AMD Ryzen 5 1600 Recensione: 6 core a prezzo contenuto

Ryzen 5 1600 è una CPU che si posiziona subito più in basso del 1600X, dal quale differisce (quasi) esclusivamente per le frequenze operative.

AMD Ryzen 5 1600 Recensione: 6 core a prezzo contenuto
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AMD Ryzen 5 comprende quattro modelli che differiscono in maniera più o meno marcata in termini di specifiche tecniche, le quali vanno ad influire sulle prestazioni finali e, quindi, anche sul prezzo di vendita al pubblico. Secondo la gerarchia stilata dall'azienda di Sunnyvale, il Ryzen 5 1600 di cui parliamo oggi è secondo solo al 1600X nella famiglia di appartenenza, e da questo differisce per un unico aspetto, legato alle frequenze operative. Essendo un modello con suffisso "X", infatti, il 1600X può usufruire della tecnologia eXtended Frequency Range che porta i clock massimi oltre la classica soglia del turbo se il raffreddamento lo consente. La frequenza turbo stessa è pari in questo caso a 4,00 GHz, che scende invece a 3,6 GHz nel caso del processore in esame, il Ryzen 5 1600. La differenza più sostanziale è questa, che potrebbe essere colmata tramite l'overclocking, pratica a cui tutti i processori Ryzen sono abilitati.

Pack di vendita, bundle e specifiche tecniche

La confezione di vendita del Ryzen 5 1600 è quasi identica agli altri modelli, compresi i Ryzen 7, tranne per le dimensioni: il volume della scatola è infatti più grande a causa della presenza al proprio interno del dissipatore Wraith Spire, non incluso per esempio con Ryzen 5 1600X. Per il resto abbiamo l'alternarsi del grigio e dell'arancio, colori rappresentanti la nuova architettura dell'azienda statunitense, mentre sul frontale scorgiamo il grosso logo della famiglia di appartenenza, il numero che indica la serie ("5", in questo caso) e l'emblema di AMD in alto a sinistra. Sul retro non abbiamo informazioni particolari, se non quelle relative alla dotazione, mentre sul laterale destro troviamo una piccola finestrella che mette in evidenza l'heatspreader del processore, che mostra il nome commerciale del prodotto e il simbolo di Ryzen.
All'interno della confezione si trova il processore assieme ai classici foglietti illustrativi e il sistema Wraith Spire citato poco fa, che in termini di prestazioni dovrebbe porsi fra lo Stealth e il Max, per un buon compromesso fra raffreddamento e silenziosità.
Le specifiche tecniche di Ryzen 5 1600 parlano di sei core e dodici thread a bordo, quindi col supporto del simultaneous multithreading, che in questa fascia di prezzo può fare la differenza. Abbiamo una cache totale di 20 MB (16 MB di cache L3 e 4 MB di cache L2), come il Ryzen 5 1600X e come i fratelli maggiori della gamma Ryzen 7. La frequenza base dell'unità di calcolo è pari a 3,2 GHz, e può salire sino a 3,6 GHz grazie al Precision Boost; come già affermato in precedenza, questo modello non supporta la tecnologia eXtended Frequency Range.

Benchmark sintetici

Per i test di Ryzen 5 1600 abbiamo utilizzato una scheda madre MSI X370 XPOWER GAMING TITANIUM, una coppia di moduli RAM (2 x 8 GB) Corsair Vengeance LPX DDR4 con frequenza massima di 3000 MHz e un dissipatore Noctua NH-U12S SE-AM4, costruito ad hoc per il nuovo ecosistema di AMD. Abbiamo deciso di virare sul Noctua e non sul Wraith Spire fornitoci da AMD per ottenere migliori prestazioni in overclock. Completano la dotazione un SSD Samsung 840 Pro affiancato da una scheda grafica GIGABYTE GeForce GTX 1070 G1, mentre il cabinet è un Corsair Obsidian 750D Airflow Edition. Il sistema operativo utilizzato è Windows 10 Pro.
Il primo test effettuato con il 1600 è stato affidato al benchmark integrato in CPU-Z, una famosissima utility per ottenere una panoramica delle informazioni sulla propria CPU e non solo. Il test integrato al suo interno viene effettuato sia in ambito multithread che singlethread, e ci conferisce un'ottima indicazione delle prestazioni generali di calcolo della CPU. Con un singolo core attivo abbiamo ottenuto un punteggio di 1718, al di sotto dello score del Core i7-7700K (2231 punti); in ambito multithreading abbiamo invece Ryzen 5 1600 che mette a segno 11654, contro i 9612 punti dell'i7-7700K.

Siamo poi passati a Cinebench R15, un benchmark famosissimo che mette la macchina di fronte ad un render abbastanza impegnativo da processare. Abbiamo ottenuto un punteggio di 140 e di 1028 rispettivamente per l'ambito singlethread e per l'ambito multithread.
Seguendo la scia di Cinebench R15 siamo giunti su Cinebench 11.5, altra versione del noto software che ci mette di fronte un render ancora più ostico del primo: Ryzen 5 1600 ha ottenuto uno score di 10,61 col test multithread. In tal caso i modelli Ryzen di fascia superiore, a partire dal Ryzen 7 1600X, sono ovviamente più distanti.
Per analizzare il bandwidth di memoria di questa CPU abbiamo utilizzato AIDA64, che comprende anche utility per la diagnostica ed il benchmarking. Esso è spessissimo impiegato per testare proprio larghezza di banda disponibile fra la CPU e la memoria principale, soprattutto in lettura sequenziale. Abbiamo in tal caso un bandwidth di 35981 MB/s, simile a quello ottenuto dagli altri modelli testati. La differenza in tal senso fra le CPU è probabilmente impercettibile in scenari di utilizzo reali, e dipende in buona parte dalla RAM impiegata.

