Apple TV 4K Recensione: il media player di Apple è ora più maturo

Con l'introduzione dello standard 4K e dell'HDR, insieme al potente processore A10X, Apple TV è finalmente diventata un set top box a tutto tondo.

Apple TV 4K Recensione: il media player di Apple è ora più maturo
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Era la fine del 2015 quando Apple lanciò un rinnovato modello di Apple TV, un set top box pensato per gli utenti della mela dotato di un'ottima interfaccia, eccellenti prestazioni e un telecomando davvero comodo da usare. Come abbiamo analizzato in passato, i pregi di quel dispositivo erano tanti ma qualche mancanza di troppo l'ha reso meno interessante del dovuto. I più illustri assenti erano certamente l'HDR e il 4K, due standard che pochi mesi dopo l'arrivo sul mercato di Apple TV sarebbero stati protagonisti al CES di Las Vegas e che si sono diffusi sempre di più fino ad oggi. Ora però, con Apple TV 4K, il limite alla visualizzazione dei nuovi formati non esiste più, regalandoci un set top box molto più maturo rispetto al passato. L'esperienza d'uso non cambia, vi invitiamo quindi a leggere la nostra recensione del modello 2015 che approfondisce meglio la user experience di Apple TV, in questo articolo invece metteremo in evidenza le differenze tra nuovo e vecchio modello, che sono più importanti di quanto si pensi.

Design e specifiche tecniche

A un primo sguardo la nuova Apple TV 4K è identica alla precedente. Stesse, ottime, linee minimali e sobrie, qualità costruttiva elevata e medesime misure. Anche le connessioni sono le stesse, abbiamo l'HDMI, porta di rete LAN e ingresso per l'alimentazione. Tutto uguale allora? Per niente, perché il nuovo modello modifica praticamente tutta la parte hardware, rinnovandola con gli standard del momento, rendendo Apple TV 4K a prova di futuro. La più grossa critica al vecchio modello era proprio questa, l'assenza di standard all'epoca in ascesa ma destinati a diffondersi, come poi è avvenuto. La porta HDMI passa infatti dallo standard 1.4 al 2.0, capace quindi di veicolare video in 4K e HDR, mentre l'ethernet è ora di tipo Gigabit, un bel passo avanti dalla vetusta 10/100 del precedente modello. Manca invece la USB Type C vista in passato, ma era usata solo in caso di manutenzione per cui non se ne sentirà la mancanza. Aggiornate anche le connessioni senza fili, che sfruttano ora il Bluetooth 5.0 e il Wi-Fi AC MIMO Dual band. La memoria interna è di 32 o 64 GB, tagli disponibili rispettivamente a 199 e 219 euro, ma non si sente la mancanza di tagli superiori. Il motivo? Perché Apple TV è un dispositivo nato per lo streaming, sia online che locale, e per quanto riguarda i film non è necessario averli salvati nella memoria interna per goderseli al meglio. Da Netflix ad Amazon Prime Video il set top box di Apple si affida a internet per ricevere i contenuti video da visualizzare, oppure alla rete locale, grazie a servizi come Plex, che appoggiandosi sul proprio media server possono contenere tonnellate di contenuti.
Per spingere maggiormente sul gaming, Apple ha dato una bella rinfrescata al processore, passando da un A8 a un A10X, lo stesso visto in iPad Pro, fino all'arrivo dell'A11 Bionic la più potente CPU Mobile della casa di Cupertino. Si tratta di un SoC prodotto con processo produttivo a 10 nm, con una frequenza di clock di 2.36 GHz e tre coppie di Core a disposizione, suddivise tra Core ad alta potenza e a basso impatto energetico.

