Google Pixel 7 Recensione: la conferma che punta al top del mercato Android

Mentre gli occhi degli appassionati sono puntati sullo zoom del modello Pro, Pixel 7 propone un rapporto qualità/prezzo invidiabile.

Google Pixel 7 Recensione: la conferma che punta al top del mercato Android
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In un momento storico in cui i costi salgono un po' per tutto, trovare un'azienda in grado di bloccare i prezzi dell'anno precedente non è un gioco da ragazzi. Se poi a farlo è Google, che nel 2021 ha dato una grande dimostrazione di forza con la gamma Pixel 6 e il suo primo processore Tensor proprietario, capite bene che la situazione inizia a farsi interessante.
Nel corso delle ultime settimane abbiamo avuto modo di mettere alla prova Pixel 7, la versione base della gamma, e siamo finalmente pronti a raccontarvi come si comporta questo smartphone, venduto a 649 euro sul Google Store per il modello da 128GB, ovvero quello su cui abbiamo messo le mani, mentre in vendita è presente anche la variante da 256GB, proposta a 749 euro.

Un simpatico flagship

Google ci sa fare a livello di colorazioni: quella Verde cedro del nostro sample, quasi tendente al giallo, ci ha restituito sensazioni molto positive.
Sarà per via del fatto che i due sensori fotografici posteriori potrebbero sembrare per certi versi gli occhi di un simpatico robottino o della custodia semi-rigida dello stesso colore presente in confezione che può rimandare vagamente a un Minion, ma qualche sorriso ce l'ha strappato.

Di mezzo ci sono sicuramente anche la fantasia, il gusto e la creatività dell'utilizzatore e infatti sul mercato sono disponibili anche le colorazioni Bianco ghiaccio e Nero ossidiana, per chi ha preferenze diverse. Per il resto, il design generale ricorda per certi versi quanto già visto in passato con la serie Pixel 6, fascia rialzata nella zona delle fotocamere compresa. Tra l'altro, quest'ultima è sporgente, ma non fa ballare lo smartphone quando poggiato su una superficie piana.
I materiali utilizzati sono Premium: il frame è in alluminio opaco e il retro è in vetro con rivestimento Corning Gorilla Glass Victus.
Oltretutto, Google fa sapere che si è fatto ampio uso di materiali riciclati, che compongono circa il 19% dello smartphone a seconda del peso.

Interessante, poi, la presenza della certificazione IP68 per la resistenza a polvere e all'acqua, così come il fatto che peso e dimensioni non risultino esagerati, con i suoi 155,6 x 73,2 x 8,7mm per un peso di 197 grammi.

Anteriormente il Pixel 7 sfoggia uno schermo con foro per la fotocamera posto in alto al centro e sensore d'impronte digitali integrato. Questa volta trova posto anche il riconoscimento facciale, che durante la nostra prova ha sempre funzionato bene ma che per Google rappresenta un metodo di sblocco meno sicuro. La società di Mountain View ha infatti limitato il riconoscimento facciale allo sblocco del dispositivo, senza però consentire agli utenti di utilizzarlo per questioni come i pagamenti digitali. Insomma, meglio utilizzare il sensore biometrico per le impronte digitali in determinati contesti.
Per quel che riguarda i lati dello smartphone, sulla destra ci sono il bilanciere del volume e il pulsante d'accensione, mentre in alto si fa notare un microfono.
Il carrellino per la SIM, invece, è ospitato sul lato sinistro e può contenere esclusivamente una nanoSIM, con la modalità Dual SIM che può avvenire solamente tramite eSIM.

Gli altoparlanti si trovano in basso, accompagnati dalla porta USB Type-C (niente uscita video).
Passando alla confezione di vendita, la questione che può far storcere un po' il naso è l'assenza del caricabatterie in confezione. Si tratta di una scelta fatta da sempre più brand per una questione ambientale e, in questo caso, il caricabatterie da 30W costa 29 euro sul Google Store. All'interno della confezione ci sono la classica documentazione, un adattatore USB Type-A/USB Type-C, la spilla per l'estrazione del vano SIM e un cavo USB Type-C/USB Type-C da un metro.

