Come suonano le Technics AZ60: le True Wireless che sfidano Sony e Apple

Abbiamo provato a lungo, e in ogni condizione possibile, le nuove Technics AZ60, i nuovi auricolari TWS che sfidano Apple e Sony.

Come suonano le Technics AZ60: le True Wireless che sfidano Sony e Apple
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Da quando Apple ha presentato al mondo i suoi primi AirPods, oggi arrivati alla terza generazione, il mercato degli auricolari è cambiato profondamente. La tecnologia True Wireless ha iniziato a dilagare ovunque, a tutto vantaggio degli utenti che oggi hanno un'ampia possibilità di scelta.
Anche Technics, storico marco di Alta Fedeltà oggi sotto l'egida di Panasonic, ha deciso di lanciare prodotti di questo tipo, naturalmente di alto profilo. In particolare pensiamo agli auricolari True Wireless AZ60, che abbiamo provato a lungo nel corso dell'ultimo mese, un prodotto che gode di alti e bassi, ma non ci riferiamo alla gamma dinamica sonora, di cui ci occuperemo a breve.

Le nuove Technics AZ60 fuori dalla confezione

Partiamo dal primo impatto con le AZ60: Technics ha pensato a un package di tipo premium, in linea con i migliori concorrenti True Wireless del momento.

In confezione troviamo ovviamente i due auricolari. Nel nostro caso potete vederli nella colorazione Argento, ma sono disponibili anche in Nero. Al loro fianco il case per conservarli, trasportarli e ricaricarli. Il produttore offre poi anche un cavetto per la ricarica da USB-A a USB-C e soprattutto un'offerta di gommini copriauricolari davvero fuori dal comune. Sembra impossibile non trovare il gommino adatto alle nostre orecchie, visto che abbiamo ben sei dimensioni differenti più una settima standard già montata sugli auricolari. Da questo punto di vista, l'attenzione verso l'utente è davvero massima. Tuttavia non è tutto oro quel che luccica. Se i due auricolari sono costruiti in maniera eccellente, con ottime rifiniture esterne in metallo (pensiamo alla parte touch su cui è inciso il logo Technics), fa leggermente storcere il naso il case di ricarica e trasporto. La plastica non restituisce una sensazione premium, la cerniera per l'apertura non regala grandi soddisfazioni e si ha quasi la sensazione che auricolari e case appartengano a due categorie differenti.

Anche la rifinitura del colore esterno non ci ha convinto, ma speriamo possa resistere negli anni all'uso intenso che di solito si fa con queste cuffie giramondo. Abbiamo trovato qualche sbavatura, se così vogliamo chiamarla, anche nel design dei due auricolari. Le capsule sono state disegnate per rimanere sospese al di fuori dell'orecchio, solo il gommino morbido e una piccola parte della struttura in plastica poggiano di fatto sulla pelle e questo genera un comfort non estremo oltre a una stabilità precaria, soprattutto se si fa sport.

Quasi certamente è un design dettato da esigenze pratiche, visto che gli auricolari cancellano i rumori esterni e hanno dunque bisogno di catturarli a 360 gradi, ma avremmo preferito un approccio differente, più votato alla comodità. Come anticipato, quindi, parliamo di alti e bassi: buona qualità costruttiva degli auricolari ma design che non convince del tutto, con un case che probabilmente sarebbe da rivedere.

Anche quest'ultimo, infatti, inciampa in un design migliorabile: la forma piatta nella parte bassa rende comodo poggiare il case su una scrivania, ma Technics probabilmente ha sottovalutato il fatto che un dispositivo simile di solito passa la maggior parte del tempo nelle tasche dei pantaloni o delle giacche e proprio nei pantaloni quella forma può risultare incredibilmente scomoda. Un vero peccato, vista la qualità sonora degli auricolari, di cui parleremo a breve. Comodo, invece, il LED posto sul case: verde se gli auricolari e il case sono carichi, giallo se la carica del case inizia scarseggiare e rosso se invece bisogna subito connettere il cavo tramite USB-C.

Come suonano i nuovi auricolari True Wireless Technics AZ60

Dove i Technics AZ60 vincono davvero è il suono. Già da scheda tecnica abbiamo caratteristiche importanti, come ad esempio l'audio ad alta risoluzione tramite Bluetooth e LDAC. Attraverso l'applicazione companion di Technics, disponibile su Android e iOS, possiamo poi personalizzare il suono scegliendo un preset oppure spostando a piacere le barre dell'equalizzatore grafico.

