Assemblare un PC da gioco adatto anche ai creativi è possibile?

Abbiamo provato, insieme ad Asus, NVIDIA e Zetaelle Informatica, un PC da gioco pensato anche per i creator, con CPU Ryzen 3700X e GPU RTX 2060 Super.

INFORMAZIONI SCHEDA
Articolo a cura di

È possibile creare un PC che sia adatto sia ai gamer che ai content creator? La risposta a questa domanda è sì, del resto l'hardware utilizzato per giocare è molto simile a quello impiegato nei PC dei creativi di tutto il mondo. Ma chi sono i creator? Un tempo si trattava di una ristretta cerchia di professionisti, oggi però questa definizione si è allargata a dismisura: dagli YouTuber a chi lavora sui social network si utilizza sempre di più il computer come strumento di video e foto editing, un compito spesso gravoso, soprattutto se si ha a che fare con file di grandi dimensioni e non compressi.
Un tempo per gestirli era necessario spendere migliaia di euro in costose workstation, oggi però non è più così e si può unire l'utile al dilettevole, grazie a componenti sempre più potenti e versatili.

Un ibrido a cavallo tra due mondi

Nel creare un PC che fosse adatto sia al gaming che alla gestione di video e immagini Asus, NVIDIA e Zetaelle Informatica hanno cercato di bilanciare prezzo e prestazioni, arrivando a un costo totale di 2139€ per un computer già assemblato e pronto all'uso, con Windows 10 preinstallato (prezzo che scende a 1999€ dimezzando la RAM e senza disco meccanico da 1 TB). Se in campo ludico il costo può diventare già molto elevato scegliendo solo i migliori componenti, in quello creativo si possono raggiungere cifre ancora più alte, basti pensare alle configurazioni multi GPU, create appositamente per accelerare il lavoro dei creator più affamati di potenza.
Insomma, tutto dipende dalle esigenze che si hanno. Una base comune da cui partire per le due tipologie di utenti è il case, in questo caso il Corsair Obsidian 500D è una vera sicurezza. Pur strizzando l'occhio al mondo del gaming il suo design sobrio lo rende adatto sia in casa che in ufficio, portando in dote uno spazio interno più che adeguato a supportare qualsiasi tipo di hardware e offrendo anche una notevole versatilità per gli upgrade futuri.

Nulla vieta infatti di installare una seconda GPU, che sarà subito riconosciuta dai motori di rendering offline come Redshift e Arnlod, per il calcolo multi-gpu, accelerando così in modo sostanziale questo ambito operativo.

La configurazione che ci hanno inviato è dotata anche di una striscia led supplementare, sempre marchiata ROG, che mette in evidenza la paratia laterale in vetro del case, un'aggiunta che può piacere o meno ma che è disattivabile all'occorrenza.
Lo spazio all'interno è ampio la gestione dei flussi d'aria permette di utilizzare configurazioni differenti, comprese quelle a liquido, per massimizzare l'espulsione del calore dal case. I materiali sono di prima qualità, soprattutto considerata la fascia di prezzo in cui è proposto, inoltre un particolare ha attirato subito la nostra attenzione: la presenza di una USB Type C 3.1 Gen 2 frontale con transfer rate da 10 Gbit/s.

Questo formato, pur essendo ormai molto diffuso nella telefonia, non è facile da trovare di serie su un case ma offre evidenti vantaggi, aumentando molto la velocità di trasferimento da unità di memoria esterne. Un'operazione che i content creator svolgono spesso, per importare immagini o clip video, e che può in questo modo essere svolta più rapidamente. Al suo fianco non mancano due USB 3.1 Type A e i jack audio dedicati a cuffie e microfono.
Sul retro la scheda madre ROG Strix X570-F Gaming offre tante altre connessioni, ci sono 7 porte USB Type A e un'ulteriore USB Type C. Il case di Corsair, unito all'elevata connettività offerta dalla scheda madre di ROG, è quindi una scelta corretta per la realizzazione di PC dedicato sia al gioco che alla creazione di contenuti.
Per la prova abbiamo utilizzato un monitor ProArt PA32UCX (che abbiamo provato allo scorso IFA di Berlino), un prodotto molto particolare e dedicato ai professionisti. Si tratta infatti di uno dei primi display MiniLed ad arrivare nel mercato di massa, con una diagonale da 32 pollici, risoluzione 4K, refresh rate da 120 Hz e piena compatibilità con lo standard Dolby Vision. I punti di forza di questo monitor sono le 1152 zone di retroilluminazione indipendenti, la luminosità di picco, capace di raggiungere i 1200 nit, e l'accurata calibrazione di fabbrica.

