Anycubic Photon M3 Plus Recensione: la stampante 3D 6K con Cloud e Autofeed

Anycubic inaugura il suo 2022 alla grande, con nuovo pannello LightTurbo, controllo da smartphone e riempimento automatico del serbatoio.

Anycubic Photon M3 Plus Recensione: la stampante 3D 6K con Cloud e Autofeed
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Il 2022 si preannuncia un anno entusiasmante per la stampa 3D e, in particolar modo, per la tecnologia MSLA. Infatti, dopo aver curiosato sotto la scocca della Anycubic Photon Mono X 6K nella recensione uscita qualche mese fa su queste pagine, oggi ci occuperemo di raccontarvi cosa ha tirato fuori il produttore di Shenzhen nelle ultime settimane.
Lei si chiama Anycubic Photon Mono M3 Plus ed è una stampante MSLA molto vicina alla 6K, ma non potrebbe essere più diversa. In effetti, alle ottime prestazioni della prima, quest'ultima aggiunge feature smart e sensibili upgrade, in grado di migliorare l'esperienza utente a tutto tondo a un prezzo di 699 dollari al lancio.

Caratteristiche e dotazione

La confezione è, come sempre, ben studiata. Il prodotto è imballato in maniera impeccabile e la dotazione è decisamente completa. Anche qui troviamo una spatola metallica per il piatto, una in plastica per il serbatoio, diversi imbuti di filtraggio in carta usa-e-getta, mascherine e guanti per iniziare subito.

Nella nostra prova abbiamo avuto modo di testarla con la resina proprietaria Anycubic Craftsman, con cui ci siamo trovati piuttosto bene in termini di resa finale. Appena tolta dalla scatola, la M3 Plus inizia a mostrare tutte le differenze rispetto al passato. Un vero e proprio cambio di paradigma, dettato dalla necessità di innovare e mantenersi al passo con i tempi.
Il primo e sostanziale cambiamento lo troviamo all'esterno, dove troneggia un display di comando più ampio rispetto alla 6K e alla Mono X, ora da 5 pollici e sempre con controlli touchscreen. Inoltre, anche l'antenna WiFi integrata nella plancia di stampa è più grande, sebbene la collocazione rimanga la stessa.

È qui che le cose iniziano a farsi interessanti. Infatti, sulla M3 Plus prende posto un inedito meccanismo di Auto-Feed, con bottiglia posta sul retro della macchina e sensore a immersione. La vasca, a sua volta, usa un'innovativa pellicola FEP opaca, che si è dimostrata all'altezza del suo compito.

Migliorato anche il movimento sull'asse Z, che ora si avvale di una vite trapezoidale più spessa e solida, oltre alla solita coppia di guide lineari. Il meccanismo di serraggio del piatto di stampa è il medesimo della serie, con l'ormai ben rodato sistema di livellamento a quattro viti che garantisce diverse settimane di utilizzo senza doverlo calibrare. Quanto al piatto, questo si presenta con la stessa ottima texture a scacchiera della Mono X 6K, per un'adesione pressoché perfetta in ogni condizione. Il display è da 9,25 pollici ed è protetto da una pellicola preinstallata. La risoluzione è 6K anche in questo caso, così com'è confermato anche il volume di stampa, pari a 24,5 x 19,7 x 12,2 cm.

Nella M3 Plus prende posto la matrice proprietaria Anycubic LightTurbo a 40 LED, un innovativo sistema di proiezione della luce UV che avvicina la macchina al mondo industriale, con un intervallo tra matrice e lente di 32-40mm: questo si traduce in una maggiore efficienza complessiva (il 10% in più di utilizzo della fonte luminosa), un'uniformità del 92% e una precisione superiore, con un margine di tolleranza di +/- 0.05 mm.

Il tappo per l'auto-feed

La posizione della bottiglia sul retro

La Anycubic Photon M3 Plus risulta, inoltre, perfettamente integrata nel nuovo ecosistema Anycubic Cloud. Per avvantaggiarsi di tutte le possibilità di questa piattaforma, di cui parleremo in seguito, è sufficiente scaricare l'app dal Play Store per Android o dall'AppStore per iOS ed effettuare il pairing con la macchina.

Qualità, velocità ed esperienza d'uso

Si parte, quindi, dal pannello frontale, ora più ampio, luminoso e definito. I 5 pollici si fanno sentire e complessivamente restituisce un feeling meno "cheap" rispetto ai modelli precedenti. C'è ancora del lavoro da fare in termini di sensibilità al tocco e di protezione, ma comunque il cambio di passo è notevole. La risoluzione maggiore consente di tenere più elementi a schermo e il firmware presenta una nuova interfaccia, più adatta ai tempi, ora con tre temi selezionabili (blu, chiaro, scuro).

