Recensione Apple Watch Sport

Lo smartwatch in salsa Apple si è rivelato un valido compagno di lavoro e di viaggio, grazie alle numerose funzioni disponibili, che lo rendono un complemento perfetto per l’iPhone.

Recensione Apple Watch Sport
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Gli smartwatch rappresentano una possibilità importante per le aziende tech, almeno per il futuro. Il 2015 sarà ricordato come l'anno dell'arrivo sul mercato di una moltitudine di device, la stragrande maggioranza con a bordo Android Wear. Dopo i primi prodotti, molti dei quali lanciati più per sondare il terreno in vista di versioni più complete, la situazione attuale vede la presenza dei brand più prestigiosi, da Samsung a LG, passando per Motorola, che offrono oggi smartwatch dotati di una vasta serie di servizi, risultando molto più maturi rispetto al passato. Nonostante le ottime potenzialità dell'intero settore però, i dati di vendita non hanno mantenuto le aspettative, e basta guardarsi intorno nella vita di tutti i giorni per avere una conferma: tutti hanno uno smartphone, ma in pochi hanno scelto la strada dello smartwatch, se non gli appassionati. Manca quindi il grande pubblico all'appello, pubblico che, nelle speranze dei produttori, anche Android, avrebbe dovuto interessarsi di più a questi dispositivi con l'arrivo di Apple Watch, giunto in Italia il 26 giugno 2015. Sono passati quattro mesi dall'arrivo sul mercato, ma il settore non sembra ancora trovare la spinta giusta per decollare definitivamente. Eppure, Apple Watch può contare su funzionalità uniche, grazie anche all'aggiornamento software che ha portato sullo smartwatch della mela WatchOS 2. Per cercare di capire le potenzialità, anche future, dello smartwatch di Apple, e in fondo di tutto il settore, lo abbiamo testato a fondo, scoprendo che in certi ambiti, il suo utilizzo può davvero portare benefici nella quotidianità.

