24 ore con iPhone 11 Pro: un nuovo colpo di fulmine?

Il 20 settembre è arrivato in Italia il nuovo iPhone 11 Pro, insieme ai fratelli 11 e 11 Pro Max. Abbiamo passato 24 ore con il telefono della mela.

24 ore con iPhone 11 Pro: un nuovo colpo di fulmine?
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Lo scorso 20 settembre sono sbarcati ufficialmente in Italia, come accade tradizionalmente ogni anno, i nuovi iPhone di Apple, nello specifico parliamo di iPhone 11, iPhone 11 Pro e iPhone 11 Pro Max. Tre modelli costruiti sulla medesima scheda logica ma che si differenziano per pochi ma importanti dettagli, con le caratteristiche più succose concentrate sicuramente sulle varianti Pro.
A poche dal lancio siamo riusciti a mettere le mani proprio su un iPhone 11 Pro e con lui abbiamo passato 24 ore a dir poco intense, non sufficienti a scrivere una recensione completa ma comunque abbastanza per capire le principali differenze con le precedenti generazioni - e ovviamente i punti di forza su cui la società di Cupertino ha puntato in questo 2019.
Partiamo dunque con il primo elemento che ha colpito la nostra attenzione, ancor prima di accendere il dispositivo: la perdita di grip rispetto agli iPhone X e XS. Il reparto design di Apple ha puntato questa volta su un retro in vetro del tutto satinato, perfetto per non lasciare impronte ma scivoloso. Alcuni colleghi hanno provato sensazioni totalmente contrarie, forse non provenendo da iPhone XS, pensiamo invece di esser tornati ai tempi della sesta generazione. Abbiamo dunque a che fare con un telefono da abbinare in maniera imprenscindibile a una cover.

Un iPhone triocchiuto

Una volta acceso il dispositivo, si fa davvero fatica a distinguere il nuovo 11 Pro dall'XS dello scorso anno guardando i due telefoni frontalmente. Il notch infatti è rimasto identico, la tecnologia all'interno invece è stata leggermente migliorata: il FaceID è oggi sensibilmente più veloce nell'analizzare il nostro volto e la fotocamera Selfie scatta fotografie di qualità un tantino superiore, inoltre ha la possibilità di girare video in slow-motion (anche detti brutalmente Slofie).
Il nuovo telefono si distingue poi dai fratelli maggiori per via di una maggiore luminosità del display, capace di arrivare quest'anno fino a 1.200 nit nei momenti del bisogno. Forse avremmo preferito qualche nit in meno e qualche Hz in più, tipo i 90 Hz visti su OnePlus 7 Pro per un'esperienza più fluida, questo aspetto però non sembra interessare Apple, almeno non sugli iPhone.
Come anticipato sopra, un'altra grande novità (forse LA PIÙ grande) riguarda la tripla fotocamera, con un modulo quadrato che debutta per la prima volta sui telefoni di Cupertino e finalmente si allinea alla concorrenza più spietata.

Apple ha messo a disposizione una camera super grandangolare e uno zoom 2x, oltre ovviamente alla focale standard. Su queste camere scriveremo uno speciale dettagliato, provando la qualità dei nuovi sensori e tutte le funzioni software del nuovo iOS 13, nel frattempo però possiamo dire che la Gamma Dinamica (ovvero l'intervallo di luce che è possibile catturare con un singolo scatto) è nettamente migliorata rispetto allo scorso anno - e questa è forse la notizia migliore per chiunque voglia scattare foto con gli iPhone 11. (Foto: avuerre)

Molto meglio che Apple abbia mantenuto i 12mpx di sempre, aumentando la Gamma dinamica, anziché lasciare la medesima dello scorso anno per pompare i pixel.
Questo ci permette di catturare più informazioni, più sfumature, di avere ombre maggiormente dettagliate e di bruciare con più difficoltà zone estremamente luminose. Inoltre, girando video (solo fino a 4K a 30 fps, con il 4K a 60 fps non è possibile), è bellissimo poter passare da una camera all'altra con la velocità che l'utente desidera, in maniera quasi impercettibile se si impara a dovere a utilizzare il sistema.

