Recensione Epson Eh-tw 480

Un proiettore di fascia consumer adatto anche ai giocatori, che fa della versatilità e del rapporto qualità/prezzo i suoi caratteri fondamentali.

Recensione Epson Eh-tw 480
Articolo a cura di

Capita spesso di affrontare la questione del dove si vede meglio, ora a casa di un amico, ora nell'ufficio del collega, dopo in un teatro, poi in palestra... in un qualsiasi luogo o addirittura in una qualsiasi tasca, dove c'è sempre un piccolo schermo che ci aspetta, pronto a intrattenerci con le più disparate tecnologie a oggi conosciute per la visualizzazione digitale. Ci sono gli LCD Full LED e gli LCD LED Edge, abbiamo i display al plasma e i NEO Plasma PDP, abbiamo i 3LCD e gli Lcos, così come ci sono i DLP monochip e i DLP a 3 chip. L'elettronica è piena di binomi aprioristici perché tali possono essere considerati, a causa degli innumerevoli battibecchi sulla presunta superiorità dell'una o dell'altra tecnologia, nell'ambito di display o di videoproiettori.
A ciascun prodotto, insomma, è concesso il suo spazio nel cuore di qualche appassionato, ma ciò nonostante, la videoproiezione rimane ancora una categoria che coinvolge solo una cerchia ristretta di consumatori dell'home entertainment, anche se essa è portatrice della gran parte del knowing how produttivo delle più popolari Flat TV, a riguardo delle tecnologie impiegate per il trattamento dei segnali multimediali. Spesso la maggioranza degli utenti non sa nemmeno dell'esistenza di cotante offerte in questo trascurato settore, a volte soltanto penalizzato dall' essere ancora in disparte tra i corridoi dei centri d'interesse e nelle grandi distribuzioni.
Sicuramente ai più sarà passata di mente l'idea di acquistare un videoproiettore solo pensando alle difficoltà dell'installazione in appartamento, dove davvero di rado si possiedono spazi adeguati a contenere schermi di generose dimensioni, senza considerare poi l'alto grado d'interferenza luminosa che di solito investe gli spazi casalinghi, alla quale si devono anche aggiungere i costi della gestione della lampada e dell'acquisto di uno schermo da videoproiezione: tutti parametri inesistenti per la visione con un normale televisore.
Epson, però, ci racconta con i suoi anni d'esperienza, come si possa investire nell'ambito della videoproiezione senza ritrovarsi smarriti o altrimenti insoddisfatti, nella prospettiva di chi ha già in mente ciò che cerca, ma non vuole per questo essere costretto a pentirsene una volta assestato l'esborso.
Epson EH-TW480 è il proiettore baseline dell'ultima famiglia di videoproiettori 3LCD presentati dall'azienda, che si pone l'obiettivo di coinvolgere con la magia della "cinema experience" i curiosi cinefili, gli amanti dello sport o semplicemente i gamers in cerca di un'esperienza più forte, più grande ed emozionante, frattanto parva nel peso che accolla al portafoglio.

Specifiche e caratteristiche dichiarate

Il nuovo piccolo di Epson monta 3 matrici D8 C2 FINE da 0,9"(1,5 cm), 1280x800 pixel, molto veloci nel tempo di risposta dei cristalli inorganici, con tecnologia Micro Lens Array (MLA) per far passare la massima quantità di luce possibile attraverso i 3 chip LCD e così massimizzare la luminosità dei pannelli. L'intensità della lampada garantisce per questo un flusso luminoso massimo pari a 2800 ANSI Lumens, con la possibilità di regolarne l'intensità in eco-mode e raggiungere le 5000 ore ( o 4000 ore in normal mode) di durata dell'unità standard da 200W UHE E-TORL. L'immagine, esaltata dal contrasto di 3000:1, si avvale inoltre di processore video dedicato per il deinterlacciamento o l'elaborazione di canali progressivi, e per la correzione trapezoidale digitale automatica, operativa tra i ± 30°.
Per quanto riguarda l'ottica, essa ha una gittata compresa tra 1,30-1,56:1 come coefficiente, dal quale si possono ottenere la distanza minima dalla parete di proiezione di 0,9m e quella massima di 10,8m con lo zoom ottico estremo che arriva a 1,2x per coprire diagonali dello schermo che vanno dai 33" ai 318".
Le connessioni comprendono un ingresso video composito, una porta D-Sub 15pin e componente con adattatore incluso, ingressi USB di tipo A e B, HDMI. Le dimensioni sono 295 x 79 x 228mm (LxPxH) mentre i consumi energetici si attestano sui 270/223W, e 3.3 W in stand-by; il livello di rumorosità operativo dichiarato è di 37db.
Questo modello include anche 2 altoparlanti stereo con potenza di 2W. La garanzia copre i 2 anni on center per i guasti del proiettore, e invece si protrae a 3 anni o a 3000 ore, per la protezione della sola lampada.

