Una delle questioni più dibattute in questo periodo riguarda l'incremento dei prezzi in generale, che si sta riflettendo anche sul settore degli smartphone. Purtroppo la situazione non è delle migliori e dunque i produttori devono adeguarsi anche ai crescenti costi di produzione.
Di recente abbiamo messo alla prova la gamma Xiaomi 12, lanciata però con dei prezzi, per alcuni modelli, più alti del previsto. La nostra speranza era che il brand tornasse, anche con uno dei suoi marchi collegati, a lanciare un vero flagship killer, in grado di incarnare di nuovo quella filosofia che ha convinto molti utenti nel corso degli anni, con prestazioni elevate e un prezzo aggressivo.
Il prezzo da flagship killer
Sapevamo che prima o poi sarebbe successo, visto anche il quantitativo di modelli che il brand sta lanciando in questo periodo, ma il dispositivo che molti aspettavano finalmente è arrivato: ecco POCO F4 GT, venduto a un prezzo di partenza pari a 599,90 euro sul portale ufficiale di POCO e su Amazon Italia nel modello da 8/128GB. Esiste, poi, una variante da 12/256GB, su cui ci concentreremo, che viene invece proposta a 699,90 euro.

Attenzione però al fatto che, fino alle ore 23:59 del 29 aprile 2022, sarà possibile acquistare il modello da 8/128GB a 499,90 euro, mentre la variante da 12/256GB costerà 599,90 euro. Insomma, in un periodo in cui i flagship costano quasi "di default" più di 1.000 euro, qui siamo esattamente a metà strada. Il prezzo aggressivo c'è, non resta che vedere se POCO è effettivamente riuscita nel suo intento.
Uno smartphone che si fa notare
POCO F4 GT è uno smartphone che vuole distinguersi già a partire dal design. Lo testimonia la cover posteriore, che include un comparto fotografico circondato dalle scritte Freezing e Speediest e da alcune luci, nonché da un appariscente flash LED a forma di fulmine - attivare la torcia, lo ammettiamo, non ha prezzo.
Al netto delle linee a dir poco atipiche, in realtà, il dispositivo non lascia una sensazione da smartphone Premium in termini di materiali. Tuttavia, questo è normale per la fascia di prezzo ed è importante sottolineare che non manca un'ottima solidità costruttiva, conferita anche dal peso di 210 grammi. Non si tratta neanche di un dispositivo compatto, considerate le dimensioni pari a 162,5 x 76,7 x 8,5 mm, ma questo per molti utenti non sarà un vero problema, abituati anche a dispositivi più pesanti. Qui è la natura stessa del prodotto a portare a peso e dimensioni di questo tipo, che tra l'altro non risultano poi così importanti. Una cosa che ci ha fatto un po' storcere il naso è la sporgenza delle fotocamere, che tende a far traballare il dispositivo quando poggiato su una superficie piana. Si tratta, però, di aspetti secondari e di interesse relativo solo per un certo tipo di utenza.
Anteriormente fa capolino un display con foro per la fotocamera posto centralmente. Non manca il riconoscimento facciale, mentre il lettore di impronte digitali è integrato sul pulsante d'accensione. Al suo fianco troviamo gli slider per far fuoriuscire i trigger fisici pop-up, che ci hanno ricordato le soluzioni già implementate da Black Shark.
In alto prendono posto microfono, sensore IR e speaker, mentre a sinistra ci sono microfono, bilanciere del volume e carrellino per la SIM (Dual nanoSIM). Infine, in basso, troviamo speaker, microfono e porta USB Type-C (che manca di uscita video).
Abbiamo avuto l'opportunità di provare la colorazione Stealth Black, che purtroppo non rende giustizia al prodotto, ma sul mercato saranno commercializzate anche le più sgargianti Knight Silver e Cyber Yellow, dunque la possibilità di scelta non manca. Dove non si può dire nulla a POCO è sul contenuto della confezione di vendita, in quanto in dotazione sono inclusi lo smartphone, la spilla per l'estrazione del vano SIM, una comoda cover morbida trasparente, un cavo USB Type-A/USB Type-C (con l'aggancio per lo smartphone a forma di L, che permette di non essere infastiditi durante il gaming), un adattatore da USB Type-C a jack audio per le cuffie (che fa un po' dimenticare l'assenza di quest'ultimo), la tradizionale manualistica e, soprattutto, il caricabatterie da 120W.
Nonostante il prezzo aggressivo, quindi, nulla è stato lasciato al caso, soprattutto in un periodo in cui sempre più brand decidono di non includere un caricatore in confezione.
La scheda tecnica è realmente da flagship killer
Scordatevi processori di mezzo o di vecchia generazione: POCO F4 GT monta il SoC Qualcomm Snapdragon 8 Gen 1, che viene utilizzato negli smartphone top di gamma del 2022. Non si scende a compromessi nemmeno in termini di memorie, dato che abbiamo trovato 12GB di RAM LPDDR5 e 256GB di memoria interna UFS 3.1 (non espandibile).
Dando un'occhiata ai benchmark sintetici, durante la nostra prova lo smartphone ha fatto registrare ben 977.212 punti su AnTuTu Benchmark v.9.3.6, nonché 1.257 punti in single-core e 3.825 punti in multi-core su Geekbench. A supportare tutto ciò a livello di autonomia c'è una batteria da 4.700 mAh, a cui POCO ha affiancato una ricarica ultrarapida a 120W. Non è esattamente uno di quei modelli con cui si riescono a raggiungere due giornate intere, ma ci ha sempre portato a sera senza troppi problemi nelle giornate in cui non abbiamo spinto particolarmente su gaming e uso intenso. C'è ben poco da dire sulla ricarica a 120W, che porta dallo 0% al 100% in circa 17 minuti e se, durante la giornata, avete a disposizione una presa di corrente, il problema dell'autonomia non si pone nemmeno.
Tra l'altro, il sistema HyperCharge è conosciuto anche e soprattutto per la sua capacità di preservare la longevità della batteria grazie a tecnologie come AdaptiveCharge, di cui abbiamo parlato anche nel nostro approfondimento sulla ricarica rapida di Xiaomi.