La GPU invece è composta da 12 Core, ma non sappiamo altro, Apple tiene riservati i molti dettagli tecnici sul design delle sue GPU. Ad ogni modo, la presenza della nuova CPU e l'aggiornamento delle connessioni permette la riproduzione di contenuti in 4K e HDR, che possono così essere gestiti senza problemi dal set top box. In realtà c'è stato anche un altro cambiamento, più sottile, ovvero l'installazione di una ventola nella parte bassa del dispositivo. Il calore sprigionato dal chip A10X è più alto che in passato, ma la ventola è molto silenziosa e non è mai fastidiosa durante l'uso.

La miglior interfaccia sul mercato

Nella nostra prova del modello precedente avevamo evidenziato l'ottima interfaccia creata da Apple, ora visibile anche in 4K, con tanto di screensaver dinamici in UHD. Questi sono realizzati appositamente per sfruttare al meglio il dispositivo, un dettaglio è vero, ma che testimonia la cura riposta da Apple nel definire una user experience sempre piacevole e veloce. Il merito va anche all'ottimo TV Remote, a nostro avviso il miglior controller che abbiamo provato in un box TV. Design moderno e minimale, ottimi materiali e feeling tattile simile a quello degli iPhone in metallo. Il tuoch screen nella parte alta è molto comodo per navigare tra i menù. Per chi possiede grandi librerie di file, oppure naviga spesso tra i contenuti delle piattaforme di streaming, la sua reattività è un vero toccasana e permette di spostarsi con rapidità da un video all'altro. A proposito dell'interfaccia, questa è stata adattata per consentire di sfruttare al meglio il 4K e per mantenere la user experience di alto livello vista in passato. Tutto è studiato nei minimi dettagli, dal colore dello sfondo che cambia in base al contenuto al tema dark che si abilita automaticamente quando arriva sera. Ottima l'integrazione con iPhone e iPad, che si nota fin dalla configurazione iniziale di Apple TV, gestibile interamente con i due device al posto del telecomando, molto comodo per aggiungere account senza dover scrivere con il controller. I suggerimenti nella home sono contestualizzati con le app installate e tutti i contenuti vengono rappresentati attraverso icone rettangolari di dimensioni adeguate a renderli subito riconoscibili.

Insomma, in campo TV, tutti i grandi produttori di televisori e anche il concorrente Google con Android TV dovrebbero guardare all'interfaccia creata da Apple per capire come migliorare i rispettivi software. In tutto questo c'è però un problema ancora irrisolto, ovvero l'assenza di molte app dedicate ai servizi di streaming italiani. Da SkyGo a Mediaset Premium, passando per Infinity e NowTV, le assenze sono pesanti, per cui se pensate ad Apple TV come media player universale per lo streaming allora dovete fare bene i conti con i vostri abbonamenti, perché potreste rimanere delusi.

4K e HDR alla prova

Abbiamo provato Apple TV con contenuti in 4K e HDR sia di Netflix che di iTunes, su un TV Panasonic EZ1000 OLED, riscontrando una qualità video in entrambi casi ottima, ma migliore su iTunes. Su quest'ultimo sono disponibili diversi film in HDR (standard HDR10 o Dolby Vision) ma solo una dozzina in 4K. Quando questi due elementi si incontrano lo spettacolo è assicurato, ma anche con il semplice Full HD l'HDR si fa sentire. Diverso il discorso per Netflix, dove tutti i titoli in HDR sono anche 4K. La compressione è più presente qui ma la resa è comunque eccellente, merito anche dell'ottimo TV utilizzato per i test. Ma cosa accade quando si guarda un contenuto non in 4K o HDR, come un semplice film in Full HD su Netflix? Ebbene, qui Cupertino ha fatto una scelta certamente controversa, ma che va in direzione di un utilizzo ottimale dell'interfaccia di Apple TV. In pratica, collegando il set top box a un TV 4K e HDR, questo farà uscire il segnale video sempre e comunque in 4K e HDR, anche nel caso di un comune segnale in 1080p, che viene quindi upscalato dal chip A10X e convertito da SDR a HDR. Una scelta, come ci ha spiegato Apple, fatta consapevolmente per non interrompere in alcun modo l'esperienza d'uso. Cambiando risoluzione e range di colore infatti, il TV mostrerebbe a schermo per qualche secondo una schermata nera, rovinando, secondo Cupertino, l'esperienza d'uso. È possibile cambiare manualmente l'output, ma è un'operazione scomoda, che difficilmente l'utente compie in base alle caratteristiche video del contenuto che intende vedere. Una scelta che scontenterà gli appassionati, ma che per l'utente medio, che ricordiamo è sempre la netta maggioranza, farà poca differenza. A preoccupare non è tanto l'upscaling dal Full HD al 4K, quanto più dall'SDR all'HDR, processo che spesso porta dietro problemi con i colori e la luminosità, ma tutto dipende dal contenuto di origine e dalla conversione. Insomma, un'opzione che permette ad Apple TV di modificare l'output video in modo automatico avrebbe sicuramente accontentato tutti, dando la possibilità di scegliere tra continuità dell'esperienza d'uso e qualità finale.

