Huawei Mate 30 Pro: si può vivere senza Google?

Stiamo provando da qualche giorno il Mate 30 Pro di Huawei, in arrivo entro fine anno in Europa, il primo telefono della casa cinese senza servizi Google.

Huawei Mate 30 Pro: si può vivere senza Google?
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L'appuntamento con la gamma Mate di Huawei si rinnova ogni anno tra ottobre e novembre. Nel corso del tempo l'azienda cinese ha creato alcuni dei migliori smartphone degli ultimi anni, dall'ottimo Mate 10 Pro fino all'ancora migliore Mate 20 Pro, questa volta però le scelte del governo americano non hanno permesso a Huawei di utilizzare le applicazioni e i servizi di Google sul nuovo Mate 30 Pro.
La casa cinese punta comunque molto sul suo top di gamma, soprattutto in madrepatria e nel mercato asiatico, senza però mettere da parte l'Europa.
Più che una scelta commerciale è una dichiarazione di intenti quella di Huawei, che non intende in nessun modo abbandonare il vecchio continente, un mercato che negli ultimi anni ha accolto molto bene i suoi smartphone, facendola diventare il secondo brand più diffuso in Italia. Mate 30 Pro arriverà quindi nel nostro paese, ma è possibile sopravvivere senza servizi e applicazioni Google?

Dove scaricare le app?

Nelle ultime settimane sono uscite delle guide per portare le app e i servizi di Google sul Mate 30 Pro. Le possibilità sono diverse ma bisogna fare attenzione, perchè il rischio di inviare il proprio account Google a entità terze sconosciute non è da sottovalutare. Abbiamo quindi scelto l'approccio più sicuro possibile, utilizzando solo metodi e servizi legali. La cosa più semplice da fare per avere tutte le applicazioni sul proprio telefono è utilizzare Phone Clone, il servizio di Huawei che permette di trasferire dati e app da un telefono Android a un'altro (funziona anche con iPhone ma in questo caso non sarebbe utile). Una volta terminata la procedura di passaggio sul Mate 30 Pro abbiamo ritrovato tutte le app del dispositivo sorgente. Una tecnica che funziona ma con dei limiti, primo fra tutti l'assenza di aggiornamenti. Inoltre le applicazioni che sfruttano i Google Play Services non girano tutte correttamente, insomma, una strada percorribile ma che non porta da nessuna parte, soprattutto se si cerca un utilizzo a tutto tondo del telefono.

Meglio puntare su soluzioni che possano garantire gli aggiornamenti delle applicazioni, le alternative più sicure sono App Gallery di Huawei e Amazon App Store. Il primo è integrato nel telefono ma per ora offre un ristretto numero di applicazioni davvero utili, Huawei ha bisogno di tempo per popolare il suo store. Meglio passare subito al negozio di Amazon, che da una bella mano a sopperire all'assenza del Play Store di Google. Anche qui però mancano diverse applicazioni importanti, come ad esempio WhatsApp e Netflix.

A questo punto si possono prendere due strade. Alcune applicazioni, come ad esempio WhatsApp, possono essere scaricate direttamente dal sito ufficiale, grazie ai link agli apk, che vengono poi installati sul dispositivo manualmente. Altrimenti è possibile affidarsi agli store alternativi, come ad esempio Uptodown, ma sono sicuri?
La certezza non possiamo averla, Google sconsiglia di installare applicazioni al di fuori del Play Store, se non gli apk scaricati direttamente dai portali degli sviluppatori, ma per utilizzare il Mate 30 Pro al meglio sono indispensabili, visto che lo store di Amazon ha diverse mancanze e non tutti gli sviluppatori mettono a disposizione gli apk sui propri siti web.

Come vedremo, trovare le applicazioni in questo modo è relativamente semplice ma non alla portata di tutti, la cosa positiva è che il telefono fa un controllo su ogni apk scaricato per capire se è sicuro o meno, impedendo così l'installazione di applicazioni malevole. Uptodown invece offre un sistema interno di certificazione delle applicazioni sicure, che unito al controllo fatto dallo smartphone dovrebbe offrire un buon grado di sicurezza.

