Recensione HTC One (M8)

Il nuovo top di gamma 2014 di HTC è un prodotto dal design curato e molto potente, al vertice dell'esperienza d'uso Android.

Recensione HTC One (M8)
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HTC è un marchio ormai storico nel campo degli smartphone. Produceva smarphone quando il mercato era ancora domincato dai “telefonini”. Prodotti considerati ,all’epoca, costosissimi e solo per appassionati e professionisti. HTC era la regina dei telefoni con windows phone, quando tastiere fisiche a scomparsa, pennini e schermi capacitivi erano il massimo della tecnologia. Poi c’è stato l’iPhone e la valanga di Android Phone. HTC ha reagito bene inizialmente, producendo i primi modelli di successo, ma è entrata in crisi con l’arrivo di Lg e soprattuto Samsung, che hanno rivoluzionato costi e caratteristiche relegando la società cinese ad una crisi di idee e vendite che sembrava senza fine. Una crisi che ha visto il 2013 chiudersi con appena 4,8 milioni di euro di guadagni, ed il primo trimestre del 2014 addirittura in leggera perdita.
Eppure proprio il 2013 è l'anno della rinascita tecnologica: due prodotti a svettare tra gli altri : Htc One e One Mini. Il successo però parzialmente confinato tra le pagine delle riviste di tecnologia ed i critici, mentre le vendite sono rimaste basse, i consumatori ancora una volta attratti da Samsung ed LG, o dalle proposte low cost di alcuni emergenti produttori cinesi come Huawei.
Htc One (M7) aveva colpito critica ed utenti grazie alle qualità di assemblaggio, materiali della scocca e design fuori dagli schemi. Un design riuscito ed a suo modo innovativo nel mare di prodotti Android tutti troppo simili tra loro. Una bella scocca in metallo lucido la cui uniformità era spezzata da indovinati tagli orizontali più scuri. Purtroppo, ad uno schermo di altissimo livello (al momento dell’uscita tra i migliori sul mercato) si è affiancata una componente software non all’altezza, macchiata da qualche problema di prestazioni. Vediamo dunque le novità del nuovo Htc One M8.

Bello, bellissimo

Inutile nasconderlo, l’HTC One M8 è davvero bello. La versione di prova in nostro possesso è la Gray: scocca grigio scuro in metallo “satinato” bordi stondati, i caratteristici tagli orizzontali lungo il dorso del telefono, con quelli superiori che si congiungono verticalmente con una delle due fotocamere posteriori. Il tutto è leggermente bombato il che rende il telefono ancora più originale. La scritta htc, nera, al centro del telefono, leggermente impressa, la sentirete toccandola.
La parte frontale del telefono è impreziosita da un bordo più lucido, il vetro dello schermo leggermente sollevato rispetto agli stessi bordi, le due fasce frontali, sempre in metallo grigio satinato, con i buchi per le casse e la fotocamera perfettamente simmetrici. Accendendo lo schermo si nota che il display non è certo “frame free” ovvero, privo della classica cornice nera, che qui si allarga nella parte inferiore per far posto ad un altro logo HTC. Esteticamente ineccepibile, spicca su tutti l’aspetto metallico satinato della scocca di metallo, la perfezione degli intarsi per i bottoni laterali, le fotocamere, gli alloggiamenti per la sim e la memory card. Tra i pregi della scocca grigia, la buona resistenza allo sporco delle mani e la capacità di nascondere, se mai se ne creassero, piccoli graffi ed ammaccature. Insomma, il colore non andrà via tanto facilmente come nel bellissimo, ma troppo delicato, iPhone 5 nero.
Attenti alla presa: I materiali che compongono la scocca ed i bordi stondati sono responsabili di uno dei difetti del telefono: il grip pericolsamente basso. I primi giorni abbiamo rischiato più di una volta di perderlo dalle mani.... La cover in silicone trasparente fornitaci in dotazione, ovviamente aiuta, a costo di un ulteriore aumento degli ingombri.
Non abbiamo potuto testare l’intrigante Smart Cover pensata da HTC per il telefono e che permette ad esempio di rispondere alle telefonate, senza dover aprire il pannello protettivo frontale. Questo video vi darà una buona idea di come è fatta e come funziona.

