Honor 20 Recensione: lo smartphone con super macro alla prova

Honor 20 è uno smartphone dalle buone specifiche ma che non spicca dalla massa, in un mercato sempre più competitivo.

Honor 20 Recensione: lo smartphone con super macro alla prova
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La storia di Honor 20 è stata piuttosto sfortunata. Infatti, il ban degli Stati Uniti d'America inflitto a Huawei (e di conseguenza a Honor) è arrivato a poche ore dalla presentazione ufficiale di Londra, portando con sé tutti i problemi del caso.
Tuttavia, la società cinese è corsa subito ai ripari e abbiamo comunque avuto modo di testare a dovere Honor 20, la versione base della nuova gamma di smartphone dell'azienda, venduta a un prezzo di 499,90 euro sul sito ufficiale HiHonor. Anche se la presentazione è avvenuta con largo anticipo vi ricordiamo che le vendite di Honor 20 partiranno l'8 luglio 2019 per quanto riguarda l'Italia.

Design e unboxing

La confezione di vendita è la classica scatola a cui Honor ci ha ormai abituato da tempo. Non mancano quindi un caricabatterie da 5V/2A, il cavo USB Type-C per la ricarica, la spilla per l'estrazione del vano dual nanoSIM e l'adattatore USB Type-C/jack audio per le cuffie. La confezione che arriverà sul mercato potrebbe però essere differente e contenere anche una cover in silicone.
Parlando dello smartphone in sé, Honor 20 ha dimensioni pari a 154,25 x 73,97 x 7,87 mm, per un peso di 174 grammi. Insomma, siamo dinanzi a uno smartphone nella media da questo punto di vista, visto che Honor 20 è tranquillamente utilizzabile con una sola mano pur avendo un ampio schermo. Non abbiamo avuto molti problemi anche per quanto riguarda il grip, anche se lo smartphone è più "scivoloso" del solito.

Ottima la qualità costruttiva, con un profilo in metallo e un retro in vetro. La colorazione che abbiamo potuto provare si chiama Sapphire Blue e dobbiamo ammettere che è un vero spettacolo in termini di design. Infatti, nonostante Honor 20 non abbia lo stesso effetto olografico della versione Pro, vi assicuriamo che i giochi di luce offerti dalla parte posteriore sono molto belli da vedere e rendono comunque il design dello smartphone un gradino sopra alla concorrenza. In particolare, Honor 20 dà il meglio di sé sotto alla luce naturale del sole.

Sul retro troviamo i tre sensori fotografici principali e il flash Dual LED con sviluppo in verticale seguiti dal sensore dedicato alle macro, che si trova leggermente spostato sulla destra.
Molto bella anche la parte anteriore dello smartphone, che dispone di un design al passo con i tempi grazie alla presenza del foro per la fotocamera e di bordi ridotti all'osso (screen-to-body ratio del 91,7% circa). Nella parte superiore di Honor 20 fanno capolino la porta infrarossi e il primo microfono, mentre nella parte inferiore si trovano la porta USB Type-C, il secondo microfono e gli altoparlanti.
Sulla sinistra è presente unicamente il carrellino per la SIM, mentre sulla destra si trovano il bilanciere per il volume e il tasto d'accensione. Quest'ultimo funge anche da sensore di impronte digitali. Dobbiamo ammettere di aver faticato inizialmente ad abituarci a questa soluzione, ma dopo pochi giorni avevamo già padroneggiato a dovere lo smartphone e lo sblocco si è sempre rivelato fulmineo.

Il metodo più veloce per sbloccare Honor 20 rimane lo sblocco facciale, che abbiamo spesso preferito al sensore di impronte digitali, nonostante ci siano i classici problemi di sicurezza dovuti alla mancanza di un "sensore 3D". In ogni caso, i sensori biometrici funzionano bene e non abbiamo mai riscontrato nessun problema durante il loro utilizzo.
Tirando le somme, Honor 20 è un passo avanti in termini di design e non sfigura anche dinanzi a dispositivi dal costo più alto.

Caratteristiche tecniche

Honor 20 è spinto da un processore octa-core HiSilicon Kirin 980 operante alla frequenza massima di 2,6 GHz, affiancato da una GPU Mali-G76 MP10 e da 6GB di RAM. Una configurazione molto simile a quella già vista con Huawei P30, smartphone con cui questo Honor 20 condivide buona parte della scheda tecnica. Infatti, Honor 20 monta anche 128GB di memoria interna non espandibile.
Per quanto riguarda lo schermo, troviamo un pannello IPS LCD da 6,26 pollici con risoluzione Full HD+ (2340 x 1080 pixel), foro per la fotocamera e screen-to-body ratio del 91,7% circa. Disponibile anche il supporto all'HDR, che va però a scontrarsi con una luminosità massima sotto alla media, che causa qualche problema nella visione sotto la luce diretta del sole.

