Recensione HTC Desire 500

Il nuovo HTC Desire 500 si dimostra un ottimo device low cost, che propone un'esperienza d'uso piacevole e una buona qualità generale.

Recensione HTC Desire 500
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Il 2013 è stato un anno ambiguo per HTC. Dal punto di vista economico la situazione non si è evoluta nel migliore dei modi: nel corso di soli due anni i taiwanesi son passati letteralmente dalle “stelle alle stalle”, toccando il fondo nel terzo quarto dell’attuale anno fiscale, il primo della storia della compagnia a registrare conti in rosso. Dal punto di vista della produttività e della realizzazione di prodotti però, non ci sono critiche da fare: a febbraio l’attuale CEO Peter Chou, più volte dato per spacciato, ha presentato al mondo l’HTC ONE, cui son seguiti nel corso dei mesi successivi, la versione Mini e Maxi, a testimonianza della bontà del dispositivo base, premiato con diversi premi per il suo design e le sue caratteristiche hardware e software che lo hanno consacrato come uno dei migliori terminali Android (ancora) in circolazione. HTC però, ha profuso le proprie energie anche in un settore, quello degli smartphone di fascia media, che, se “attaccato” con aggressività, grazie all’utilizzo di hardware prestante, software ottimizzato e prezzo competitivo, può regalare molte soddisfazioni. Il Desire 500 è il risultato di questo sforzo e, in base alla nostra prova, possiamo dire che gli ingegneri asiatici, nonostante la situazione stressante e instabile in cui vivono quotidianamente, hanno fatto il proprio lavoro in maniera impeccabile, confezionando un prodotto versatile e che ripropone, in maniera essenziale ma allo stesso tempo funzionale, i punti di forza, soprattutto dal punto di vista software, che hanno reso famoso il top di gamma 2013 della compagnia, l’HTC ONE.

La cura del particolare

L’HTC Desire 500 si presenta ottimamente sin dall’unboxing, grazie ad una confezione bombata e totalmente bianca, ripresa anche da Apple per l’iPhone 5c, che reca sulla parte superiore il calco del logo dell’azienda. L’adesione totale alle linee curve si nota sin da subito, con il dispositivo che, sotto il coperchio della scatola, è stato adagiato in una sorta di culla che ne accompagna delicatamente il profilo. Ad accompagnare lo smartphone troviamo un paio di cuffie classiche, dotate di microfono e tasto per eseguire i vari comandi funzionali, il caricabatteria da 5V, un cavo microusb, i manuali della garanzia e delle prime istruzioni e la batteria da 1800 mAh. Da un prodotto mobile di fascia media di solito ci si aspetta una minor cura negli aspetti estetici e di design, a maggior ragione se parliamo di un dispositivo dotato di una cover posteriore removibile per permettere l’introduzione o la sostituzione della batteria, della sim e della scheda microSD. A sorpresa però, il Desire 500 non delude sotto questo aspetto, anzi. Dopo il nostro periodo di test, possiamo dire che è proprio questo uno dei suoi principali punti di forza: lo smartphone HTC s’impugna una meraviglia, può essere tranquillamente utilizzato con una mano e non dà quella sensazione di stanchezza al polso che altri terminali dotati di uno schermo da 4.3 pollici provocano. Il peso è pari a 123 grammi, lo spessore a 9.9 mm e le dimensioni in larghezza e lunghezza, rispettivamente 66.9 mm e 131.8 mm, permettono all’utente di armeggiare con facilità, provando una sensazione di comfort, grazie anche al policarbonato traslucido di cui il Desire 500 è composto, che difficilmente era prevedibile senza provarlo con mano.
Nonostante la presenza di una cover posteriore rimovibile, la solidità complessiva è molto alta: non sono mai stati notati scricchiolii o micro-movimenti delle due parti incastonate tra loro, quella posteriore, rimovibile appunto con una leggera pressione della parte inferiore, e il “nucleo centrale”, formato dall’hardware nella sua interezza, display compreso. Una sottile cornice metallica, che insieme al supporto della fotocamera posteriore è l’unica parte realizzata con questo materiale, corre lungo tutto il perimetro dello smartphone, integrando sul lato destro i tasti volume, nella parte superiore il pulsante per l’accensione e il jack da 3.5mm per le cuffie e in quella inferiore la porta micro-USB e il microfono. Se dal punto di vista estetico la soluzione della cornice perimetrale risulta azzeccatissima per dare più valore ad un dispositivo che potrebbe anche non offrire surplus estetici, vista la categoria cui appartiene, per quel che riguarda l’aspetto puramente funzionale, nell’uso quotidiano abbiamo provato una certa difficoltà nel trovare e utilizzare i tasti dell’accensione/spegnimento e del volume senza guardare direttamente il telefono, quando, ad esempio, esso si trovava in tasca o al buio, a causa della forma dei pulsanti stessi che risultano incastonati nella cornice quasi con l’assenza di rilievo sulla superficie. La cover posteriore, come già detto, avvolge la parte hardware, anche lateralmente, dello smartphone, mentre a livello frontale supporta lo speaker superiore, molto simile al Boomsound che caratterizza la serie ONE 2013, ma che lavora solo durante le sessioni telefoniche. Il compito di diffondere note musicali spetta all’altoparlante situato in basso, posteriormente. Posizione infelice questa, poichè quando poggiamo il Desire su una superficie, il suono subisce un abbassamento del volume evidente. Nonostante la cassa sia sovrastata dal logo BeatsAudio, non c’è traccia di questa tecnologia in viva-voce, con il risultato che le prestazioni non sono di certo eccellenti. Per usufruire del sistema di equalizzazione del Dr.Dre, è necessario l’utilizzo delle cuffie auricolari.

