POCO F4 Recensione: uno smartphone equilibrato con pochi difetti

POCO F4 è uno smartphone che si inserisce tra dispositivi come Nothing phone (1) e Google Pixel 6a, mirando a un'esperienza bilanciata.

POCO F4 Recensione: uno smartphone equilibrato con pochi difetti
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Nella fascia media del mercato Android stiamo osservando molti nuovi innesti in questa estate 2022. A tenere maggiormente banco nelle ultime settimane è stata senza dubbio la sfida tra Nothing phone (1) e Google Pixel 6a, ma non sono mancate proposte interessanti anche da altri brand.
Tra questi, è arrivato il momento di scoprire qualcosa in più sul nuovo POCO F4, venduto a un costo di partenza pari a 399,90 euro sul portale ufficiale di Xiaomi per il modello da 6/128GB, anche se al momento in cui scriviamo c'è uno sconto che porta il costo finale a 379,90 euro. Noi abbiamo provato proprio questa variante, ma sul mercato esiste anche un modello da 8/256GB, proposto a sua volta a 449,90 euro.

Ottimi giochi di luce

La caratteristica più evidente di POCO F4 in termini di design si trova sul retro dove, abbandonato il reparto fotografico a semaforo di POCO F4 GT, il brand ha optato in questo caso per una sezione rialzata (sì, la sporgenza c'è) con tre sensori racchiusi in un cerchio.
In termini di materiali, la backcover è in vetro, mentre il frame è in plastica.

La sensazione non è propriamente Premium, considerando anche il fatto che le impronte si fanno notare, perlomeno nella colorazione Night Black su cui abbiamo avuto modo di mettere le mani. Tuttavia, si tratta di problemi trascurabili, i particolari giochi di luce lo impreziosiscono nel complesso e la solidità costruttiva è buona.
C'è la certificazione IP53 per gli spruzzi d'acqua, così come non manca possibilità di scelta a livello di colorazioni, dato che sul mercato si trovano anche le varianti Moonlight Silver e Nebula Green.
Peso e dimensioni del modello, invece, sono pari a 163,2 x 75,95 x 7,7 mm per 195 grammi. La maneggevolezza non è male, anche se di certo non si fa riferimento a un compatto. Anteriormente, sull'un ampio schermo AMOLED fa capolino la camera selfie, di piccole dimensioni e collocata in un foro centrale superiore.

Quanto ai metodi di sblocco, il sensore per le impronte digitali non è posizionato sotto il display ma è integrato nel pulsante d'accensione che si trova sul lato destro, ma non manca il riconoscimento facciale.
Al fianco del tasto di accensione troviamo il bilanciere del volume, mentre in alto sono posizionati un microfono, il sensore IR e l'altoparlante.

In basso, invece, trovano posto il carrellino per la SIM Dual nanoSIM, il secondo microfono, la porta USB Type-C e il secondo speaker. La confezione di vendita include anche un caricabatterie da 67W, un cavo USB Type-C/USB Type-A, la spilla per l'estrazione del vano SIM, la manualistica e un adattatore da USB Type-C a jack audio, per continuare a utilizzare le proprie cuffiette preferite. Peccato per l'assenza di una cover ma, in un periodo in cui diversi produttori hanno smesso di inserire persino i caricabatterie, non ci si può di certo lamentare di quanto proposto da POCO.

Il cuore di POCO F4 è lo Snapdragon 870

Sotto la scocca di POCO F4 batte una vecchia conoscenza, ovvero il processore Qualcomm Snapdragon 870. Una soluzione rodata e che abbiamo ormai testato in tutte le salse, compresi dispositivi come Black Shark 5 e Xiaomi 12X, giusto per fare degli esempi concreti. Si tratta di un SoC che ricorda per certi versi lo Snapdragon 865, avvicinandosi, quindi, ai top di gamma del 2020.

Nel nostro sample, il processore è accompagnato da 6GB di RAM LPPDR5 e 128GB di memoria interna UFS 3.1 (non espandibile).
Le operazioni quotidiane si portano a termine senza alcun problema e con un discreto grado di fluidità, così com'è possibile ottenere buone soddisfazioni in termini di gaming, pur senza avvicinarsi ai modelli flagship del 2022. Se cercate dati concreti, lo smartphone ha fatto registrare 659.396 punti su AnTuTu Benchmark v.9.4.2, nonché 976 punti in single-core e 3.197 punti in multi-core su GeekBench.
A sorreggere le performance c'è una batteria da 4.500 mAh in grado di portare sempre a sera, ma l'autonomia è solamente nelle media, in quanto un utilizzo stress potrebbe portare a sera con una carica esigua. Non manca, in ogni caso, la ricarica rapida a 67W, mai scontata in questa fascia di prezzo e che può garantire ottime soddisfazioni.

Non mancano né l'Always On né i DRM Widevine L1, per la visione dei contenuti di Netflix e simili in Full HD.

Lo schermo è un ampio AMOLED da 6,67 pollici con risoluzione Full HD+ (2400 x 1080 pixel), frequenza di aggiornamento fino a 120 Hz, touch sampling rate di 360 Hz, foro per la fotocamera collocato in alto al centro, supporto all'HDR10+, protezione Corning Gorilla Glass 5 e picchi di luminosità di 1.300 nit. Si tratta di un pannello che cede il fianco a qualche critica in termini di bilanciamento dei colori, ma buono nel complesso, anche in termini di luminosità massima, a ulteriore dimostrazione del fatto che ormai non sia più così difficile trovare buoni pannelli anche nella fascia media.

Sempre in merito al display, non manca la modalità Always On così come troviamo i DRM Widevine L1, necessari questi ultimi per la visione dei contenuti di Netflix e altre piattaforme di streaming in Full HD.

