Beats Studio Buds Recensione: auricolari perfetti per il fitness e non solo

I nuovi auricolari true wireless di Beats offrono un'ottima esperienza d'uso con smartphone iOS e Android, per un sound che convince.

Beats Studio Buds Recensione: auricolari perfetti per il fitness e non solo
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La True Wireless mania non accenna a fermarsi. Solo nelle ultime settimane abbiamo provato le ottime Sony WF1000-XM4, insieme alle particolari Nothing ear (1), prodotti molto diversi per caratteristiche e fascia di prezzo. Sul mercato ci sono ormai decine di modelli, per una saturazione evidente ma che ha portato una sana concorrenza.
Ora è arrivato il momento di parlare delle Beats Studio Buds, un nome molto noto del panorama tecnologico e che da sempre punta su un design alla moda e su bassi molto potenti. Gli spunti interessanti non mancano, dalla perfetta integrazione con iPhone alla possibilità di utilizzarle anche su Android, nient'affatto scontata visto che Beats è di proprietà di Apple. Troviamo poi la cancellazione dei suoni e la piena compatibilità con il Dolby Atmos su iOS, tutti elementi che vanno a comporre un prodotto convincente anche se non perfetto.

Leggere e comode, delle cuffie perfette per il fitness

Beats ha abbracciato appieno le tematiche green per la confezione di queste Studio Beats, realizzata interamente in carta. L'approccio è meno evidente rispetto a quello visto nella recensione delle Sony WF1000-XM4, ma si tratta di un aspetto positivo, perché la confezione è perfettamente utilizzabile anche una volta aperta. La scatola delle Sony infatti non si richiudeva dopo la prima apertura, nel caso delle Beats invece il contenuto del pack di vendita può essere mantenuto al suo interno.

Il bundle comprende un cavetto di ricarica USB Type C e due gommini, di taglia S e L, mentre la M è già preinstallata sugli auricolari. Carina l'idea di spiegare l'utilizzo degli accessori attraverso delle scritte impresse direttamente nel cartone della confezione, mentre nel bundle spiccano i tre mesi di abbonamento gratuiti a Apple Music.
L'astuccio di ricarica ha dimensioni contenute ed è disponibile in diversi colori, noi abbiamo provato il bianco, meno appariscente rispetto ad altre tonalità. Sul frontale è impresso il logo Beats e si può osservare un piccolo LED di stato, mentre in basso è installata la porta USB Type C per la ricarica. La plastica utilizzata è di discreta qualità ma niente di più, sotto questo aspetto abbiamo visto di meglio in questa fascia di prezzo. Una volta aperto l'astuccio si notano subito i due auricolari, con impresso il logo Beats, e il tasto per attivare il pairing con lo smartphone. Nel caso di iOS questo avviene non appena sollevato il coperchio della confezione, come se fossimo davanti a un normale paio di AirPods.

La prima cosa che stupisce non appena preso in mano uno degli auricolari è il peso, davvero contenuto, così come le dimensioni, inferiori rispetto ad altri modelli che abbiamo provato di recente. Le Beats Studio sono degli auricolari discreti, le dimensioni inferiori alla media permettono di nasconderle quasi all'interno dell'orecchio, inoltre il gommino offre un'aderenza elevata, basta solo scegliere quello della misura più adatta al proprio orecchio.
Questo consente di utilizzarle anche durante l'attività sportiva, dalla corsa alla pesistica, senza che le cuffie cadano. Altro elemento che ci porta a consigliarle per lo sport è la certificazione IPX4, che le rende resistenti agli schizzi d'acqua.

Nella parte bassa degli auricolari sono disponibili i connettori per la ricarica. Gli auricolari sono ancorati magneticamente all'astuccio, tuttavia ci abbiamo messo un po' per capire come riporli correttamente nella confezione, serve un attimo di pratica ma poi il posizionamento diventa naturale.

Sotto al logo Beats, in entrambi gli auricolari, troviamo due pulsanti fisici, una rarità in un settore che ha fatto dei controlli touch un mantra. Tramite un click breve si può far partire o mettere in pausa la riproduzione, con un doppio click si va alla traccia successiva e con tre click a quella precedente. In alternativa, una pressione prolungata permette il controllo della soppressione dei suoni o l'attivazione di Siri.

Non è possibile, almeno per ora, alzare o abbassare il volume, una funzione che Beats sembra introdurrà in un secondo momento tramite aggiornamento firmware. Questa è una mancanza importante, perché costringe a prendere in mano il telefono o a utilizzare lo smartwatch per farlo.
I comandi inoltre non sono modificabili in altro modo, non si possono associare funzioni diverse alle tre tipologie di click e alla pressione prolungata. Peccato anche per l'assenza del sensore di prossimità, che avrebbe permesso di mettere in pausa la musica automaticamente quando gli auricolari vengono rimossi.

