Creality Ender 3 S1 Plus Recensione: grande, affidabile ed economica

La Creality Ender 3 S1 Plus è una stampante 3D ad ampio volume con livellamento automatico e Direct Drive che si impone nella sua fascia di prezzo.

Creality Ender 3 S1 Plus Recensione: grande, affidabile ed economica
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Nel corso di questo esplosivo 2022, Creality si è mossa con straordinaria attenzione e cautela, attuando una strategia diametralmente opposta rispetto a numerosi competitor.
All'iperattività di altri produttori, infatti, il brand asiatico ha fatto corrispondere innesti mirati, con stampanti 3D realmente di nuova generazione e in grado di scandire con efficacia un cambio di passo evidente e sostanziale.
Nasce in questo modo la Ender 3 S1 Plus, sorella maggiore del modello standard e dal quale eredita i principali punti di forza, tra cui l'ormai apprezzato sistema Sprite, ovvero un corpo estrusore direct drive proprietario completamente metallico, con motore pancake integrato e gola in acciaio, tutto attualmente in offerta a 485,10 euro sullo store ufficiale da magazzino europeo.
Sono davvero molti i suoi punti di forza, al punto da renderla irriconoscibile rispetto alla spartana sobrietà della capostipite della serie Ender 3. Ecco come se l'è cavata nelle ultime settimane di lavoro ininterrotto.

Carta d'identità e considerazioni iniziali

Se c'è una cosa che abbiamo imparato ad apprezzare di questa stampante 3D FDM è la sua affidabilità. Sono molti i suoi punti di forza e altrettanti gli aspetti che potrebbero essere migliorati, ma difficilmente sbaglia un colpo, complice una generale solidità della sua struttura e un firmware che, al netto delle limitazioni, riesce a portare sempre a casa il risultato.

Lo diciamo subito: nel corso di questo lungo periodo di torture, le uniche stampe discutibili o fallite sono avvenute per mancanza di dimestichezza con la sua interfaccia oppure per semplice errore umano. Ma ne parleremo più avanti; prima, come sempre, un po' di numeri.
La Ender 3 S1 Plus è una macchina ad ampio formato, con un piatto da 300 x 300 mm per un'altezza di 300 mm. Il suo form factor è standard per la famiglia, ovvero una tradizionale cartesiana con ponte per assi X e Z e piatto in movimento sulla Y. Il sistema di estrusione è l'indomito Sprite, che si è rivelato il vero vincitore della nostra prova grazie alle sue performance. Unico neo, soltanto la scelta di gestire il suo controllo tramite un piccolo PCB posto sul dorso del blocco, poi collegato alla scheda logica tramite un cavo flat, la cui longevità sarà tutta da scoprire.

A ogni modo, l'estremità è rinforzata e sul web sono già presenti progetti gratuiti per ridurne l'angolazione e prevenirne la rottura.
Accanto allo Sprite è collocato un modulo CR-Touch per l'autolivellamento del piatto a 16 punti, che fa il suo con qualche riserva.
Il piatto di stampa è ampio e generoso anche se, come tutte le stampanti di queste dimensioni, richiede un po' più di tempo per arrivare a temperatura. Generalmente, non sono necessari più di 5 minuti per arrivare a 60 °C, che riesce a mantenere molto bene per tutta la durata della stampa.

Il tappetino è metallico, magnetico e flessibile, rivestito in policarbonato per garantire buone (sin troppo!) performance di adesione, riducendo a pochi e sporadici casi i fallimenti da distaccamento, che abbiamo riscontrato solo con pezzi posizionati in maniera errata, in PET-G o ABS (quindi soggetti a un variabile warping) e a temperatura ambientale non controllata.

