Mate 20 Pro: meglio lettore di impronte sotto al display o Face Unlock?

Il Mate 20 Pro di Huawei unisce il meglio delle attuali tecnologie di autenticazione, ma abbiamo davvero bisogno di entrambe?

Mate 20 Pro: meglio lettore di impronte sotto al display o Face Unlock?
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Il lettore di impronte sotto al display è da molti ritenuto il futuro dei sistemi di autenticazione biometrica. In effetti, sembrerebbe essere il metodo di sblocco più rapido, funzionale e immediato. Ormai siamo tutti abituati ad usare le impronte digitali per accedere ai nostri smartphone, ma con l'arrivo degli schermi senza bordi è nata l'esigenza di spostare il sensore nella parte posteriore dei telefoni. Anche in questo caso l'utenza si è abituata quasi subito, qualcuno con più difficoltà di altri, ma questo cambiamento è stato accettato bene. Nel frattempo però è arrivata Apple a cambiare le carte in tavola, puntando tutto sul riconoscimento facciale 3D, rapido e sicuro. Questo permette di eliminare completamente la necessità di un lettore di impronte, tanto che nessun iPhone di nuova generazione lo utilizza più.
Ma la tecnologia non si ferma mai, così, in campo Android, stanno iniziando a diffondersi i lettori di impronte sotto al display. Tra i più rapidi troviamo quello installato nel Mate 20 Pro di Huawei, presentato da poco a Londra, un prodotto che integra il meglio dei due mondi, visto che utilizza anche il riconoscimento facciale 3D. Entrambi i sistemi di autenticazione funzionano bene, ma uno dei due è più immediato e rapido dell'altro, scopriamo quale.

Meglio Face Unlock o lettore di impronte sotto al display?

I sistemi di autenticazione degli smartphone sono molto importanti non solo per garantire adeguata sicurezza ai propri dati, ma anche per offrire la miglior esperienza d'uso possibile con il proprio telefono. Ne sa qualcosa Samsung, che ancora oggi non è riuscita a convincere con nessuno dei sistemi di sblocco attualmente presenti nei suoi top di gamma. Huawei ha fatto invece una scelta molto semplice e che piacerà sicuramente a tutti i futuri acquirenti del Mate 20 Pro: invece che puntare su un solo sistema, li ha integrati tutti. Li stiamo usando entrambi da qualche giorno e, in base alla nostra esperienza, possiamo tranquillamente affermare che è il riconoscimento facciale 3D il metodo di sblocco più comodo da usare. Huawei ha implementato un sistema simile a quello di Apple per il suo Face ID a livello hardware, non sappiamo se riesca a fornire lo stesso livello di sicurezza, ma di certo è anni luce avanti rispetto ai sistemi basati esclusivamente sulla fotocamera frontale, senza riconoscimento 3D. La cosa interessante è che la casa cinese non si è semplicemente ispirata ad Apple, ma ha migliorato le già ottime prestazioni che abbiamo riscontrato su iPhone Xs. Il risultato è un sistema che, molto spesso, anticipa nettamente l'impronta nello sblocco del terminale.
Una volta preso in mano il Mate e con attiva l'accensione automatica del display in caso di sollevamento del device, basta portare lo smartphone in posizione di utilizzo per vederlo sbloccarsi all'istante. Semplicemente, non si fa in tempo a posizionare il dito nella zona del display dove avviene la scansione. Anche provando ad utilizzare volontariamente il lettore di impronte invece che del riconoscimento facciale il risultato non cambia: non si fa nemmeno in tempo ad appoggiare il dito che lo schermo è già sbloccato.

Il lavoro svolto da Huawei con il suo Face Unlock va anche oltre quello di Apple, almeno in termini di rapidità nel rilevamento. Il Face ID di iPhone Xs è veloce e funziona in quasi tutte le condizioni di utilizzo: ogni tanto però capita di inquadrare il viso con un'angolazione non idonea, andando incontro a un mancato riconoscimento. Nel Mate 20 Pro questo non avviene, anzi, l'autenticazione è possibile anche con angoli di inquadratura estremi, o con lo schermo in orizzontale.
I sensori di impronte sotto al display sono già vecchi ancora prima di diffondersi quindi? Dipende. Integrare un Face Unlock con hardware dedicato rende necessaria la presenza del notch, per cui i produttori non hanno scelta sotto questo fronte: chi vorrà portare il concetto di borderless all'estremo dovrà per forza di cose passare dalle impronte digitali. Negli altri casi, sembra che Apple ci abbia visto giusto ancora una volta: il riconoscimento facciale è più veloce, più pratico e più semplice da usare. Una buona notizia per gli utenti e per i produttori, che possono ora contare su due sistemi di sblocco di alto livello e adatti a diverse tipologie di dispositivi.