ASUS ROG Phone 6D Recensione: MediaTek sfida Qualcomm nel gaming

ASUS ROG punta su un processore MediaTek per il suo nuovo smartphone da gaming ROG Phone 6D: ecco come si comporta.

ASUS ROG Phone 6D Recensione: MediaTek sfida Qualcomm nel gaming
Articolo a cura di

Sono passati solamente pochi mesi dalla pubblicazione su queste pagine della nostra recensione di ASUS ROG Phone 6: no, non c'è nessun errore, sul mercato è ufficialmente arrivata un'altra serie di smartphone da gaming, ovvero ASUS ROG Phone 6D, dove la "D" sta per "Dimensity".
La parola chiave di questo lancio è "possibilità di scelta" e la nostra prova della variante base di ASUS ROG Phone 6D, che viene proposta a un prezzo di 1.029 euro direttamente sul portale ufficiale di ASUS (in preorder, mentre la disponibilità partirà dal 10 ottobre 2022), ha fatto emergere tutte le sue potenzialità.
Ve lo diciamo subito: questo smartphone è in tutto e per tutto una prova di forza bruta di MediaTek.

Uno smartphone da gaming puro

Il design di ASUS ROG Phone 6D è molto simile a quello già visto in generale con la gamma ROG Phone 6: sul retro si fanno notare la striscia LED del logo ROG e la scritta Dare To Play, che si illuminano e controllano attraverso le impostazioni software accessibili tramite la suite Armoury Crate.

Non manca, a tal proposito, il cambio di stato in caso di attivazione della modalità X, che spinge al massimo le prestazioni del sistema e la luce rossa stravolge sia i LED che il tema dello smartphone. I materiali sono Premium e garantiscono sin da subito una buona sensazione, grazie al vetro posteriore e al frame in metallo.
La sporgenza delle fotocamere c'è, ma in realtà non fa ballare lo smartphone quando posto su una superficie piana. Questo anche grazie anche a dimensioni e peso, che sono di 173 x 77 x 10,3mm per 239 grammi, che gli conferiscono un'ottima solidità costruttiva.
La maneggevolezza potrebbe far storcere un po' il naso a qualcuno, ma in realtà chi punta su questa tipologia di dispositivo solitamente non considera questo aspetto una priorità. Non manca, tra l'altro, la certificazione IPX4 per spruzzi d'acqua.

Per quanto riguarda la colorazione, l'unica disponibile è quella Space Gray. Sul frontale, oltre al LED di notifica, il sensore fotografico è posizionato nella cornice in alto invece che nel display, che invece integra un rapido sensore per le impronte digitali, ma non manca il riconoscimento facciale.

Ciò che è assente in questo ROG Phone 6D ed è, invece, presente nella variante Ultimate è il display secondario ROG Vision, ma in realtà non se ne sente più di tanto la mancanza.
Sulla destra sono posizionati il pulsante d'accensione con inserti azzurri e il bilanciere del volume, mentre in alto c'è un microfono. Il secondo microfono è presente in basso, al fianco di un jack audio da 3,5mm e della porta USB Type-C. Sul lato sinistro ci sono, invece, il carrellino per la SIM (Dual nanoSIM) e la seconda porta USB Type-C. Quest'ultima torna utile per caricare lo smartphone mentre si sta giocando, ma è disegnata anche per il collegamento della ventola esterna AeroActive Cooler e di accessori come le cuffie. Inoltre, è questa la porta USB Type-C dotata dell'uscita video.

Arrivando al contenuto della confezione di vendita, troviamo un cavo USB Type-C, un caricatore da 65W, una cover semi-rigida in colorazione nera, una spilla per l'estrazione del vano SIM, manualistica varia e una tessera per vivere un'esperienza AR. Approfondiremo più avanti quest'ultima, ma per ora vi basti sapere che inquadrando questa tessera è possibile ritrovarsi in casa il robot mascotte di ASUS ROG Omni. Una trovata simpatica, che va ad aggiungere un tocco in più al liturgico momento dell'unboxing.

