Honor 50 Recensione: lo smartphone del rilancio

Il reintegro dei servizi e delle applicazioni Google apre la strada al ritorno di Honor nel mercato della telefonia, dopo un lungo periodo di pausa.

Honor 50 Recensione: lo smartphone del rilancio
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Il ban che ha coinvolto Huawei e Honor durante la presidenza Trump non ha precedenti nella storia della tecnologia moderna. Era il 2019, le due aziende, formalmente separate ma legate a doppio filo per lo meno sul fronte della condivisione dell'hardware, erano in piena espansione. Huawei stava lottando per superare Samsung per numero di smartphone venduti a livello globale, Honor invece stava percorrendo la strada che l'avrebbe portata a insidiare anche la fascia alta del mercato, quella dei top di gamma, dopo aver fatto molto bene in quelle inferiori.
Con il ban le due aziende hanno prima perso l'accesso ai software di Google, per poi uscire anche dal giro dei processori, visto che i Kirin non potevano e non possono ancora essere prodotti nelle fonderie che utilizzano brevetti americani. In tutto questo è arrivata anche una pandemia globale, che ha cambiato ulteriormente le carte in tavola.

Insomma, gli ultimi due anni di Honor non potevano essere più difficili, nonostante questo l'azienda si è rimboccata le maniche e ha cercato strade alternative, producendo per altro ottimi notebook e molti altri prodotti. Ora, con la vendita di Honor da parte di Huawei, il brand cinese è di nuovo pronto a tornare nel mondo della telefonia, senza più limitazioni di sorta. Come vedremo siamo solo all'inizio del percorso che porterà, se le cose andranno per il meglio, Honor a riconquistare il terreno perso, intanto il nuovo Honor 50 è arrivato in Italia, per uno smartphone con diversi pregi ma anche con qualche elemento da migliorare.

Honor 50: uno smartphone leggero e maneggevole

Il design è uno dei punti di forza di questo Honor 50. Negli ultimi anni gli smartphone sono diventati sempre più grandi e pesanti, senza contare lo spessore, cresciuto anche questo per permettere di utilizzare batterie più capienti.

In un contesto come questo Honor ha scelto un'altra strada, che ha permesso di ridurre le dimensioni e il peso. Honor 50 misura 159.96 mm di altezza per 73.76 mm di larghezza, ma a stupire sono lo spessore, di soli 7.78 mm, e il peso, di 175 g. Appena preso in mano il telefono, complice anche i bordi curvi, la maneggevolezza appare subito elevata, soprattutto per chi, come chi scrive, è abituato ad utilizzare smartphone decisamente più pesanti. A livello di design le somiglianze con il Nova 9 di Huawei sono evidenti ma non deve stupire, la separazione formale tra le due aziende è avvenuta da poco, produrre uno smartphone richiede tempo ed è evidente che i due progetti sono stati portati avanti parallelamente.
Di certo con i prossimi modelli le differenze si faranno più marcate, intanto a farsi notare sono i bordi curvi frontali, con un angolo piuttosto netto, e i sensori fotografici posteriori, suddivisi in due moduli circolari.

Già a partire dal design il focus sulle fotocamere è chiaro visto che spiccano su tutto, in base al colore scelto tuttavia Honor 50 può cambiare faccia. Troviamo Midnight Black, Emerald Green, Frost Crystal, HONOR Code, quest'ultimo dedicato ai veri fan di Honor, visto che il nome del brand cinese è visibile lungo tutta la scocca. Noi abbiamo provato la versione nera, la più sobria ed elegante, nonché quella che venderà di più.

A prescindere dai gusti personali, l'unico problema di questa variante sono le ditate: basta sfiorare la backcover per vederle impresse sulla scocca, Honor dovrebbe pensare a un materiale diverso o a un rivestimento più efficace nel tenere lontane le impronte, che sono molto evidenti.

Dove acquistare il nuovo Honor 50Honor 50 è acquistabile sul sito ufficiale Honor, mentre dal 12 novembre sarà disponibile anche su Amazon.it

Sul frontale la fotocamera è integrata nello schermo OLED ed è posizionata in alto al centro del display, in basso invece il lettore di impronte, anche questo sotto lo schermo, è rapido nello sblocco del telefono, non abbiamo avuto problemi da questo punto di vista. Nel bordo basso Honor ha installato lo slot per SIM card, la porta USB Type C per la ricarica e lo speaker di sistema. La capsula auricolare non viene usata come secondo speaker, l'audio è quindi mono ma si difende discretamente, pur non raggiungendo la resa di altri prodotti che possono contare sull'effetto stereo.
Nel bordo destro invece sono collocati il tasto di accensione il bilanciere del volume. A livello generale siamo soddisfatti del lavoro svolto da Honor, che ha creato un prodotto leggero e maneggevole, peccato solo per l'audio mono e per la facilità con cui rimangono impresse le ditate sulla backcover.

