Recensione ASUS Transformer Infinity

ASUS Eee Pad Transformer Infinity è probabilmente il tablet dotato del miglior hardware in circolazione, prezioso sia in ufficio che nel tempo libero.

Recensione ASUS Transformer Infinity
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A 2012 inoltrato, Nvidia ha spiegato da tempo le carte del proprio futuro mobile, con una roadmap da “supereroi” che non lascia spazio a sorprese per le nuove generazioni di smart device: Wayne, Logan e Stark  sono solo a un tiro di schioppo, e in men che non si dica, con i nuovi chip Tegra in circolazione, si parlerà di Direct X, di consumi da calcolatrice solare, e di multitasking con multiscreen su cellulari. Sul momento, sembra ancora di correre un po’ troppo con gli aggiornamenti e i rinnovamenti hardware tra i dispositivi, però la fantasia non è così lontana dal divenire realtà, semplicemente perché l’ecosistema creato da Nvidia non si ferma mai, e anzi, sta tirando diritto verso la più rosea espansione, rimorchiato da partner ed esclusive promettenti, sempre un passo in anticipo rispetto alle insaziabili esigenze dell’utenza.
Con LG abbiamo conosciuto il primo cuore duale di Tegra 2 sul fortunato Optimus Dual e solo pochi mesi dopo è toccato a Kal-El, alias Tegra 3, volare in vetta alle tabelle dei benchmark con i poteri di HTC One X. Forse però, è stato grazie al Pegaso di Taiwan, Asus, che l’ultimo quad-core Nvidia ha potuto sprigionare davvero tutta la sua potenza. Alle porte della scorsa estate infatti, tra le caterve di tablet che invadevano la scena, un solo Android destò l’attenzione di tutti, con l’ausilio della tastiera opzionale che lo tramutava all’occorrenza in un dispositivo simile a un netbook, ma con in più la semplicità e immediatezza di un touchscreen, accompagnate da una batteria ausiliaria per estendere l’autonomia dalle 9 a ben 16 ore. Si trattava dell’ASUS Eee Pad Transformer, il primo rappresentante di un genere caldamente atteso dal pubblico di appassionati. Da sempre, in effetti, l’efficienza di tablet e smartphone di tipo bar, ha dovuto fronteggiare le pecche in ergonomia e produttività che una tastiera fisica avrebbe potuto colmare, fondamentalmente perché un vetro e degli elettroni spesso non bastano per destare la sensibilità dei nostri polpastrelli. Quindi, se vogliamo, il compiersi d’una commistione omogenea tra due ingredienti ampiamente dibattuti come quelli pocanzi citati, non poteva che gettare le basi per un irresistibile successo commerciale, giunto ora alla sua più piccante incarnazione, variegata con uno schermo Full HD e processore Tegra 3 rinvigorito: ecco a voi ASUS Eee Pad Transformer Infinity.  

Diamante grezzo

Come sempre Eee Pad Transformer non è venduto insieme alla tastiera, e non fa eccezione il TF700T Infinity, che giustamente è arrivato senza di essa anche sui nostri banchi di prova. In tale configurazione, quindi nella sua veste tablet più pura, l’ASUS pesa poco più di 1,1Kg, monta un display da 10.1” 16:10 circondato da una spessa cornice nera che fa corpo unico con il vetro Gorilla Glass 2, ed è rivestito da una pregiata scocca in alluminio lavorata a cerchi. Gli unici tasti fisici del volume e accensione/sblocco sono disposti lungo il bordo superiore, mentre sul lato sinistro trovano spazio l’alloggiamento per la SIM( per i modelli 3G/LTE), lo scomparto per la micro SD, la porta micro HDMI, la jack combo ingresso/uscita da 3.5mm, e pulsante di reset. Sul guscio in alluminio, si notano la fotocamera da 8 Megapixel con autofocus e il flash led, così come sul fronte si scorge una front facing camera da 2 Mgapixel; in disparte, invece, sul lato destro c’è il forellino del microfono e nelle vicinanze di esso, ma posteriormente, ci sono gli altoparlanti stereo ad alta qualità.
Bello da vedere e da toccare, Transformer Infinity è anche assemblato a dovere, e lascia tra le mani una sensazione di estrema solidità e sicurezza, paragonabili a quelle di iPad, nonostante rispetto a quest’ultimo sia decisamente più pesante. La bontà dei materiali scelti abbinata alla peculiare finalità d’impiego da scrivania alla quale la tastiera opzionale fa pensare, sembrano infatti non aver giovato alla maneggevolezza dell’impugnatura, la quale viene ostacolata anche dall’infelice abbinamento della diagonale generosa e della cornice sovrabbondante. Tutto ciò, purtroppo, comporta nell’uso quotidiano senza tastiera, scomodità nella scrittura a due mani sia in posizione orizzontale che in verticale, anche a causa dalla mancanza di tastiere virtuali alternative alla classica qwerty estesa, swype a parte. dalle dita, rende abbastanza scomoda la presa a due mani per la scrittura senza tastiera fisica, sia in orizzontale che in verticale.