La questione MediaTek

L'aspetto più importante per uno smartphone di questo tipo è la scheda tecnica. Sotto la scocca c'è un processore MediaTek Dimensity 9000+, affiancato in questo caso da 12GB di RAM LPPDR5X e 256GB di memoria interna UFS 3.1 (non espandibile).

A un primo impatto, la scelta di un processore MediaTek per un dispositivo da gaming potrebbe far storcere un po' il naso, ma l'azienda taiwanese ha fatto passi importanti in termini di avanzamento tecnologico e innovazione, arrivando a sorprenderci a più riprese sia nella fascia media che alta.
L'ha fatto anche in questo caso, dato che ASUS ROG Phone 6D è un top di gamma a livello prestazionale.
Qualche riserva c'è, come vedremo in modo approfondito a breve, ma sia in ambito quotidiano che lato gaming l'esperienza è di ottimo livello. Per intenderci, a livello di benchmark sintetici, lo smartphone ha fatto registrare 1.102.413 punti su AnTuTu v.9.4.2, mentre su GeekBench i punti sono 1.405 in single-core e 4.555 in multi-core.
Un ASUS ROG Phone 6 da 12/256GB, venduto a 1.099 euro (dunque a un prezzo vicino ai 1.029 euro richiesti per questo ROG Phone 6D), arriva circa a 1.126.000 punti su AnTuTu. In buona sostanza, siamo sullo stesso livello e i passi da gigante fatti dall'azienda taiwanese sono ben evidenti, tanto che si può tranquillamente definire quest'esperienza come flagship.

C'è però una questione interessante da affrontare e riguarda le temperature: nella visione di ASUS ROG, oltre l'ora di gioco bisognerebbe fare uso dell'accessorio esterno AeroActive Cooler 6 per avere un'esperienza al top (tanto che nella variante Ultimate di ROG Phone 6D c'è il cosiddetto AeroActive Portal, uno sportello che secondo ASUS consente di ottimizzare ulteriormente le temperature).
Il sistema di raffreddamento interno basato su grafite e vapor chamber può tranquillamente sorreggere una sessione fino a 45 minuti, secondo le stime del brand. All'atto pratico, sempre secondo i dati di ROG, dopo una sessione di 60 minuti di Genshin Impact a 60 Hz un ROG Phone 6D Ultimate - ricordiamo che noi abbiamo testato la variante "base", ma i dati ufficiali sono sempre interessanti - ha fatto registrare una temperatura massima di 47,3 °C, mentre sfruttando al massimo tutti gli strumenti, accessorio esterno compreso, si è scesi a 33,6 °C.

Nel caso del nostro ROG Phone 6D, è bastato un singolo test su AnTuTu Benchmark v9 per far segnare al grafico interno dell'app il passaggio da 28,8 a 39,9 °C, facendo sentire il calore sulla scocca in modo percepibile. Su un ROG Phone 6 con processore Qualcomm Snapdragon 8+ Gen1, partendo da circa 27 °C, invece, si arriva a circa 32 °C.
Va detto che lo smartphone attiva di default la cosiddetta modalità X, che spinge le performance al massimo, quando rileva attività come i benchmark sintetici. Il classico CPU Throttling Test, che mette sul piatto 100 thread e dura 15 minuti, su ROG Phone 6 faceva segnare senza modalità X un calo quasi del 60% rispetto alle performance massime, mentre qui, sempre senza modalità X, si registra un calo del 71%.
Utilizzando la modalità X sul 6, il risultato non cambia di molto. Insomma, se da un lato MediaTek ha "recuperato" per certi versi in termini di prestazioni, dall'altro c'è ancora strada da fare per raggiungere l'efficienza termica delle ultime soluzioni Qualcomm, perlomeno per quel che abbiamo potuto provare con ASUS ROG Phone 6D.