Dimensioni e Hardware: This phone is huge!

Se come me non siete amanti dei telefoni troppo grandi (siamo una razza in estinzione a quanto pare, vedi imminente uscita di un iPhone da 4,7 / 5.5 pollici) rimarrete inizialmente shoccati da questo HTC One. E’ vero che lo schermo è di ben 5 pollici (risoluzione 1920x1080 pixel), ma la presenza della fila di tasti touch (indietro - home - task manager) unita alla banda nera che contiene il logo HTC, e le due bande per le casse audio sopra e tutto, lo rendono davvero grande, alto: altissimo.
Le misure dicono: 137,4 di altezza, 68,2 mm di larghezza, 9.35 mm di profondità e 160 grammi il peso. Inutile sottolineare che l’uso con una sola mano, non solo non è possibile ma è anche sconsigliabile vista la scarsa presa di cui il telefono dispone. Per farvi un esempio, il tasto power è irraggiungibile con una mano sola, posto com’è sul bordo superiore, ma per fortuna potrete attivare il telefono usando una serie di gesture molto comode di cui parleremo dopo.

Il Software

Superate le veloci e comode fasi di installazione (compresa una utilissima funzione per recuperare dati da backup su google + oppure, ancora meglio, via bluetooth con altri telefoni, iPhone compreso) vi si presenterà un telefono con installata la release più aggiornata di Android (la 4.4.2): questo significa disporre di una pletora di opzioni per configurare e gestire il telefono davvero impressionante. Un sistema di notifiche completissimo (richiamabile tramite lo swipe con un dito dal basso verso l’altro), di un accesso rapido alle funzioni del telefono (swipe dal basso con due dita), molte opzioni per il risparmio energetico.
A tal proposito va detto che nonostante le dimensioni dello schermo e le caratteristiche del processore, la durata di questo One è ottima, e nelle stesse condizioni di utilizzo in cui il mio iPhone 5 aveva sempre fallito il test delle 12 ore (una giornata di lavoro) Htc One arriva agilmente alla mattina dopo.
Nei momenti più critici, quando magari la batteria segna il 5% di carica rimanente, potrete attivare la modalità “estrema” del risparmio energetico che spegne praticamente qualsiasi processo superfluo, attiva una dashboard con poche applicazioni base (telefono,messaggi,calcolatrice...) e che salverà il telefono da morte certa. Utilissima.

In Auto
Un po' nascosta tra le altre applicazioni pre installate c’è l’app “in auto”, che così come quella del risparmio energetico, apre una schermata home alternativa, in questo caso caratterizzata da icone grandissime (ne vanno 6 a schermata) e che mette in risalto l’attivazione dei comandi vocali, il navigatore satellitare per l’auto, lo shortcut per l’app della musica ed il modulo telefonico.
E’ possibile personalizzarla aggiungendo altre applicazioni e risulta molto utile per sopperire alle mancanze di un interfaccia non sempre impeccabile e l’assenza di un vero e proprio assistente personale digitale come può essere Siri su iOs, sopratutto quando si guida e non è possibile ne consigliabile guardare lo schermo.