Struttura e installazione.

Abbastanza piccolo da entrare nella borsetta di tela fornita in dotazione, Epson TW480 è anche molto leggero pesando solo 2,3 Kg e si può quasi definire un videoproiettore portatile. Ciò è concesso altresì da una facile procedura richiesta dall'installazione, che a differenza dei precedenti modelli entry level in listino qualche anno fa, si scrolla di dosso ogni tipo di lens shift manuale, deleterio alle performance luminose e geometriche dell'ottica, per invece preferire una più efficace e non troppo invadente correzione automatica digitale del H+V Keystone, assistita anche dalla funzione Quick Corner per intervenire manualmente sui singoli angoli del quadro di proiezione. Dai puristi è quasi certamente mal vista una simile soluzione, perché in tal maniera si tende a degradare con artefatti digitali la qualità dell'immagine, che deve essere nel frattempo rielaborata dallo scaler; tuttavia per il TW480, Epson sembra abbia fatto un ottimo lavoro nell'implementare un compito software d'installazione, che non danneggia di troppo il quadro visivo, lasciando in evidenza i dettagli e le sfumature, magari smussando leggermente i bordi e qualche discrepanza fine nelle bande cromatiche. Bisogna riconoscere che quest'effetto risualta ai più inavvertibile, mostrando l'unico reale neo del non poter coprire l'interezza delle matrici LCD con valori del Keystone che superano il 10%. Ma a questo ci viene in contro l'aspetto dell'immagine 16:10, che con gli 80 pixel di controllo verticali in più rispetto allo standard 720p HD ready, ci concede qualche piccola imprecisione dell'offset. Il cabinet del proiettore, dicevamo, è comunque molto compatto, perciò sarà semplice trovare uno spazio comodo su cui appoggiarlo. A tal scopo, è possibile avvantaggiarsi con l'uso dei 4 piedini regolabili, situati sotto i vertici della base e di una leva di regolazione posta anteriormente, vicino al bulbo dell'ottica. Non che vi siano particolari segni d'instabilità, però a essere sinceri, alle volte si rimpiange un po' la scelta di non montare un meccanismo per almeno il lens shift verticale.

Sulla faccia superiore del videoproiettore si trovano i principali controlli manuali necessari a completare l'installazione e il setting dell'immagine. Partendo dall'alto, in corrispondenza del gruppo ottico, c'è il pomello della guida di A/V Mute per chiudere o aprire manualmente il copri-obiettivo. Subito sotto, in una cavità della scocca, trovano spazio gli anelli di regolazione della messa a fuoco e dello zoom e ancora più giù c'è la leva per la correzione del Keystone orizzontale. Quasi al centro della superficie di plastica texturizzata a tema "fibra di carbonio", sporgono il pannello di controllo e gli indicatori di alimentazione e di stato di funzionamento. In evidenza ci sono i tasti accensione, menu, esc, source search, help e il cerchietto con i tasti per la regolazione di volume e keystone, che diventano i direzionali per muoversi all'interno della guida.
Il lato destro del corpo macchina è completamente sgombro: le fughe d'aria per la ventilazione sono realizzate anteriormente, mentre sul fianco sinistro è collocato il filtro dell'aria, contenuto in una fessura facilmente accessibile tramite la rimozione di un apposito coperchio. Secondo il costruttore, il filtro dell'aria deve essere ripulito con appositi aspiratori per la polvere una volta ogni tre mesi onde evitare che la temperatura interna del proiettore superi la soglia operativa consigliata. Noi però, vi consigliamo di tenere il filtro pulito dopo le 100 ore passate dall'ultima manutenzione. Questo, per arginare ogni rischio di formazione dei famigerati dust blobs, vale a dire fastidiosi granelli di polvere che si depositano all'interno dell'obbiettivo; dei tipici inconvenienti della tecnologia 3LCD che non possiede ancora un percorso delle ottiche sigillato come avviene per i rivali DLP e Lcos. In caso tuttavia l'OSD presentasse ancora l'avviso di filtro dell'aria sporco anche dopo l'avvenuta pulizia, allora sarà il caso di sostituirlo, al costo di 22,18 E sullo store online di Epson. Altrettanto dicasi per la lampada, rimpiazzabile semplicemente svitando 3 viti dal vano contenitore. Il suo costo è di 166,36 Euro IVA inclusa.
Per ultime menzioniamo le connessioni, disposte tutte posteriormente vicino al morsetto per l'alimentazione. 