Il processore proprietario Google Tensor G2

La novità sotto la scocca è il processore proprietario Google Tensor G2 (c'è anche il coprocessore di sicurezza Titan M2), prodotto su nodo Samsung a 5nm, proprio come la precedente generazione.

Non si può fare riferimento a una rivoluzione totale, ma va bene così: le prestazioni sono da flagship e consentono di utilizzare lo smartphone fluidamente e senza alcun tipo di problema, sia in ambito quotidiano che lato gaming. Inoltre, la gamma Pixel 7 è la prima a supportare solamente app a 64-bit.
Un po' di dati per gli amanti dei numeri: Pixel 7, che nella nostra configurazione dispone anche di 8GB di RAM LPDDR5 e 128GB di memoria interna UFS 3.1 (non espandibile), ha fatto registrare 773.369 punti su AnTuTu Benchmark v.9.4.2, nonché 1.043 punti in single-core e 3.212 punti su GeekBench.
Per intenderci, Google Pixel 6 raggiungeva circa 735.000 punti su AnTuTu, dunque non c'è stato chissà quale salto prestazionale, ma il miglioramento c'è e siamo su livelli ottimi.

A supportare le performance c'è una batteria da 4.355 mAh, che garantisce un'autonomia nella media: la classica giornata lavorativa si riesce a portare sempre a casa con tranquillità, anche se non si tratta di un dispositivo in grado di garantire un po' a tutti di raggiungere le fatidiche due giornate (se non sfruttando le varie opzioni di risparmio energetico messe a disposizione).

Niente male comunque, anche se la ricarica a 30W, rapida ma non al top del mercato, può far storcere un po' di più il naso, ma non manca il supporto alla ricarica wireless.
Un elemento che non delude per nulla è il display OLED da 6,3 pollici con risoluzione Full HD+ (2400 x 1080 pixel), frequenza di aggiornamento di 90Hz, protezione Corning Gorilla Glass Victus e picchi di luminosità di 1400 nit.
I colori sono ben bilanciati e la luminosità massima non è niente male, per un pannello da top di gamma. Lato software, non mancano i DRM Widevine L1 per riprodurre i contenuti di piattaforme come Netflix e simili in Full HD. C'è, poi, la modalità Always On.
A completare il reparto multimediale troviamo gli altoparlanti stereo, che convincono sia in termini di resa sonora che a livello di volume massimo, e tre microfoni.
Ben poco da dire, infine, sul comparto connettività, in quanto completo di 5G, Wi-Fi 6E, Bluetooth 5.2, NFC ed eSIM.

Si arriva poi al reparto fotografico, che in questo caso sul retro include due sensori: uno da 50MP (f/1.85, Octa PD, Quad Bayer) e il secondo da 12MP (f/2.2, ultra-wide, 114 gradi).
I più attenti avranno già notato dove sta la mancanza, ovvero nell'assenza del teleobiettivo (presente, invece, sul modello Pixel 7 Pro). Qui lo zoom è limitato e si arriva al massimo all'8x.

Questa può essere vista da più di qualcuno come una limitazione, mentre gli scatti escono bene in generale. Infatti, Pixel 7 e il suo approccio legato all'IA ci hanno convinto ancora una volta, non solamente per funzionalità come Gomma magica, Foto nitida (che può migliorare le foto sfocate, anche se non ha fatto miracoli durante i nostri test), Sfocatura cinematografica e così via, ma anche proprio per il risultato finale. Le foto sono da top di gamma sia di giorno che di notte, grazie anche a una modalità apposita che riesce a migliorare in modo sensibile il risultato finale.