Molto bene anche la decisione di inserire due viti di fine corsa sul retro del piatto, che semplificano la vita nell'operazione di allineamento del bed dopo averlo staccato.
Il livellamento è affidato anche qui alle classiche rotelle, ora metalliche e più ampie, nonché dotate delle iconiche molle gialle. Un sistema rodato, che richiede pochissima attenzione per essere messo in piena operatività anche grazie al CR-Touch, ma che poteva essere rimodulato in favore di un sistema a piatto fisso per rendere ancora più semplice l'esperienza out-of-the-box e meno frequenti gli interventi sulla macchina.
Non si tratta di una vera e propria mancanza e riteniamo che questi aspetti rientrino per la maggior parte in uno spettro di preferenze soggettive.

A corredo, non mancano i tensionatori per la cinghia dell'asse X e quella dell'asse Y. Il movimento di tutti gli assi è affidato a un sistema a rotelle per V-Slot, mentre l'asse Z si muove a doppio motore sincronizzato.
Il supporto per la bobina va collocato in alto e non esistono opzioni per il posizionamento laterale.
A livello di design, la macchina è essenziale e pulita, con accenti in colore blu scuro che si mimetizzano nel corpo della stessa. Il fondo è completamente chiuso e cela alimentatore, scheda logica e un cassettino per gli attrezzi.

L'elettronica e i movimenti, invece, sono gestiti da un chip a 32-bit con driver silenziati TMC2208, che assicurano una rumorosità operativa salda entro i 50 dB. Nel corso dei nostri test questi numeri sono stati effettivamente rispettati, ma le ventole difficilmente passeranno inosservate: non si tratta di una voce fuori dal coro neanche in questo caso, dato che la vera eccezione sarebbe stata il contrario.
Lo schermo scelto da Creality è un'unità TFT touch da 4,3 pollici a colori, animata da una GUI che riprende la grafica del resto della serie. È ancorato al telaio tramite un braccio laterale, senza possibilità di staccarlo. Ingresso MicroSD e USB-C sono posizionati accanto al cassettino porta attrezzi e non sul display.

Esperienza d'uso e valutazioni di stampa

L'assemblaggio della Ender 3 S1 Plus è molto semplice e prevede una manciata di passaggi, con ancoraggio del ponte sulla base e regolazione degli eccentrici, ovvero delle rotelle con dadi asimmetrici che consentono di calibrare lo scorrimento degli assi. Il software consigliato da Creality è Cura, ma abbiamo condotto test anche con PrusaSlicer senza particolari difficoltà. Consigliamo comunque la suite di Ultimaker per appassionati alle prime armi, per via della presenza delle preconfigurazioni relative a questo specifico modello.
La prima calibrazione è un gioco da ragazzi, ma alleghiamo il tutorial ufficiale che potrebbe risparmiarvi molto tempo e fatica.

Terminato il livellamento automatico, lo Z-Offset ottenuto dovrebbe già essere quello adeguato ma suggeriamo di essere pronti a una regolazione fine in diretta durante la stampa del modello di prova. Nel nostro caso, abbiamo dovuto attuare una correzione di appena 0.05 mm verso l'alto.

In apertura abbiamo dato particolare enfasi all'affidabilità, aspetto non certo tra i più scontati in fasce di prezzo come quella della S1 Plus, ormai affollata di feature altisonanti che non sempre si traducono davvero in una buona esperienza di utilizzo.

Questo non tanto per la naturale curva di apprendimento ma perché sempre più spesso ci troviamo di fronte a sistemi chiusi basati su Marlin, con vincolo di utilizzo di build modificate di Cura ed evidenti difetti di progettazione, risultanti poi in serie difficoltà di risoluzione di problematiche altrimenti banali.
Qui si va dritti al punto, con poca leziosità e parecchia concretezza, risultando in una lunga serie di stampe overnight andate tutte a buon fine, anche a piatto pieno e in stampa di particolari meccanici come gli ingranaggi della nuova Cramer Truggy RC di DukeDoks.
Non potevamo esimerci dal provare a stampare qualche pezzo articolato e abbiamo virato verso il curioso Ball Python di MatMire. Per il resto, spazio a busti e statue, tutte prodotte a risoluzione 0,20. Buoni anche i test bridge, effettuati con PETG Prusament Orange.