In ogni caso, la società cinese ha lavorato bene per quanto riguarda l'ottimizzazione del foro per la fotocamera, con la possibilità di visualizzare a schermo intero tutti i contenuti principali delle app più popolari.

La vera peculiarità dello smartphone, oltre alla backcover, è però il comparto fotografico. Infatti, sul retro troviamo un modulo a quattro sensori da 48MP (f/1.8, standard) + 16MP (f/2.2, super wide angle) + 2MP (f/2.4, profondità di campo) + 2MP (f/2.4, super macro). Interessante anche la fotocamera anteriore da 32MP (f/2.0). I quattro sensori posteriori possono registrare video in 4K a 30fps (senza stabilizzazione ottica), mentre quello anteriore arriva al Full HD/30fps.
Insomma, Honor 20 dispone di un pacchetto veramente completo in termini di comparto fotografico. Chiaramente i 48MP vanno abilitati dalle Impostazioni, ma in questo caso possono essere utilizzati anche in combinazione con l'intelligenza artificiale.

Il piatto forte offerto dallo smartphone dovevano essere le macro, visto anche il sensore dedicato. Qui però entrano in gioco i limiti tecnici: innanzitutto, le Super Macro vanno scattate a fuoco fisso a distanza di 4 centimetri. Questo significa che la messa a fuoco non è semplice e bisogna prendere confidenza con lo strumento per utilizzarla come si deve. Inoltre, la risoluzione finale delle Super Macro è di 2MP, visto che vengono scattate con l'apposito sensore. A nostro modo di vedere, la "difficoltà" di utilizzo della modalità Super Macro, unita alla risoluzione non proprio ottimale delle foto finali, va un po' a vanificare il senso di questa novità, rendendola una funzionalità relegata a una nicchia piuttosto ristretta di utilizzi.

Non convince appieno anche il sensore da 2MP dedicato alla profondità di campo, forse sarebbe stato meglio installare un tele per migliorare gli scatti zoomati, considerata anche la fascia di prezzo. Per il resto, la qualità generale delle foto è buona, soprattutto grazie a un ottimo bilanciamento dei colori e all'utilizzo dell'intelligenza artificiale, che può migliorare parecchio la qualità finale. Ci hanno colpito particolarmente le foto scattate in buone condizioni di luce, anche se gli scatti notturni riescono a catturare molto bene i dettagli grazie alla modalità Notte. Ottimi anche i selfie, che riescono a superare la resa offerta anche da dispositivi più costosi. Non male i video, anche se non siamo ai livelli dei top di gamma. In definitiva, il comparto fotografico dello smartphone è piuttosto buono, ma ci saremmo aspettati sicuramente di più dal sensore per le macro, che doveva essere uno dei punti di forza di Honor 20.

Arrivando all'autonomia, la batteria non rimovibile è da 3750 mAh con supporto alla ricarica rapida SuperCharge. Questo è sicuramente uno dei punti di forza dello smartphone, visto che siamo spesso arrivati a sera con il 30% di carica residua. Con un utilizzo meno intenso, si riesce tranquillamente ad arrivare a due giorni e il supporto alla ricarica rapida consente di ottenere diverse ore di schermo con pochi minuti di carica. Insomma, Honor continua a confermarsi una garanzia dal punto di vista dell'autonomia.

Per quanto riguarda la connettività, troviamo il supporto a 4G LTE, Wi-Fi 802.11 a/b/g/n/ac, NFC e Bluetooth 5.0. Vengono però a mancare l'impermeabilità (o perlomeno, manca una qualsivoglia certificazione IP), il jack audio, la ricarica wireless e la porta USB Type-C è solamente 2.0 (quindi niente modalità desktop). Buono invece il comparto audio, in grado di fornire un buon volume massimo senza distorsioni.

Software

Il sistema operativo è Android 9 Pie con Magic UI 2.1, che al momento in cui scriviamo dispone delle patch di sicurezza del 1 aprile 2019. Stiamo parlando di una personalizzazione molto simile alla EMUI, che però si distingue per alcune novità, anche se stiamo parlando di funzionalità minori, come qualche possibilità in più legata all'intelligenza artificiale.
Per il resto, non mancano le gesture, molto comode da usare e ottime quando si tiene lo smartphone con una sola mano. Troviamo poi la classica schermata denominata Gestione Digitale, che fornisce una panoramica sull'utilizzo del telefono, con lo scopo di limitare il tempo passato sullo smartphone.

