Acer Predator X35 Recensione: specifiche al top per un monitor HDR di lusso

Presto disponibile per il mercato italiano il monitor di punta di casa Acer, il Predator X35, un display da sogno con caratteristiche eccezionali.

Acer Predator X35 Recensione: specifiche al top per un monitor HDR di lusso
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Il mercato dei monitor da gaming offre soluzioni valide per tutte le tipologie di utenza e l'offerta, ad oggi, risulta davvero ampia: che si parli di proporzioni o di refresh rate, sulla piazza è disponibile un prodotto specifico che con qualche compromesso può adattarsi ad ogni tipo di portafogli. Ma se volessimo uno schermo assolutamente completo? In quale fascia si posizionerebbe e quale sarebbe il suo eventuale prezzo?
Per capirlo basta osservare il Predator X35, un monitor da gaming dotato di tutte le features più avanzate in ambito display. Scomparso dai radar per un po', si ripresenta nel 2019, finalmente pronto ad arrivare sul mercato italiano con un prezzo che lo inserisce, a tutti gli effetti, nella lista dei prodotti "da sogno": con 2.999 euro è possibile abbandonare qualsiasi compromesso e godersi ogni contenuto al massimo della qualità che i nostri PC possono esprimere.

L'occhio vuole la sua parte

Una volta aperta la confezione ed estratto con cura l'imballaggio di polistirolo protettivo, ciò che salta immediatamente all'occhio è la possenza monolitica del Predator X35: il monitor infatti si presenta in un unico blocco pre-assemblato, subito pronto all'uso. Le dimensioni sono importanti: il pannello misura 38x83x14 cm (HxWxD) che con lo stand diventano 58x83x30 cm (HxWxD) ed una diagonale da 35'' pollici (89 cm). Il peso del pannello si attesta intorno ai 10,35 Kg che con lo stand diventano 13,40 Kg. Il design scelto è abbastanza aggressivo senza però risultare eccessivo: nella parte anteriore il bordo inferiore presenta una finitura che lascia spazio alla scritta "Predator" stampata in tre dimensioni. Nella parte posteriore troviamo il classico disegno riservato alla linea da gaming Acer che utilizza in maniera intelligente i Led RGB, le bocchette riservate all'areazione e persino le casse stereo in unico impianto simmetrico che risulta particolarmente riuscito.

Importante anche il design dello stand che sembra quasi un corpo a parte, sebbene perfettamente integrato nel contesto: la torre che sostiene il display è decorata con una texture tridimensionale su cui spicca il logo della linea Predator; un corpo circolare divide la parte superiore dal piedistallo di metallo a V, molto ampio e che conferisce stabilità all'intero monitor. Lo scheletro, sempre in metallo, che circonda lo stand non si limita ad avere una funzione decorativa ma può essere utilizzato per ottimizzare la disposizione dei cavi (e anche per facilitarne l'eventuale spostamento). Tutti i materiali scelti sembrano di ottima qualità, che siano plastiche dure o metalli, e tutto il monitor è rivestito di vernice nera opaca con finiture grigio metallizzato.
Il display scorre sullo stand grazie ad un binario che ne permette la regolazione: l'angolo di inclinazione varia dai -5° ai 35° mentre l'angolo di rotazione si attesta sui +/- 45° per un'altezza che può essere impostata fino a 14 cm. Il monitor non può essere disposto in verticale data la totale assenza di un pivot che permetta tale movimento.
Nella scatola troviamo tutta la cablatura necessaria al funzionamento: 1x cavo Hdmi 2.0, 1x cavo DisplayPort 1.4, tutti gli adattatori per le prese americane ed europee ed un'importante alimentatore esterno. Oltre al classico manuale è presente un rapporto di calibrazione specifico per il modello a nostra disposizione molto utile per facilitare la creazione di profili personalizzati.

Un display senza compromessi (o quasi)

Il display montato sull'Acer Predator X35 è un concentrato delle migliori tecnologie disponibili per il mercato consumer: stiamo parlando di un pannello da 35 pollici UltraWide-QHD con una risoluzione di 3440x1440 pixels e aspect ratio 21:9, tecnologia VA, curvatura di 1800R, angolo di visuale di 178° ed un tempo di risposta di 2ms GTG.
Per quanto riguarda la luminosità il monitor esprime in maniera nativa 600 Nit che arrivano a 1000 Nit in modalità HDR, caratteristica che ha reso possibile la certificazione VESA1000, con un contrasto di 1000:1: siamo in presenza di quello che può essere definito un "vero HDR".La resa cromatica, così come il bilanciamento dei neri e dei bianchi, sono garantiti dalla tecnologia Quantum Dot che grazie ai nanocristalli semiconduttori può esprimere fino a 1.07 miliardi di colori con una profondità reale di 10bit, andando a coprire il 90% della gamma DCI-P3 (conferendogli quello che in gergo viene definito "wide gamut") e oltre il 100% della gamma sRGB, l'81% di Adobe RGB e il 76% NTSC.