Snapdragon 200 e Sense 5.0: uniti per l’essenziale

Il cuore pulsante dell’HTC Desire 500 è il Qualcomm Snapdragon 200 (QSD8250), un quad-core con frequenza di clock ferma a 1.2 GHz, coadiuvato da 1 GB di memoria RAM e dalla scheda grafica Adreno 203. Nonostante parliamo di un chip dotato di un buon numero di core per un telefono budget, la velocità del processore è bassa, e attendersi prestazioni da high-end sarebbe sbagliato. Tuttavia, grazie soprattutto al lavoro eccellente fatto sul piano software abbiamo constatato che il risultato finale è ben più che soddisfacente. Completano il comparto hardware un display WVGA da 4.3 pollici con tecnologia S-LCD, una fotocamera posteriore da 8 megapixel con autofocus, LED Flash, sensore BSI retroilluminato da 1/3.2″, chip dedicato HTC ImageChip, apertura f.2.0, obbiettivo da 28 mm, Smart Flash (cinque livelli di flash impostati automaticamente a seconda della distanza dal soggetto) e una frontale con sensore da 1.6 megapixel, la memoria interna da 4 GB, espandibile via microSD (su cui, fortunatamente, è possibile spostare anche le applicazioni) fino a 64 GB, connettività Bluetooth 4.0 e NFC e una batteria da 1800 mAh. La risoluzione dello schermo non è di quelle da ricordare, parliamo di 800x480 pixel, per una densità pari a 217 ppi. Tuttavia HTC, maestra nell’assemblaggio dei display, è riuscita a superare le difficoltà oggettive legate alla risoluzione con un LCD di ottima fattura e dei sensori ben calibrati, che insieme forniscono risultati più che buoni per quel che riguarda la visione alla luce del sole e da diverse angolazioni. Presente nella parte superiore un LED che diventa verde o arancione a seconda del tipo di notifica da comunicare all’utente. Infine, i tasti fisici presenti sulla cornice inferiore sono semplicemente due: back e home. Entrando all’”interno”, emerge in tutta la sua praticità il sistema operativo a disposizione: Android 4.1.2 Jelly Bean, modificato con l’interfaccia grafica proprietaria di HTC, la Sense 5, già nota per essere stata rilasciata sull’HTC ONE. Partendo dalla Home, notiamo che la compagnia taiwanese non ha voluto eliminare una delle caratteristiche principali del proprio prodotto software, BlinkFeed, una feature che permette di personalizzare la schermata con le notizie dei social network o pubblicate sui siti preferiti in stile Flipboard o Windows Phone. Per chi non gradisce questo tipo di impostazione, HTC permette di usufruire di una schermata home in stile Android stock, con la possibilità di inserire i widget di HTC Sense 5, sempre numerosi e graficamente curati, insieme con le applicazioni più utilizzate, rappresentate in questa interfaccia da icone minimaliste e ben visibili che aiutano, e non poco, chi si è trasferito da altre piattaforme e non ha tanta familiarità con il sistema operativo del robottino verde.
Navigando per diversi giorni nei vari menu interni, abbiamo apprezzato lo sforzo di HTC nello snellire il tutto eliminando funzionalità superflue e perfezionando quelle davvero utili, come l’interfaccia di navigazione specifica per quando si è alla guida, il browser proprietario, scattante e raramente soggetto ad incertezze, il pannello per il multi-tasking, accessibile con un doppio tap sul tasto Home e rapido nel riattivare applicazioni aperte in precedenza e l’intero pacchetto di applicazioni proprietarie, come Mail, molto comoda e intuitiva, Polaris Office, su cui si vede la mano di HTC soprattutto nella personalizzazione delle funzioni fondamentali, Note, che si sincronizza alla perfezione con Evernote, il Meteo, che si basa sui dati di AccuWeather, garanzia di precisione massima, e Azioni, che si poggia su Yahoo! Finanza. Non sono presenti, ma non per scelta di HTC, bensì per mancanza dell’hardware di supporto, altre due funzionalità molto propagandate sul ONE, Sense TV (assente il trasmettitore IR) e Zoe Camera (la fotocamera non dispone della tecnologia Ultrapixel).

