Amazfit GTS 4 e GTR 4 Recensione: due ottimi smartwatch a prezzo ridotto

Amazfit GTS 4 e GTR 4 sono la nuova generazione di smartwatch di Amazfit e Zepp Health. Li abbiamo messi alla prova: ecco come se la cavano!

Amazfit GTS 4 e GTR 4 Recensione: due ottimi smartwatch a prezzo ridotto
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Amazfit ha annunciato GTS 4 e GTR 4, i suoi nuovi smartwatch di punta, a inizio settembre per il mercato italiano, insieme ad Amazfit GTS 4 Mini.
Disponibili entrambi al prezzo di 199 Euro sullo store ufficiale del produttore, Amazfit GTS 4 e GTR 4 sono due variazioni sullo stesso tema, che differiscono in larga parte per il design adottato per la cassa ma che condividono l'uno con l'altro tanti pregi e pochi (benché piuttosto evidenti) compromessi, i quali spiegano perché ormai il brand sia considerato un punto di riferimento nel settore degli smartwatch di fascia media.
Vediamo, dunque, come se la cavano GTS 4 e GTR 4 dopo un paio di settimane di test intensi: i due smartwatch di Amazfit saranno all'altezza della concorrenza?

Un design (quasi) perfetto

Gran parte di ciò che scriveremo in questa recensione vale per entrambi gli smartwatch che abbiamo testato, i quali sono quasi del tutto identici per hardware, sistema operativo e raccolta dei dati biometrici: in termini di scheda tecnica, infatti, la principale differenza tra i due orologi è che il GTR 4 (ovvero lo smartwatch con cassa tonda) ha una batteria leggermente più capiente del GTS 4 (che, invece, ha un corpo squadrato), la quale però è compensata da uno schermo leggermente più grande, che dunque implica anche consumi maggiori.

Nulla da temere, però: la batteria di Amazfit GTR 4 e GTS 4 dura tantissimo, specie prendendo i giusti accorgimenti in fase di impostazione dello smartwatch. In particolare, l'app smartphone che permette di collegare l'orologio, di sincronizzare i dati e di installare nuovi quadranti dà anche all'utente la possibilità di impostare l'intervallo tra una misurazione biometrica e l'altra, andando a rendere più o meno frequente l'uso dei principali sensori del device al fine di risparmiare batteria o, di converso, di ottenere misurazioni più precise.
Anche aumentando al massimo tutte le misurazioni, comunque, sia Amazfit GTS 4 che Amazfit GTR 4 hanno una batteria estremamente longeva: difficile dare una durata precisa della carica, che dipende ovviamente da molti fattori, ma un uso oculato del device dovrebbe dar modo di non ricaricarlo per più di una settimana.

In termini di puro design, il giudizio è estremamente positivo per entrambi gli smartwatch, con una piccola annotazione da fare per il GTR 4, ovvero lo smartwatch con cassa tonda simile a un Samsung Galaxy Watch: nelle nostre prove abbiamo notato che il device risulta leggermente troppo grande con i suoi 46 mm, al punto da mostrarsi a tratti fastidioso per il polso, specie durante gli allenamenti.

Nulla di particolarmente invasivo durante l'uso di tutti i giorni, comunque: entrambi gli smartwatch sono estremamente comodi in condizioni normali e scompaiono quasi al tatto anche quando li si indossa per dormire. Un design decisamente riuscito, insomma, che dovrebbe permettere (insieme alla batteria estremamente longeva) di trarre pieno vantaggio dal tracking del sonno integrato nello smartwatch e incredibilmente preciso.
Un altro piccolo appunto che ci sentiamo di fare riguarda la scelta di includere un solo cinturino nella scatola degli orologi, che rischia di rendere l'esperienza utente poco amichevole per chi possiede un polso dal diametro molto ridotto o particolarmente ampio: in questo caso, al posto di un solo cinturino "per tutte le taglie" sarebbe forse stato preferibile inserire nella confezione due cinghie diverse, una per i polsi più piccoli e una per quelli più grandi.
A ogni modo, per fortuna, entrambi hanno un attacco universale, il GTR 4 da 22 mm e il GTS 4 da 20 mm.

Due smartwatch perfetti per gli sportivi

La questione del cinturino non è di lana caprina: uno smartwatch troppo aderente o troppo abbondante potrebbe infatti ridurre la precisione dei sensori biometrici, fornendo dati leggermente "sballati" all'utente.
In questo contesto, sia Amazfit GTS 4 che Amazfit GTR 4 risultano molto precisi per tutto ciò che riguarda il tracking della salute dell'utente, specie per quanto riguarda la frequenza cardiaca, i dati del sonno, l'attività fisica svolta e gli allenamenti, grazie anche alle 154 modalità sportive integrate e al riconoscimento in automatico di alcuni esercizi.

