La chimica ai tempi dei social: quattro chiacchiere con Chimicazza

La chimica di tutti i giorni mostrata con ironia e video originali potrebbe sorprendervi: alla fine... "è solo Chimicazza"!

La chimica ai tempi dei social: quattro chiacchiere con Chimicazza
INFORMAZIONI SCHEDA
Articolo a cura di

Alessandro, chimico organico specializzato in green chemistry, è Chimicazza su Instagram e TikTok, dove ha ormai creato una community di più di duecentomila follower.
Grazie al suo alter ego social mostra a migliaia di utenti la chimica per ciò che è: un puro e logico ragionamento scientifico. Tramite i suoi video spiega in modo breve, diretto, ma pur sempre accurato, ciò che succede nelle trasformazioni chimiche o nei fenomeni fisici che ci capita di osservare nella vita di tutti i giorni, sempre con molta ironia.
Che vogliate sciogliere la cellulosa di una maglietta per farne viscosa, che utilizziate della pancetta per produrre sapone o che trasformiate dei filtri di sigaretta in aceto per condire l'insalata, "è solo Chimicazza".
Noi di Everyeye lo abbiamo incontrato per un'intervista che si è trasformata in una piacevole chiacchierata.

Intervistazza con Chimicazza

Everyeye: Come è iniziato tutto? Quando ti sei detto 'Caspita però quello che faccio nel mio laboratorio è interessante, perché tenerlo solo per me'?
Alessandro: "Io ho sempre pensato che la chimica fosse affascinante, degna di nota e che potesse sorprendere la gente, qualcosa di visivamente appagante, in grado di far comprendere in un attimo il funzionamento di qualcosa di naturale che ci è capitato di vivere, ma che magari non sapevi fosse un fenomeno fisico o chimico-fisico. È il motivo per il quale ho capito che avrei voluto studiare chimica nella mia vita. Inoltre, quello che faccio nei video, e anche molto di più, io l'ho sempre fatto in casa da bambino e poi da adolescente.
Ho sempre avuto il mio laboratorio, all'inizio era la mia camera e poi nel tempo ho costruito un laboratorio vero e proprio. Mi sono sempre divertito molto a fare esperimenti e per fortuna i miei genitori sono stati sempre molto coraggiosi e mi hanno supportato nel diventare ciò che sono, cioè un amante del rischio.

Fin da bambino è sempre stata pura curiosità che mi portava a voler testare ciò che magari vedevo in televisione o leggevo su un libro tramite l'esperienza diretta.
Il fatto di registrarmi, poi, è iniziato molto di recente. Il personaggio di Chimicazza nasce da pochissimo, mi sono iscritto su Instagram agli ultimi di dicembre 2021 e poi verso aprile dello stesso anno mi sono fatto Tik Tok, dove ho iniziato a ricaricare i video che mettevo su Instagram e qui sono andati subito virali.
Da Tik Tok poi sono arrivati i follower e anche la pagina Instagram ha iniziato a crescere -
la pagina di Chimicazza, ad ora, conta 117 mila follower.
Io non ho mai registrato i miei video con lo scopo di ottenere follower: in realtà, ho iniziato a registrare perché attualmente sto facendo un lavoro che con la chimica organica sintetica c'entra poco e sentivo che questa parte di me, con grande tristezza, mi stava sfuggendo e quindi ho sentito la necessità di fare molti più esperimenti per conto mio rispetto a quelli che ho sempre fatto e di registrarli per averli sempre lì. Mi divertivo e a quel punto ho deciso si condividerli con il semplice scopo di divertirmi ancora di più ed eventualmente far divertire anche qualcun altro
".

Everyeye: Secondo te la tua forza comunicativa è data dal tuo personaggio Chimicazza o anche in quello sei semplicemente te stesso?
Alessandro: "La maggior parte degli utenti che mi segue credo che sia coinvolta dal personaggio più che dall'esperimento che vede: di ciò ne ho la conferma ogni volta che mi arrivano dei DM con dei video di altri Creator, che magari hanno fatto un contenuto a sfondo chimico, e mi viene richiesto di fare la stessa cosa.
Per me, queste richieste non avevano senso, almeno inizialmente, nel tempo invece ho capito che avrei potuto dare il mio contributo, che forse, anche grazie al personaggio di Chimicazza, sarebbe potuto diventare un contenuto diverso.
Quindi talvolta ci sono dei video che ripropongo anch'io, però non amo questo vortice di remake, ho paura che poi venga a mancare l'originalità, che è la cosa che mi piace far trasparire di più.