Design, ergonomia e caratteristiche tecniche

Il modello utilizzato per la prova è quello Sport, caratterizzato da una cassa in alluminio anodizzato (serie 7000), che gli permette una resistenza maggiore del 60% rispetto all'alluminio tradizionale. Questa è disponibile nei colori argento, grigio siderale, oro giallo e oro rosa. Al contrario delle versioni più lussuose, la Sport non utilizza il vetro zaffiro per la protezione del display, ma impiega invece un vetro alluminosilicato, che prende il nome di Ion-X, leggero ma resistente ai graffi. Apple ha puntato molto sulla personalizzazione del proprio Watch, tanto che sono disponibili due misure per la cassa, da 38 e 42 millimetri, che costano rispettivamente 419 e 469 Euro, mentre per i cinturini c'è solo l'imbarazzo della scelta. Il sample di prova ha una cassa da 42 mm e un cinturino Sport.
Oltre al display Retina, il primo elemento ad attirare l'attenzione è la corona digitale, sotto alla quale è collocato un ulteriore tasto fisico, entrambi posizionati nel bordo destro. A sinistra trovano spazio l'altoparlante di sistema e il microfono. Sul retro spiccano i sensori, di cui parleremo in seguito, e due piccoli tasti appena al di sotto dell'innesto del cinturino. Una volta premuti, questi permettono di sganciarlo, in modo pratico e veloce. Si tratta di un accorgimento comodo, che permette, ad esempio, di utilizzarne uno per l'attività sportiva e uno, magari in pelle, per il resto del tempo. Apple Watch è resistente all'acqua ma non all'immersione, essendo certificato con lo standard IPX7. Sotto la pioggia non ci saranno problemi, ma bisogna toglierlo in piscina o quando si fa la doccia. Le misure della variante da 42 mm sono di 42 mm di altezza per 35,9 mm di larghezza, con uno spessore di 10,5 mm e un peso di 30 g (solo la cassa).
Una volta indossato, lo smartwatch risulta davvero comodo, almeno con il cinturino in dotazione, e sembra quasi di non averlo al polso. Per una corretta attivazione della funzione che accende lo schermo girando il polso verso il viso, consigliamo di regolarlo bene, in modo che non sia troppo largo, in questo modo l'attivazione del display è sempre puntuale. Sul design è difficile dare un'opinione che vada al di là delle impressioni soggettive: a noi è piaciuto, ma i gusti variano molto da persona a persona. Di certo siamo di fronte a linee che cercano di soddisfare sia gli utenti in cerca di uno smartwatch sportivo, sia quelli che desiderano una soluzione più elegante. Massima cura è stata posta anche nella realizzazione del pack di vendita, che riprende quello dei classici orologi, mantenendo però il tipico minimalismo a cui Apple ci ha abituati. Il bianco è ovviamente il colore dominante, con l'orologio conservato in una custodia di policarbonato. La confezione include, oltre ai manuali, un alimentatore e un caricatore wireless magnetico, visto che la scocca del Watch non presenta prese per la ricarica. La dotazione comprende anche un altro cinturino, ma solo una parte di esso, quella traforata, in modo da adattare il Watch a polsi di dimensioni maggiori.
Passando alle caratteristiche tecniche, lo smartwatch integra un processore Apple S1 prodotto da Samsung, con 512 MB di RAM a disposizione del sistema operativo. Il display è di tipo OLED e vanta una risoluzione di 340x272 pixel (versione con cassa da 38 mm) o di 390x312 pixel (con cassa da 42 mm). Il dispositivo adotta la tecnologia Force Touch, che rileva il livello di pressione sullo schermo, e il Taptic Engine, che riproduce una vibrazione più accurata, tanto che si ha quasi l'impressione che il vetro si pieghi quando si preme con più decisione. A disposizione ci sono 8 GB di memoria, ma solo 2 GB sono disponibili per la musica, fruibile anche senza l'iPhone con un auricolare Bluetooth, e 75 MB per le immagini. All'interno troviamo anche l'accelerometro, il giroscopio e il cardiofrequenzimetro, che dialogano con l'iPhone, e solo con iPhone, attraverso il Bluetooth 4.0, ma è presente anche il Wi-Fi b/g/n e l'NFC, con cui in futuro si potranno fare acquisti tramite Apple Pay. Come si nota, le specifiche non dicono molto sulle potenzialità del Watch, meglio dunque passare alla descrizione del software, che permette di capire meglio le funzionalità del dispositivo.

