Gigabyte RTX 4060 Ti Gaming OC Recensione: non serve un nuovo alimentatore

Eccoci al banco di prova con una delle RTX 4060 Ti custom prodotte da Gigabyte, con vecchio connettore 8-pin e prestazioni maggiorate grazie all'OC.

Gigabyte RTX 4060 Ti Gaming OC Recensione: non serve un nuovo alimentatore
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Il lancio della famiglia RTX 4060 da parte di NVIDIA ha aperto le porte non solo alla nuova versione Founders Edition della RTX 4060 Ti, di cui vi abbiamo parlato in separata sede, ma anche a tutta una serie di edizioni custom che andranno ad accompagnarla discostandosi dai valori di riferimento per prestazioni, consumi, temperature e dimensioni.
A distanza di qualche giro di orologio dalla scadenza dell'embargo sulle schede reference, torniamo a raccontarvi la nostra esperienza con questa SKU, dopo aver testato a fondo anche la versione custom RTX 4060 Ti Gaming OC prodotta da Gigabyte e in arrivo sul mercato proprio nella giornata del 24 maggio 2023 insieme al resto della lineup del produttore taiwanese.

Perché custom?

Se nella recensione della RTX 4060 Ti FE abbiamo parlato di una scheda video estremamente silenziosa ed efficiente sia sui consumi che sulle temperature, per quale motivo puntare su una versione custom di dimensioni maggiori e con un sistema di dissipazione più generoso?

In un certo senso, viene quasi naturale pensare semmai a versioni scalate in negativo, ancora più compatte per sistemi SFF di dimensioni esigue; tuttavia, la risposta è da ricercare proprio nella sua straordinaria efficienza e nella capacità di accettare di buon grado gli overclock di fabbrica senza pesare più di tanto sui consumi, il tutto con la promessa di mantenere comunque sotto controllo le temperature.
Queste sono le promesse di Gigabyte, che propone una versione Gaming OC della RTX 4060 Ti con linee essenziali e finitura in plastica, non eccezionale al tatto ma che non sfigura dentro al case nel suo look grigio canna di fucile.
Oltre al design e al formato, con tre ventole sullo stesso lato invece delle due "ribaltate" presenti sulla versione FE, qui prende posto anche un dissipatore lamellare più lungo di un terzo rispetto al PCB della scheda, con tecnologia flow-through sull'ultima delle ventole per massimizzare la dissipazione.

Sul retro, immancabile un backplate metallico per dare maggiore struttura e solidità alla scheda, che a dirla tutta non è neanche troppo pesante quindi difficilmente andrà incontro a problemi di sagging.

A bordo troviamo il chip AD106-350 già visto nella versione reference, accompagnato anche in questo caso da 8 GB di memoria video su bus a 128-bit e - sorpresa! - alimentazione tramite singolo connettore a 8-pin invece del nuovo design 12VHPWR, caratteristica resa possibile da requisiti di alimentazione particolarmente contenuti e, infatti, Gigabyte consiglia per questa scheda alimentatori da appena 500W.

Lato I/O, sul retro della scheda prendono posto due connettori DisplayPort 1.4a e due HDMI 2.1, con pieno supporto fino al 4K/120Hz oppure all'8K/60Hz.
Montata la scheda, in corrispondenza della porta di alimentazione troviamo anche lo switch per il doppio BIOS, caratteristica mai scontata o banale, per impostare la scheda in modalità silent o con Overclock fino a 2.580 MHz (rispetto ai 2.54 MHz da valori di riferimento della GPU).
Non dovremo aspettarci grosse rivoluzioni, ma sicuramente dei numeri leggermente più elevati e consumi più alti. Incognita sulle temperature, ma è difficile attendersi grandi cambiamenti anche in tal senso.

Prova sul campo

Per testare la RTX 4060 Ti Gaming OC abbiamo utilizzato la medesima configurazione di prova sfruttata in sede di recensione del modello Founders Edition, pertanto i risultati saranno confrontabili tra loro.