Lasciando da parte i test sintetici che, per definizione, rappresentano degli scenari estremi, in una classica sessione di gaming dalla durata di un'ora con Diablo Immortal con dettagli su Alto e 60 FPS e preset Dinamico su Game Genie, il calore sulla scocca non è stato per nulla un problema, facendosi sentire ben poco sui polpastrelli.
Un test AnTuTu lanciato subito dopo ha fatto segnare 1.072.714 punti, mentre il test dei cinque benchmark AnTuTu consecutivi ha fatto registrare alla fine 820.501 punti (non fatelo a casa, dato che per ovvi motivi lo smartphone diventa "bollente"), dimostrando che il dispositivo può tutto sommato resistere anche a uno stress di questo tipo.

La prova definitiva sono stati i classici due cicli continuativi del Wild Life Stress Test di 3DMark, per un totale di 40 minuti solamente di benchmark di questo tipo. Inizialmente si rimane sui 9.300 punti, scendendo poi in modo pressoché stabile attorno ai 5.000 punti, arrivando infine al termine dei due cicli vicini ai 4.500 punti. ROG Phone 6, invece, raggiungeva inizialmente i 10.000 punti, stabilizzandosi poi attorno ai 7.000 punti. Insomma, il thermal throttling c'è, ma si tratta di situazioni che vanno al di fuori del contesto quotidiano e del gaming ordinario.

Al netto di tali questioni, ASUS ha dimostrato che è effettivamente possibile realizzare su base MediaTek uno smartphone da gaming in grado di offrire soddisfazioni a una vasta platea. Quello che ci fa storcere un po' il naso è che il brand inizi a spingere con decisione verso l'utilizzo di accessori esterni per un gaming prolungato, pur ribadendo che durante la nostra prova non abbiamo mai avuto troppi problemi nel giocare senza accessori. Inoltre, l'accessorio AeroActive Cooler 6 ha un costo di 89,99 euro sul portale ufficiale di ASUS: comprendiamo che a livello tecnico, visto anche il periodo non dei più rosei, inizino a presentarsi sfide importanti, ma andare in questa direzione potrebbe non rappresentare il migliore degli scenari.

Superata la questione MediaTek, è arrivato il momento di soffermarsi sull'autonomia, sorretta in questo caso da una batteria da 6.000 mAh. Per uno smartphone da gaming offrire dettagli precisi sull'autonomia è sempre complesso, considerando che molto dipende anche dalla durata delle sessioni di gioco, ma in questo caso potete stare tranquilli in merito alla conclusione della classica giornata. Anche mantenendo il refresh rate a 165 Hz e utilizzando lo smartphone per sessioni prolungate, siamo sempre riusciti ad arrivare a sera e nelle giornate meno concitate si potrebbe anche riuscire ad arrivare alle fatidiche 48 ore.
La ricarica avviene a 65W, ma non c'è la ricarica wireless. Niente da ridire sul fronte connettività, dato che non mancano 5G, Wi-Fi 6E, NFC e Bluetooth 5.3. Insomma, a livello generale ASUS ROG Phone 6D offre ottime possibilità.

Multimedia e Fotografia

Ottimo lo schermo AMOLED da 6,78 pollici con risoluzione Full HD+ (2448 x 1080 pixel), refresh rate fino a 165 Hz, touch sampling rate di di 720Hz, protezione Corning Gorilla Glass Victus, supporto all'HDR10+ e picchi di luminosità di 1.200 nit.

Presente, inoltre, la modalità Always-On. Si tratta di un pannello da top di gamma, che offre un buon bilanciamento dei colori e una luminosità massima che non delude le aspettative.
Non mancano i DRM Widevine L1, che permettono di riprodurre i contenuti di servizi di streaming come Netflix in Full HD e trova posto un sistema audio di elevata caratura, che dispone di speaker stereo Dirac e offre ottima resa e volume massimo. Insomma, come da aspettative, ROG Phone 6D non delude a livello multimediale.
Il mondo degli smartphone da gaming e quello degli amanti delle fotografie non sono mai andati esattamente a braccetto. Tuttavia, volenti o nolenti, la diffusione dei social network richiede ormai risultati quantomeno discreti anche su questi device.

