AMD Ryzen 9 5980HS Recensione: le CPU per notebook sono sempre più potenti

La nuova gamma di processori di AMD tra vantaggio dall'architettura Zen 3, riuscendo a migliorare i già ottimi risultati della serie precedente.

AMD Ryzen 9 5980HS Recensione: le CPU per notebook sono sempre più potenti
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Il mondo dei notebook sta subendo un'evoluzione senza sosta. Solo pochi anni fa per trovare un desktop replacement bisognava andare su modelli dal peso di oltre 4 Kg, dei veri giganti che potevano essere utilizzati solo in casa, anche a causa di un'autonomia pessima. Oggi l'avanzamento tecnologico permette di condensare tantissima potenza in poco spazio, merito di architetture più efficienti sia sul fronte della GPU che della CPU. Proprio di recente sono stati annunciate due novità molto importanti per il futuro prossimo del settore, una da NVIDIA, che ha presentato le GPU della serie RTX 3000 per notebook, l'altra da AMD, che ha rinnovato la sua gamma di processori per laptop con la serie Ryzen 5000.
AMD sembrava fuori dai giochi fino a poco tempo fa, ma con i processori Ryzen 3000 è rientrata in un settore che vedeva il dominio di Intel, per poi consacrarsi anche nella fascia alta con la serie Ryzen 4000 dello scorso anno. Ora è arrivato il momento di consolidarsi ulteriormente grazie all'architettura Zen 3, presente in questo Ryzen 9 5980HS, un processore con GPU integrata capace di raggiungere prestazioni molto elevate.

Confronti tra CPU mobile? Praticamente impossibili

Dare un giudizio su un processore richiede metodo e condizioni di test ripetibili. Quando si analizza una CPU di classe desktop i confronti vanno fatti su piattaforme hardware simili, si utilizza quindi, per quanto possibile in base all'architettura, la stessa scheda madre, le stesse RAM e soprattutto lo stesso sistema di dissipazione.
Questo elemento è fondamentale per dare una base comune su cui eseguire i benchmark, perché gli algoritmi di gestione del clock sono diventati sempre più dinamici con gli ultimi processori, un sistema di dissipazione di fascia alta quindi permette di raggiungere e mantenere velocità di clock più elevate e, di conseguenza, punteggi più alti nei test.

Queste condizioni, purtroppo, non sono applicabili in campo notebook, perché la piattaforma di riferimento su cui eseguire i test cambia in base al modello. Lo stesso processore può essere declinato su prodotti differenti, alcuni più sottili e leggeri e altri più spessi e pesanti, il risultato è che dei benchmark svolti su due notebook diversi, anche a parità di processore, restituiscono valori differenti. Abbiamo fatto questa premessa perché, quando osserverete i risultati dei benchmark e il confronto con le altre piattaforme utilizzate in questa prova, dovrete considerare che i punteggi che abbiamo ottenuto sono associabili esclusivamente al notebook impiegato durante questa prova, il nuovo ROG Flow X13, un convertibile 2 in 1 con scocca in magnesio dal peso di 1.3 Kg.

I nuovi processori Ryzen 5000

AMD ha ampliato molto la gamma di processori mobile rispetto al recente passato. La maggiore complessità si nota anche dalle serie proposte, che diventano ora quattro in tutto. I modelli "HX" sono quelli dalle performance più spinte, con un TDP di 45 W e possibilità di overclock, offerta per la prima volta da una CPU per notebook di AMD. Quelli caratterizzati dalla sigla "HS" invece sono pensati per i notebook più sottili, come nel caso di questo ROG Flow X13, equipaggiato con un Ryzen 9 5980HS dal TPD di 35 W, mentre le varianti con la sigla "H" sono ideali per i portatili che puntano meno sull'efficienza energetica e sullo spessore ridotto, con un TDP di 45 W. Accanto a questi troviamo la serie "U", che con un TDP di 15 W sono pensati per notebook dalla lunga autonomia.
La scelta di processori, come si può notare nella tabella, è diventata molto più ampia e va a coprire diverse fasce di mercato, con soluzioni da 4 a 8 Core, tutte realizzate a 7 nm e tutte dotate di Simultaneous Multithreading, in grado quindi di raddoppiare il numero di Core tramite l'utilizzo di unità di calcolo logiche.

Nella lineup sono disponibili anche modelli con architettura Zen 2, ma la maggioranza è stata aggiornata all'ultima Zen 3, introdotta con la serie 5000 dei processori desktop, in grado quindi di beneficiare delle migliorie architetturali derivanti da questa revisione.
Zen 3 è stata pensata per migliorare le prestazioni in Single Thread, diminuire la latenza e allo stesso tempo aumentare l'efficienza. Questi obiettivi sono stati raggiunti attraverso una fase di fetching più rapida, con un incremento del bandwidth del branch predictor, dotato ora di una cache raddoppiata, che ne abbassa la latenza.

Molto importante è poi il nuovo design del chiplet, che ha permesso di inserire fino a 8 Core (con 16 Thread) che possono accedere a una cache L3 condivisa di 16 MB, contro gli 8 MB di Zen 2, contribuendo inoltre ad abbassare la latenza grazie all'acceso più rapido alla memoria. Il supporto alle RAM LPDDR4, montate anche sul notebook di prova, aumenta la velocità di trasmissione e riduce il dispendio energetico rispetto alle comuni DDR4.
Questo consente, secondo i dati forniti da AMD, di aumentare le prestazioni in Single Core fino al 23% rispetto alla precedente generazione, mentre quelle Multi Core sono salite del 17%. Allo stesso tempo, la grafica Vega integrata, grazie ai miglioramenti apportati al SoC e a una maggiore frequenza di clock, è ora più potente del 15% a parità di TDP. In campo gaming il beneficio è duplice, perché maggiori prestazioni in Single Thread della CPU portano a generare frame rate superiori in Full HD. Il tutto, sempre stando ai dati di AMD, con un'efficienza maggiore, che permette un'autonomia più elevata.