Temperamento poliedrico...

L’ultimo Eee Pad monta Ice Cream Sandwich versione 4.0.3 e non presenta nell’interfaccia grosse personalizzazioni del costruttore, a parte qualche interessante voce nel menù delle impostazioni che lo lascia assomigliare più a un laptop PC che a un tablet. Sono presenti, ad esempio, controlli per regolare le prestazioni di sistema, non soltanto con la classica modalità risparmio energetico, ma anche con una variante più bilanciata, a metà strada tra la normale e la più economica. Si possono per giunta disabilitare i tasti d’impostazione rapida introdotti da ASUS nel menu delle notifiche oppure sospendere la connessione dati quando il tablet sarà entrato in sleep mode, oltre ad avere sott’occhio tutte le configurazioni di touchpad e tastiera della dock opzionale. Nel complesso, dunque, l’essenza del sistema operativo Android nella sua quarta incarnazione è rimasta pressoché inalterata, con homescreen, widget e comandi disposti esattamente dove ci si aspetterebbe: la ricerca di Google è sempre richiamabile dall’etichetta in alto a sinistra, così come i 3 tasti virtuali home, indietro e app aperte sono sempre in basso a sinistra sulla barra di notifica, che resta a galla tra le applicazioni nascondendosi efficacemente. Anche nell’app tray nessuna grossa novità, nonostante ASUS, dove serve, si sia data una mano aggiungendo applicazioni e widget perfettamente integrati. Tra questi ultimi ricordiamo l’ASUS Task manager, l’ASUS battery e più di tutti l’ASUS My Zine, una grande tabella interattiva che convoglia ogni preferenza utente tra musica, foto, email, eventi, libri e bookmarks.
A proposito degli applicativi, l’offerta spazia dai più conosciuti Polaris Office e Tegra Zone, a servizi dedicati esplicitamente a utenti ASUS, come la suite My Cloud, che a sua volta raggruppa My Content, My Desktop e asus@vibe. Il primo garantisce una spazio d’archiviazione online gratuito di 8GB, per trasferire qualsiasi tipo di file multimediale e prestare supporto a backup di dati e funzioni di ricerca avanzate per parole chiave in tutto il cloud; con My Desktop, invece, ci si potrà collegare in remoto alla scrivania del proprio PC, per cercare cartelle e avviare applicazioni, tutto grazie al motore di Splashtop remote. Per ultimo, asus@vibe, che probabilmente costituisce l’anello più debole dell’intero pacchetto. Iscriversi e accedere a diversi canali d’intrattenimento ormai è roba di tutti i giorni per qualsiasi utente medio, però se tale procedura fosse ridondante e portasse solo a fruire di contenuti già presenti su altri versanti, allora di che cosa staremmo parlando? Con asus@vibe la sensazione è esattamente la stessa: trovarsi d’innanzi a una montagna di voci gratuite tra musica, giochi, giornali, radio, libri per poi accorgersi di poterli rintracciare più comodamente in altri modi. E si sottolinea più comodamente, perché il ritrovarsi a leggere notizie del Sole 24 Ore con una lentezza siderale per passare da asus@vibe, poi al portale HitHot e poi ancora al web browser davvero si poteva evitare.
Positiva è l’introduzione di un programma per annotazioni abbastanza riuscito come SuperNote, che giunge proprio in tempo per rivaleggiare con altri più famosi avversari quali S-Memo e S-Note dei Galaxy tablet. In SuperNote, le opzioni disponibili saranno decisamente ridimensionate rispetto agli ultimi formula e shape match di Samsung, però è molto interessante constatare l’efficacia della scrittura a mano libera che si ridimensiona in tempo reale per riempire gli spazi tra le righe. In men che non si dica si riuscirà a scrivere un foglio di testo chiaramente leggibile, al quale si potranno aggiungere tratti da disegno o immagini da galleria.

...ma la sostanza è multimediale.

