HP Omen X2S Recensione: il primo notebook con doppio schermo

HP Omen X2S è un portatile da gaming di fascia alta, dotato del miglior hardware in circolazione e caratterizzato da uno schermo supplementare.

HP Omen X2S Recensione: il primo notebook con doppio schermo
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L'evoluzione dei notebook da gaming non conosce sosta. Di anno in anno sono diverse le novità introdotte, si è partiti da una crescita mostruosa nelle prestazioni poi si è passati all'ottimizzazione delle dimensioni, tanto che oggi un notebook da gaming di fascia alta è spesso quanto un comune laptop da lavoro, esclusi gli Ultrabook ovviamente. Ora invece si sta puntando a un'ottimizzazione energetica migliore, ma ancora lontana dalla perfezione, e a configurazioni molto potenti inserite all'interno di scocche sottili e leggere.
HP però ha voluto puntare ancora più in alto con il suo Omen X2S, il primo portatile da gaming che integra nella scocca un secondo schermo. In realtà il Razer Blade Pro del 2014 utilizzava una tecnologia simile, ma non è mai arrivato in Italia. Il risultato è un prodotto ottimo ma non perfetto, che tuttavia riesce a sfruttare il display supplementare anche nella pratica, rendendolo più che un semplice orpello estetico.

Design ed ergonomia

Da chiuso HP Omen X2S sembra un classico portatile da gaming, senza troppi fronzoli ad estremizzarne il design. I materiali impiegati sono di ottima qualità, con l'utilizzo dell'alluminio, del policarbonato e del vetro, che ricopre lo schermo secondario posizionato sopra la tastiera. Le dimensioni sono di 363 x 262 x 20, per un peso di soli 2.36 Kg: oggi si può avere un processore i9 e una RTX 2080 in una scocca che solo qualche anno fa poteva ospitare un i7 con un GTX 960m, incredibile l'evoluzione a cui sono andati incontro i notebook da gaming. All'esterno la parte superiore è caratterizzata, in parte, da una texture puntinata, unica concessione estetica al mondo del gaming è il logo Omen, retroilluminato con un led configurabile dal software di gestione, disattivabile all'occorrenza.

Le connessioni comprendono una USB Type C 3.1 Gen 2, porta condivisa con quella Thunderbolt 3, insiema a 3 USB 3.1 Type C Gen 1, porta di rete gigabit, jack per le cuffie e uscita video HDMI 2.0B. Le connessioni senza fili disponibili sono il Wi-Fi ac e il Bluetooth 5.
All'interno invece l'elemento che spicca di più è sicuramente il doppio schermo, la cui implementazione ha costretto HP a utilizzare tutta la parte superiore della scocca, spostando la tastiera più in basso e riducendo lo spazio per il touchpad. Il display occupa però solo una parte della superficie in vetro, con il risultato che una volta acceso si notano ampie aree scure ai lati. HP avrebbe potuto utilizzare un display custom per occupare tutta la superficie laterale, ma il costo sarebbe salito molto.

Si potrebbe pensare che lo spostamento in basso di tastiera e touch pregiudichi l'utilizzo in viaggio e renda più scomodo digitare sulla tastiera, ma la verità è che questo notebook è pensato per essere utilizzato su una scrivania, complice anche la bassa autonomia tipica di questi prodotti. In questo contesto l'HP Omen X2S trova la sua collocazione ideale, grazie anche a un piccolo supporto per i polsi incluso nella confezione.
Viste le dimensioni del touchpad meglio aggiungere anche un mouse esterno, che rimane comunque obbligatorio per giocare, in coppia con un pad per i titoli più adatti a quest'ultimo. Peccato invece per l'assenza degli switch meccanici nella tastiera, comunque piacevole da usare e retroilluminata, a patto di collocare il portatile su una scrivania.

Tanta potenza

Le specifiche tecniche di questo HP Omen X2S possono variare in base al modello scelto. Quello da noi testato utilizza un processore Intel i9-9880H con 8 Core e 16 Thread, ma è disponibile anche la variante con i7 9750H. Il processore parte da una frequenza di 2.3 GHz per raggiungere i 4.8 GHz massimi, con un TDP di 45W. La scheda video è una potente RTX 2080 (ma si può scendere a una RTX 2070), l'unica differenza di questa variante rispetto a quella desktop è nelle frequenze operative.
Troviamo quindi 2944 CUDA Core e 8 GB di memoria GDDR6, insieme a 368 Tensor Core e a 46 RT Core. La variante installata sul portatile è quella Max-Q, quindi con frequenze più basse ma con un TDP inferiore, che permette di diminuire il calore generato. Il clock della GPU parte da 735 Mhz per arrivare a 1095 MHz, contro i 1515-1800 MHz della RTX 2080 Founders Edition.