Prestazioni con GPU dedicata

I benchmark con i videogiochi sono probabilmente l'aspetto che più interessa gli utenti, anche perché il Ryzen 5 1600 potrebbe avere specifiche più improntate ai giocatori rispetto a quelle dei modelli Ryzen 7, i quali sono certamente nati con le workstation in testa. La risoluzione utilizzata è la QHD, che dovrebbe essere un buon compromesso per la divisione del carico fra CPU e GPU, mentre la scheda grafica ricordiamo essere una GTX 1070.
La nostra serie di test è cominciata con The Witcher 3: Blood & Wine, un titolo piuttosto ostico da gestire e che ci fa rendere immediatamente conto delle capacità computazionali del processore in questione. In 2K e con dettagli massimi, ma senza HairWorks di NVIDIA, abbiamo ottenuto circa 51 FPS, un po' al di sotto di quelli raggiunti dal 1800X e dal 1700X. Su DOOM, con Vulkan, il 1600 fa 102 frames al secondo con il preset "Incubo", con l'i7-7700K un po' distaccato, che fa segnare 108 FPS.
Su Battlefield 1 invece, sempre a risoluzione 2K e con massimo livello di dettaglio, siamo riusciti a giocare con 57 FPS, meno di quelli del modello Intel ma vicini a tutti gli altri modelli Ryzen testati.
Il nostro giro di test è continuato con Forza Horizon 3, titolo dall'ottimo livello grafico e che mette sotto torchio l'hardware. In tal caso, con il preset "Ultra", il livellamento del frame rate attivato e l'ottimizzazione dinamica attiva abbiamo 69 FPS, con l'Intel Core i7-7700K comunque sempre al di sopra di tutti i modelli testati.
I benchmark si sono conclusi con Watch_Dogs 2, sul quale siamo riusciti a giungere a 38 frames per secondo con il 1600, mentre il contendente Intel ha ottenuto 46 FPS.

Temperature ed overclocking

AMD Ryzen 5 1600 è un processore dal TDP pari a 65W, minori dei 95W del 1600X. Se overclockato, però, è possibile che i 65W vadano quasi a toccare i 95W del modello più veloce.
Per quanto riguarda le temperature di esercizio in idle eravamo mediamente a 38 gradi, mentre in full il core più caldo è arrivato ad un massimo di 63 gradi centigradi, segnando un risultato piuttosto buono e superiore alla media degli altri modelli Ryzen. Uno dei campi su cui AMD ha spinto molto è stato quello dell'overclocking, anche se i processori Ryzen, in generale, non sembrano molto propensi a salire con le frequenze. E' chiaro che ciò dipende in prima battuta dall'elevato numero di core, per cui con due unità di calcolo fisiche in meno il 1600 potrebbe overcloccarsi leggermente meglio. Il 1600X , nella nostra precedente recensione, non ha fatto però eccezione rispetto alle CPU Ryzen 7, per cui le aspettative erano basse per questo Ryzen 5 1600. A supporto dell'overclocking la società di Sunnyvale fornisce una utility nota come Ryzen Master Utility, che però non abbiamo utilizzato per spingere al massimo le frequenze del 1600.

La nostra preferenza è rimasta quella di passare dal BIOS, anche perché quello della XPOWER GAMING TITANIUM offre molte opzioni in più. Con essa siamo riusciti a raggiungere una frequenza massima di 4,0 GHz applicata su tutti i core, con la tensione di alimentazione poco al di sotto dei 1,4 V. Il risultato conferma che il potenziale di overclocking è fondamentalmente lo stesso visto sulle varianti di fascia superiore.
Chi non ha mai overcloccato può impiegare la Master Utility, con la quale i risultati non dovrebbero cambiare. Essa consente di controllare la frequenza di ogni core singolarmente, di overcloccare le memorie e di giocare con gli stati di risparmio energetico, con un'interfaccia piuttosto intuitiva.

AMD Ryzen 5 1600 La configurazione dei core del Ryzen 5 1600 è, così come quella a bordo del 1600X, un po’ atipica per questa fascia di mercato. Il processore scala linearmente con le prestazioni dei modelli superiori e, tirando le somme, è proprio come ci aspettavamo che fosse. Date le frequenze più basse, però, questa CPU fatica più degli altri modelli durante il gaming; per questa ragione, se siete giocatori vi consigliamo di acquistarlo solo se abbinato ad un adatto sistema di raffreddamento che vi consente di procedere all’overclock. Portando infatti la frequenza massima a 4,0 GHz le prestazioni in gioco diventano quasi quelle di un 1600X. Se non avete la capacità o semplicemente non desiderate overcloccare, allora il nostro consiglio è quello di propendere per il modello superiore (1600X) o inferiore (1500X), in dipendenza dal vostro budget. Se invece il vostro intento è quello di assemblare una workstation a basso costo, allora i ragionamenti fatti fino ad ora non valgono e questo modello diventa assolutamente consigliabile anche senza l’overclock. Ryzen 5 1600 si trova attualmente in vendita a circa 230 euro online.

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