Un vantaggio da sottolineare soprattutto su iPhone, un telefono che non permette una regolazione del suono manuale. Quando si fa partire la musica, i bassi si fanno subito notare. Non sono preponderanti come sulle cuffie Beats ma neppure eccessivamente morbidi come sulle AirPods Pro. Abbiamo solo qualche dubbio sui medi, per i quali si dovrà allenare un po' l'orecchio e affinare l'equalizzazione per sentirli al meglio, ma nulla di insormontabile. Gli alti, pur non essendo cristallini all'estremo, restituiscono voci, piatti e archi precisi, un po' con ogni genere.

Nella nostra selezione siamo partiti dal funk. Con i Calibro 35 e un pezzo come Across 111th Sun potete godere appieno dei bassi corposi offerti dalle AZ60, che migliorano ulteriormente con Ticks & Leeches dei Tool, la cui parte iniziale in particolare saprà regalarvi grandi soddisfazioni - soprattutto con il preset dinamico dell'equalizzatore, che premia sia bassi che alti.

In presenza di bassi particolarmente pieni, è fondamentale che questi non vadano a coprire troppo il resto. Su questo bisogna dire che le AZ60 sanno offrire una gamma dinamica ricca e senza troppe rinunce e lo si capisce soprattutto con album dalla produzione eccezionale come The Battle at Garden's Gate dei Greta Van Fleet, il cui ascolto sulle cuffie Technics è ottimo - attenzione soltanto a dosare bene i medi con questo disco in particolare. Si gioca in modo troppo facile con dischi registrati nel 2021? Allora torniamo al 1976, quando Rino Gaetano scriveva un pezzo geniale come Sfiorivano le viole. Ogni singolo strumento si percepisce in maniera chiara al di là della voce graffiante del cantautore calabrese, anche nella più turbolenta seconda parte.

Passando a un po' di sano jazz nostrano, da segnalare Kosmopolites di Paolo Fresu, con le musiche di Roberto Cipelli che vengono amalgamate ottimamente e la tromba dell'artista sardo che spicca costantemente per pulizia. Anche in questo caso, però, attenzione a non esaltare troppo i medi. Se mettiamo un po' più in difficoltà queste AZ60 e usciamo dalla comfort zone dello studio con un live ruvido come Holy Diver: Live di Ronny James Dio, il contrasto netto fra basso sporco e chitarra distorta, costante per tutto l'album, porta direttamente sotto il palco, in un costante invito a muovere a tempo la testa.

Per mettere alla prova gli alti delle AZ60 si può ascoltare Tutu, dal meraviglioso album registrato dal vivo Dreyfus Night in Paris, del quintetto delle meraviglie composto da Miller, Petrucciani, Lagrène, White e Garrett.
Chitarra e sax prendono spesso il sopravvento per conformazione naturale della produzione, gli auricolari Technics però tengono gli alti sotto controllo pur dando supporto ai bassi, sempre presenti e precisi sullo sfondo. Per concludere, passiamo a qualcosa di decisamente più pop, così da coprire anche altri generi più mainstream. Le AZ60 brillano anche con brani come Don't Go Yet di Camila Cabello e Love Again di Dua Lipa, che pretendono dei bassi potenti e sovrastanti e vengono accontentati senza problemi.

In generale, ascoltando musica Lossless su smartphone, ci si può ritenere assolutamente soddisfatti del suono delle AZ60. Magari non arrivano a livello di quanto emerso nella nostra recensione delle Sony WH-1000XM4, bisogna però riconoscere che costano di meno.

Il prezzo di listino è infatti fissato a 229,99 euro, il che le pone anche al di sotto delle ultime AirPods Pro con custodia Magsafe che arrivano a 279,90 euro. Nonostante il salto di prezzo a favore delle AZ60, la differenza con le cuffie Pro della mela è lampante dal punto di vista melodico, con un segnale più corposo e pulito nelle Technics, anche se viene a mancare tutta la parte "magica" di Apple. Quando si rimuove un auricolare, la musica continua ad andare sull'altro e la riproduzione viene fermata soltanto quando si inseriscono entrambi gli auricolari nel case. Passare da un dispositivo all'altro richiede un passaggio nelle impostazioni Bluetooth per selezionare il dispositivo, ma rimane comunque possibile l'utilizzo a singolo auricolare, rinunciando però a metà dei controlli touch. Technics, infatti, ha reso sensibili al tocco le due estremità tondeggianti degli auricolari: l'unità destra controlla la riproduzione avanti/indietro e la cancellazione del rumore, l'unità sinistra il volume e l'assistente vocale.