Il telecomando

Non si tratta certo di un proiettore del segmento reference, eppure riteniamo che il telecomando potesse essere meglio disegnato, non fosse altro che per i tasti, troppo lineari e ristretti per inquadrarli con luce soffusa, e per la mancanza della retroilluminazione. Anche lo spessore è forse esagerato e avremmo preferito, piuttosto, uno sviluppo sulle altre due dimensioni. Sul telecomando, comunque, figurano altri tasti assenti sul pannello di controllo del proiettore, che spesso ci torneranno utili se si staranno visualizzando slide show di immagini prese da memorie di massa o il desktop del proprio computer. Potremo, difatti, associare le funzioni del mouse ad altrettanti tasti del telecomando, compreso il controllo del puntatore. Questa opzione si chiama wireless mouse, veicolabile tramite la porta USB di tipo B: semplicemente saremo in grado di spostarci sul desktop solo con i tasti freccia del telecomando, premendo il tasto invio ed esc in luogo del tasto sinistro e destro del muose. Assieme a queste azioni, ricorrono anche i tasti Pointer e E-Zoom, utili se durante una proiezione si volesse, ad esempio, ingrandire un particolare dell’immagine, che si potrà in un secondo momento anche salvare come immagine del profilo utente.

Software e calibrazione

Il menu delle impostazioni utilizza una grafica arancione su grigio, già familiare agli utenti Epson. Alla voce "immagine" vengono richiamati i controlli di luminosità, contrasto, nitidezza, temperatura colore e le regolazioni singole di rosso, verde e blu, con in aggiunta la gestione del diaframma automatico. Questo è di sicuro il sottomenu più importante del software di regolazione del proiettore, visto che risultano assenti altri controlli per il punto del bianco o per curva del gamma, come accade per i modelli di categoria superiore; però TW480 è un prodotto concepito per una fruizione start and go facile da digerire, per chi cerca solo un buon modo per stare con gli amici a guardare partite, film o videogiochi. Quindi, in quest'ottica, certe inadempienze del software non si avvertono, e al contrario, equivalgono a meno roba da leggere prima di fiondarsi subito nella proiezione; e poi, bisogna riscontrare per questo Epson un'ottima qualità della calibrazione out of the box, con dei preset di fabbrica più che soddisfacenti, talvolta anche migliori di quelli visti su alcuni proiettori superiori di aziende rivali. A tal proposito vi segnaliamo i nostri settaggi per meglio esaltare le tinte verosimili del proiettore. 
Color Adjustment:
Red -1
Green -2
Blue -2Image:
Brigtness 0
Contrast 0
Color saturation -4
Tint 0
Sharpness 0 color temp medium Noice Reduction: off Aspect: native
Signal resolution: 720p ECO MODE