Il tutto enfatizzato dalla presenza di un Local Dimming che dispone di 512 Led in full array pronti a intervenire nella specifica zona in cui sono richiesti una luminosità o un contrasto superiori. Il G-Sync Ultimate di NVIDIA permette di gestire tutte le informazioni, anche in HDR, con un refresh rate che arriva a 180Hz nativi e a 200Hz in overclock (che può facilmente essere attivato dall'OSD).

Dai test che abbiamo effettuato è emersa una calibrazione estremamente precisa della gamma e un bilanciamento della scala dei grigi eccezionale per un monitor da gaming. Concretamente abbiamo utilizzato Metro Exodus per analizzare a fondo tutte le feature che il monitor mette a disposizione: un HDR degnamente implementato, con Ray Tracing e pieno supporto ai 21:9.
Il risultato è stato eccezionale e la sessione si è mostrata effettivamente diversa da quella provata con un monitor "tradizionale". Impressionante la profondità dei neri che a contrasto con i picchi di luminosità creano un effetto ed un coinvolgimento fuori dal comune: anche dare fuoco ad una banale ragnatela nelle gallerie di Mosca diventa un'esperienza unica.

Il tutto è gestito con una fluidità impressionante, senza il minimo segno di ghosting, backligh bleeding o altri artefatti dovuti al pannello. Da notare che il monitor scalda molto a pieno regime a fronte di un consumo di 77.20W che diventano 470mW in standby e 390mW in off (non rimane mai completamente spento almeno che non si decida di staccare l'alimentazione); tuttavia l'ottimo sistema di raffreddamento incorporato permette sessioni lunghe senza il minimo problema con una rumorosità percettibile ma mai fastidiosa.

Discreto il comparto audio con due woofer da 4W posizionati nella parte posteriore. La tecnologia TrueHarmony consente una buona risposta in frequenze, persino sui bassi, con un ottimo rapporto in termini di volume...ma nulla di eccezionale: date le dimensioni complessive (ed il costo) si poteva fare molto di più.

Gestione e connettività

Tutte le caratteristiche del monitor possono essere facilmente gestite grazie all'ottimo OSD raggiungibile tramite i quattro tasti e il joystick posizionati sul retro del pannello. Un tasto è riservato all'accensione e allo spegnimento mentre gli altri consentono di raggiungere tutte le sezioni disponibili: premendo uno dei tasti disponibili si accede ad un pannello riassuntivo che mostra il profilo scelto, la luminosità e la fonte; attraverso il joystick è poi possibile inoltrarsi nelle varie impostazioni. La personalizzazione è pressoché totale: è possibile gestire la tipologia di retroilluminazione, la qualità dell'immagine e la temperatura colore, l'overdrive e l'overclock del pannello e il volume dell'audio. Sono presenti dei preset relativi alla tipologia di gioco, alla modalità cinema o grafica: ognuno presenta particolari combinazioni di retroilluminazione e intensità di colore ma nel complesso risultano tutti molto bilanciati, seppure con peculiarità diverse.

Una volta impostato tutto a nostro piacimento è possibile salvare la configurazione in un massimo di tre profili. Volendo, un sensore posto nella parte superiore della scocca consente al software di gestire la retroilluminazione e l'intensità dei neri in base all'illuminazione ambientale della stanza rendendo il settaggio dinamico e adattabile alle diverse situazioni di luce.

Sempre dall'OSD è possibile gestire l'illuminazione RGB sul retro del monitor, configurandone colore, intensità e motivo. La connettività è forse il tasto dolente dell'intero impianto: le porte a disposizione sono solo due, una HDMI 2.0 e una DisplayPort 1.4. Immancabile l'hub USB 3.0 con capacità di ricarica veloce e un'uscita aux. Il tutto posizionato nella parte posteriore del monitor e facilmente raggiungibile.

Acer Predator X35 L’Acer Predator X35 è un monitor da gaming UW-QHD di lusso, destinato ai giocatori più esigenti (e privi di problemi economici). La mancanza della risoluzione 4K è ampliamente compensata dalla qualità dell’immagine e dei colori (grazie alla tecnologia QLED) e da una gestione della retroilluminazione che fino ad oggi abbiamo vista riservata ai TV di fascia alta: un HDR reale con local dimming in full array che può essere gestito anche con refresh elevati tramite G-Sync Ultimate e che offre grandi prestazioni anche per la visione di film. Nel complesso la qualità costruttiva e l’insieme delle altissime tecnologie di cui dispone il monitor consentirebbero una valutazione da 9.5 ma il costo proibitivo, che ricordiamo essere di 2.999 euro per il mercato italiano, è un limite che non può essere ignorato e che di fatto rende il display irraggiungibile per la maggior parte dell'utenza. Il monitor dei sogni insomma...non ci resta che sognarlo insieme.

8.5