La fotocamera

L’HTC Desire dispone di una fotocamera da 8 megapixel con autofocus, LED Flash, sensore BSI retroilluminato da 1/3.2″, obbiettivo da 28mm e Smart Flash che permette di avere cinque livelli di flash impostati automaticamente a seconda della distanza dal soggetto; il tutto è spinto dal Chip ImageSense v1. Le foto scattate durante la nostra prova, soprattutto quelle caratterizzate da ambienti illuminati, presentano un’accurata riproduzione dei colori e dei dettagli, molto meglio di quanto ci saremmo potuti aspettare. In condizioni non favorevoli, con una scarsa presenza di luce, il Flash Led utilizza la propria tecnologia integrata e rende le immagini quantomeno accettabili. Il risultato delle nostre sessioni fotografiche è stato prontamente perfezionato dall’interfaccia Sense, che mette a disposizione l’app Camera. Grazie alle feature incluse, tra cui Panorama, Macro, Notte, HDR, cornici e filtri, siamo stati in grado di personalizzare enormemente i nostri scatti. Scontata la possibilità della molteplice condivisione tramite Facebook, Twitter, Picasa, Flickr, WhatsApp, Hangout ecc. Diverso è il discorso per le riprese video, visto che il dispositivo registra ad una risoluzione pari a 720p, con un frame rate che, nelle nostre prove, non ha raggiunto i 30 fps dichiarati bensì si è aggirata sui 24 fps. Conseguentemente i filmati sono risultati scattosi e impastati. Mediocre anche la registrazione audio ad essi collegata, a causa anche di un microfono che non possiede alcuna funzione per l’eliminazione dei rumori secondari. Qualitativamente migliore risulta la realizzazione di mini clip della durata di 30 secondi fatti con l’unione di diverse foto presenti in gallery. Tale processo software permette anche di “legare” alla sequenza di scatti selezionati colonne sonore ed effetti speciali.

Autonomia ottima, ma attenti al 3G

La decisione di HTC di utilizzare un processore quad-core “limitato” e uno schermo che, seppur da 4.3 pollici, non possiede una risoluzione da urlo, se da un lato non consente al Desire 500 di offrire prestazioni da top di gamma, dall’altro rende felici coloro che desiderano uno smartphone dalla lunga autonomia. La batteria da 1800 mAh ci ha permesso di arrivare sempre a fine giornata senza troppi patemi, nonostante un uso frequente, fatto di navigazione online, prevalentemente sotto connessione Wi-Fi, download di 5-6 applicazioni per ciclo, download automatico della posta elettronica, consultazione di news e social tramite Blinkfeed, brevi attività videoludiche e chiamate telefoniche (4-5), il tutto senza attivare l’opzione di risparmio energetico, che normalmente consente di guadagnare il 20% di autonomia in più. Naturalmente utilizzare il Desire 500 prevalentemente per navigare in 3G e giocare a titoli impegnativi, che mettono sotto pressione processore e accelleratore grafico, con risultati neanche così soddisfacenti, annulla quanto di buono detto fino ad ora sulla durata della batteria (ma è un discorso, questo, che potrebbe riferirsi benissimo anche a device top di gamma).

HTC Desire 500 L’HTC Desire 500 è un buon telefono, ottimo se consideriamo prezzo (online si trova a circa 200 euro) e categoria d’appartenenza, ovvero la fascia medio-bassa. Nonostante l’assenza di materiali pregiati come l’alluminio utilizzato per la scocca dell’HTC ONE, non ci troviamo di fronte ad un prodotto dallo scarso appeal. La compagnia taiwanese, ha deciso di studiare un design che, nonostante la realizzazione in carbonato, risulta molto piacevole grazie a forme ben curate ed equilibrate, ad un buon livello costruttivo e ad un’attenzione ai particolari che difficilmente troveremo su prodotti simili della concorrenza. A livello hardware non abbiamo a disposizione un processore potentissimo o una GPU di prima scelta, ma le componenti utilizzate sono sufficienti a rendere fluida l’intera esperienza utente senza lag ed esitazioni. La sapiente integrazione dell’interfaccia Sense 5, una delle migliori sul mercato, personalizzata ulteriormente per questo modello, permette ad un pubblico più ampio di usufruire di un’alta possibilità di personalizzazione e del 60-70% dell’esperienza utente riscontrabile in modelli di fascia superiore, HTC ONE, HTC ONE Mini, HTC ONE Max, ad una frazione del costo. In base alla nostra esperienza, crediamo che sia davvero difficile, in questa fascia di mercato, trovare un prodotto come l’HTC Desire 500.