Trovare le app

Grazie agli apk ufficiali e ai negozi alternativi il Mate 30 Pro riesce a sopperire, in molti casi, all'assenza delle applicazioni e dei servizi Google. È così per i principali social network, come Facebook, Instagram e Twitter, facilmente scaricabili dall'Amazon Store e perfettamente funzionanti, con tanto di aggiornamenti automatici. Anche nella messaggistica non ci sono grandi problemi, WhatsApp ad esempio si può scaricare direttamente dal sito del produttore, ma in questo caso gli aggiornamenti dovranno essere fatti manualmente, oppure da Uptodown, dove si può trovare anche Telegram. Diverso il discorso per Facebook Messenger, presente nell'Amazon Store e ancora più comodo da scaricare.
Qualche problema in più arriva dal fronte streaming. Amazon Video, DAZN e Infinity funzionano senza problemi essendo presenti nel market di Amazon, non va così per Netflix, che abbiamo scaricato da Uptodown e non ha mai funzionato, crashando non appena viene aperto, probabilmente per l'assenza delle certificazioni di sicurezza di Google. YouTube è invece fruibile tramite browser web, attenzione però che le funzionalità legate al Chromecast non sono disponibili.

Tra le applicazioni che usiamo più spesso c'è sicuramente Maps di Google, installabile dagli store alternativi ma non utilizzabile: all'avvio infatti compare una notifica in cui è spiegato che non può funzionare senza Google Play Services. Alternative non mancano, quella che abbiamo utilizzato è Here WeGo, erede del software di navigazione utilizzato da Nokia sui suoi Windows Phone.
La stessa cosa avviene con Chrome: una volta installato sembra funzionare, ma poi l'avviso sull'assenza dei Play Services fa la sua comparsa, rendendone impossibile l'utilizzo. Alternative comunque non mancano, a partire dal browser proprietario di Huawei preinstallato sul telefono.
Nessun problema invece sul fronte mail, Gmail non funziona ma ci sono tanti client alternativi a cui attingere, compreso quello già caricato sullo smartphone. Gmail come anche Maps funzionano invece se utilizzati via browser web.

Più complessa è invece la situazione per quanto riguarda i pagamenti e le applicazioni di home banking. Nel primo caso il Mate 30 Pro, a oggi, non è in grado di essere utilizzato con Google Pay, per cui non è possibile effettuare pagamenti con lo smartphone. Per quanto riguarda invece le applicazioni delle banche, fondamentali per tenere sotto controllo le proprie finanze, bisogna fare affidamento esclusivamente all'app store di Amazon, dove sono disponibili le app di Intesa San Paolo e Unicredit, altre però mancano all'appello.
Sul fronte gaming si possono trovare buona parte dei titoli più popolari, tra Amazon Store e Uptodown, altri invece possono essere installati direttamente dal sito del produttore, come Fortnite, disponibile anche da App Gallery di Huawei. Siamo anche riusciti a scaricare, sempre da Uptodown, il nuovo Call of Duty Mobile, anche questo perfettamente funzionante, per un parco titoli che non fa rimpiangere quelli del Play Store.

Vivere senza Google? Possibile, ma non per tutti

La nostra prova di Huawei Mate Pro 30 ci ha riportato indietro nel tempo, a quando Android era meno diffuso e meno legato ai servizi Google per funzionare al meglio. Probabilmente non è Android ad essere cambiato, ma tutti noi, abituati ad avere un sistema operativo user friendly e utilizzabile da chiunque. Questi giorni passati in compagnia del Mate 30 Pro hanno dimostrato che vivere senza Google è possibile ma non è semplice. Per gli utenti meno esperti è difficile anche solo concepire l'esperienza d'uso di Android senza Play Store e servizi Google, trovare le applicazioni è facile per chi ha un minimo di conoscenza di questo sistema operativo ma è uno scoglio importante per tutti gli altri.
Anche gli utenti più smaliziati poi troveranno alcuni problemi insormontabili, almeno per ora, come ad esempio le difficoltà di accesso ad alcuni servizi di streaming, Netflix su tutti, o l'assenza di servizi di pagamento, come Google Pay.
Nel nostro caso, non utilizzando lo smartphone per vedere film o serie TV e per i pagamenti, ma sfruttandolo principalmente per la navigazione internet, per i social network e per servizi di messaggistica, oltre che per la gestione delle mail, non abbiamo avuto grossi problemi durante l'uso, dopo una fase iniziale di configurazione ovviamente più lunga rispetto al normale. In questo modo abbiamo potuto sfruttare le ottime capacità fotografiche di questo Mate 30 Pro, di cui parleremo in modo approfondito in sede di recensione.
Ad ogni modo, la partita tra Huawei e il governo americano non è ancora chiusa, anzi proprio di recente sono arrivati segnali di apertura dall'amministrazione Trump. La speranza è che la situazione ritorni il prima possibile alla normalità, usare il Mate 30 Pro come abbiamo fatto in questi giorni è possibile, ma con Google sarebbe tutto più semplice e alla portata di tutti.