Vale la pena notare che i risultati visibili nelle immagini sono stati ottenuti senza effettuare calibrazione PID e dei passi, né tantomeno del flusso. Tutto corrisponde ai parametri impostati di fabbrica, senza alcun intervento avanzato da parte dell'operatore. In sostanza, la Ender 3 S1 Plus dimostra di poter lavorare a elevato regime, ininterrottamente e negli ambiti più variegati sin dalla sua prima accensione.

L'azienda suggerisce velocità di stampa fino a 150 mm/s, ma il suo punto focale restano i classici 50, dove è riuscita a dare il meglio di sé in un giusto compromesso tra qualità e tempistiche. Abbiamo lavorato con i filamenti più comuni, dal PLA al PLA silk, passando per il suddetto PETG. Anche con l'ABS i risultati sono stati abbastanza buoni, sebbene sia necessaria una camera chiusa per l'outcome migliore con questo materiale. Perfette, invece, le prestazioni con il TPU (provati sia shore 95A che 60D).

Non arriviamo ai 300 °C come per il modello Pro e la nuova Ender 5 S1, per via della gola mista che consente di spingersi fino a massimo 260 °C; perciò, il suo vero limite restano ABS e ASA, senza grosse possibilità di upgrade in tal senso, a meno che non si voglia metter mano al portafogli e al cacciavite, con risultati non garantiti. Interessante, sempre sotto questo profilo, la sua compatibilità con altri sistemi di espansione dell'ecosistema Creality, tra cui il WiFi Box, l'illuminazione LED e il terminale per l'incisione Laser.

In ultimo, anche il software merita la sua analisi, poiché si tratta di una massiccia modifica rispetto al classico Marlin, qui rimaneggiato con interfaccia personalizzata e irriconoscibile. In larga parte facile e intuitiva, presenta poche voci e molto chiare, pur perdendosi in un bicchier d'acqua con soluzioni cervellotiche a problemi banali.
Alcuni esempi? Nella pagina di stampa in corso manca il collegamento rapido all'aggiustamento dell'Offset, raggiungibile in due step premendo sul blocco relativo ai parametri di stampa. Lo stesso dicasi per le temperature: sarebbe stato molto più pratico far rispondere il software al singolo tocco per una gestione più rapida delle emergenze.

Allo stesso modo, la calibrazione mista del piatto poteva essere studiata diversamente per rendere più chiari tutti i passaggi e, forse, qualche riga di descrizione non avrebbe guastato, non tanto per i meno esperti ma per via di una grafica che potrebbe lasciare spaesato anche un utente più avanzato.

Creality Ender 3 S1 Plus La Ender 3 S1 Plus è una stampante perfetta per la sua fascia di prezzo e per le sue dimensioni. Non riteniamo che allo stato attuale siano presenti soluzioni più solide e affidabili per chi è alla ricerca di un prodotto da 300 mm3 di volume con un budget inferiore ai 500 euro. In nessun contesto e con nessun materiale abbiamo fallito stampe a causa della macchina e le uniche rare eccezioni sono derivate direttamente da errore umano nel posizionamento dei pezzi. La calibrazione di fabbrica è pressoché perfetta, con risultati molto buoni sia in termini di flusso che di pulizia. Stringing pari a zero, estrusione costante e solida e sovrapposizione dei layer precisa dall'inizio alla fine. Merito dell'ottimo blocco proprietario Sprite a doppia vite godronata e gola parzialmente metallica, che consente di stampare senza grossi problemi dal PLA all'ABS, su un piatto magnetico flessibile rivestito e resistente. L'interfaccia touch è forse l'anello debole del lotto, ma anche lei non ha mancato di darci qualche soddisfazione, sia in termini puramente estetici che per via di una semplicità che si perde per strada solo in pochi frangenti. In definitiva, ci sentiamo di consigliare questa stampante a chiunque sia alla ricerca di un upgrade volumetrico al proprio parco attuale, ma anche a un neofita che punta a un prodotto semplice e concreto, dotato di tutte le più moderne accortezze sia tecnologiche che dal punto di vista della "Quality of life".

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