Lo schermo principale è da 15.6 pollici con risoluzione Full HD, un refresh rate di 240 Hz e NVIDIA GSync, ma sono disponibili anche varianti Full HD da 144 Hz e anche una 4K a 60 Hz. Il nostro consiglio è di andare direttamente sul modello da 144 Hz, anche con una RTX 2080 è infatti difficile arrivare a saturarli tutti con frame rate di 240 fps, il guadagno prestazionale non vale la spesa insomma. Sempre a proposito dello schermo lo abbiamo trovato ovviamente molto reattivo ma migliorabile nello spessore delle cornici e nella calibrazione: se si cerca una maggiore accuratezza cromatica è probabile che il modello 4K abbia una calibrazione migliore.
Lo schermo secondario invece è 6 pollici con risoluzione Full HD e Touch Screen. Parleremo dopo delle possibilità che offre, sul fronte qualitativo però qualcosina di più poteva essere fatta. Lo schermo infatti è un IPS con angoli di visuale ridotti, basta spostarsi di poco per generare delle variazioni cromatiche rilevanti. Inoltre la calibrazione è diversa da quella del pannello principale e decisamente peggiore, le differenze nella resa dei due pannelli sono notevoli.

Sul fronte memorie è possibile equipaggiare questo notebook con diverse soluzioni, 16, 24 o 32 GB di RAM a 2666 MHz e SSD M.2 da 256 fino a 2 TB, a cui si possono aggiungere 32 GB di memoria Intel Optane. L'audio invece è gestito da due speaker sviluppati da Bang & Olufsen con codec audio DTS:X Ultra integrato.
La resa dei due altoparlanti è sufficiente ma non eccezionale, con un volume massimo non molto elevato e un posizionamento dei suoni nello spazio avvertibile ma ristretto nell'ampiezza. Si poteva fare di meglio, ma è anche vero che lo spazio all'interno della scocca è ristretto e per installare speaker più grandi HP avrebbe dovuto aumentare lo spessore del portatile.

Esperienza d'uso e benchmark

Le prestazioni del notebook di HP sono elevate con Windows 10, sistema operativo preinstallato sulla macchina, ma viste le specifiche non poteva essere altrimenti. Fermo restando qualche limite riscontrato nella qualità del display passiamo ora vedere cosa può fare lo schermo secondario. Questo viene visto come un comune schermo dal sistema operativo, per cui è possibile spostare li tutte le finestre che si vogliono. Di default il secondo schermo mostra le statistiche di utilizzo del PC, come la temperatura di processore e GPU, ma è possibile visualizzare un video su YouTube mentre si gioca ad esempio, oppure posizionare la finestra di un servizio di streaming per ascoltare della musica. Il display è pensato anche per fornire supporto durante lo streaming dei propri gameplay, magari per rispondere alle chat, ma viste le dimensioni ridotte è un compito che non riesce ad assolvere bene. Decisamente più utile è il mirroring di una parte dello schermo principale, possibile grazie al software di gestione creato da HP. Pensiamo ad esempio a DOTA2, che visualizza una minimappa nella parte bassa destra dello schermo: tramite il software è possibile selezionare l'area da replicare nel display secondario, che effettua uno zoom e riesce così a visualizzare la mappa separata da tutto il resto dell'interfaccia. Questa è sicuramente la funzione più utile possibile con questa configurazione e può essere applicata a diversi giochi e casi specifici.
Sempre a proposito di gioco l'esperienza è ai massimi livelli, del resto la configurazione di questo HP Omen X2S è pensata per far girare ogni titolo al di sopra dei 60 fps. Abbiamo svolto tutti i benchmark risoluzione Full HD e con i settaggi al massimo, salvo diversa indicazione.

Batman: Arkham Knight funziona a 149 fps nel suo benchmark interno, con effetti GameWorks disattivati, mentre Shadow of the Tomb Raider raggiunge i 94 fps. Deus Ex: Mankind Divided invece gira a 70 fps nel suo benchmark interno. Ottimo anche il riscontro con Metro Exodus, uno dei giochi più pesanti oggi sul mercato, che raggiunge i 54 fps. Attivando il Ray Tracing non è possibile abilitare la qualità Ultra, bisogna fermarsi su "Alto" con DLSS attivo: in questo caso si raggiungono i 46 fps.
Sul fronte dell'autonomia invece non si riscontrano particolari passi avanti rispetto alle precedenti generazioni di portatili da gaming di fascia alta. Con un utilizzo standard e delle impostazioni per il risparmio energetico bilanciate si possono fare circa due ore e mezza, giocando invece l'autonomia si assesta intorno all'ora senza ricaricare.

HP OMEN X 2S HP Omen X2S è un portatile da gioco che garantisce un “effetto wow” assicurato, grazie a un design sobrio ma comunque di impatto, per merito del secondo schermo. La sua presenza è più utile di quanto si potrebbe pensare, ma su un prodotto di questa qualità avremmo apprezzato un pannello più grande e appagante dal punto di vista visivo. Certo questo avrebbe aumentato anche il costo finale, già molto alto, di 3999€ per il modello che abbiamo provato, che scende a 2999€ per quello con processore i7 ed RTX 2070. Le prestazioni sono molto elevate e permettono di giocare a qualsiasi titolo oggi in commercio, ma anche quelli di domani non avranno problemi visto il frame rate raggiunto dalla RTX 2080 Max-Q in Full HD. Da rivedere anche la calibrazione dello schermo principale, che deve essere più accurata su un laptop di questo livello Per il resto l’esperienza offerta rimane appagante, a questo punto non resta altro che sviluppare ulteriormente l’integrazione con il secondo di display, a patto di renderlo più grande e leggibile.

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