Passando all'ampio schermo AMOLED Flat da 6,67 pollici con risoluzione Full HD+ (2400 x 1080 pixel), frequenza di aggiornamento fino a 120Hz, touch sampling rate di 480Hz, supporto all'HDR10+, picchi di luminosità di 930 nit e protezione Corning Gorilla Glass Victus, si fa riferimento a un ottimo pannello per la fascia di prezzo, sia a livello di bilanciamento dei colori che in termini di luminosità massima.
Nonostante il rating DisplayMate A+, però, non si tratta esattamente di un pannello da top di gamma. In ogni caso, l'esperienza garantita nella fruizione di contenuti multimediali è ottima: abbiamo apprezzato molto l'ampia diagonale del pannello, così come il buon comparto audio stereo con quattro speaker e supporto a Dolby Atmos. Immancabili poi la modalità Always On e i DRM Widevine L1, che consentono la visione in Full HD dei contenuti di piattaforme di streaming come Netflix.

Anche il profilo connettività risulta particolarmente ricco e infatti POCO F4 GT supporta 5G, Wi-Fi 6E, Bluetooth 5.2, Dual SIM Dual Active e NFC. Ci sono, tra l'altro, anche delle chicche per migliorare l'esperienza a livello di gaming e non solo, tra antenna Wi-Fi dedicata (che permette di ridurre la latenza) e funzionalità per passare in automatico alla rete più stabile.
Un comparto in cui, invece, si scende un po' a compromessi, come potrete immaginare vista la natura del prodotto, è quello fotografico. In realtà, però, POCO è comunque riuscita a implementare una configurazione da fascia media, in grado di offrire una discreta qualità generale.
Sul retro troviamo una tripla fotocamera da 64MP (f/1.9, Sony IMX686, principale) + 8MP (f/2.2, ultra-wide, 120 gradi) + 2MP (f/2.4, per le macro). Anteriormente, invece, fa capolino un sensore da 20MP (f/2.4, Sony IMX596). I risultati sono esattamente come da previsione: di giorno è possibile portare a casa buoni scatti, mentre di notte il rumore digitale si fa notare. Le macro hanno una risoluzione troppo contenuta (ma vale anche per molti altri device), mentre le grandangolari e le foto anteriori risultano discrete. I video si possono registrare fino a 4K/60fps, ma consigliamo di mettere le mani sulla risoluzione per una migliore stabilizzazione.
In ogni caso, se volete approfondire maggiormente che cos'è in grado di fare lo smartphone per quel che riguarda il reparto fotografico, potete dare un'occhiata ad alcune foto non compresse all'interno della nostra cartella Drive dedicata a POCO F4 GT.
Poco da invidiare agli smartphone da gaming
Il sistema operativo di POCO F4 GT non riserva troppe sorprese: si fa riferimento alla personalizzazione MIUI 13 for POCO basata su Android 12, che al momento in cui scriviamo dispone delle patch di sicurezza di febbraio 2022. La MIUI è una delle personalizzazioni più complete del mercato a livello di feature e, in questo caso, comprende anche la possibilità di attivare e gestire le luci LED che circondano il modulo fotografico posteriore, nonché di configurare i trigger dorsali pop-up, che possono essere anche abbinati a effetti audio quando "estratti" (i preset sono Proiettile, Spada, Futuro e Motore) e personalizzati nella doppia pressione e in quella prolungata.