Abbiamo scelto per entrambe le prove un Ryzen 7 7700X su piattaforma X670E Taichi, 32 GB di memoria DDR5-5200 e, naturalmente, giochi installati su unità NVMe PCIe Gen4.
Già dai benchmark, effettivamente la scheda mostra performance migliori rispetto alla controparte di riferimento, pur non distaccandosene di molto.
Lo stesso discorso è applicabile anche al set di giochi utilizzato in fase di recensione, dove risulta evidente un leggero spunto in più rispetto alla FE, pur mostrando le medesime limitazioni all'aumentare della risoluzione, mostrando un crollo tutt'altro che lineare nella prova in UltraHD, segno evidente di come il 4K non sia affatto nelle corde di questa scheda, molto probabilmente per via del bus troppo stretto su cui è costretta a viaggiare la memoria video, con una larghezza complessiva che, ricordiamo, è pari a 288 GB/s (se non consideriamo i valori teorici espressi da NVIDIA nel calcolo dell'intero subsystem, cache L2 inclusa, che secondo i calcoli dovrebbero essere pari a 554 GB/s).

Il discorso di NVIDIA ha senso finché il gioco è ben ottimizzato nella gestione delle risorse e utilizza in maniera efficace la cache a disposizione, ma non vale per tutto il parco titoli a disposizione e infatti anche per questa versione Gaming OC abbiamo riscontrato le medesime problematiche nell'esecuzione di FarCry 6.

Sul titolo Ubisoft si ottengono risultati sottotono anche in FullHD se si utilizza il pacchetto texture ad alta risoluzione in tandem con il Ray Tracing, per non parlare del 4K, dove sia questa custom che la Founders Edition non sono in grado di eseguire correttamente neanche il benchmark integrato restituendo schermata nera e caricamento infinito.
Nel resto dei giochi testati, invece, la situazione risulta piuttosto coerente e lineare, mostrando in media il 5-6% di spunto in più, sia in raster che in Ray Tracing, andando ad aumentare quindi anche lo scarto gen-over-gen sulla RTX 3060 Ti e rendendola sicuramente più appetibile per chi cercava un balzo prestazionale più cospicuo.

Lato consumi, si tratta di una scheda leggermente più energivora, ma nelle nostre misurazioni non siamo mai riusciti a superare i 161W, sia in gioco che durante gli stress test di rito.

Discorso simile per le temperature, tenute egregiamente a bada dal sistema di dissipazione custom progettato da Gigabyte, con ventole dall'orientamento alternato (la centrale gira in senso orario e le laterali in senso antiorario), sistema flow-through e backplate metallico per ulteriore capacità di dispersione del calore. In totale, nonostante l'overclock di fabbrica, la temperatura massima registrata è stata di 65 °C, garantendo comfort acustico sia diretto (in generale si sente a malapena) che indiretto (non richiedendo particolari accortezze per il raffreddamento del PC).

Gigabyte RTX 4060 Ti Gaming OC La nuova RTX 4060 Ti Gaming OC di Gigabyte si rivolge, senza mezzi termini, a chi vuole aumentare il salto generazionale tra RTX 4060 Ti e RTX 3060 Ti, per molti ritenuto esiguo, ma non solo. Questa scheda adotta infatti un approccio più conservativo rispetto alla controparte reference, proponendo il vecchio connettore di alimentazione per chi non desidera aggiungere un adattatore alla propria configurazione e garantendo il massimo della retrocompatibilità, grazie all’efficienza energetica che permane nonostante l’overclock di fabbrica e che consente di alimentarla esclusivamente tramite un singolo slot a 8-pin. Si sarebbe sicuramente potuto fare qualcosa di più sulla qualità del frontale, con una plastica che al tatto e alla vista non risulta delle migliori. Niente da dire, invece, sul sistema di raffreddamento e sul backplate metallico, che conferisce stabilità, robustezza e uno spunto in più lato dissipazione.