Un processore equilibrato

Honor ha preferito non puntare alla fascia alta per il suo ritorno sul mercato, cercando invece di inserirsi in quella media, che aveva fatto le sue fortune negli scorsi anni. Ecco perché all'interno troviamo un processore Qualcomm Snapdragon 778G, dotato di connettività 5G. Questo SoC utilizza al suo interno dei core Kryo 670 con una frequenza massima di 2.4 GHz, mentre la GPU è una Adreno 642L.
Qualcomm ha pensato il 778G per offrire buone prestazioni nei contesti quotidiani ma anche nel gaming, supportando tecnologie come il Variable Rate Shading e la Qualcomm Quick Touch, che riduce del 30% l'input lag durante il gioco.

Ottima anche la connettività, dove troviamo il Wi-Fi 6 e il Bluetooth 5.2. Insomma, sulla carta lo Snapdragon 778G offre tutto ciò che serve, almeno se non si hanno particolari esigenze in termini di prestazioni spinte, un contesto però raro in campo mobile. Il sistema operativo, complice anche il refresh rate elevato dello schermo, offre un'ottima scorrevolezza e anche nel gaming non ci sono particolari limiti, se non in quei giochi che spingono molto sul versante grafico, ma non sono poi molti quelli che riescono a mettere alle strette il 778G.

Magic UI: ritorno al passato

Siamo rimasti abbastanza sorpresi quando abbiamo avviato per la prima volta l'Honor 50. Una sorpresa che deriva però dall'interfaccia, rimasta immutata rispetto al nostro ultimo incontro con uno smartphone Honor. Nella pratica non c'è nulla che non va, ma il senso di déjà vu è palese, negli ultimi due anni i canoni estetici si sono evoluti e il primo impatto con la Magic UI riporta subito alla mente la EMUI di Huawei, nel bene e nel male.

Già in passato questo software si era rivelato tra i migliori nel tenere sotto controllo i consumi, basti pensare che il dispendio energetico in stand by è tra i più bassi che ci sia capitato di vedere. Allo stesso tempo però una rinfrescata al design era auspicabile già due anni fa, oggi invece appare necessaria per rendere la Magic UI più al passo con i tempi. Honor ci sta già lavorando, nei prossimi mesi arriverà una nuova interfaccia maggiormente personalizzata e moderna, ma ci sarà da attendere.

Ovviamente a farla da padrone è il grande ritorno dei servizi Google, che tanto sono mancati all'azienda cinese. Da Chrome a Google Maps è tutto al suo posto, Honor per altro ha seguito la strada giusta, preferendo non preinstallare un numero elevato di software accessori. A parte l'applicazione del negozio online di Honor e Honor Club, liberamente disinstallabili, e l'applicazione "Optimizer" per la gestione del telefono c'è poco altro. Troviamo un gestore file, un client mail, un registratore, il meteo e Device Clone, per importare i dati da altri telefoni.
L'esperienza d'uso è ottima a livello di scorrevolezza, merito anche del display da 120 Hz dinamici, i menù della Magic UI scorrono come il burro. Abbiamo ravvisato solo un piccolo bug che non attiva i 120 Hz con Chrome, rendendo lo scroll delle pagine meno fluido, ma siamo certi che verrà corretto nelle prossime versioni del software.

Schermo, fotocamere e autonomia

Honor ha installato un display da 6.57 pollici dai bordi curvi ai lati, basato su tecnologia OLED. La risoluzione è di 2340x1080 pixel mentre il refresh adattivo è di 120 Hz, con un touch sampling rate di 300 Hz e supporto allo spazio colore DCI-P3.

Si tratta di uno schermo di buona qualità e che non ha mai dato problemi di sorta, anche la luminosità massima è adeguata all'utilizzo in esterna sotto la luce del sole. Il sensore che la regola è reattivo e riesce bene ad adattare l'intensità dell'illuminazione all'ambiente, per un pannello perfettamente in linea con la fascia prezzo e che non deluderà i futuri acquirenti.

