AMD Radeon RX 7900 XTX Recensione: la RTX 4080 si tinge di rosso?

Finalmente abbiamo messo le mani anche sulla scheda video flagship di AMD in versione Reference: finalmente Ray Tracing.

AMD Radeon RX 7900 XTX Recensione: la RTX 4080 si tinge di rosso?
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La nuova generazione di schede video di AMD è realtà e finalmente siamo riusciti a mettere le mani sul pezzo più pregiato della collezione, la Radeon RX 7900 XTX, un prodotto che introduce innanzitutto un inedito naming per la gamma Radeon, ma non solo.
Tantissime novità a tutto tondo per il team rosso, dal design all'architettura, passando anche per il prezzo. Benché osannata per la sua politica di pricing decisamente più conservativa rispetto allo storico competitor NVIDIA, anche AMD ha ritoccato i prezzi verso l'alto seppur senza superare la soglia psicologica dei 1.000 dollari. Una regola che vale solo per il territorio statunitense, purtroppo, mentre nel Vecchio Continente lo store ufficiale recita 1.127 euro per la versione Reference.

La prima GPU chiplet

Le sorprese, come già accennato, sono sia dentro che fuori, con un'esperienza di unboxing come sempre raffinata e un design pulito. La XTX arriva sul mercato con un look total black in formato triventola, più compatta delle migliori proposte del team verde ma comunque più generosa della scorsa generazione, da cui si discosta anche per la scelta di abbandonare il frontale di colore metallico e i margini spigolosi.

Il bordo destro abbraccia la ventola, mentre il fianco aperto è tinto di nero, eccezion fatta per tre singole lamelle rosse, che donano un tocco in più di identità.
L'estetica è curata e pulita e sicuramente conferma ma non innalza quanto già fatto di buono nella serie passata.
Anche l'approccio scelto da AMD per affrontare il cambio di architettura è stato molto interessante. Ci troviamo davanti alle prime GPU chiplet del brand per il segmento consumer, una scelta dettata da esigenze molto precise: l'abbandono della struttura monolitica è stato dettato dalla necessità di garantire l'efficienza e le prestazioni dei 5 nanometri senza incidere sui costi per mantenersi al passo con la concorrenza. Questo ha portato il produttore americano a operare una distinzione netta tra la porzione che avrebbe beneficiato del cambio di nodo rispetto a quella che invece, come la Infinity Cache, avrebbe potuto garantire le medesime performance anche a 6 nanometri.

Secondo AMD, la tecnologia Infinity Link dei suoi chiplet produce una latenza trascurabile rispetto alla struttura tradizionale: per ovviare comunque a questo problema, è stata alzata la frequenza per ridurre la latenza addirittura rispetto a RDNA2 nell'accesso ai chiplet secondari (-10%).

Allo stesso modo, è stata sdoppiata la frequenza della GPU alzando il clock dell'unità principale a 2.5 GHz e gli shader a 2.3 GHz: questa scelta è stata presa per riuscire a maggiorare la frequenza pur garantendo una migliore efficienza gen-over-gen (fino al 25% in meno con clock superiore del 15%).
A livello di alimentazione, si è scelto di mantenere anche per i prossimi due anni i connettori tradizionali a 8-pin, che in questo caso sono due.
Il TBP è di 355W e sia la XT che la XTX presentano il chip Navi 31. La grande di casa, tuttavia, può avvalersi di 96 CU per 6.144 Stream Processor, mentre la memoria a disposizione arriva a 24 GB di tipo GDDR6 su bus a 384-bit e proprio questo più di altri fattori potrebbe garantirne una maggiore longevità soprattutto nell'impiego ludico ad alta risoluzione.

Una porzione fondamentale del chip è occupata dalle unità deputate all'accelerazione RT, ora alla seconda generazione, che promettono il 50% di prestazioni a parità di CU.
A proposito di sfida del tempo, un altro fattore da non sottovalutare (e che ha suscitato molto clamore in fase di lancio) riguarda la sezione I/O, con l'adozione dei più recenti standard in termini di output.

Le uscite DisplayPort sono due ma di tipo 2.1, consentendo di alzare la banda supportata fino a 54 Gbps con conseguente supporto a risoluzioni elevatissime persino per i migliori sistemi di output a disposizione. Stiamo parlando, idealmente, della possibilità di proiettare in 8K a 165Hz, in 4K a 480 Hz, a 1440p a 900 Hz o addirittura in 8K Ultrawide.
Chiude l'elenco l'implementazione di un encoder hardware pronto per la codifica AV1, sempre più popolare per via della sua licenza royalty-free e della sua straordinaria efficienza.