Su questo fronte Technics ha lavorato davvero molto bene, bisogna solo fare attenzione a non toccare la superficie touch quando non si desidera cambiare qualcosa. Una questione di abitudine, dopo un po' di pratica gli auricolari si potranno tranquillamente prendere sui generosi lati che restano al di fuori dell'orecchio in maniera automatica. Ma passiamo a una delle funzioni clou delle AZ60: la cancellazione del rumore. Gli auricolari sono dotati di due microfoni MEMS che isolano e valorizzano i suoni vocali mentre la tecnologia di beamforming riduce il rumore di sottofondo. Il risultato nella vita di tutti i giorni è buono ma non estremo.

È importante selezionare i giusti gommini per avere un isolamento efficace e in ogni caso è difficile andare oltre il 75-80% di rumori cancellati. Qualcosa sullo sfondo resta comunque udibile in luoghi affollati. In metro a Milano abbiamo avuto qualche problema alla chiusura delle porte dei treni. Il forte rumore generato dalle porte che sbattono manda in tilt il sistema, con la conseguenza di far gracchiare il segnale all'interno delle cuffie. Unica reale lacuna, che magari Technics sistemerà prossimamente con un aggiornamento software, sempre possibile tramite l'applicazione. La società dovrà anche lavorare sulla modalità trasparenza, che permette di far passare attraverso gli auricolari i suoni esterni.

La funzione fa il suo dovere, senza alcun dubbio. Si ha, però, l'effetto di un suono amplificato e non naturale, come invece succede su alcuni prodotti concorrenti. Anche in questo caso Technics permette la gestione di fino dei rumori d'ambiente all'interno dell'app, per trovare il giusto compromesso personale. Applausi a scena aperta invece per la gestione delle telefonate. Con altre cuffie concorrenti è talvolta impossibile gestire chiamate in ambienti affollati, con i suoni esterni che sovrastano la nostra voce o comunque rendono difficile la conversazione.

La tecnologia implementata da Technics, chiamata JustMyVoice, permette al nostro interlocutore di ricevere in modo chiaro solo la nostra voce e più volte dall'altro capo del telefono ci hanno chiesto se fossimo a casa quando invece eravamo in strada, al centro commerciale o in stazione. Alla luce di questo, le Technics AZ60 rappresentano un eccellente compromesso per quanto riguarda la qualità sonora di musica, film e audio in chiamata. La durata della batteria, inoltre, è buona per delle cuffie True Wireless. Parliamo di 6-7 ore reali di autonomia per ogni auricolare con cancellazione del rumore attiva, più la possibilità di ricaricarli una volta riposti nel loro case per un totale di 24 ore.

Technics AZ60 Tra gli aspetti maggiormente critici, sicuramente migliorabile il design del case, che avrebbe meritato materiali più nobili per la costruzione. Le unità auricolari sembrano invece di una categoria superiore, con una parte in metallo davvero ben realizzata e che offre, oltretutto, i controlli soft-touch. Il suono è caldo e avvolgente quando si ascolta musica in qualità Lossless, con bassi corposi ma non preponderanti e alti ben assestati. Magari non siamo al top del mercato per delle cuffie True Wireless ma il prezzo di partenza di 229,99 euro bilancia in maniera perfetta l'intera offerta. Technics ci mette a disposizione sette misure differenti di gommini per l'orecchio, così che ognuno possa trovare la dimensione adatta. Dall'aderenza dei gommini dipende poi la cancellazione del rumore, che nel nostro caso non è comunque mai andata oltre l'80% del totale. Qualcosa in sottofondo resta sempre, con l'utilizzo in strada però questo può rappresentare persino un vantaggio, dal momento che si riesce a sentire qualcuno che ci parla o un'automobile che suona il clacson. Se altre cuffie ANC danno problemi in fase di chiamata, con queste Technics AZ60 l'interlocutore riuscirà a sentire chiaramente anche in situazioni più difficili grazie alla tecnologia JustMyVoice. Technics potrebbe migliorare anche la sua applicazione per smartphone, che sembra un tantino spartana, ma parliamo di una realtà in divenire che aggiorna spesso sia app che cuffie. Per esempio, solo negli ultimi giorni è arrivato un update che permette di localizzare gli auricolari con un sistema che salva l'ultima posizione in cui sono stati collegati. Un'offerta generale che ci è comunque piaciuta, con i driver da 8 mm di Technics che rappresentano di certo il fiore all'occhiello dell'intera produzione.

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