Gaming

Il focus di Apple per questa nuova versione del suo set top box non è rivolto solo ai contenuti video, ma anche al gaming, che potrà contare per altro su un'esclusiva di valore come Sky, realizzato dai creatori di Journey e in arrivo questo inverno, con tanto di supporto al 4K e all'HDR. La potenza del chip A10X permette di giocare ai titoli disponibili con un ottimo dettaglio grafico, almeno considerando il fatto di non trovarsi di fronte a una classica console da gioco. Il target è quello dei casual gamer, una scelta a nostro avviso giusta, che non mette in competizione questo set top box con Sony o Microsoft ma permette di espandere in modo marcato le possibilità di utilizzo. Sono disponibili giochi espressamente studiati per l'utilizzo con il TV Remote, che ricordiamo integra accelerometro e giroscopio per tracciare i movimenti fatti con il controller, e altri invece in cui il pad è praticamente obbligatorio per ottenere la migliore esperienza possibile. La nostra esperienza d'uso è passata da grandi classici come Sonic The Hedgehog 2, molto limitante su un 65" ma sempre e comunque divertente, a Shadowmatic, un rompicapo basato sulle ombre. Nel mezzo abbiamo testato titoli spiccatamente mobile come Real Racing 3 e AG Drive, e altri invece più profondi, in cui il pad diventa d'obbligo, come Minecraft Apple TV Edition. In tutti i casi il risultato finale è stato in linea con le aspettative, tutti i titoli testati hanno funzionato bene, del resto l'hardware a disposizione riesce a gestire tutto per il meglio, con gli sviluppatori che devono solo preoccuparsi di ottimizzare i giochi per il grande schermo.

Apple TV Apple TV, nella sua incarnazione 4K, ha raggiunto finalmente la maturità. Grazie all’introduzione dello stesso 4K e dell’HDR gli utenti della mela hanno oggi a disposizione un set top box che durerà a lungo, con la migliore user experience sul mercato e molto semplice da usare. Di contro, l’output video automatico rende la conversione dei contenuti non in 4K HDR complessa da gestire, rendendo possibili casi in cui il risultato finale non soddisfi i palati più fini. Altro problema è l’assenza di molte piattaforme di streaming italiane, che dovrà essere colmata per rendere Apple TV più appetibile per il pubblico nostrano. Nel nostro caso, usando il set top box con iTunes, Apple Music, Netflix e Plex, l’esperienza d’uso è stata ottima e ha confermato quanto di buono avevamo visto con il precedente modello, senza contare la possibilità di effettuare il mirroring dello schermo di iPhone e iPad, grazie alla perfetta integrazione tra i vari dispositivi della mela. Insomma, Apple TV non è ancora il media player definitivo, ma rispetto alla versione del 2015 i miglioramenti sono stati notevoli e permettono di mettere le mani un dispositivo semplice da usare ma anche molto potente, in perfetto stile Apple.

8.5