Mi piace molto parlare di qualcosa di unico o almeno di poco conosciuto, poi ovviamente ci sono video dove si parla di argomenti più comuni o si fanno vedere esperimenti molto banali ma tuttavia utili ed interessanti.
Per rispondere alla seconda parte della domanda, io sono proprio fatto così: le persone che mi conoscono veramente possono dire che non è finzione, sono caciarone e mi diverto in questo modo.
Quando a volte mi riconoscono e mi fermano per strada mi chiedono '
ma tu sei quello di Chimicazza?' io rispondo 'no, io SONO Chimicazza!'.

Poi, per carità, tutti indossiamo una maschera, alcuni sono solo più bravi a conviverci e farsi andare bene quella che indossano. Quello che posso dire per certo è che non ho creato un personaggio per nascondermi o per la paura di essere "discriminato" sul posto di lavoro o nell'ambito della ricerca scientifica. Io tendo ad essere sempre molto trasparente con le persone e se dall'altra parte trovo qualcuno che in ordine gerarchico è un mio superiore ed ha un problema con quello che faccio nel mio tempo libero, è un problema suo, non è un problema mio.

Se chiunque ha un giudizio in merito a ciò che faccio nel mio tempo libero o anche come ritengo che sia più opportuno vivere la mia vita, secondo me, sbaglia lui. Inoltre, ormai non ha più senso remare contro l'evidenza: le trasformazioni sociali impongono che non si possa più fare una battaglia contro i mulini a vento, il mondo della comunicazione social ha spalancato le porte ad una serie di contenuti che possono essere creati e apprezzati dal pubblico in modi estremamente efficaci. Le persone disponibili e capaci di creare questi contenuti ci sono e ce ne saranno sempre di più e la gente stessa che usufruisce di questi contenuti è sempre di più e ne vuole sempre di più.
Quindi è una cosa che si estende nella società: ormai chi è che non ha un profilo pubblico?!
".

Everyeye: Pensi che vorresti renderlo un lavoro a tempo pieno?
Alessandro: "Questa è una grossa domanda, a cui ho provato a rispondere nel podcast del Bazar Atomico (la trovate qui) cercando di non contraddirmi. La questione, dal mio punto di vista, è che il lavoro ti provoca sempre dei pensieri e se trasformi la tua passione nel tuo lavoro sarà la tua passione a darti dei pensieri; quindi, penso che uno ci debba pensare molto bene prima di trasformare la propria passione in un lavoro.
Io non sto escludendo a priori la possibilità di trasformare ciò che faccio sui social in un lavoro; tuttavia, sono alla ricerca di un sistema che mi permetta di rendere questo lavoro più libero ed indipendente possibile dalle dinamiche del marketing. Una soluzione che mi può venire in mente è rendermi più indipendente possibile economicamente per continuare a parlare di ciò che mi va e come va a me
".

Everyeye: C'è un video di cui vai fiero in particolare?
Alessandro: "Sicuramente quello dell'estrazione dell'acido acetico dai filtri di sigaretta tramite l'idrolisi dell'acetato di cellulosa.
Secondo me quel video rappresenta bene il concetto di originalità che più mi sta a cuore nei miei contenuti, mostrare che tutto è chimica e conta la molecola in sé, non i pregiudizi o gli inganni della nostra mente (qui trovate il video)
".

Everyeye: C'è un video per il quale hai avuto dei problemi?
Alessandro: "Molte persone mi hanno contestato il video in cui ho estratto del biodiesel dall'olio d'oliva (video ora rimosso): alcune persone si sono preoccupate della salute della Vespa dandomi del mostro che danneggiava motorini storici, mentre altre mi hanno accusato di star evadendo il fisco per non aver pagato le accise sulla benzina.
Mi sembra superfluo dover specificare che ovviamente con la Vespa non sono andato in giro, l'ho accesa nel garage per essere sicuro che funzionasse con la miscela da me modificata e successivamente l'ho sostituita con la normalissima benzina del benzinaio.

Il mio scopo era dimostrare l'efficacia del processo nel creare un combustibile da materiale di scarto, non certo truffare lo Stato. Tuttavia, ci tengo a sottolineare che sono sempre una minima parte delle persone che mi seguono, sono veramente poche rispetto al totale e di questo sono molto contento.
Ovviamente, avere a che fare con 100.000 persone a video vuol dire anche confrontarsi con qualche commento negativo; tuttavia, sono molto orgoglioso del fatto che la community sia spesso aperta al confronto piuttosto che al giudizio. È molto più comune che mi scrivano per chiedermi approfondimenti o altre spiegazioni piuttosto che per insultare il mio lavoro.
Inoltre, è interessante perché a volte mi capita che gli stessi commenti mi facciano riflettere su cose alle quali non avevo pensato in un primo momento
".