Il miglior punto di partenza è quasi sempre la theatre mode, ma bisogna desaturare alcuni picchi o eliminare talune correzioni automatiche che stonano con la naturalezza dei colori, i quali paiono troppo marcati sul rosso, forse proprio per ovviare al risaputo rosso debole o aranciato dei 3LCD.
Con i pattern geometrici è evidente il non perfetto allineamento della matrice blu rispetto a quelle verde e rossa, anch'esse sfasate di una colonna di pixel l'una dall'altra. Questa imprecisione risulta dell'ordine di due pixel sulla linea verticale, il che la rende visibile anche a 3 metri dallo schermo con una fastidiosa linea gialla che compare sotto le bordature nere orizzontali.
Sulle basse luci si riescono a visualizzare solo gli ultimi 7 livelli di grigio dei 24 disponibili sul sample disk REGOLO di DDay.it, sino ovviamente al pieno nero, che per questo Epson è purtroppo solo uno slavato grigiastro.
Grazie alla grande luminosità, uniforme al 91%, con l'angolo alto destro che decade maggiormente, il contrasto percepito è passabile per questa categoria di proiettore, ma molto distante dai dati dichiarati dal costruttore, misurato sui 185:1 full on/ full off, mentre secondo la media ANSI è di 97, sempre tenendo la lampada in modalità eco. Le regolazioni a disposizione nel menu "signal" riguardano appunto l'elaborazione del segnale, con ingerenze sull'aspetto dell'immagine e sulla Noise Reduction(NR). Quest'ultima è a nostro avviso da evitare, perché ammorbidisce di troppo la scena, rendendola di fatto sfuocata: al più è da impostare sul meno velato primo livello NR1. L'aspetto d'immagine invece, può essere modificato in 16:9, e in questo caso si vedranno delle piccole bande nere sopra e sotto il quadro d'immagine, Full, cioè equivalente a forzare ogni segnale a tutto schermo, Zoom o ravvicinato, nativo e automatico.
Interessanti sono anche le voci "Progressive"e "HDMI Video Range", entrambi setup per migliorare i contenuti visuali a livello di cromia e fluidità. In Progressive ad esempio, è selezionabile la modalità Film/Auto, per sciogliere i passaggi con materiale filmico a 24p. Però, a tal proposito, ravvisiamo che sia in Casino Royale che in Little Miss Sunshine, abbiamo comunque notato dei piccoli microscatti. La scelta HDMI Video Range, al contrario, si occupa dell'estensione del così detto triangolo di Gamut, non visualizzabile nel software del proiettore, che delinea l'area colorimetrica riproducibile a schermo: in parole povere, il numero dei colori nello spazio RGB. Attivandola, sembrerà di sbiadire l'immagine, ma in realtà, si potranno apprezzare maggiori sfumature che invece prima venivano soltanto approssimate. Ovviamente, per avere senso, tale impostazione necessita perlomeno di un cavo HDMI 1.3 compatibile con deep colour e di una sorgente video altrettanto predisposta.

Nel complesso appagante.

Non si può pretendere di ottenere un Home Theatre da riferimento spendendo solo 500 Euro e investendo sulla tecnologia 3LCD, però si possono ottenere immagini più grandi, in HD, molto fluide e dignitosamente fedeli, senza l'effetto arcobaleno dei DLP. Epson TW-480 stupisce nel restituire, anche in condizioni di alta interferenza luminosa, immagini di una certa bontà, soprattutto per mezzo dell'ottimale gestione della luminosità. Senza esagerare, perché altrimenti il rumore della lampada in modalità normale è quasi assordante, ci si può divertire gustando ogni particolare del proprio derby preferito su oltre 100" di schermo, oppure, se ne può apprezzare la velocità di refresh delle matrici 3LCD D8, con qualche avvincente videogioco, e all'occasione, guardare anche qualche film.
Il materiale da noi utilizzato per il test è stato di vario genere, ricoprente più o meno ogni casistica d'utilizzo sopra elencata. Il migliore risultato l'hanno ottenuto i videogiochi, che si sono mostrati sempre coloratissimi e dettagliati, senza lasciarsi sfuggire particolari anche in movimenti repentini dell'inquadrature. Per "Wipeout HD Fury", "Sonic Generations" e "Ninja Gaiden Sigma 2" l'ebrezza della velocità e della confusione non sono venuti a mancare e anzi, il potere risolvente dello screen door effect tipico dei 3LCD, ne ha ingigantito la sensazione di dettaglio e realismo; in più, come recita il manuale e come anche noi vi riconfermiamo, impostando risoluzioni native del segnale a 480p o720p, si riduce il ritardo nella visualizzazione, così da poter usare il videoproiettore Epson anche per impegnative sessioni di multiplayer online. Elogi a parte, dobbiamo rivelarvi però che i contrasti netti si apprezzavano maggiormente nelle scene più luminose, mentre nelle altre più scure o cromaticamente uniformi, si tendeva un po' a impastare la palette, come ampiamente appurato con "Journey", in cui i virtuosismi del team di Santa Monica, pressoché fondati sui giochi di luci, dissolvevano sul muro del telo da proiezione. Con i Blu Ray di "Casino Royale", "Little Miss Sunshine" e "This is it", in generale, la la naturalezza delle scene si lasciava apprezzare, e anche il DVD di "La spada nella roccia" non sfigurava con le sue leggendarie tinte pastello.
Ultimo test è toccato a "Zelda Skyward Sword", collegato tramite cavo composito per appendere sul filo il processore video: i risultati non sono stati eclatanti, però il filtro di NR applicato in automatico durante i panning, ammorbidiva le scalette dei bordi sulla sagoma di Link e comprimari, che non erano però esenti da qualche sbordatura cromatica in ogni dove; trattasi comunque, di una soluzione d'emergenza in pianta stabile, da non disdegnare in caso di necessità.