Software

Le interfacce utilizzate da Apple sui suoi device fanno della facilità d'uso uno delle caratteristiche vincenti dei suoi prodotti. Nel caso del Watch, ci vuole un po' di pratica in più, del resto lo schermo di uno smartwatch non è quello di un telefono o di un PC. Partiamo dalle Watch faces, aumentate nel numero con il recente arrivo di WatchOS 2. Per scegliere quella più adatta al proprio stile basta premere con un po' più di forza sul display nella schermata dell'ora, entrando così in un menù che permette di scorrere quelle disponibili e di personalizzarle. La personalizzazione riguarda diversi aspetti della visualizzazione, dal quadrante agli elementi presenti sullo schermo (data, appuntamenti in calendario, meteo, etc.), anche se qualcosa di più poteva essere fatta. Molto belli gli sfondi in time lapse, che mostrano scorci delle principali città mondiali, nessuna italiana purtroppo. Per capire l'attenzione riposta nella loro realizzazione, basta dire che il fuso orario della località scelta influenzerà direttamente lo sfondo, con un ciclo giorno/notte piacevole da vedere.
Una volta scelta la Watch faces più congeniale, si può partire a esplorare l'OS. Il funzionamento dei due tasti fisici lascia leggermente spiazzati all'inizio, ma una volta presa la mano si naviga in modo piacevole tra i menù. Per accendere il Watch basta ruotare il polso verso il viso, o in alternativa utilizzare uno dei due pulsanti. Anche la corona digitale può essere premuta, dando accesso al menù delle applicazioni. Queste vengono visualizzate come se fossero collocate su una sfera, e utilizzando il touch screen è possibile navigare tra tutti i software disponibili, che sono già molti, e riprendono alcune funzioni delle app principali presenti sullo smartphone. Fino all'arrivo di WatchOS 2, le app risiedevano interamente sull'iPhone, ora invece è possibile crearne di nuove in grado di funzionare in modo nativo sul Watch. Per aprirle basta tappare sulle relative icone, che sono leggermente piccole per essere avviate sempre senza errori: grazie alla corona digitale si può impostare il livello di zoom desiderato, così da rendere più semplice il "tap" sull'icona dell'applicazione scelta, ma non è sempre immediato. Le app permettono di sfruttare il Watch in tanti modi, ad esempio per comandare la fotocamera dell'iPhone, per guardare gli appuntamenti in calendario, per conservare il proprio biglietto aereo e tanto altro.
Se invece si tiene premuto per qualche istante sulla corona si attiva Siri, che ha un ruolo più centrale rispetto alla controparte iOS. L'attivazione avviene anche attraverso la voce, pronunciando semplicemente "Ehy Siri", dando l'opportunità di sfruttare l'assistente virtuale di Apple, ad esempio per aggiungere un promemoria, per effettuare una chiamata, o per impostare una destinazione da raggiungere.
Il tasto collocato sotto alla corona digitale da accesso invece ai contatti, a cui inviare una chiamata o un messaggio, mentre con una pressione prolungata si può spegnere il Watch, attivare la modalità a basso consumo o bloccare il dispositivo. Blocco che avviene ogni qual volta viene sganciato il cinturino, o ci si allontana troppo dallo smartwatch. Si tratta di una misura di sicurezza, visto che basta inserire il pin per sbloccare il tutto, ma i malintenzionati sono avvisati: senza il pin, il Watch è di fatto inutilizzabile.

Tornando alla Watch faces, in questa schermata si possono svolgere diverse operazioni. Con uno swipe dall'alto verso il basso si accede all'area delle notifiche, mentre con uno dal basso verso l'alto vengono mostrati i Glances, che danno accesso ad alcune applicazioni presenti nello smartphone, come il riproduttore musicale, in modo rapido e spesso più comodo rispetto alle app vere e proprie del Watch.
L'interazione avviene dunque attraverso il touch, la corona digitale e il tasto funzione, tre elementi che una volta assimilati danno un buon controllo sul dispositivo. Dispositivo che include chicche davvero particolari, come la modalità Time Travel: grazie all'apposita Watch faces, è possibile dare uno sguardo al "futuro", mostrando gli appuntamenti in programma durante l'arco della giornata, andando avanti nel tempo con la corona digitale. A proposito di produttività, il Watch riesce molto bene a gestire messaggi e mail, anche da app di terze parti come WhatsApp. Una volta ricevuta una mail o un messaggio, questo viene segnalato tramite feedback sonoro e vibrazione, dopodiché si può rispondere attraverso delle frasi preimpostate o tramite emoticons. Non bastasse questo, è possibile anche dettare il testo del messaggio. Le possibilità comunicative non sono finite, visto che con la funzione Digital Touch si può disegnare sullo schermo e inviare il risultato a un altro possessore di Apple Watch.