Meno precisa è, invece, la misurazione dell'ossigenazione del sangue, che tende a risultare un po' "ballerina" anche effettuando più misure una di seguito all'altra. In generale, comunque, il sensore BioTracker 4.0 di Amazfit fa il suo lavoro e anche qualcosa in più del previsto, riuscendo a garantire persino una buona misurazione dello stress dell'utente, per quanto tale dato risulti piuttosto ermetico da interpretare a freddo.

Ottima è anche la presentazione dei dati raccolti al termine delle sessioni di allenamento o di una giornata di studio o di lavoro.

Tutte le misurazioni effettuate durante la giornata vengono raccolte in appositi grafici, che possono facilmente essere consultati sull'ampio schermo dei due smartwatch (tra cui spicca l'ottimo display AMOLED da 1,43" del GTR 4) oppure dall'app di ZeppOS per smartphone, disponibile ovviamente sia per device iOS che per dispositivi Android.
Prima di spostarci all'analisi del supporto software per i due orologi, però, ci soffermiamo per un attimo sull'aspetto estetico del quadrante degli smartwatch: in questo caso, Amazfit ha predisposto più di 200 quadranti diversi, molti dei quali completamente gratuiti e che spaziano tra i design più classici e quelli più moderni, nonché tra le interfacce più minimali e quelle più complesse e barocche.
Tutti quadranti risultano facilmente leggibili e, salvo qualche raro caso, anche estremamente piacevoli alla vista, garantendo inoltre un'elevata possibilità di personalizzazione all'utente.

Un software con due importanti lacune

Il software di Amazfit GTS 4 e GTR 4 ha molte luci e qualche ombra. Da un lato, non possiamo che evidenziare l'estrema stabilità e reattività di ZeppOS, che durante le nostre prove non ha mai dato alcun problema sui due smartwatch e che si adatta perfettamente sia allo schermo tondo che a quello squadrato.

La navigazione nei menu è resa ancora più semplice e fluida dalla corona e dal pulsante fisico presenti sul corpo di entrambi gli orologi, che possono anche essere personalizzati per aprire alcune app specifiche in caso di pressione prolungata da parte dell'utente.
Anche l'app Zepp per smartphone ha un'UI semplice e intuitiva anche per gli utenti meno avvezzi all'uso degli smartwatch, che raccoglie alla perfezione tutti i dati registrati dallo smartwatch e che permette di personalizzare al volo impostazioni, grafica del quadrante e app presenti sul dispositivo. Inoltre, la sincronizzazione tra smartwatch e smartphone è quasi istantanea: mai ci è capitato di dover ripetere la procedura, di dover riavviare l'app o di dover spegnere l'orologio per dei problemi di connessione. Un ottimo segno, soprattutto per dei device che si collocano nella fascia al di sotto dei 200 Euro.

Plauso enorme anche per la feature che permette di personalizzare le vibrazioni delle notifiche, in modo da sapere anche senza guardare lo schermo se quella appena arrivata è una mail, una chiamata o un messaggio sui social network: ancora meglio sarebbe stato permettere agli utenti di differenziare le vibrazioni per questi ultimi, magari impostandone una diversa per WhatsApp, Instagram, Telegram e via discorrendo.

Venendo alle criticità lato software, due mancanze di peso vanno evidenziate sia nel GTR 4 che nel GTS 4: la prima riguarda l'impossibilità di effettuare pagamenti contactless direttamente dall'orologio, senza usare lo smartwatch. Un'assenza di peso, quella del chip NFC, necessario alle nostre latitudini per processare i pagamenti tramite wearable, ma comune praticamente a tutta la lineup Amazfit.

In secondo luogo, benché la possibilità di rispondere alle chiamate sfruttando l'audio Bluetooth dello smartwatch sia particolarmente utile e funzionale, segnaliamo la mancanza di un sistema per la risposta rapida ai messaggi e alle notifiche provenienti dai social: di nuovo, la scelta di non implementare la funzione impone agli utenti di ricorrere all'uso dello smartphone, riducendo in qualche modo l'utilità dello stesso smartwatch per chi pensa di utilizzarlo a questo scopo.

Amazfit GTR 4 Amazfit GTS 4 e GTR 4 sono due smartwatch ottimi, specie in termini di rapporto qualità-prezzo. Certo, alcune pecche ci sono, sia fronte hardware che software: l’impossibilità di rispondere ai messaggi e di effettuare pagamenti contactless (per via dell'assenza del chip NFC) potrebbero rivelarsi dei “dealbreaker” per alcuni utenti, e in effetti è difficile passare sopra a mancanze di questo calibro, ma la lineup Amazfit ci ha ormai abituati a queste assenze di peso. Tuttavia, se siete tra coloro che non usano tali feature e che non si fanno problemi a estrarre dalla tasca lo smartphone, almeno di tanto in tanto, i due indossabili di nuova generazione possono essere i dispositivi ideali, ancora meglio se siete degli sportivi: in questo caso, non potrete non apprezzare i sensori estremamente precisi dei due smartphone.

7.8