Utili complementi

In modalità USB display è possibile visualizzare il contenuto del proprio desktop di PC o MAC semplicemente collegando il cavo USB di tipo B al proiettore e scaricando da esso facilmente il driver. Con questo sistema la modalità colore più adeguata è senza ombra di dubbio la "Living Room", visto che nelle altre impostazioni il gamma tende a ingiallire il quadro con il setting "Dynamic" o ad arrossarlo con quello Theatre; la "Game Mode", invece, presenta solo colorazioni più sbiadite, ma anche una maggiore leggibilità delle sfumature; però, data la vistosa latenza del refresh dell'immagine anche in piccoli panning sia orizzontali che verticali, con questo tipo di collegamento è preferibile optare per tonalità più sgargianti, che meglio si allineano all'inclinazione mirroring PC per il quale è stato concepito.
Se al contrario, dovessimo decidere di non usare un PC, potremo comunque visualizzare file di immagini tramite il collegamento USB di tipo A. In questo caso lo schermo visualizzerà l'interfaccia interna del proiettore, con una schermata a cartelle da poter spulciare alla ricerca di fotografie. Si potrà intervenire su filtri d'ordine in base a nome o data dei file, o ancora potremo regolare l'effetto di transizione e lo switching time dello slideshow. In questa circostanza però, il processore video disabiliterà la correzione del Keystone, la funzione di scaling per visualizzare foto con risoluzione superiore a 1280x800 se si tratterà di file .bmp, .gif, .png e in più lo scorrimento tra le foto presenterà una piccola percentuale di lag nella risposta da telecomando. Su quest'ultimo, premendo il tasto USB, sarà possibile alternare la visione dalla porta USB Display o dalla classica USB da memoria esterna.

Epson eh-tw 480 Epson EH-TW480 è un proiettore 3LCD che fa della versatilità e del rapporto qualità/prezzo i suoi caratteri fondamentali. Possiede un’immagine out of the box sgargiante e ben bilanciata, con capacità d’installazione sostanzialmente istantanee grazie al keystone automatico e le dimensioni fisiche davvero contenute. Altrettanto fulmineo è il tempo di spegnimento, pari a un minuto invece è quello di accensione, ma entrambi sono insieme abbastanza veloci da poter lanciare libere sessioni di videoproiezione in compagnia dei propri amici ovunque lo si desideri. Purtroppo la tecnologia 3LCD non è mai stata la regina dell’home theatre, e se si taglia sui costi, la qualità non può certo essere smagliante: i neri, infatti, non sono esattamente fondi e alle volte l’immagine tende ad offuscarsi se ci sono troppi artefatti digitali provenienti dalla correzione trapezoidale. Di buono c’è che le matrici D8 C2 Fine fanno sempre la loro lauta figura nel mostrare dettagli raffinati anche nei panning più convulsi, mantenendo anche una risposta spettrale verosimile. Però, l’aver eliminato del tutto l’ottica basculante su questo tipo di proiettore, a nostro avviso, significa sacrificarne mezza bellezza, perché non è più vantaggioso rinunciare a una qualità d’immagine superiore per ottenere un 3LCD con possibilità d’installazione virtualmente uguali a quelle di un più performante DLP, il quale ha da sempre posseduto il grande limite dell’ottica fissa. Se perciò non fosse soggetti al rainbow effect della tecnologia DMD Dark Chip di Texas Instruments, allora fareste meglio a spostarvi su tale versante, il quale offre già da qualche tempo prodotti dello stessa categoria, con una serie di altri vantaggi non da poco, come ad esempio colori più decisi, ottiche sigillate e supporto per il 3D stereoscopico.

7