Lo schermo full HD 1920x1200 di ASUS Transformer Infinity è davvero un bel vedere con il sistema IPS+ attivo, il quale ci permette di godere di un maggior contrasto anche sotto la luce del sole, senza scordare una buona scala di grigi. I film, i giochi e le pagine web sono molto nitide e il rapporto 16:10 non ci fa nemmeno rimpiangere quella piccola porzione di schermo che resta sempre oscurata dalla barra di comando. Probabilmente, almeno per ambienti Android, tale risoluzione potrebbe rappresentare una novità e diventare brama di molti utenti, ma forse con tanta eterogeneità dell’OS di Google e con la poca dedizione di alcuni sviluppatori, quest’arma potrebbe finanche rivelarsi a doppio taglio, e il perché è presto spiegato. Nonostante il quad-core Nvidia sia spremuto al massimo da questo ASUS, il sistema non brilla in velocità e stabilità, non risparmiando all’utente delle situazioni alquanto imbarazzanti. A ogni start, infatti, non capita mai che certe applicazioni si risparmino dei crash improvvisi. Il Browser è il primo a mostrare tentennamenti nella velocità di rendering e reattività dei panning, anche se in genere qualsiasi programma è soggetto ad arresti o riavvii inaspettati, perfino liberando memoria dal task manager. Lasciando da parte i fix necessari per rimediare, risulta comunque alquanto preoccupante leggere anche nei pop up d’avviso messaggi del tipo “avvio applicazioni non risponde”. Sul versante multimediale, invece, Transformer Infinity recupera i punti perduti nel multitasking e fa sfoggio di un GPU votata al gaming e all’intrattenimento. Con l’audio Stereo dei due altoparlanti progettati in collaborazione con Bang & Olufsen e un display così grande e definito, non si rimpiange di certo il plasma di casa quando si guarda un film in HD, e per di più l’HDMI  compie un’ennesima meraviglia nel veicolare  segnali 3D sia per filmati che videogiochi ottimizzati Tegra 3. Per questi ultimi, i risultati sono abbastanza soddisfacenti, con grafica dettagliata e fluidità assicurate dall’ottimizzazione per i processori Nvidia. Ciò nonostante, anche per alcuni titoli marchiati Tegra HD, il carattere non è poi così vivace su ASUS Tansformer Infinity, forse perché la risoluzione nativa dei videogiochi disponibili è ancora 1280x720. In Sonic 4 Episode II, per esempio, le animazioni certosine e le rifrazioni di luci e acqua s’infrangono su un cospicuo aliasing. Su Dark Meadow l’Unreal Engine fa invece gran sfoggio di illuminazioni e texture ad alta definizione, abbattendo sempre di più il divario che distingue i tablet dalle performanti console da gioco, ma al contempo sembra dispersa l’incisività del FULL HD. In fin dei conti comunque, anche su Tansformer Infinity l’obiettivo di Nvidia appare assai evidente, e l’aver ristretto la cerchia di sviluppatori per puntare a prodotti sempre più curati e longevi non può che aver omaggiato il gaming su piattaforma Android. Di contro però, sussistono alcune contraddizioni con l’idea alla base dello stesso spazio Tegra Zone, ossia quella di offrire un modo migliore per condividere e apprezzare i giochi. Ad esempio, l’imbattersi in titoli non ancora ottimizzati per il proprio dispositivo Tegra, o vederne altri venduti in due versioni distinte a seconda del processore utilizzato, sicuramente non rafforza la reputazione del servizio. In più, certi giochi di sviluppatori che non inclusi nelle liste Tegra non sempre funzionano al meglio su tali processori, e anzi stonano di netto rispetto alle prestazioni elargite dagli altri, come nel caso di Reckless Racing 2 e N.O.V.A. 3.
Un plauso spetta, infine, alla fotocamera, che risulta la migliore mai testata per questa categoria di prodotto sia per foto che video in full HD. Gli scatti sono ottimi anche con il flash led al buio e il dettaglio è sempre in primo piano con l’ottica a 5 elementi, forse anche perché il costruttore dichiara di montare un obiettivo retroilluminato. Menzione d’onore anche per l’effettistica dei video, possibile però solo alla risoluzione di 480p, che regala momenti di raro divertimento grazie al realismo d’alterazione di volti e paesaggi.

ASUS Eee Pad Transformer Infinity ASUS Eee Pad Transformer Infinity  è probabilmente il tablet dotato del miglior hardware in circolazione, con tagli di memoria da 32/64GB, processore da primato e display FULL HD prezioso sia in ufficio che per lunghe pause distensive in compagnia di film e videogiochi. L’aspetto saliente di questo prodotto è certamente la possibilità di collegarlo alla tastiera opzionale e di potenziare batteria, connettività e produttività senza per questo rinunciare alla leggerezza e solidità del design; quindi per chi non sa separarsi da tale periferica, ASUS Transformer Infinity è anche l’unica opzione di questo tipo ad oggi disponibile sul mercato e l’unico modo di avvicinarsi a un tablet e accontonare un laptop, almeno per il momento. Permangono impuntamenti del software che non ci permettono di assegnare ciò che invece meriterebbe, perché allo stato attuale certi risultati sono semplicemente inaccettabili. Eppure, restiamo fiduciosi per i controlli dei prossimi aggiornamenti e premiamo il carattere multimediale che sicuramente continuerà a evolversi sotto le ali di Nvidia e del suo Tegra Zone.

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