Ad esempio, si può associare l'attivazione della torcia alla doppia pressione di uno dei pulsanti trigger. Insomma, come da tradizione, qualche novità non manca di certo, ma se avete già utilizzato un dispositivo con MIUI 13 vi troverete a casa. Tra l'altro, utilizzando POCO F4 GT non abbiamo mai riscontrato impuntamenti, dunque c'è anche una buona fluidità di sistema.
Arrivando ai videogiochi, ambito indubbiamente importante per il prodotto (nonostante non rientri esattamente del tutto nella categoria degli smartphone da gaming), POCO ha fatto un ottimo lavoro.
Non possiamo che partire dalla presenza dei trigger fisici dorsali pop-up, "presi in prestito" da Black Shark (brand sempre collegato a Xiaomi). Dal nostro punto di vista, come abbiamo già ribadito più volte, si tratta della soluzione migliore attualmente disponibile sul mercato per mirare e sparare con il giusto feedback negli sparatutto (i tasti soft touch implementati da altri brand lasciano un po' a desiderare, mentre qui si ha una buona sensazione anche senza usare un controller esterno). Certo, POCO F4 GT non include le miriadi di funzionalità software che siamo soliti trovare nei dispositivi pensati in modo specifico ed esclusivo per il gaming, ma il classico pannello in-game Game Turbo di Xiaomi, così come l'omonima app che fa da hub ai titoli installati, hanno ormai raggiunto una maturità invidiabile, risultando tanto semplici da usare quanto utili durante le sessioni di gioco.

Il pannello in-game è quello che abbiamo già visto sui più recenti smartphone di Xiaomi e permette di aprire rapidamente in modalità Picture in picture app come Twitch, WhatsApp e simili (è molto comodo, dato che permette di svolgere più operazioni in multitasking), include alcuni preset per gestire le performance (Bilanciato e Prestazioni) e integra funzionalità classiche come quelle relative alla proiezione e alla cattura dello schermo.
Qui è stato aggiunta l'apposita opzione per configurare i trigger dorsali, che possono essere associati ai pulsanti a schermo. Utilizzare questo metodo di input su titoli come Call of Duty Mobile è sempre appagante e questo non fa che arricchire l'esperienza offerta da POCO F4 GT in termini di prestazioni. Il già citato COD Mobile funziona bene con dettagli su Molto Alto e FPS su Max. Un altro esempio importante è costituito da Fortnite, che risulta tranquillamente giocabile con preset Epico e 60 fps. Per il resto, abbiamo, come sempre, giocato a molti altri titoli senza problemi, da Crazy Taxi Classic - perdonate la nostalgia - a Oceanhorn, passando per Asphalt 9 e Animus Stand Alone.
Tra l'altro, il sistema di raffreddamento avanzato, chiamato LiquidCool Technology 3.0, che integra una delle vapor chamber più ampie sul mercato, ha sempre mantenuto le temperature su ottimi livelli nel corso della nostra prova.