Le fotocamere sono uno degli elementi su cui Honor ha puntato di più, a partire dal sensore principale da 108 Megapixel con apertura f/1.9, prodotto da Samsung. Un sensore largamente impiegato negli smartphone usciti nel corso del 2021, anche in quelli di fascia più alta rispetto a questo Honor 50, la cui resa dipende molto dal software che lo gestisce. Di giorno gli scatti sono ottimi e ben definiti, anche senza scattare a 108 megapixel le immagini sono ricche di dettagli. La sera invece è disponibile una night mode efficace ma che mostra comunque del rumore video se la luce è troppo scarsa. Il tempo di scatto non è rapidissimo, soprattutto la sera, il motivo è l'assenza della stabilizzazione ottica sul sensore principale, una scelta fatta per contenere i costi ma che ha il suo impatto, che si nota in modo particolare nei video.

Pur supportando il 4K a 30 fps è meglio girare in 1080p a 60 fps, in questo modo si ottiene una stabilizzazione migliore, anche se l'IA non sempre riesce a compensare il movimento della mano, generando degli artefatti.
Abbiamo apprezzato invece la modalità Multi-Video, che permette di registrare inquadrando contemporaneamente con la cam principale e quella frontale, un contesto ideale per i vlogger, che troveranno questa opzione decisamente utile.
Passando alla cam grandangolare, da 8 Megapixel, le immagini hanno una definizione e una coerenza cromatica discreta rispetto al sensore principale, rimanendo in linea con la qualità visibile su altri smartphone in questa fascia di prezzo. Positivo anche il riscontro sullo zoom 2x, che gode di una buona qualità complessiva; è possibile spingersi fino al 10x ma in questo caso il degrado diventa evidente.

Immagine originale

Zoom 2x

Sulla scocca sono presenti anche altri due sensori, uno da 2 Megapixel che viene utilizzato per generare la sfocatura negli scatti bokeh, l'altro sempre da 2 Megapixel per le Macro. Questa tipologia di fotocamere dedicate alle Macro l'abbiamo incontrata su tanti smartphone e non è mai risultata all'altezza, e anche in questo caso gli scatti che si ottengono sono di qualità troppo bassa per essere apprezzati.
Ottima invece la fotocamera frontale, da ben 32 Megapixel con apertura F/2.2, che permette di scattare selfie di qualità.

In generale il comparto fotografico dell'Honor 50 è discreto e offre tanta varietà, ma con qualche limite, anche software: come per il resto dell'interfaccia anche l'applicazione fotocamera è rimasta quella di due anni fa, troppo dispersiva e con funzioni il cui accesso richiede qualche passaggio di troppo, come nel caso delle macro, attivabili solo da un sottomenù. Le funzionalità tuttavia non mancano, di opzioni ce ne sono a tonnellate, soprattutto per quanto riguarda la registrazione di video simultanea con l'impiego di più sensori.
Molto interessante il lavoro svolto sulla batteria da 4300 mAh, un valore non elevato per la media di Android, ma da cui Honor è riuscita a tirare fuori il meglio.

A fine giornata si arriva sempre, anche nei contesti più impegnativi, un obiettivo non scontato, visto che abbiamo provato smartphone con batteria da 5000 mAh che durano meno. Se questo non bastasse interviene la ricarica a 66 W (con caricatore incluso nella confezione), che meno di un'ora è in grado di caricare completamente lo smartphone.

Honor 50 Il ritorno di Honor è positivo per tutto il settore. L’esperienza accumulata nel corso degli anni, e soprattutto il bagaglio tecnologico che si porta dietro, porterà sicuramente alla realizzazione di smartphone interessanti, come questo Honor 50. Al netto dei limiti dovuti al contenimento del costo finale, di 529 euro per il modello da 6/128 GB e di 599 euro per quello da 8/256 GB, le prestazioni offerte sono molto buone, inoltre lo schermo e soprattutto la durata della batteria sono valori aggiunti non da poco. La scelta di puntare su un design sinuoso e dal peso contenuto è un altro elemento positivo che va considerato in sede d’acquisto. Di contro abbiamo una sezione fotocamere tracotante di funzioni ma da sviluppare meglio, ricordiamo che Honor 50 è uscito ora e con i prossimi aggiornamenti la situazione non potrà che migliorare. Il sensore principale se la cava bene ma in alcune situazioni la mancanza della stabilizzazione si fa sentire, soprattutto nei video, in cui l’IA non sempre riesce a compensare i movimenti della mano. Anche il software necessita di un aggiornamento agli standard del 2021, ma sappiamo che Honor ci sta già lavorando. Insomma, buona la prima per Honor, ora non resta altro osservare cosa accadrà con i prossimi modelli, nelle fasce più alte e più basse del mercato, che non tarderanno ad arrivare e che delineeranno meglio il futuro del brand cinese.

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