Niente male le grandangolari, mentre l'aspetto su cui ci sono le maggiori imperfezioni è, per l'appunto, lo zoom. I video, che si possono registrare anche in 4K/60fps, sono ben stabilizzati, così come la fotocamera frontale da 10,8MP (f/2.2) restituisce selfie in grado di convincere per la fascia di prezzo (si possono scattare anche selfie di gruppo, sfruttando un angolo di campo più ampio).
Se volete approfondire ulteriormente la bontà del reparto fotografico, potrebbe interessarvi dare un'occhiata alle foto non compresse che abbiamo inserito nella nostra cartella Drive di Google Pixel 7.

5 anni di aggiornamenti Pixel: ecco in che senso

Il sistema operativo è, al momento in cui scriviamo, Android 13 con patch di sicurezza di ottobre 2022.

Tra le questioni che si faranno notare da non chi mette mano da tempo a un nuovo smartphone Android, c'è la colorazione a livello di sistema che si adatta all'effettivo colore del dispositivo. Questo rende ulteriormente gradevole il software, che per il resto è stock e dispone di chicche che gli appassionati si divertiranno a scoprire, esattamente come ci si aspetta da Google.
In questi casi, si fa più che altro notare la questione supporto, dato che BigG ha promesso aggiornamenti lato Android garantiti almeno fino a ottobre 2025, mentre per le patch di sicurezza almeno fino a ottobre 2027.

Per il resto, nonostante non si faccia riferimento a uno smartphone da gaming, Pixel 7 mira in alto a livello di performance e questo può tornare utile anche per giocare, come potrete immaginare.
Abbiamo effettuato test principalmente con due titoli molto popolari, ovvero Call of Duty Mobile e Diablo Immortal.

Come da previsioni, nel primo caso il gioco gira senza alcun tipo di problema con qualità su Molto Alto in termini di dettagli, impostando su Max gli FPS. Per quanto riguarda Diablo Immortal, che notoriamente è un titolo maggiormente esoso in termini di risorse, si può giocare tranquillamente con risoluzione Alta e framerate impostato a 60FPS. La risoluzione Ultra non risulta proprio selezionabile, ma questo avviene per la maggior parte dei dispositivi.
A livello di temperature, lo smartphone tende a scaldare in seguito a lunghe sessioni, ma nulla di esagerato, anzi. Va detto, però, che in contesti come l'uso del 5G il calore può farsi sentire in modo più importante.

Google Pixel 7 Google Pixel 7 è uno smartphone che conferma quanto di buono visto con la precedente generazione, apportando i giusti miglioramenti nei vari comparti. Il Tensor G2 non è una totale rivoluzione; eppure, in un periodo di prezzi in aumento e flagship che non si fanno problemi a sfondare il tetto dei 1000 euro, Google sta dando un messaggio forte e chiaro: il prezzo del modello da 128GB è quello dello scorso anno, ovvero 649 euro. Certo, con la variante base si perde un po' la magia dello zoom vista con il fratello maggiore Pixel 7 Pro (qui non c'è il teleobiettivo); tuttavia, in quel caso si toccano cifre superiori e in linea generale anche qui il reparto fotografico rimane più che convincente per la fascia di prezzo. Le prestazioni sono da top di gamma, così come non manca un ottimo schermo OLED da 6,3 pollici con frequenza di aggiornamento di 90Hz. Presenti un software stock, aggiornamenti Android garantiti almeno fino a ottobre 2025 (patch di sicurezza almeno fino a ottobre 2027), certificazione IP68 e un reparto connettività completo di Wi-Fi 6E, ricarica wireless e 5G. Presente, infine, il supporto all'eSIM, anche se il Dual SIM è possibile solamente mediante quest'ultima. Questa è forse una delle poche mancanze di questo smartphone, in quanto l'autonomia è nella media e gli altri aspetti che possono far storcere un po' il naso sono semplicemente l'impossibilità di espandere la memoria interna, la mancanza dell'uscita video per la porta USB Type-C, l'assenza del caricabatterie in confezione e la ricarica fino a 30W. Tirando le somme, specialmente in un periodo di costi in aumento, Google ha fatto centro.

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