Everyeye: Nei tuoi video spesso riutilizzi materiali già utilizzati per altri contenuti: è un altro modo per mostrare come tutto sia collegato oppure è una questione di evitare gli sprechi?
Alessandro: "Beh, sicuramente se mi avanza qualcosa sono ben felice di riutilizzarlo; tuttavia, devo essere sincero. Non è una questione di riciclo, anzi: purtroppo non è facile rendere l'idea di quanto sia problematico provare a recuperare i reagenti che utilizzo nelle quantità a cui lavoro io piuttosto che smaltirli e comprarne di nuovi.
Da un punto di vista ambientale, recuperare le sostanze che utilizzo per i miei video è molto peggio che smaltirle e ricomprarle nuove. Purtroppo non posso però fare in altro modo per la difficoltà nel reperire i materiali di partenza. Anche questo è un elemento comunicativo molto difficile da spiegare, ovvero quanto a volte diamo per scontato che il riciclo sia una cosa vantaggiosa a prescindere.

Siamo convinti che qualsiasi forma di riciclo sia a favore dell'ambiente. In realtà a volte non sarebbe la scelta migliore, dipende dai processi che devono essere messi in atto per recuperare una sostanza, le temperature da utilizzare, l'uso di strumentazione che poi va pulita in modi spesso complicati. Da una parte è bello mostrare come tutto sia unito dal concetto fondamentale che '
tutto è chimica', dall'altra parte diciamo che questa mia scelta è una necessità".

Everyeye: Anche in base a questo discorso, c'è un messaggio generale che vuoi lanciare con i tuoi video? Pensi di avere un tema centrale intorno ai tuoi contenuti?
Alessandro: "Se c'è un messaggio principale nei miei video (e non sempre c'è), mi verrebbe da dire che questo verta sul significato di chimica come qualcosa di naturale ed essenziale.
Vorrei poter mostrare che non c'è differenza tra gli atomi, che non ha senso parlare di composti artificiali e naturali, come qualcosa di diverso, quando la struttura è la stessa: una molecola estratta da una pianta ed una ottenuta in laboratorio sono identiche, non ci sono strani sotterfugi.
Vorrei cercare di strappare questo velo di negatività e di diffidenza che c'è nei confronti della chimica: essa è semplicemente ovunque, è anche per questo che vado particolarmente fiero del video in cui ottengo l'acido acetico dai filtri di sigaretta tramite un'idrolisi. Nel video, prendevo il prodotto della reazione, lo diluivo al 5%, lo mettevo sull'insalata e me lo mangiavo; appositamente per dimostrare che una volta ottenuta la molecola (anche se deriva da un composto diverso) è sempre aceto, innocuo aceto.

Mi fa arrabbiare che ci sia un utilizzo di terminologie di marketing che stanno palesemente creando dei danni comunicativi enormi solo per vendere meglio dei prodotti. 'La vanillina naturale' del supermercato, con la parola naturale sottolineata, cosa dovrebbe stare a significare?! La vanillina estratta dalla bacca e quella sintetizzata in laboratorio sono la stessa identica molecola, con gli stessi atomi, legati allo stesso identico modo: è solo una volontaria scelta ambigua dei termini".

Everyeye: Ma quindi, si può dire che alla fine, la tua è una grandissima lotta alla chemofobia (avversione irrazionale o pregiudizio nei confronti della chimica e di tutto ciò che può definirsi chimico)? Ti definisci un attivista?
Alessandro: "Un attivista no, ma nemmeno un divulgatore.
Io intrattengo con la scienza: di fondo ovviamente il mio intento è quello di provocare una presa di coscienza da parte di chi mi guarda, in modo tale che un domani abbia magari delle competenze in più per capire un fenomeno o un'informazione chimica, ma non mi definirei mai un divulgatore o un attivista.

Penso che l'attivismo, come la divulgazione, sia un lavoro più approfondito e diretto. Ci sono contenuti più elaborati e trattazioni accurate, con magari delle bibliografie a supporto. Io, alla fine, faccio video ironici in cui c'è un po' di scienza.
Anche perché la piattaforma su cui mi esprimo non me lo consente, se mai dovessi aprire un canale YouTube, allora sì che potrei provare a fare dei contenuti più elaborati, lunghi e supportati da dati accurati.
Infine, penso che siano due cose molto diverse, il contenuto che faccio io è una dimostrazione con poca spiegazione; se uno poi vuole approfondire, può andare a leggere o a guardare un video che ne spiega la teoria nel dettaglio. In quel momento, però, non cerchi più il mio contenuto, stai appunto cercando qualcos'altro
".

Everyeye: Progetti per il futuro?
Alessandro: "Troppo presto per dire qualcosa. Non voglio fare spoiler, ma qualcosa accadrà: per ora posso dirvi che potrete ricevere gli aggiornamenti per primi sulla mia pagina di Tipeee. Alla fine nulla rimane immobile, il resto è solo chimicazza".