Buon sound, ma l'ANC è da rivedere

La tecnologia di cancellazione dei rumori ambientali ha trovato il suo massimo nelle recenti Sony WF1000-XM4, che riescono a compiere questo processo in modo davvero convincente. Le Beats Studio Buds offrono anch'esse questa tecnologia, ma dobbiamo dire che l'efficacia non è la stessa. La sensazione è che la cancellazione dei suoni passiva, quindi quella data dal gommino dell'auricolare, sia nettamente più incisiva rispetto a quella attiva, ovvero ottenuta tramite i microfoni e l'elaborazione del segnale audio da parte del software.

L'effetto finale è comunque positivo, il rumore ambientale è molto attenuato, ma non raggiunge il livello visto dalla concorrenza. Va precisato che le Beats costano 149€, contro i 265€ euro richiesti per le WF1000-XM4, una differenza di prezzo elevata e che giustifica pienamente la differenza nell'efficacia dell'ANC. Le Beats fanno il loro lavoro ma non spiccano dalla massa insomma.
Lato software la soppressione dei suoni è impostabile in tre modi, attiva, disattiva o trasparenza. Quando la modalità "Trasparenza" è operativa i suoni esterni vengono diffusi nell'orecchio attraverso le cuffie, una funzione utile se si vuole parlare con qualcuno senza togliere gli auricolari. Di fatto questa è l'unica opzione software disponibile: su iOS la si trova nel menù dei settaggi del Bluetooth, su Android invece è disponibile un'applicazione dedicata.

Queste Beats funzionano bene su Android ma si vede che sono nate con in mente iOS, dove l'equalizzazione è personalizzabile tramite le opzioni di Apple Music, e dove è presente la piena compatibilità con l'audio spaziale, con lo standard Dolby Atmos. Peccato quindi che non si possa sfruttare l'audio loseless del servizio di streaming, disponibile per ora solo utilizzando delle cuffie cablate su iPhone. Anche su Android l'audio in alta qualità non è presente, semplicemente perché le Beats Studio Buds non sono compatibili con i codec audio loseless.
La connessione allo smartphone avviene con il Bluetooth 5.2 con codec AAC o SBS, niente aptX o LDAC, che avrebbero invece permesso lo streaming di alta qualità con i dispositivi compatibili. La presenza del Bluetooth 5.2 tuttavia permette una grande stabilità nella connessione, un range di utilizzo elevato, anche lontano dal telefono, e l'assenza di lag durante la visione dei video.

Sul fronte della qualità audio le Beats fanno un buon lavoro, merito di uno spettro sonoro in cui i bassi sono presenti ma senza esagerare. In passato l'azienda americana aveva fatto dei bassi un vero e proprio marchio di fabbrica, qui si sentono ma non sono preponderanti. Molto dipende ovviamente dall'equalizzazione scelta, ma impostando i parametri in modalità Flat il sound che esce da queste Studio Buds è abbastanza equilibrato. Non fraintendeteci, i bassi sono notevoli ma si possono contenere, basta giocare con l'equalizzatore.

Interessante l'ascolto dei brani in Dolby Atmos da Apple Music, una modalità lontana dalle esigenze di un audiofilo ma che a un pubblico generalista permette di scoprire una nuova dimensione del suono. Le tracce in Dolby Atmos ampliano molto il soundstage, gli strumenti e le voci sono più separati e collocati nello spazio in modo da stupire l'ascoltatore. Abbiamo provato sia brani classici che nuovi, e l'effetto è decisamente migliore in questi ultimi, soprattutto in quelli realizzati apposta per sfruttare il Dolby Atmos.
Anche in chiamata le Beats si difendono bene, non siamo ai massimi livelli ma la voce viene percepita in modo chiaro dell'interlocuotore, anche in contesti ruomorosi. L'autonomia dichiarata di 24 ore, ottenibili sommando la carica delle cuffie a quella dell'astuccio, dipende dall'utilizzo dell'ANC, che va a impattare sui consumi, ma si fanno tranquillamente 7 ore con una singola carica.

Beats Studio Buds Le Beats Studio Buds sono degli auricolari True Wireless di buona qualità, facili da usare e da configurare sia su iOS che su Android. L’utilizzo con un iPhone è ancora più semplice, ma anche su Android non manca nulla. Beats ha tarato questi auricolari per un pubblico esigente ma non troppo, vista la mancanza di codec per la musica loseless. Non si tratta di un’assenza fondamentale, ma una certa tipologia di pubblico potrebbe sentirla. Detto questo, con un prezzo di 149€ le Studio Buds si collocano in una fascia di prezzo interessante, dove il brand Beats avrà il suo peso sulle vendite rispetto ai tanti altri modelli disponibili. In definitiva, le Beats Studio Buds non sono i migliori auricolari true wireless in commercio e nemmeno vogliono tentare di esserlo, semplicemente vanno incontro alle esigenze del pubblico di massa, che non rimarrà deluso dalle funzionalità e dalle prestazioni offerte.

8.3