All'interno del case

La prima cosa che si nota osservando all'interno del case è la qualità dell'assemblaggio. I cavi sono ben posizionati, per quanto possibile visto che il dissipatore a liquido della CPU e l'alimentazione della GPU sono difficilmente occultabili. L'insieme è comunque preciso e ordinato, e non manca di certo il colore a questa configurazione. Dal dissipatore alle RAM, passando per la scheda madre e la GPU, i LED lasciano trasparire tutto l'animo gaming del prodotto. Il vetro temprato del case di Corsair è comunque oscurato, per cui all'esterno la luce filtra attenuata durante l'utilizzo.
Le componenti scelte sono tutte prodotte da Asus, tranne processore e memorie, a partire dalla scheda madre ROG Strix X570-F Gaming. Il chipset X570 di AMD è l'unico a supportare lo standard PCIe 4.0, che aumenta la velocità di trasferimento dei dati se utilizzato con periferiche compatibili.
L'SSD M.2 di Intel da 512 GB utilizza lo standard PCIe 3.0 per cui non è possibile sfruttare al massimo la banda disponibile, ma la scheda madre è già pronta per i futuri upgrade. All'interno troviamo anche un disco meccanico da 1 TB, utile per salvare i file di grandi dimensioni provenienti da fotocamere e videocamere.

Evidente la cura riposta da Asus nel raffreddamento delle componenti sulla scheda madre, che può contare su un sistema di dissipazione passivo per l'elettronica che circonda la CPU, importante per preservare prestazioni e durata nel tempo di questi componenti. Il chipset e i dischi M.2 sono invece raffreddati attraverso un sistema composto da dissipatori passivi e da una ventola, supportando così al meglio la velocità di trasferimento durante la copia dei file più grandi.

Sempre a proposito di raffreddamento è stato scelto un dissipatore AIO ROG Strix LC 240, che riesce bene a mantenere sotto controllo le temperature del processore Ryzen 7 3700X. Questa CPU offre 8 Core e 16 Thread, con frequenze che partono da 3.6 GHz fino ad arrivare a 4.4 GHz, oltre a una cache di 36 MB e un TDP di 65W. Perché non passare direttamente a un Ryzen 9 3900X? La scelta è stata fatta per contenere i costi, inoltre è chiaro che questa configurazione deve bilanciare al meglio le prestazioni della parte gaming e di quella di creazione dei contenuti. Anche la scelta della scheda video, una GeForce RTX 2060 Super da 8 GB prodotta da ROG, è stata fatta in questa ottica. Sul fronte del gaming permette di giocare a qualsiasi titolo in Full HD e con Ray Tracing attivo, offrendo buone prestazioni in QHD e consentendo di utilizzare anche il 4K, a patto di accettare dei compromessi sul fronte del frame rate.
I suoi 2176 Cuda Core danno una mano nell'elaborazione dei video, come vedremo successivamente nel benchmark con Handbrake, senza però sbilanciare troppo la configurazione verso i creator puri.