HTC Sense
Su questa base HTC ha costruito una skin molto simile a quella stock android, chiamata Six Sense (del resto è la sesta versione...) vagamente ispirata nel design al minimalismo delle interfacce che va di moda ora (ma non abbracciandolo fino all’estremo come iOs 7 o Metro di Microsoft) e che sebben funzionale non risulta particolarmente originale o ricercata, e nemmeno troppo coerente tra le varie parti che la compongono.
Il widget “Blinkfeed” occupa tutta la prima pagina sulla sinistra rispetto alla home: è una specie di Flipboard di sistema che impagina i contenuti dei vostri social media (Facebook, Twitter, Instagram...) oppure propone notizie ed articoli in base ai vostri interessi e che potete indicare nel pannello di controllo dell’app.
La tastiera standard non ci ha soddisfatti, molto imprecisa al limite della frustrazione. Il consiglio è di provare la versione gratuita della quasi miracolosa Swiftkey e poi acquistarla, costa pochi euro. Si tratta di una una tastiera custom incredibilmente ricca di opzioni e che sembrerà leggervi nella mente, correggendo una quantità di errori di battitura impressionante.
Google Experience e duplicati
Le applicazioni installate di base sono molto complete e comprendono tutta l’esperienza Google, ovviamente sarà necessario un account google + per sfruttarle a pieno.
Gmail, Chrome, PlayStore, Play Music / Book / Movie, Google Now, Hangout (per talk e messaggi), Youtube, Google Drive, Facebook e Polaris Office (una suite come Office per windows ) sono prei nstallate e funzionano decisamente bene: veloci, fluide, stabili, con delle belle interfacce funzionali. Le prestazioni sono buone, anche se non tutte le applicazioni sono ottimizzate allo stesso modo: si nota qualche rallentamento in Google Maps mentre Google Earth, anche in modalità con edifici 3D è fluidissimo, stupendo da usare e da vedere sullo schermo 1080p dell’Htc One.
Probabilmente piccole incertezze dovute al sistema operativo, Android, non sempre facilmente ottimizzabile in tutte le occasioni.
Un’osservazione va fatta: Htc ha lasciato pre-installate anche molti doppioni: Internet (il vecchio stock browser Android), Galleria (un’altra galleria immagini alternativa a quella specifica di Htc), l’applicazione messaggi, mail (un altra applicazione alternativa a gmail) etc etc. Per un utente meno smaliziato, tutte queste applicazioni doppione, potrebbero portare ad un senso di smarrimento e risultano decisamente inutili.
Segnaliamo inoltre FitBit, l’app che sfrutta i sensori di movimento per tenere traccia delle nostre attività fisiche, non solo per lo sport, ma anche semplicemente quanto camminiamo ogni giorno.

Notifiche e Shorcuts
Il sistema notifiche è completissimo: non esiste un centro di controllo delle notifiche, ma è possibile decidere in ogni applicazione come questa accederà al pannello dalle preferenze delle applicazioni stesse. E possibile interagire con ogni notifica, toccandola, oppure cancellarle tutte cliccando sulla comoda X in alto a destra.
E’ da sottolineare però come la parte superiore dello schermo finisca spesso per essere invasa da decine (si, decine!) di icone, a volte dal significato poco chiaro e persino da copie della stessa applicazione. Questo perché il telefono tende a notificare e segnalare anche con una icona praticamente tutto: la batteria è scarica? Dropbox vi ricorda di caricarla per ricominciare a uploadare le foto sul proprio account. PicsArt ha due notifiche? Due icone sulla parte sinistra in alto. Avete collegato il telefono al pc? Quattro icone appariranno: “usb collegata: tocca per modificare le opzioni”, “Htc Sync manager” che ci da un un qualche suggerimento (inutile) e due icone per ricordarci che il telefono è connesso alla porta usb e che il dispositivo consente il trasferimento dei dati multimediali. Tutte le volte.
Questa tendenza alla sovra-comunicazione permea tutto il layer software Htc One e sarà evidente sopratutto i primi giorni di utilizzo quando il telefono non farà che sfornare pop up su pop up per darci qualche suggerimento. Alcuni sono molto utili come avviso della presenza dello speed dial sul tastierino numerico, altri sono insopportabili, come il pop up che dice “flash non disponibile quando la batteria è scarica” e che compare prima di ogni scatto, anche durante la stessa sessione di cattura, ancora e ancora.

Molto comode le gesture avanzate: a schermo spento bastano due colpetti sulla parte frontale per “svegliare” il telefono e portarlo nella lock-screen da cui è possibile accedere direttamente alle applicazioni presenti nella barra principale con uno swipe verso l’alto. Ancora più comodo lo swipe dal bordo destro che ci porta direttamente nella home attiva, o da sinistra, per accedere a Blinkfeed se l’avete installato. Davvero ingegnoso.

