Recensione Acer Predator Headset

Dalla collaborazione fra Acer e Steelseries sono nate le Predator Headset, cuffie ispirate dalla famiglia Siberia, dal design alla qualità audio.

Recensione Acer Predator Headset
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In seguito alla sua prepotente entrate nel settore delle periferiche e dei computer da gioco, Acer ha deciso di entrare in tutti, ma proprio tutti i rami di questo mercato. Lo scopo della società taiwanese è probabilmente quello di porsi perfettamente in linea con i competitor più affermati, e di farlo sin da subito. La palese dimostrazione sono le nuove cuffie della società, chiamate semplicemente Predator Headset. Acer non ha molta esperienza nel campo audio, vista l'assenza di prodotti simili usciti in passato. E' per questo motivo che gli ingegneri della casa asiatica si sono rivolti a Steelseries, società che nel settore degli headset da gioco vanta grande maturità ed apprezzamento da parte del pubblico, merito della serie Siberia, che anche oggi offre l'avanguardia tecnologica. Dalla collaborazione fra Acer e Steelseries sono quindi nate le Predator Headset, cuffie che tanto riprendono dalla famiglia Siberia, dal design alla qualità audio.

Package, bundle e specifiche tecniche

Il packaging di vendita delle cuffie ha un design che si rifà certamente alla famiglia Predator, con il tipico pattern di colori rosso-nero e linee aggressive. Sul frontale della scatola abbiamo il logo della serie di appartenenza, oltre ad una finestra in plastica trasparente che consente di vedere l'headset poggiato nel suo scompartimento. Sul retro c'è invece un'immagine del prodotto e un elenco delle principali caratteristiche, che permettono di farsi una prima idea su ciò che tale periferica è in grado di offrire all'utente.
Predator Headset è adagiato in un supporto di plastica dura, verniciata in rosso, sul cui retro c'è il libretto per la garanzia, l'unico "componente" del poverissimo bundle.
Per le specifiche tecniche abbiamo dei driver da 50 millimetri e dei padiglioni aperti, per cui ci attendiamo quantomeno una buona qualità audio. Il design delle cuffie è circumaurale e c'è un microfono a cancellazione del rumore. Non abbiamo informazioni circa la risposta in frequenza o l'impedenza, che però dovrebbe essere piuttosto bassa in quanto anche il nostro smartphone è stato in grado di pilotarle egregiamente - ipotizziamo un 32 Ohm. Stesso discorso vale per la distorsione armonica totale o la pressione statica, che rimangono sconosciute. A bordo c'è infine un microfono retraibile a cancellazione del rumore, oltre a controlli del volume e per silenziare il volume.

Design ed ergonomia

Esteticamente, le cuffie Predator somigliano a delle Steelseries Siberia v2, da cui riprendono gran parte delle caratteristiche relative al design. Cominciamo subito col dire che non esistono LED a bordo, seppur gran parte della line-up Steelseries li adotti. Non si tratta comunque di una pecca così grande. I padiglioni, pur avendo driver da 50 mm, non sono troppo grossi e si adattano bene anche alle orecchie più piccole. Presentano una trama bucherellata in rosso all'esterno, e possono essere inclinati di pochi gradi avanti ed indietro. All'interno c'è invece la memory foam, materiale che fornisce all'utente più comfort durante l'ascolto e che cerca di seguire i tratti delle orecchie. I driver sono poi protetti da una finitura in tessuto, che evita l'ingresso di polvere o altri agenti esterni. I padiglioni sono collegati all'archetto a mezzo di un supporto semi-circolare. In realtà, l'archetto è composto da un telaio superiore rappresentato da due sottili arcate, mentre più in basso scorgiamo una protezione in schiuma (non memory), con due molle alle estremità, che si adatta automaticamente al capo del giocatore. Nonostante sull'arco non ci sia il memory foam, abbiamo trovato che le cuffie sono molte comode. Inoltre il loro peso è contenuto e non abbiamo provato fastidio dall'indossarle più ore. Ergonomicamente sono quindi assolutamente promosse.
Dal padiglione sinistro può venire fuori il microfono, che è un po' più piccolo della concorrenza. Esso può essere agevolmente riposto nel suo compartimento, ed è per questo che Acer ha dovuto lavorare sulle sue dimensioni. Dall'earcup sinistro parte anche l'unico cavo, che termina con due jack da 3,5 millimetri: il primo, con contatti in verde, serve per l'audio, mentre il secondo, con contatti in rosa, è necessario per far lavorare il microfono. Il cavo presenta inoltre degli essenziali controlli per il suono, con i quali si può regolare il volume in uscita oppure silenziare il microfono stesso. I materiali e l'assemblaggio sono buoni. Non c'è impiego di metallo ma solo di plastiche, che però sono di buona qualità.

Prestazioni audio ed esperienza d'uso

Il test delle Predator è avvenuto con una scheda audio ASUS Xonar Phoebus. Essa possiede un amplificatore per cuffie Texas Instruments TPA6120A2, capace di pilotare un'impedenza massima di 600 Ohm. Acer non ha purtroppo previsto alcun software per queste cuffie, a differenza di quanto fa la maggior parte dei competitor. Se possedete una scheda audio non troppo particolare e desiderate qualche effetto come il surround virtuale, allora questa può essere una pecca. In caso contrario potete rifarvi al software della vostra scheda. La nostra Xonar Pheobus, per esempio, ha dei controlli per migliorare il suono in certe situazioni di gioco, o per applicare il surround 7.1. Tutto ha funzionato alla perfezione con il Predator Headset.

La qualità del suono è uno dei punti forti di queste cuffie. Bassi presenti, medi buoni e alti taglienti sono le caratteristiche dell'audio delle Predator, che - soprattutto per la fascia di prezzo - è stato qualcosa di inaspettato. Nessun problema in nessuno dei titoli provati, fra cui spiccano Heroes of The Storm e The Witcher 3: Blood & Wine. Le cuffie si sono rivelate utilizzabili anche nell'ascolto musicale, data la loro buona risposta generale.
Il microfono non è al livello delle periferiche di fascia più alta ma comunque non delude. Essendo cuffie con design aperto, l'isolamento interno non è il massimo, e chi ci è vicino può chiaramente sentire ciò che stiamo ascoltando. Predator Headset fa molto meglio quando invece si tratta dell'attutire i rumori esterni.

Acer Predator Headset Acer ha tirato fuori delle cuffie senza fronzoli, dall’elevato rapporto qualità-prezzo, e la collaborazione con Steelseries si fa sentire. L’esperienza di quest’ultima ha portato all’headset un’ottima qualità audio, che non vi deluderà, in nessuna situazione di gioco. Il design è nella media e purtroppo non ci sono LED a bordo oppure finezze in fatto di materiali, ma dato il suono di cui questa periferica è capace possiamo facilmente soprassedere. Ottimo il comfort, che consente all’utente indossarle per tante ore senza problemi, grazie anche alla leggerezza. Il bundle è di fatto inesistente, così come un software a corredo, che è uno dei difetti delle cuffie. Il prezzo è di circa 75 euro e, a giudicare dalla qualità audio, sembra un prodotto di fascia superiore. A tale costo sono assolutamente consigliabili se desiderate delle cuffie poco appariscenti, ricche di sostanza e capaci di garantire un’esperienza solida in praticamente tutte le situazioni.

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