In tutto ci sono 32 GB di RAM a 3000 MHz, tanti se si vuole solo giocare, ma capaci di dare a questa configurazione una marcia in più nell'utilizzo di programmi quali Adobe Premiere, Photoshop ed After Effect, che necessitano di molta RAM per rendere al meglio durante l'elaborazione grafica.
In generale la suite di programmi Adobe genera velocemente file enormi occupando molta memoria, quanti più dati restano in RAM, tanto più veloci saranno le operazioni di anteprima ed elaborazione delle immagini. Non appena la RAM finisce infatti si iniziano a creare enormi file temporanei sull'hard disk, causando inevitabili rallentamenti.

Benchmark

Per testare le prestazioni di questo PC lo abbiamo messo alla prova con quattro giochi e due benchmark dedicati invece alla produttività, utilizzando i driver Game Ready di NVIDIA, ottimizzati per il gaming. Chi desidera un'esperienza più tarata verso la creatività può installare invece i driver Studio (maggiori informazioni sono disponibili sul sito NVIDIA).
Se sui giochi i dati ottenuti rispecchiano le effettive prestazioni della macchina, i test svolti sulla produttività vanno invece interpretati come puramente indicativi, e il motivo è semplice: non tutti i software utilizzati in questo ambito sono ottimizzati al meglio per supportare hardware differenti.
Ci sono programmi che girano meglio con CPU Intel, altri con processori AMD, stessa cosa può accadere per le GPU. Insomma, prima di acquistare un PC dedicato anche alla creatività verificate bene quali sono le componenti ideali per i programmi che utilizzate di più.

Tornando al gaming, le prestazioni del PC realizzato da Zetaelle Informatica sono in linea con quelle che avevamo analizzato nella nostra recensione della RTX 2060 Super, con un frame rate ottimo in 1080p e eccellenti performance in 1440p. Rispetto alla RTX 2060 standard inoltre il 4K è spesso giocabile, se ci si accontenta di 30 fps.
Come si può vedere dal grafico, Shadow of the Tomb Raider supera i 100 fps in 1080p e resta sopra i 70 in 1440p, rimanendo perfettamente giocabile anche in 4K. The Division 2 tocca quota 95 e 66 fps in 1080p e in 1440p, restando sopra i 30 fps in 4K. Borderlands 3 è perfettamente giocabile fino al 4K e infine Metro Exodus, uno dei giochi più pesanti attualmente disponibili, raggiunge i 64 e i 47 fps in 1080p e in 1440p, restando appena sopra i 30 fps in 4K.
Attivando il Ray Tracing su Metro Exodus, impostato su "Alto" e senza DLSS attivo, si ottengono invece 51 fps in Full HD e 38 in QHD, il 4K invece è fuori dalla portata di questa scheda video.

Interessante il benchmark svolto con Cinebench R20, pensato per misurare le prestazioni in single e in multi-core della CPU, con un punteggio rispettivamente di 497 e di 4716 nei due test per il Ryzen 3700X. In questo ambito il Ryzen 3900X, o meglio ancora il 3950X, sono inarrivabili, avendo più Core e frequenze operative più elevate, ma la differenza con il più costoso i9-9900K non è così evidente.

La prova con Handbrake ha evidenziato l'importanza della GPU nella codifica dei file video. Nel test abbiamo convertito un file video di 1 minuto in formato MP4 con risoluzione 4K a 30 fps, girato con una Sony Alpha 6300, in un MP4 H.264 ottimizzato per il web, mantenendo la stessa risoluzione e lo stesso frame rate. Utilizzando la CPU la conversione ha richiesto 1:46 minuti, sfruttando invece i CUDA Core della RTX 2060 Super il tempo di conversione è sceso a 36 secondi, un buon risultato in termini assoluti.

In definitiva, la configurazione proposta da Asus, NVIDIA e Zetaelle Informatica soddisfa appieno le esigenze di un gamer e offre una buona piattaforma per la creazione di contenuti video, non adatta ai professionisti della grafica ma perfetta per la gestione di video e immagini a livello prosumer. Molto dipende dalle esigenze che si hanno ovviamente, e dai software maggiormente utilizzati, ma la potenza non manca di certo a questo PC.