Tutto al massimo, ma...

Il target della scheda è il 4K con alto grado di dettaglio e framerate e la sua dotazione lascia intendere una sfida più o meno diretta nei confronti della RTX 4080 di NVIDIA, eccezion fatta per il punto prezzo. Nella nostra prova la abbiamo affiancata a un Ryzen 9 7900X con 32 GB di RAM DDR5 su scheda madre AsRock Taichi X670E, il tutto alimentato dal solito Corsair RM 850X, proprio come nella recensione della RTX 4080 e nella recensione della RTX 4070 Ti.

In fase di assemblaggio non abbiamo avuto grossi problemi ma nonostante i claim di AMD occorre prestare attenzione allo spazio a disposizione nel proprio case, in virtù dei quasi 29 cm di lunghezza per 2,5 slot di spessore.
I benchmark sintetici hanno grossolanamente anticipato cosa potevamo aspettarci nel corso della prova pratica, centrando in linea di massima quanto preventivato. In effetti, in test come TimeSpy Extreme la 7900 XTX si colloca un gradino sopra la 4080, cedendo il passo, invece, in Port Royal.

In quest'ultimo test in Ray Tracing, tuttavia, la top di gamma AMD è riuscita a mantenere fede alle sue promesse sfoderando un punteggio superiore alla RX 6900 XT di ben oltre il 50% (sorprendentemente in linea con l'aumento prestazionale in raster), indice di quanto di buono fatto in tal senso dalla casa madre nel corso di questi due anni.

Questi risultati non sempre aderiscono a quanto mostrato in-game, ma in generale ne vengono rispettate le premesse: in FarCry 6 le performance in Ray Tracing sono addirittura superiori rispetto alla RTX 4080, ma è un titolo ottimizzato per AMD, mentre la prova del 9 non è superata del tutto se si osserva quanto prodotto in Cyberpunk 2077 e Marvel's Guardians of the Galaxy, dove la XTX cala in tutte le risoluzioni di oltre il 30%.

Nella rasterizzazione tradizionale la battaglia si conclude in un sostanziale pareggio, con differenze mai superiori al 5% in un senso o nell'altro per la RTX 4080 e per la RX 7900 XTX, delineando il quadro di due schede perfettamente allineate in questo scenario d'utilizzo.
A sorprendere, nonostante le dimensioni più contenute, sono soprattutto le temperature: la XTX balza subito intorno ai 75 °C con un utilizzo pieno, ma il sistema di dissipazione mostra di poter tenere a bada la scheda con una curva di raffreddamento intelligente, che consente di mantenerla saldamente ancorata intorno ai 70 °C una volta entrata a regime.

Nelle fasi iniziali le ventole si mostrano meno discrete rispetto alla fascia alta di NVIDIA, ma non si distanziano più di tanto rispetto a quanto proposto nella generazione precedente, rendendo impercettibile un eventuale upgrade su casacca rossa: questo ci porta a pensare che forse si poteva fare qualcosa in più in casa NVIDIA, forse, per rendere se non altro più appetibile la RTX 4080 in cambio di una manciata di gradi in più.

Vale la pena notare che anche noi all'hotspot abbiamo registrato temperature superiori ai 100 °C, ma questo non ha mai compromesso il regolare funzionamento della macchina.
Anche in termini di consumi siamo in linea con quanto dichiarato da AMD (mai superiori ai 340W), mentre la RTX 4080 si dimostra decisamente più efficiente nel portare a termine le stesse operazioni nei medesimi tempi e con risultati sovrapponibili.

AMD Radeon RX 7900 XTX La Radeon RX 7900 XTX è un punto di riferimento assoluto nella sua fascia di prezzo. Questa scheda riesce contemporaneamente a segnare un incremento generazionale importante e a dimostrare che con un approccio intelligente si possono garantire risultati senza incidere troppo su costi e dimensioni. La nuova generazione si apre a una cifra sicuramente superiore rispetto a quanto proposto con RDNA2, ma quest’anno c’è stato un cambio di passo importante nel Ray Tracing, dove AMD ha recuperato più terreno di quanto ci si potesse immaginare. Questo rimescola le carte in tavola per chi punta a questo tipo di tecnologia, ma pesa come un macigno l’assenza di un competitor del DLSS3: FSR 3 promette grandi cose, ma è ad oggi ancora totalmente avvolto nel mistero. Chi è alla ricerca di una scheda video di fascia alta potrà tranquillamente fare affidamento sul blasone di Sunnyvale, soprattutto se lo spazio a disposizione è limitato e non ci si vuole affidare ai nuovi connettori 12VHPWR che tanto hanno fatto discutere negli ultimi mesi.