L'offerta multimediale in generale convince, anche per via del reparto audio stereo composto da due speaker e in grado di offrire una buona resa sonora con un buon volume massimo.
Se cercate un reparto a cui non si può proprio dire nulla, però, sicuramente si tratta della connettività: POCO F4 supporta 5G, Wi-Fi 6, NFC e Bluetooth 5.2. Manca il jack audio da 3,5mm per le cuffie, ma come già detto in confezione è presente l'apposito adattatore.
Passiamo, quindi, al comparto fotografico. Sul retro del dispositivo ci sono tre sensori in configurazione da 64MP (f/1.79, principale) + 8MP (f/2.2, ultra-wide, 119 gradi) + 2MP (f/2.4, per le macro). Come potevate immaginare, nei contesti con buona illuminazione si riescono a raggiungere ottime soddisfazioni grazie anche all'utilizzo dell'intelligenza artificiale, mentre di notte il rumore digitale si fa sentire.

La modalità notturna è in grado di migliorare la situazione, ma non aspettatevi particolari stravolgimenti. Nella media anche grandangolari e macro, mentre lato video si arriva a registrare in 4K/60fps, anche se la migliore stabilizzazione è offerta a 1080p.

Per il resto, il massimo zoom raggiungibile è limitato al 10x, mentre la fotocamera anteriore da 20MP (f/2.45) può scattare selfie che convinceranno buona parte degli utenti. Insomma, si tratta di un reparto che non fa faville, ma che si piazza nel mezzo pienamente nella fascia media. Per farvi un'idea, potrebbe interessarvi dare un'occhiata alle foto non compresse presenti nella nostra cartella Drive dedicata a POCO F4.

Tra MIUI e gaming

Zero sorprese anche dal punto di vista del sistema operativo, vale a dire Android 12 con personalizzazione MIUI 13 e POCO Launcher (al momento in cui scriviamo ci sono le patch di sicurezza di giugno 2022). Abbiamo visto questa soluzione su molteplici dispositivi e non c'è bisogno di approfondirla più di tanto, ma persiste quell'aspetto che continua a farci storcere un po' il naso, ovvero la presenza di un po' troppe app preinstallate.

Per intenderci, al netto delle "Applicazioni consigliate", si trovano già all'interno della memoria giochi come Tile Fun e Dust Settle. Per fortuna, è possibile disinstallare queste app ma la pulizia a livello software non è propriamente al top.
Nessun grattacapo, invece, a livello di fluidità di sistema, anche se qualche leggero impuntamento qua e là si può notare durante l'utilizzo.

Lo scenario gaming su POCO F4 potrebbe essere interessante da valutare, nonostante il focus del prodotto sia ben altro.
Non mancano, infatti, le ormai ben note funzionalità di Game Turbo. Questa applicazione può fare da hub ai titoli installati e consente di gestire le impostazioni avanzate come i preset di qualità dell'immagine, mentre il pannello in-game garantisce la possibilità di ottimizzare le performance con un tap e offre feature come l'apertura in Picture in picture di determinate app, la cattura del gameplay e simili.

All'atto pratico, lo smartphone si comporta bene: Diablo Immortal è giocabile con preset Alto e 60FPS, anche se potrebbe rendersi necessario giocare un po' con le opzioni per migliorare la fluidità nelle situazioni più concitate. Call of Duty Mobile, invece, funziona tranquillamente con dettagli su Molto Alto e FPS su Max. Insomma, si possono ottenere buone soddisfazioni in tal senso.
In ogni caso, se siete avvezzi a valutare i benchmark sintetici degli smartphone, i risultati indicati in precedenza potrebbero sembrare leggermente sottotono per una configurazione basata su Snapdragon 870: questo è dovuto anche a un sistema di raffreddamento che non sembra propriamente tra i più validi. C'è da dire che la prova dello smartphone è stata effettuata nel bel mezzo di un'ondata di caldo record, ma abbiamo riscontrato un po' di thermal throttling durante l'utilizzo. Nulla di eccessivo, sia chiaro, ma era giusto segnalare anche questo aspetto.

POCO F4 Il nuovo POCO F4 è uno smartphone equilibrato, perfettamente disegnato intorno allo Snapdragon 870, un SoC a metà tra la fascia media e i top di gamma. Il prezzo di partenza di 399,90 euro non è eccessivo, considerata anche la presenza di un buon display AMOLED con refresh rate di 120Hz, una ricarica da 67W e un reparto connettività completo di 5G e Wi-Fi 6. Autonomia e comparto fotografico risultano nella media. Peccato per qualche incertezza nei contesti con meno luce ambientale e in notturna, per la presenza di qualche app preinstallate di troppo, per i materiali non propriamente Premium e per l'impossibilità di espandere la memoria interna. Considerati anche gli sconti già attivi, POCO F4 può rappresentare un buon compagno di viaggio per molti: un dispositivo dal prezzo non esagerato e con poche reali pecche, che non mira al top del mercato ma che punta a offrire un rapporto qualità/prezzo degno di nota. Lo smartphone arriva in un momento che potrebbe farlo passare un po' in sordina, poiché l'attenzione degli appassionati nella fascia tra 300 e 500 euro è rivolta a dispositivi come Nothing phone (1) e Google Pixel 6a. Tuttavia, per quanto rappresenti uno smartphone più "classico" rispetto alle altre uscite del periodo, POCO F4 è sicuramente una scelta solida. Se avete 100 euro in più, però, potreste voler dare un'occhiata al fratello maggiore POCO F4 GT, dato che in quel caso ci si avvicina maggiormente all'esperienza flagship.

8.5