Telefono e Assistente vocale
La sezione telefonica è caratterizzata da una serie di aspetti più o meno riusciti. L’applicazione che gestisce il comparto telefonico è molto completa: speed dial, contatti preferiti, rubrica e tastierino fanno parte tutti della stessa sezione e si può passare intuitivamente da un pannello all’altro con gli swipe laterali: funziona.
Meno riuscito il design del tastierino: per quanto i tasti siano molto grandi, le linee che li dividono sono sottilissime, quasi impercettibili. In particolare in piena luce del sole, anche con lo schermo alla massima luminosità, a volte è difficile anche solo capire dove si trovi il tasto chiudi: una scritta rossa su fondo nero con un font sottilissimo.
Altro aspetto critico è la funzione di voice dialing che risulta poco funzionale.
E’ possibile attivarla facilmente con uno swipe dall’alto verso il basso ma solo quando lo schermo è spento.
Quando lo schermo è attivo, la chiamata vocale è gestita da google now, richiamabile per il voice dialing, solo tramite il bottone di attivazione presente sulle cuffie (purtroppo prive dei tasti di regolazione del volume).
Quindi, se le cuffie non sono collegate, dovrete andare nell’applicazione telefonica e premere l’icona del microfono in basso a destra del tastierino numerico: lo scopo dovrebbe essere quello di effettuare telefonate senza guardare quello che si fa, ma qui non è possibile.
L’app “In Auto” come dicevamo vi viene in contro, grazie alla funzione speak: uno shortcut (non disponibile stranamente da nessun’altra parte) che attiva il riconoscimento vocale. Altra inconsistenza è data dal comportamento del bottone microfono delle cuffie quando lo schermo è spento: se premuto nella speranza di attivare l’assistente vocale otterrete solo l’apertura di una schermata nera con scritto :”inizializzazione”.
Ricapitolando: ci sono due sistemi di voice dialing, quello di Htc (swipe verso il basso a schermo spento) e quello base di Google (bottone del microfono sulle cuffie o del tastierino) ed entrambi sono abbastanza lenti nel reagire (spesso tutto verrà preceduto da un “solo un momento, elaborazione dati” oppure “ecco i comandi eseguibili”) quando tutto quello che vorreste fare è una telefonata.

Le Fotocamere Posteriori

La presenza di ben tre fotocamere è un fatto abbastanza raro in uno smartphone: due sono piazzate sul retro del telefono e, potete stare tranquilli, non servono a scattare foto stereoscopiche.
Infatti la seconda fotocamera è realtà un sensore che registra informazioni sulla profondità della scena e permette di applicare divertenti effetti di post produzione, abbastanza unici nel loro genere.
Applicabili solo a foto scattate in modalità “raw” (quindi non dovete attivare nessuna delle opzioni di controllo della fotocamera durante lo scatto) permettono tra le altre cose di modificare la messa a fuoco: l’effetto certamente più divertente da usare, sebbene il risultato non sia sempre perfetto, è la migliore dimostrazione dell’utilità della doppia fotocamere.
Potrete inoltre: scegliere di colorare solo alcune zone o oggetti nella foto (lasciando il resto in bianco e nero), creare interessanti effetti cartoon, e pseudo foto in “3d” da guardare inclinando lo schermo, rimuovere gli oggetti o “copia-incollarli” nella stessa foto.
A volte si ottengono risultati davvero entusiasmanti e sarebbe interessante vedere applicazioni di terze parti sfruttare questo particolare sensore. Così com’è implementato però (i filtri alla fine sono meno di 8) è poco più che un ammennicolo.
L’app galleria permette anche di applicare filtri tipo instagram e cornici, ovviamente è possibile ritagliare e scalare le immagini.

L’applicazione “Camera”
Il software di gestione della fotocamera è davvero completo, alla stregua di quanto disponibile sui cameraphone di Nokia sono presenti a schermo numerose icone per lanciare i controlli per luminosità, bilanciamento del bianco, esposizione, iso,e modalità scena ( notte, paesaggi, manuale ma sopratutto HDR). La fotocamera è per fortuna molto reattiva e veloce.
Forse le icone sono un poco troppe: addirittura bisogna scrollare per vedere tutte nonostante le dimensioni dello schermo. A volte si ha la sensazione che si tutto un pò troppo piccolo per essere comodo. Eppure una funzione importante come la modalitò di scatto HDR è relegata tra le opzioni quando invece dovrebbe essere sempre disponbile sullo schermo, magari accanto all’icona per attivare/disattivare il flash. Per fortuna è possibile salvare dei “preset” da richiamare dal menù, con tutte le voste impostazioni preferite già attive.
La qualità delle foto è altalenante: a volte scatterete foto ricchissime di dettagli, colorate e bilanciate correttamente senza grandi sforzi, o se avete tempo, sfruttando i numerosi controlli disponibili. Alcune sono davvero stupende sullo schermo del vostro telefono (meno quando le vedrete sul pc, trattandosi di appena 4megapixel).
Molte spesso invece (sopratutto in condizioni sfavorevoli come i controluce o la penombra, per non parlare delle notturne) non riuscirete ad ottenere foto decenti. Soggetti sfocati, grande sgranatura e rumore di fondo, zone sovraesposte.

