Gigabyte Z270X-Gaming 7: buon overclock e audio Creative

La Z270X-Gaming 7 è una delle proposte con socket LGA 1151 più performanti dell'azienda taiwanese, dal design appariscente e dall'audio curato.

Gigabyte Z270X-Gaming 7: buon overclock e audio Creative
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Gigabyte Z270X-Gaming 7 è una scheda madre della serie AORUS, la linea dell'azienda taiwanese dedicata ai giocatori più esigenti, in vendita a circa 200€ online. Nello specifico, il prodotto si pone nella fascia più alta delle motherboard con socket LGA 1151, e per questo non poteva certamente mancare il chipset Intel Z270. Gigabyte punta spesso sul prezzo e, come vedremo, non ha fatto eccezione con questo componente, non rinunciando però - almeno sulla carta - a tutte le funzionalità di cui l'utente enthusiast ha bisogno.

Pack di vendita, bundle e specifiche tecniche

Il pack di vendita della Z270X-Gaming 7 è piuttosto classico e ben legato al resto della famiglia AORUS di Gigabyte, con un color scheme che ondeggia fra il nero e l'arancio, tonalità tipiche dei prodotti gaming dell'azienda. Sul frontale spunta un grosso logo della serie, che raffigura la sezione stilizzata del "volto" di un'aquila, sul retro della scritta che richiama il nome commerciale del prodotto. Tipicamente sul retro del package Gigabyte propone un elenco delle principali caratteristiche della scheda madre, e il modello in esame non fa eccezione. Sui laterali troviamo dei riferimenti all'azienda, seriale e poco altro di interessante.
La scheda madre è nel classico alloggiamento di cartone, protetta da della plastica antistatica. Al di sotto di questo strato c'è invece il bundle del prodotto, che comprende quattro cavi SATA (un po' pochini per una scheda Z270 di fascia alta), I/O shield in plastica lucida, G-Connector, vari adesivi per etichettare i cavi, due fascette in velcro, estensione RGBW per le strisce LED, due sensori di temperatura, informazioni sulla garanzia e manuale d'uso. La dotazione, soprattutto in relazione al costo, è di buon livello; avremmo preferito solo vedere incluso qualche altro cavo SATA.
La scheda possiede un socket LGA 1151, che supporta esclusivamente i processori con architettura Kaby Lake, un chipset Z270 e quattro slot per le RAM, con supporto per moduli sino a 4133 MHz. C'è anche il supporto per gli SSD Intel Optane.

Design e feature

A livello prettamente estetico, la Z270X non si distingue rispetto al passato, con la predominanza del bianco e un layout per i LED quasi identico a quello utilizzato nei modelli dello scorso anno. Le "luci" si trovano sul e intorno al chipset, sulla sezione audio, sul dissipatore dei VRM e sugli slot PCI-Express. Il colore può essere scelto fra 16,8 milioni di tonalità tramite il software RGB Fusion, disponibile anche per smartphone e tablet. Per l'illuminazione, Gigabyte mette a disposizione dell'utente cinque pin, presenti sul lato basso, a cui è possibile collegare una striscia LED alimentata con una tensione di 12 V: essa verrà eventualmente gestita proprio tramite la scheda madre e potrà essere controllata sempre attraverso il software RGB Fusion. Tale app possiede, oltre alla modalità semplice, anche una advanced mode, per mezzo della quale è possibile personalizzare le aree e gli effetti individualmente, scegliendo anche i tempi di durata delle transizioni. Sul PCB troviamo otto header per ventole, che Gigabyte definisce ibridi: essi sono infatti capaci di identificare in autonomia il dispositivo che gli viene collegato, sia esso una semplice ventola di sistema, una ventola per la CPU o una pompa per il raffreddamento a liquido.

Assieme agli header sono presenti anche nove sensori di temperatura sparsi un po' per ogni zona della circuiteria. Una volta connesse agli header, le ventole o le pompe possono essere gestite tramite il programma Smart Fan 5, che integra vari profili e curve a loro applicabili. L'audio è un'altra delle feature su cui l'azienda taiwanese ha puntato molto, grazie alla presenza di un chip Creative Sound Core3D direttamente dedicato ai videogiocatori. Con un rapporto segnale-rumore piuttosto elevato, con i condensatori Nichicon e con la suite Creative SBX Pro Studio, la qualità del suono finale è superiore alla media.

