 km orari. Lo stesso tycoon ne ha parlato, garantendo che il team di sviluppo starebbe lavorando a un prodotto finale impostato in maniera tale da essere limitato sia a livello fisico che meccanico. Quanto ai target di mercato, il robot umanoide di Tesla dovrebbe essere principalmente destinato alle aziende, per svolgere mansioni ripetitive e usuranti, come sollevare e spostare pesi ingenti. Le sue caratteristiche tecniche parlano di una capacità generica di sollevamento di 68kg e di trasporto fino a 21.
Tra guida autonoma e intelligenza artificiale, è chiaro che tutto il percorso che ha portato Tesla dagli albori ai vertici del mercato della mobilità elettrica su quattro ruote sia finalizzato anche a scopi come questo. L'ultima frontiera della creatura di Musk sarà un mix di attuatori, sensori e fotocamere e, nonostante si tratti di un progetto antropomorfo, pescherà a mani basse dalle avanguardie attualmente impiegate anche nelle autovetture del brand.
Per interagire con l'ambiente, queste tecnologie consentiranno a Optimus di ricostruire il mondo circostante a partire dalle immagini acquisite, di interpretare le situazioni dinamiche e, in qualche modo, anche di prevedere alcune possibilità di movimento di ciò che lo circonda.
Tesla ha come obiettivo quello di sfornare il primo robot umanoide della sua storia nel 2022, almeno secondo quanto dichiarato dall'azienda all'ultimo AI Day e di cui abbiamo avuto modo di parlare anche nel nostro ultimo speciale sull'Intelligenza Artificiale di Elon Musk.
Il futuro di questo settore è tutto da scrivere, ma sicuramente il contributo del colosso guidato da Musk sarà sostanziale. I punti interrogativi del pubblico e degli addetti ai lavori, tuttavia, sono ancora numerosi. È ancora impossibile stabilire con certezza quale sarà il suo impatto sul mercato, per esempio, così come risulta piuttosto difficile prevederne l'efficacia per i settori ai quali si rivolgerà. Saprà rappresentare la risposta ai problemi di sicurezza sul lavoro e alle mansioni più usuranti per l'uomo? Lo scopriremo, a quanto pare, prima del previsto.
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