Ovviamente assente ogni tipo di bloatware, con la società cinese che ha preinstallato solamente gli applicativi che possono servire veramente nell'uso quotidiano. Reattività e fluidità rimangono sempre al top della categoria, ma l'interfaccia grafica è molto vicina a quella della EMUI, che avrebbe bisogno di un restyling. Insomma, la Magic UI non va in realtà a cambiare molto l'esperienza utente dello smartphone, rimanendo troppo ancorata alla classica personalizzazione del gruppo Huawei/Honor.

Prestazioni e benchmark

Honor 20 offre ottime prestazioni ed è in grado di far girare in modo ottimo anche tutte le applicazioni "pesanti" presenti sul Play Store.
Per gli amanti dei benchmark, il dispositivo ha fatto registrare un punteggio di 246571 punti su AnTuTu. Su Geekbench, invece, è arrivato a 3225 punti in single-core e 9644 punti in multi-core. Numeri nella media, che purtroppo non riescono a competere con gli smartphone più prestanti in questa fascia di prezzo.
Per farvi un esempio concreto, Xiaomi Mi 9, smartphone che viene venduto a un prezzo di circa 450 euro, ha fatto registrare un totale di 367484 punti su AnTuTu nella nostra recensione.

Insomma, Honor 20 non è uno smartphone che punta tutto sulle prestazioni, anche se ci teniamo comunque a precisare che i dati in questione sono utili solo a scopo comparativo. I benchmark sono sempre da prendere con cautela, visto che ciò che conta è l'esperienza utente finale, ma le indicazioni numeriche danno comunque un elemento di valutazione in più, soprattutto in ottica futura.

Gaming

Per mettere alla prova Honor 20 in ambito gaming, abbiamo testato una selezione di cinque titoli: Shadowgun Legends, The Elder Scrolls: Blades, ARK: Survival Evolved, PUBG Mobile e Fortnite. Si tratta quindi perlopiù di titoli recenti, in grado di mettere a dura prova gli smartphone di questa fascia di prezzo.
Shadowgun Legends gira in modo fluido con grafica su "Molto alta", anche se ci sono alcuni leggeri cali di framerate nelle situazioni più concitate. Non abbiamo avuto problemi anche per quanto riguarda The Elder Scrolls: Blades, titolo ancora in Accesso Anticipato che dispone di un comparto tecnico all'avanguardia, che gira senza alcun tipo di problema su questo Honor 20.
ARK: Survival Evolved funziona in modo fluido con dettagli su "Epico", anche se con qualche piccolo calo di framerate nelle scene più "pesanti". In ogni caso, scendendo leggermente con la qualità delle texture si riesce tranquillamente a giocare al massimo degli FPS.

Passando invece ai titoli Battle Royale, abbiamo testato PUBG Mobile, attualmente uno dei titoli più giocati su smartphone, che potete vedere in azione su Honor 20 nel video qui sopra. Il titolo di Tencent Games viene automaticamente impostato con dettagli su "HD" e frame rate su "High", ma funziona molto bene anche con impostazioni "HDR" e "Ultra".
Per quanto riguarda Fortnite, Honor 20 rientra nella lista degli smartphone Android supportati da Epic Games e, dunque, l'installer del gioco si trova già alla prima configurazione dello smartphone. Chiaramente, il gruppo Huawei/Honor ha stretto da diverso tempo un partnership in tal senso e quindi il noto titolo Battle Royale è stato ottimizzato a dovere. Infatti, Fortnite funziona molto bene anche a dettagli massimi sullo smartphone. Tirando le somme, Honor 20 può tranquillamente funzionare come "smartphone da gaming" per la maggior parte degli utenti.

Honor 20 Honor 20 è un buon smartphone, che però arriva sul mercato in un momento particolarmente difficile. Tralasciando la questione del ban da parte degli USA, la fascia di prezzo attorno ai 500 euro è particolarmente affollata, dove anche il minimo "errore" può costare caro. In tal senso, il sensore per le macro, che doveva essere uno dei punti di forza dello smartphone, si è in realtà rivelato una funzionalità dedicata a una nicchia molto ristretta di utenti. Questo va ad aggiungersi a poche novità in ambito software, a un display discreto ma non eccezionale e alla mancanza di diverse funzionalità, come la ricarica wireless e l'impermeabilità. Lo smartphone dispone però di un'autonomia granitica, di un ottimo design e di un tutto sommato buon comparto fotografico, che ne fanno una valida alternativa nella fascia media, ma non la migliore.

8.0