Ad esso è stato affiancato anche un amplificatore per cuffie che capta in automatico l'impedenza in uscita per scegliere il giusto accoppiamento. Assente, invece, la porta nota come DAC-UP 2 che, a detta dell'azienda, forniva al DAC stesso un segnale di potenza più pulito e isolato rispetto alle altre porte USB 3.0. Queste sono in totale sei, con una porta USB 3.1 Type-A, una Type-C, un input PS/2, due ingressi ethernet (che però non possono essere utilizzati in combo), una DisplayPort, una HDMI e i classici jack audio con input ottico. La prima delle porte ethernet è gestita dal un controller Killer E2500 Gaming, mentre la seconda da un Intel Gigabit LAN; l'utente può scegliere quella più adatta alle sue necessità (anche se cambia poco in termini di performance di rete finali). Sul PCB sono disponibili inoltre due ingressi M.2 per il supporto degli SSD di nuova generazione, che in parallelo offrono una velocità di trasferimento fino a 32 Gb/s. Presente anche un adattatore U.2. Gli slot PCIe 3.0 sono due e sono rinforzati a mezzo di punti di saldatura extra sul loro retro, che consentono di supportare più peso senza rompersi.

BIOS ed overclocking

Il BIOS delle schede dedicate ai processori Kaby Lake non è cambiato, nemmeno a livello grafico. La sezione del BIOS che interesserà di più gli appassionati è certamente quella chiamata "M.I.T.", che offre sotto-menu dedicati alla gestione delle frequenze della CPU, delle memorie, dei voltaggi e al check del proprio sistema per assicurarsi che tutto funzioni come dovrebbe. In tale menu è anche compresa l'utility Smart Fan 5, che come abbiamo spiegato nel paragrafo precedente consente di controllare le ventole connesse alla scheda madre e di impostare per loro di profili che più vanno d'accordo con le intenzioni dell'utente (chiaramente ne è disponibile anche una versione per Windows). La seconda sezione è nominata "System" e contiene una serie di informazioni sul PC, senza la possibilità di modificare alcunché: tali dati comprendono il modello della scheda madre utilizzato, la versione del BIOS e la data del suo rilascio, la data di sistema e poco altro. Nel terzo menu, "BIOS", si ha invece la facoltà di scegliere le opzioni relative al boot, come il dispositivo primario o l'attivazione o meno del Fast Boot, mentre il quarto, "Peripherals", non contiene altro che una carrellata di impostazioni riguardanti le porte USB, i dispositivi PCIe, NVMe e le opzioni per i LED a bordo. Dal menu "chipset" è possibile invece pilotare le porte SATA; andando invece nella sezione "Power" troviamo le impostazioni per il risparmio energetico, di cui gran parte va disabilitata durante l'overclocking per evitare picchi indesiderati e dannosi nelle tensioni.

La Z270X include il cosiddetto Turbo B-Clock, che abilita il cambio del BCLK per avere la possibilità di spremere i clock fino in fondo. Abbiamo overclockato il nostro Intel Core i7-7700K con un dissipatore Corsair H100i e 16 GB di memoria RAM Corsair Vengeance LPX a 3000 MHz. L'overclocking è stato come da aspettative. Il massimo che siamo riusciti ad ottenere è stato un clock di 4,7 GHz, con una tensione di 1,34 V, per un potenziale nella media del settore. Al di sopra di questo valore il PC si spegneva in automatico durante il test, probabilmente a causa del troppo calore generato.

GIGABYTE Z270X-GAMING 7 La Gigabyte Z270X-Gaming 7 è una classica scheda madre di fascia alta, con un design un po’ più spinto e, passateci il termine, “tamarro” rispetto alle altre soluzioni dello stesso settore di mercato; in tal caso si tratta di gusti, può piacere o meno. Questo aspetto deriva principalmente dal largo impiego di LED, che non mancano di certo e che sono - tra l’altro - anche belli vistosi. Per quanto riguarda la sostanza, ovvero le feature, siamo anche in tal caso ad elevati livelli e al prodotto non manca nulla. Peccato che però alcune di queste siano implementate non proprio come ci saremmo aspettati. Per esempio, un appunto a Gigabyte lo si può fare sul networking e, in particolare, sulle due porte ethernet che non sfruttano il teaming: considerato che gli altrettanti controller offrono le stesse prestazioni, sarebbe stato più intelligente consentire all’utente di sfruttarle entrambe.

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