A ognuno il suo Watch

Gli smartwatch stanno facendo fatica a ingranare, inutile negarlo. La verità è che il loro utilizzo ancora non è stato compreso appieno dal grande pubblico, e forse mai lo sarà, visto che i vantaggi di uno orologio intelligente nella quotidianità possono non trovare riscontro in tutte le tipologie di utenti.
Per spiegare bene in che modo Watch può essere utile, descriveremo l'utilizzo che ne abbiamo fatto in viaggio verso una conferenza stampa. Saliti sul treno, abbiamo lasciato l'iPhone nella borsa e inforcato le cuffie, utilizzato Apple Watch per avviare la riproduzione musicale. Dopo pochi minuti arriva una notifica su WhatsApp: si tratterà di una questione di lavoro o di qualche immagine o filmato proveniente da qualche gruppo? Basta una rapida occhiata al display dello smartwatch per accorgersi che non è una cosa di vitale importanza, per cui la ignoriamo. Arriva una chiamata, test perfetto per il vivavoce: fa molto James Bond, ma la resa è buona, anche se il volume non è molto elevato. Giunti a Milano non resta altro che arrivare sul luogo della conferenza. Due parole con Siri e si avvia la navigazione satellitare, indicata direttamente sul display di Apple Watch: una bella comodità, visto che non serve tenere in mano il telefono mentre si segue il percorso. Lo schermo si è comportato molto bene all'aperto, e anche sotto la luce del sole non ci sono problemi. A circa metà della conferenza arriva un'altra chiamata e parte la suoneria: appoggiando la mano sul display dello smartwatch questa viene subito silenziata, senza nemmeno tirare fuori lo smartphone dalla tasca. Al nostro ritorno a casa, la batteria è arrivata al 30%, per cui si può tranquillamente superare il giorno di utilizzo. In realtà, come nel caso dell'iPhone 6s Plus, non si arriva a 48 ore, per cui bisogna comunque caricarlo a fine giornata, in modo da averlo sempre al massimo delle possibilità.
Questo fa capire come Apple Watch possa fornire un apporto concreto nella vita di tutti i giorni, se viene sfruttato a dovere. Apple non ha pensato a questo dispositivo come un sostituto dello smartphone, ma come a un suo naturale complemento. Le azioni che si svolgono su Apple Watch difficilmente superano la quindicina di secondi, ma non si tratta di un limite, bensì dell'impostazione che a Cupertino hanno deciso di dare al proprio ecosistema: Apple Watch è disegnato per operazioni brevi, iPhone per quelle un po' più lunghe e infine i Mac per quelle che durano ore. Non si tratta di casualità, ma di una scelta precisa e condivisibile, che ha guidato lo sviluppo di Apple Watch fin dal primo momento.
Sul fronte del monitoraggio dell'attività fisica siamo su ottimi livelli, ma purtroppo manca il GPS. L'integrazione con l'app Salute è perfetta, inoltre le tante applicazioni disponibili permettono di avere un'infinità di dati sulle proprie performance. Tramite l'applicazione "Attività" il Watch offre agli utenti delle notifiche gli ricordano di alzarsi in piedi e di fare qualche passo dopo un periodo di inattività, niente di trascendentale, mentre una mancanza piuttosto strana è quella relativa al monitoraggio del sonno, completamente assente. L'hardware per permetterlo c'è, per cui nel corso del tempo saranno certamente rilasciati aggiornamenti ad hoc, oppure applicazioni di terze parti in grado di svolgere al meglio questa funzione.
In definitiva, Apple ha messo a disposizione degli utenti una marea di opzioni, alcune di default altre ottenibili grazie alle app, sta a loro capire se quanto offerto può davvero integrarsi con la propria quotidianità o meno.

Apple Watch Apple Watch Sport, e in generale anche le altre varianti, è un dispositivo realizzato in maniera impeccabile, con un numero elevato di funzioni e perfettamente integrato all’interno dell’ecosistema di Apple. Il suo utilizzo porta reali benefici nella vita di tutti i giorni, a patto che quanto offerto venga realmente utilizzato. Questo fa si che il suo acquisto sia consigliabile principalmente a coloro che devono gestire messaggi e mail, e che dopo il lavoro vogliono dedicarsi all’attività fisica, senza mai perdere d’occhio le notifiche. Chi riceve pochi messaggi e non ha bisogno di avere uno scorciatoia di accesso al proprio smartphone, probabilmente non troverà grandi motivazioni nell’utilizzare il Watch, e in generale anche gli altri smartwatch. Il punto è che non tutti hanno bisogno di uno smartwatch, e di conseguenza non tutti li vedono come dispositivi utili. Se appartenete a questa categoria, ovviamente lasciate perdere il Watch e tutti gli altri orologi simili. Se invece cercate uno smartwatch realizzato in modo eccellente, completo di tutte le funzioni e con ampi margini di miglioramento, con i futuri update software, allora Apple Watch non vi deluderà, anche se il prezzo, come sempre, non è certo per tutti.

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