A tu per tu con Pat Gelsinger di Intel: quale futuro per i PC high-end?

Nel corso di un'intervista della durata di un'ora con la stampa, il CEO di Intel ha toccato temi come l'energia elettrica e l'evoluzione dei processori.

A tu per tu con Pat Gelsinger di Intel: quale futuro per i PC high-end?
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In seguito all'evento Innovation 2022 di Intel, tenutosi nella giornata del 27 settembre 2022, abbiamo avuto modo di partecipare a un Meet e Q&A in compagnia di Pat Gelsinger, CEO del colosso americano, dedicato a un ristretto gruppo di rappresentanti della stampa internazionale. Nel corso dell'ora che abbiamo passato in sua compagnia sono emersi diversi dettagli interessanti, che vanno decisamente al di là del reveal dei processori Intel Raptor Lake e del lancio della scheda video Intel Arc A770.
Le domande e risposte che trovate di seguito rappresentano i punti chiave trattati durante il Meet e Q&A, grazie anche alla collaborazione dei presenti.

Il futuro del silicio

Domanda: Come vede l'evoluzione nel mondo dei processori da oggi a 5/10 anni?

Gelsinger: "Questa è una buona domanda. Si può rispondere partendo da 4 o 5 differenti prospettive, quindi mi focalizzerò solamente su pochi punti chiave. A livello di percorsi evolutivi, uno riguarda la fabbricazione dei processori: ci stiamo progressivamente muovendo verso l'approccio chiplet. Ci sono diverse ragioni per fare questo, ad esempio per via dei progressi effettuati in campo di 3D packaging".

"Per il resto", prosegue Gelsinger, "quando si pensa all'architettura in sé, attualmente si vede un mondo multi-architetturale [...]. Lo step successivo riguarda una visione comune in termini di memoria. In questo contesto, CPU, GPU e APU dovranno avere una visione coerente in merito a come accedono e bilanciano la memoria nel contesto del sistema distribuito generale. Queste sono solamente una manciata di questioni relative alle prossime evoluzioni nel mondo dei processori, ma potremmo stare qui a parlarne per 3 o 4 giorni".

La situazione geopolitica europea

Domanda: In Italia, e in Europa più in generale, probabilmente state avendo molti problemi con le fonti energetiche in questo periodo: è un motivo di preoccupazione per Intel?

Gelsinger: "Direi che è un motivo di preoccupazione per ogni cittadino del mondo. La situazione in Ucraina è stata devastante e deludente da vari punti di vista. I nostri piani per puntare su Magdeburgo (città in Germania in cui Intel vuole realizzare due fabbriche, ndr) non sono cambiati e vogliamo proseguire in questa direzione. Attualmente siamo nella fase di negoziati con l'UE [...]. Penso che ci saranno ulteriori annunci in merito al completamento di questi accordi [...]. Tornando all'energia in sé: ovviamente consumiamo energia."

"Non è esattamente la fetta più grande nell'ambito dei costi di gestione di un impianto di fabbricazione, dato che ci sono di mezzo i costi dell'attrezzatura, dell'edificio e una varietà di altre questioni. Il costo dell'energia è dunque un singolo fattore, ma non quello dominante. Ci sono maggiori preoccupazioni per l'effetto dell'inflazione. C'è da discutere però più che altro sulla disponibilità dell'energia: quando apri una fabbrica, non puoi fermarla. I wafer richiedono 11 o 12 settimane e non si può interrompere quel processo. La disponibilità di energia è essenziale per gestire una fabbrica".

Crisi dei chip: a che punto siamo?

Domanda: Ad aprile 2022 ha fatto delle previsioni in merito al termine dello shortage di chip, indicando il 2024 come "anno di uscita". Pensa ancora che queste valutazioni si riveleranno veritiere?

Gelsinger: "In termini di disponibilità generale, si sta delineando un ambiente in cui la domanda diminuisce. Un altro aspetto da tenere in considerazione è però che per diversi nodi non abbiamo più così tante garanzie: alcuni nodi rimangono sicuri, mentre altri meno. A livello generale, prendendo in considerazione i cambiamenti economici in corso, ora si potrebbe prospettare uno scenario in cui un po' tutto torna alla normalità entro la fine del 2023. Se hai seguito la questione, avevo detto inizialmente 2023, ma poi mi ero spostato sul 2024 per via di problematiche in termini di attrezzature e forniture. Adesso, invece, per via dei cambiamenti radicali in termini di economia, probabilmente potremmo avere un bilanciamento relativo a tutti i nodi entro la seconda metà del 2023".

"Detto questo, abbiamo ancora dinanzi una supply chain "disturbata": [...] la questione chiave è che [...], ad esempio, gli europei devono avere una maggiore supply chain in Europa e gli americani devono avere una maggiore supply chain negli Stati Uniti d'America. [...] Abbiamo probabilmente bisogno di maggiore resilienza nella supply chain (si intende la capacità di fare fronte a eventi come la chiusura del porto di Shanghai, esempio specifico effettuato dal CEO di Intel, problematici per l'economia in generale, ndr). Pensiamo che le fabbriche di chip in Europa e negli Stati Uniti d'America rappresentino grandi passi in avanti da questo punto di vista. Non penso che rappresentino la mossa definitiva, ma per me sono dei passaggi chiave".

Il futuro dei sistemi desktop

Domanda: Come vede il futuro del mercato dei PC "fai da te"? Continueremo a vedere possibilità per ogni fascia di prezzo o ci saranno cambiamenti e si punterà maggiormente su PC high-end?

Gelsinger: "Devo dire che non si sta prospettando un cambiamento radicale, ma abbiamo visto aree di inflazione nella supply chain. I costi lato PC sono incrementati in modo importante nel corso dell'ultimo anno e mezzo, mentre dall'altra parte della supply chain sono stati riscontrati grandi "disturbi" che hanno messo alla prova le dimensioni totali del mercato in termini di unità. [...] Questo ha portato le persone a non riuscire ad acquistare esattamente ai prezzi più bassi, quindi ci sono stati un po' di "movimenti" all'interno del mercato".

"Tuttavia, non vediamo cambiamenti importanti in termini di direzione. Consideriamo ancora il PC uno strumento di produttività essenziale nell'ambiente post-COVID. [...] C'è il mercato dei dispositivi mobili, ma è essenzialmente saturo. [...] Stiamo in ogni caso lavorando a tal proposito per far "collaborare" i due mercati e questo è il motivo per cui abbiamo appena annunciato Intel Unison, in modo da rendere sempre più semplice usufruire di un'esperienza multi-dispositivo".