ROG Phone 6D a tal proposito è dotato di una tripla fotocamera posteriore, composta da un sensore principale da 50MP (Sony IMX766), una lente ultra-wide da 13MP e un sensore da 5MP dedicato alle macro. Quest'ultimo dispone di una risoluzione troppo contenuta per i nostri gusti, mentre le grandangolari escono tutto sommato bene. Niente male le foto con buoni contesti di luce, mentre di notte emergono tutte le limitazioni di un reparto fotografico di questo tipo, in termini di rumore digitale.

A livello di video, la possibilità di arrivare al 4K/60 fps può interessare più di qualcuno e ASUS ha promesso che in futuro arriverà anche l'8K/24fps, ma consigliamo di scendere con la risoluzione per una migliore stabilizzazione. Anteriormente c'è, invece, una lente da 12MP (Sony IMX663) che riesce a offrire selfie in grado di convincere un'ampia platea. Insomma, ROG Phone 6D non è uno smartphone che si compra principalmente per le foto, ma la situazione è migliorata rispetto al passato e oggi un buon numero di persone potrà comunque trovare in un gaming phone di questo tipo un compagno di viaggio per raccogliere qualche ricordo, nonostante l'evidente divergenza rispetto ai top di gamma "generalisti".
Se volete approfondire al meglio il comparto, abbiamo lasciato delle foto non compresse nella nostra cartella Drive dedicata a ROG Phone 6D.

Funzionalità software e gaming

Il sistema operativo di ROG Phone 6D è Android 12 con interfaccia ROG UI e ZenUI, nonché con le patch di sicurezza, al momento in cui scriviamo, di giugno 2022. A livello di supporto, ASUS promette due major update e almeno due anni di aggiornamenti di sicurezza: va detto che altri brand stanno estendendo ancora di più il supporto, quindi, pur trattandosi di un supporto non poi così male, forse si poteva fare qualcosa di più.

Ciò che ci è piaciuto molto, invece, è la sorpresa software che abbiamo trovato in fase di configurazione. Infatti, inquadrando la tessera ROG presente in confezione viene avviata una rapida esperienza in realtà aumentata con il robottino Omni, che mostra rapidamente all'utente gli AirTrigger e l'AeroActive Cooler tramite un mini gioco in cui bisogna attivare lo scudo della ROG City.
Una volta salvata la città, c'è la possibilità di scattare un selfie AR da utilizzare poi per il profilo ROG. Certo, si tratta di un'esperienza rapida e non esattamente in grado di lasciare a bocca aperta, ma abbiamo apprezzato il simpatico tentativo di arricchire la fase di configurazione dello smartphone: una sorta di "gamification". Brava ASUS: l'esperienza ci ha divertito, così come ci ha convinto l'ottima fluidità di sistema. Per il resto, il software ROG è ben noto, così come lo sono le miriadi di funzionalità legate al gaming, con l'hub Armoury Crate a fare da fulcro per l'intera esperienza.

Al netto della community ROG Connect, dei profili legati ai giochi, dei titoli consigliati e così via, un importante aspetto di Armoury Crate è quello di impostare i preset prestazionali: la modalità X, che spinge al massimo l'hardware e può garantire performance ottimali per il gaming, l'abbiamo trovata un po' eccessiva a livello di temperature, considerando anche il fatto che il preset Dinamico, ovvero quello impostato di default e che nella concezione di ASUS offre prestazioni ottimizzate per l'uso quotidiano, permette già di giocare senza troppi compromessi.
C'è, poi, il preset Ultra resistente per il massimo risparmio di energia, che però immaginiamo non in molti utilizzeranno, visto il tipo di device. Presenti poi la possibilità di gestire l'accessorio AeroActive Cooler, il pannello in-game Game Genie (con impostazioni degli AirTrigger e gestione rapida dei preset prestazionali) e il riquadro che consente di monitorare le temperature.