In vostro aiuto alcune volte verrà il doppio flash, molto potente, sebbene non sempre disponibile. Sotto il 15% di batteria l’applicazione si riiuterò di attivarlo. Ma ha senso una scelta simile?

Panoramiche e Zoe
Le foto in modalità panormica sono INCREDIBILI. Il software sembra quasi magico per la semplicità e velocità con cui è possibile realizzare anche panoramiche a 360 gradi (navigabili a posteriore interattivamente e da cui estrapolare singole inquadrature) senza il minimo sforzo.

La modalità scatto Zoe è ora integrata nell’ App Fotografica / Galleria Immagini di HTC Sense. Essa permette di scattare molto foto in sequenza veloce da cui in seguito estrapolare gli scatti migliori. Sono possibili altre manipolazioni come la rimozione di una persona o di un oggetto dallo scatto (ma è difficile farlo funzionare...) oppure creare gif animate. La galleria è anche in grado creare piccoli filmati con sottofondo musicale utilizzando video ed immagini ed applicando effetti di post produzione in tempo reale.

La fotocamere Frontale
La fotocamera frontale dell’Htc One si presenta con un sensore da ben 5 megapixel e funzione HDR. Data la qualità delle foto che è in grado di produrre, è forse il miglior telefono per farsi le “selfie” (autoscatti) un fenomeno che ultimamente sembra inarrestabile. Paradossalmente in alcune situazioni questa fotocamera produrrà foto migliori di quella posteriore.

Speaker e Cuffie.
Menzione d’onore per i due potenti speaker presenti nella parte frontale, già i più potenti della categoria sul precedente modello, sono stati potenziati del 25% e suonano davvero bene, potenti e dal suono pulito, sebbene non certo ricco si bassi.
Le cuffie in dotazione fanno il loro dovere ma per raggiungere un buon volume ed una corposità decente è necessario trovare la giusta posizione nel padiglione auricolare (vanno spinte abbastanza al suo interno). Questo tipo di auricolari ha la tendenza ad isolarvi dai suoi esterni ma trasmettere tutte le vibrazioni del cavo, basta toccarlo per soffocare parzialmente anche la musica ad alto volume.

HTC One (M8) Htc One M8 è uno smarphone caratterizzato dagli altissimi valori produttivi in termini di materiali e design,così come da scelte originali in termini di componentistica (si pensi alle 3 fotocamere ed all’impianto audio molto potente). Tra gli altri punti positivi sottolineamo la durata della batteria molto soddisfacente e le prestazioni al top nel mondo Android. E’ un telefono grande e non fa nulla per nasconderlo. I difetti si concentrano sopratutto in un layer software a tratti immaturo e inconsistente. L’interfaccia è funzionale ma non particolarmente curata nei dettagli: a volte persino scomoda da usare. HTC inoltre dovrebbe installare solo le applicazioni della Google Experience e quelle realizzate per l’HTC One (come l’ottima galleria immagini con funzioni di foto ritocco). L’app del modulo telefonico è completissima ma penalizzata dal poco funzionale sistema di chiamata rapida e dell’assenza di un vero e proprio assistente vocale. Ma dopo qualche giorno è possibile abituarsi a queste mancanze. Peccato per la fotocamera: l’idea è interessante, ma c’è ancora da lavorarci su, incredibile la qualità del sensore frontale, se siete amanti delle Selfie, è il telefono che fa per voi.