Ryzen 9 5980HS alla prova

Il Ryzen 9 5980H è uno dei processori mobile più potenti che abbiamo provato fino a questo momento. Lo si capisce subito dai risultati dei test con Cinebench R20 e con CPUz, che restituiscono valori fino a non molto tempo fa associati alle CPU desktop. Su Cinebench R20 il Ryzen 9 5890HS ha raggiunto i 593 punti in single core e i 4837 in multi core. Il Ryzen 9 4900HS, che avevamo provato nella recensione del ROG Zephyrus G14, si fermava a 450/4030 nei rispettivi test. Al netto delle differenze nei sistemi di dissipazione tra i due notebook, che permettono una comparazione solo sommaria, è il valore in single core a colpire di più: basti pensare che il Ryzen 9 3900X, ancora oggi un ottimo processore desktop, si era fermato a 498 punti nei nostri test.

Anche la prova con CPUz ha mostrato risultati lusinghieri, raggiungendo i 628 punti in single core e i 5969 punti in multi core, dove il 4900HS non andava oltre i 517/5253. Il salto prestazionale è evidente e segna un punto di rottura importante con il passato.

Sul fronte gaming, per capire le potenzialità della GPU Vega abbiamo disabilitato la GTX 1650 disponibile nel notebook e utilizzato tre titoli non recentissimi ma dotati comunque di un comparto grafico importante. Il target ideale per questa GPU non sono i tripla A, ma il mondo del gaming competitivo, tuttavia un buon riscontro con i giochi utilizzati in questa prova rende ovvia la perfetta giocabilità con engine grafici più leggeri. In Shadow of the Tomb Raider il benchmark interno ha segnato 34 fps medi con impostazioni su "Basso" e risoluzione Full HD. Passando invece a Batman: Arkham Knight, il frame rate è di 33 fps, sempre in Full HD e con dettagli su "Basso". L'ultimo titolo testato è Forza Horizon 4, dove il frame rate si è fermato a 54 sempre in Full HD e con preset su "basso". Insomma, nonostante l'aumento prestazionale la GPU Vega rimane poco adatta al gioco con titoli dal comparto tecnico più spinto, probabilmente per vedere un vero cambio di passo sotto questo aspetto bisognerà aspettare l'arrivo dell'architettura RDNA 2 anche nella grafica integrata.

Sul fronte temperature il Ryzen 9 5890HS rimane stazionario sui 43 gradi in idle su questo ROG Flow X13, che ricordiamo è un notebook particolarmente compatto, non facile da gestire sotto il profilo termico.

Abbiamo provato a mettere sotto stress il processore con una serie di test su Cinebench R20, senza pause, per capire l'influenza del thermal throttling sulle prestazioni del sistema. Al primo giro le frequenze si sono stabilizzate sui 3.8 GHz su tutti i core. Dopo cinque test consecutivi il clock si è abbassato a 3.7 GHz mentre la temperatura ha raggiunto in 95 gradi, il degrado prestazionale è trascurabile, il punteggio del test multi core è sceso solo di 100 punti.
Raggiunto l'ottavo benchmark consecutivo si inizia a vedere l'insorgere del thermal throttling, con il punteggio nel test che scende a 4500 e frequenze di 3.5 GHz su tutti i core, il tutto con una temperatura di 90 gradi. Frequenza e punteggio sono poi rimasti gli stessi anche dopo quindici cicli di Cinebench R20 consecutivi, confermando le ottime doti del processore AMD nei compiti in cui deve utilizzare tutte le sue unità di calcolo, oltre a quelle del sistema di dissipazione di questo ROG Flow X13, che insieme riescono bene a reggere gli sforzi prolungati.

AMD Ryzen 9 5980HS AMD ha svolto un ottimo lavoro con il processore Ryzen 9 5890HS utilizzato nel ROG Flow X13. L’aumento nelle prestazioni in single thread è notevole, ma anche quando vengono utilizzate tutte le unità di calcolo la CPU di AMD tira fuori tanta potenza, nonostante un utilizzo prolungato, come abbiamo visto nel test con Cinebench R20, che ha mostrato un thermal throttling limitato. La GPU Vega, pur essendo migliorata nelle prestazioni, è adatta a far girare solo i titoli dalla grafica più semplice, non è un caso che ROG abbia deciso di dotare questo notebook di una GTX 1650, nonostante venga venduto con una RTX 3080 esterna. A tal proposito, parleremo di questo elemento nella recensione del Flow X13 che faremo nelle prossime settimane. Tornando al processore di AMD, il nostro test ha mostrato un prodotto adatto al gaming, ma solo con una GPU discreta a dare manforte, e con una forte attitudine per l’utilizzo professionale, grazie alle sue elevate prestazioni in multi core. Speriamo quindi che, a differenza dei Ryzen 4000, questa nuova serie di processori trovi una maggiore disponibilità sul mercato, un problema che attanaglia buona parte dell’industria in questo momento.