Insomma, l'offerta ASUS è sempre al top per il gaming e questo vale anche quando si entra effettivamente nel campo da gioco. Abbiamo già approfondito la questione temperature, mentre non si scende ad alcun compromesso in termini di dettagli, nemmeno con preset Dinamico. Diablo Immortal gira con dettagli su Alto e 60FPS, così come Call of Duty Mobile risulta impeccabile con dettagli su Molto Alto e FPS su Max. Non abbiamo avuto problemi con nessuno degli altri giochi provati, arrivando anche a sfruttare il refresh rate elevato dello schermo con giochi come Asphalt 9 Legends.
Gli AirTrigger funzionano bene e risultano sempre una trovata interessante, ad esempio, per mirare e sparare in titoli come COD Mobile, nonostante il feedback fisico offerto dai trigger pop-up, visto altrove, rimanga sempre una spanna sopra.

Come per il resto del sistema, anche gli AirTrigger offrono un'ampia libertà di personalizzazione e si possono associare operazioni, per esempio, anche all'inclinazione dello smartphone, tra destra, sinistra, avanti, indietro e così via. Queste opzioni non rappresentano possibilità rivoluzionarie, ma abbiamo trovato utile la possibilità di abbinare la ricarica in COD Mobile agitando il ROG Phone 6D, così da utilizzare i trigger esclusivamente per mirare e sparare.
Insomma, la soluzione offerta da ASUS è interessante sotto diversi punti di vista e le parole d'ordine sono prestazioni e personalizzazione.

ASUS ROG Phone 6D ASUS ROG Phone 6D non rappresenta forse la consacrazione definitiva di MediaTek nel gaming in cui alcuni appassionati speravano, ma si tratta di un flagship che convince sotto più fronti, rivaleggiando coi top di gamma Qualcomm in più contesti. Tra gli aspetti da migliorare, sicuramente ci sono le temperature: la stessa ASUS ROG consiglia di sfruttare una accessorio esterno, venduto a parte a 89,99 euro, per sessioni particolarmente prolungate e questo approccio ci fa storcere un po' il naso. Durante la nostra prova, tuttavia, il thermal throttling è stato solo limitato e non ha compromesso l'esperienza classica di gioco e utilizzo quotidiano. Per intenderci, mantenendo il profilo Dinamico e puntando comunque a un gaming privo di compromessi in termini di opzioni, è possibile giocare per lungo tempo senza alcun tipo di problema. L'utente che punta al top del mercato potrebbe storcere un po' il naso davanti ad alcuni risultati lato benchmark, ma utilizzando poi lo smartphone per le sessioni gaming si comprende perfettamente il motivo per cui ASUS ROG ha deciso di imbarcarsi in questa strada, visto che i tempi per un flagship gaming su base MediaTek sono finalmente maturi. Va detto che il prezzo di 1.029 euro e la presenza sul mercato di un ASUS ROG Phone 6 su base Qualcomm, proposto a un costo simile, possono per certi versi minare il collocamento del prodotto, ma la parola chiave è "possibilità di scelta". Al netto della questione MediaTek e del confronto con Qualcomm, troviamo uno smartphone dalle ottime performance, che offre anche un buon display AMOLED con refresh rate fino a 165 Hz. Non manca un comparto connettività completo di Wi-Fi 6E e 5G, così come sono presenti un'ottima autonomia e una ricarica a 65W. Certo, il comparto fotografico non è propriamente da top di gamma e il prezzo non è per tutti. Inoltre, manca la ricarica wireless, la memoria interna non è espandibile e non sempre il sistema di raffreddamento si rivela impeccabile, ma per il resto ASUS ROG Phone 6D rappresenta una prova di forza non di poco conto per MediaTek, che a questo punto può ritenersi promossa anche sul fronte gaming phone.

8.5