Anche i menu sono organizzati in maniera più razionale ma non manca qualche criticità: troviamo strano, per esempio, che la connessione WiFi sia stata inserita nel menu relativo ad Anycubic Cloud piuttosto che nelle impostazioni della macchina, ma comunque anche questo può avere il suo senso. Sempre nello stesso sottomenu è possibile proiettare a schermo il QR Code da scansionare con lo smartphone per registrare la macchina nell'applicazione, con cui potremo poi gestirla e monitorarla, oltre che valutare le statistiche di stampa.

Tra gli strumenti, ovviamente, troviamo lo stato del sistema di Auto-Feed, che per essere usato necessita di un aggiornamento firmware (almeno nel sample che abbiamo messo alla prova). Non manca, infine, il test per la diagnostica del display UV, che può essere personalizzato per tempi di accensione e pattern da mostrare a schermo.

Lo slicer da utilizzare è Photon Workshop, perlomeno finché la macchina non verrà supportata da Lychee e ChituBox.

Come dimostra il recente passato, non dovrebbero volerci troppe settimane prima di avere l'opportunità di giocare con altri software. Attenendosi ai settaggi originali, è possibile stampare un piatto di miniature da 32mm in poco più di un'ora e mezza. Sono, invece, quattro le ore necessarie per portare a casa il file di prova precaricato sulla chiavetta USB in dotazione, dove troveremo anche il software aggiornato all'ultima versione con supporto alla M3 Plus e al resto della famiglia M3.
Complessivamente la qualità di stampa è ottima e l'ampio piatto di stampa la rende una fucina perfetta per le miniature.

In particolare, vedete in foto il più recente drop di Loot-Studios, stampato a una media di 6 miniature per volta con basi separate incluse nello stesso piatto, per un totale di 12 miniature qualora si optasse per modelli con base integrata. Anche il test con l'adorabile Owl Mage disegnato da Titan Forge per Anycubic mostra i risultati sperati, con un livello di dettaglio incredibile e con margini decisamente definiti, paragonabili con quelli della Mono X 6K ma ottenibili con maggiore velocità. Il bianco, purtroppo, non consente di apprezzare troppo i dettagli e per questo abbiamo spolverato anche la resina color albicocca già in nostro possesso. La prima, però, ci ha consentito di appurare come la macchina riesca a rispondere egregiamente anche ai colori più chiari, senza necessità di aumentare i tempi di esposizione.

Anycubic Cloud

Appurato che la qualità di stampa è eccellente, non poteva mancare un riassunto del sistema di controllo remoto Anycubic Cloud. Si tratta di un vero e proprio ecosistema con al centro l'app mobile, che può fare da ponte tra il PC e la stampante.
Occorre effettuare il login su Photon Workshop e anche sull'app per smartphone. Dopodiché, sarà necessario inserire la stampante nel sistema. Una volta completati questi passaggi, tornando al PC possiamo configurare il file nello slicer e caricarlo sulla nuvola di Anycubic anziché salvarlo su una chiavetta.

A questo punto, lo troveremo automaticamente anche nell'applicazione smartphone, nella sezione "Print Files". Da qui, direttamente dallo smartphone, potremo tranquillamente lanciare la stampa da remoto e riceveremo una notifica push al termine del processo.
Durante la stampa, il cellulare potrà essere usato esattamente come il monitor integrato nella stampante, per cambiare i parametri di stampa, tra cui le velocità sull'asse Z e l'esposizione. Sempre qui, avremo modo di visualizzare le statistiche personali, tra cui il quantitativo di resina consumata (solo teorico), il tempo di attività e il tasso di successo.

Complessivamente, si tratta di una soluzione intrigante ma ancora acerba. Il supporto era assente con i primi firmware e si spera che i modelli che arriveranno sul mercato non presentino queste problematiche. Inoltre, su Android l'app risponde al tema Scuro di sistema, ma solo parzialmente: il testo non cambia colore, con il risultato che avremo scritte nere su sfondo nero, con il resto dell'interfaccia inutilmente chiaro. Anche questi difetti verranno sicuramente risolti, si spera, presto e la proposta Cloud di Anycubic, anche con i vizi di gioventù, si è rivelata davvero utile soprattutto per chi ha degli spazi preposti alla stampa lontani dalla postazione desktop.

Anycubic Photon M3 Plus La nuova Photon M3 Plus è una macchina che racchiude tutte le novità che probabilmente dovevano essere integrate già nella Mono X 6K. Una stampante eccellente, con un livello di dettaglio molto elevato e una qualità costruttiva decisamente apprezzabile. Uno degli aspetti più riusciti della macchina è il display esterno, finalmente più ampio e al passo coi tempi, mentre il piatto microinciso con l’ormai tradizionale texture a scacchiera si rivela ancora una volta una caratteristica vincente del lotto, insieme all’ottimo meccanismo di livellamento che mantiene la calibrazione anche per svariate decine di processi di stampa. La M3 Plus prende sulle spalle l’eredità di una macchina eccezionale nella stampa, la 6K, migliorandola ulteriormente grazie alla nuova matrice LightTurbo e fondendola con funzionalità aggiuntive come l’Auto-Feed e la gestione Cloud, il tutto nelle stesse dimensioni di sempre.

8.7