Anteprima Sony SmartBand 2, ora con sensore per il battito cardiaco

Sony presenta il nuovo SmartBand 2 e aggiunge un sensore per la frequenza cardiaca. Va così a competere in una fascia di prezzo più esigente, dove il Fitbit Charge HR la fa da padrone.

Anteprima Sony SmartBand 2, ora con sensore per il battito cardiaco
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Agli inizi dello scorso anno, Sony entrò nella babele dei braccialetti intelligenti con la sua SmartBand. Il destino di questo device è però stato agrodolce, con delle vendite di media entità. L'azienda ha da poco presentato il suo successore, lo SmartBand 2, che ha però piazzato in una fascia di prezzo superiore. Questo cambio di rotta è spiegabile con l'affollamento delle smartband sotto ai 100 €, e potrebbe effettivamente far emergere questo dispositivo, soprattutto se la parte software risulterà curata. In pratica, Sony si troverà faccia a faccia col gigante Fitbit, che con il suo Charge HR ha fatto un ottimo lavoro - ma anche con il Polar Loop 2. Competere con Fitbit non sarà affatto facile, ma Sony ha portato alcuni miglioramenti e aggiunte per non farsi trovare impreparata. La novità più grande è rappresentata dal cardiofrequenzimetro, oggi disponibile su pochissimi bracciali.

La rilevazione del battito cardiaco

Come al solito, il nucleo della smartband è rappresentato da un rettangolino che racchiude tutta la strumentazione necessaria al funzionamento, compreso il suddetto sensore per il battito cardiaco. La smartband possiede un tasto laterale, ma non è ancora chiaro che lavoro svolga. La frequenza del cuore permette a Sony di stabilire tutta una serie di parametri interessanti, quali il nostro attuale livello di forma, o il valore dello stress. Il cardiofrequenzimetro dovrebbe anche essere disattivabile, in quanto è uno dei maggiori responsabili del consumo di batteria. Il braccialetto include un accelerometro e un giroscopio, e la combinazione di questi due permette al device di contare i nostri passi, interpretando contemporaneamente se stiamo semplicemente camminando o se siamo impegnati in una corsa. Altri tipi di attività potranno essere riconosciute in automatico, ma non sappiamo ancora quali. Forse Sony parla di esercizi fisici quali flessioni o addominali, e noi lo speriamo perché sarebbe una gradita aggiunta.
I giapponesi hanno poi finalmente introdotto il rilevamento automatico del sonno, assente sulla prima edizione della SmartBand. Prima di coricarsi c'era bisogno di premere un tasto per comunicare al dispositivo di passare alla "fase sonno", ma qui fortunatamente non è necessario: la SmartBand 2 è capace di capire quando siamo andati a letto, e ci potrà svegliare (vibrando) anche tramite la funzione di sveglia intelligente. In pratica, questo braccialetto distingue le fasi di sonno leggero e profondo e, se attivo, questo metodo ci farà alzare nei momenti di sonno leggero - ovviamente fino ad un massimo di mezz'ora prima dell'orario in cui abbiamo impostato la sveglia.

Cibi e calorie?

Tutti i dati raccolti dagli strumenti sono radunati ed organizzati dall'applicazione LifeLog prodotta da Sony stessa. L'uscita del dispositivo sarà correlata da una nuova versione dell'applicazione, e noi ci auspichiamo che quest'ultima preveda il conteggio delle calorie con l'inserimento dei cibi. Era una caratteristica assente nella precedente release, che ha fatto perdere all'azienda un po' di terreno rispetto ai diretti avversari, come il Fitbit Flex. LifeLog, eccetto questa mancanza, è un'applicazione ben fatta e crediamo che Sony possa solo migliorarla. Ricordiamo che è compatibile con Android KitKat (4.4 o superiore) e con iOS (8.2 o superiore).
L'associazione tra l'app e il braccialetto si effettua a mezzo del Bluetooth 4.0 Low Energy, ma è anche disponibile un chip NFC all'occorrenza.
Lo SmartBand 2 è dotato di 3 led multicolore, che si accendono nel momento in cui lo smartphone riceve una notifica o una chiamata. Possiamo decidere di cambiare il colore dei led in base all'applicazione che manda la notifica, in modo da conoscere al volo di che tipo di avviso si tratta.
Un'altra feature intrigante è la possibilità di tappare sul braccialetto per mettere in pausa il brano che stiamo ascoltando, o per passare alla traccia successiva senza prendere il cellulare dalla tasca.
Ancora, questo device può vibrare se ci allontaniamo dal dispositivo, e ciò può essere utile per evitare di dimenticare il proprio smartphone sulla scrivania quando si esce di casa.

Leggero e piacevole

Nonostante il Sony SmartBand 2 integri un sensore per la frequenza cardiaca, sembra che esso sia piuttosto leggero, mantenendo una delle proprietà più peculiari del suo predecessore. Il cinturino del bracciale è in silicone e pare solido e ben fatto. Esso si blocca con una clip in metallo che tiene fermo il tutto intorno al polso. Il nucleo del dispositivo è ovviamente removibile, e di conseguenza è sistemabile in un cinturino di un colore diverso o in uno di terze parti. A proprosito dei colori, Sony ha previsto al lancio solo il bianco e il nero, ma sono stati resi noti un modello rosso e un altro color indigo.
Il device, grazie appunto al cinturino, è certificato IP68, quindi è resistente alle immersioni e totalmente protetto contro la polvere. Il dispositivo si ricarica tramite una porta Micro-USB e nonostante la ricarica duri un'ora, la batteria purtroppo ha un'autonomia dichiarata di soli due giorni. E' un valore piuttosto limitato, dovuto - come già detto - alla presenza del cardiofrequenzimetro.

Sony SmartBand 2 La variazione del target di riferimento è una mossa azzardata ma coerente e ragionata. Sony potrebbe effettivamente ottenere un buon successo con la sua nuova SmartBand 2, poiché il wearable pare ben progettato e i competitors da affrontare sono minori. Purtroppo per l’azienda, la concorrenza di Fitbit c’è anche in questa fascia di prezzo e gareggiare con il Charge HR sarà dura. Inoltre, la fetta di clienti disponibile a spendere così tanto per una smartband è statisticamente più esigua, perché il prezzo fissato da Sony è di 119 €, leggermente inferiore rispetto all'HR. Staremo a vedere come andranno le cose a partire settembre 2015, mese in cui il device sarà rilasciato in ben 60 paesi (Italia compresa).