"Pro" ma non troppo

Se lato hardware il comparto fotocamera ha fatto sicuramente un bel salto in avanti, senza farci gridare al miracolo ma con una terza fotocamera aggiuntiva e una gestione della luce migliorata, non possiamo dire lo stesso del software. Apple ha ridisegnato sia l'app fotocamera, che ora ha "più funzioni che mai", sia l'editor fotografico, entrambe applicazioni magari non intuitive al massimo ma comunque capaci di offrire un buon numero di opzioni.
iPhone 11 Pro però non offre nativamente alcuno strumento di controllo. Senza app di terze parti è ancora impossibile scattare in RAW ma non solo, non c'è neppure modo di sapere quanti pixel ha una foto già salvata, qual è la sua dimensione, con quali tempi è stata scattata e così via; su Honor 20 Pro per esempio, che abbiamo testato approfonditamente appena qualche settimana fa, è possibile addirittura visionare l'istogramma completo Luci+RGB all'interno della galleria insieme a tutti gli altri dati EXIF, un qualcosa che un terminale "Pro" con tre fotocamere dovrebbe offrire a occhi chiusi.

Questo a tutto vantaggio del telefono "entry level" di questo 2019, iPhone 11, che costa meno e può vantare buona parte delle feature presenti sui Pro, non c'è alcuna funzione castrata sul "piccolo" di Cupertino. Arrivati a questo punto la vera differenza è data dallo schermo OLED P3, questo sì davvero essenziale se si vuole lavorare con applicazioni professionali come Adobe Lightroom, se non siete dei fotografi professionisti però considerare l'acquisto di iPhone 11 standard potrebbe non essere così sbagliato.
Lo schermo ci porta dei vantaggi anche nella visione di film HDR con Dolby Vision e Dolby Atmos acquistati sull'iTunes Store o sulle app di streaming come Netflix, su schermi così piccoli però il valore aggiunto è davvero marginale.

Ricarica (finalmente) ultra veloce

Apple ha aumentato la batteria (fino a 3.179 mAh sull'11 Pro, 3969 mAh sul Pro Max) e ottimizzato i consumi del processore, il che sull'11 Pro dovrebbe significare 4 ore di autonomia in più rispetto a XS. Durante la nostra prima giornata stress siamo usciti di casa alle 9:30 circa e ci siamo ritrovati verso le 14:00 con circa il 55%, senza però limitarci su nulla. Abbiamo speso un 10% solo durante la colazione, con il telefono in tasca e la ricezione della rete Vodafone non eccellente all'interno della caffetteria in cui eravamo - in questi casi conviene sempre impostare la modalità aereo, in generale.
Durante il resto della mattinata, passata all'esterno e con luminosità schermo attorno all'85% (cosa che probabilmente ha divorato più batteria di altro) abbiamo poi scattato diverse foto, usato molto Instagram, girato qualche video ed effettuato una telefonata, utilizzato Apple Music (sia album scaricati in precedenza che altri in streaming 4G) con cuffie Bluetooth (le Beats Powerbeats Pro che abbiamo recensito di recente).

Nel pomeriggio abbiamo leggermente frenato la nostra attività, mantenendo comunque le cuffie Bluetooth collegate e usando Telegram e WhatsApp per chattare, arrivando alle 17 circa con il 35% di batteria. Nei prossimi giorni testeremo più a fondo le capacità della batteria, per capire davvero fino a dove si può spingere questo iPhone 11 Pro.

Abbiamo in ogni caso un'ottima notizia: una volta tornati a casa, grazie al nuovo caricabatterie con porta USB-C da 18W, ricaricare l'iPhone 11 Pro è un gioco da ragazzi, si recupera il 50% di carica nel giro di mezz'ora (nell'immagine sopra si può notare la velocità con cui iPhone 11 Pro è tornato al 100%), un salto che i top gamma di Cupertino meritavano da tempo (e questa forse si, è una differenza "Pro" rispetto ad iPhone 11, venduto con caricabatterie standard da 5W).
Questa scelta ci permette di avere in confezione anche un ottimo cavo da Lightning a USB-C, che può essere utile anche per ricaricare il telefono con il caricabatterie dei più recenti MacBook (Pro e non) oppure connettere direttamente il telefono ai computer con porte USB-C.

La fotocamera fa la differenza

Proviamo dunque a tirare le somme di queste prime 24 ore con iPhone 11 Pro: ci siamo di sicuro trovati al cospetto di un dispositivo Premium, realizzato come tradizione Apple con materiali eccellenti, pensati per durare nel tempo, le novità però non sono poi così tante. Il modulo fotografia ci è sembrato da subito eccellente, con una buona Gamma Dinamica e una facilità d'uso disarmante.
Eccezionali le prestazioni lato video, per il quale l'azienda di Cupertino può solo essere invidiata: i file girati con iPhone 11 Pro sono davvero eccezionali, peccato solo non poter cambiare fotocamera con il 4K a 60 fps, non avremmo potuto desiderare altro. Premiato anche lo schermo, un OLED P3 leggermente migliorato rispetto allo scorso anno con 1200 nit di picco, mentre sull'autonomia maggiorata sospendiamo il giudizio a prove più approfondite.