Huawei Matebook D15 Recensione: un portatile tuttofare al giusto prezzo

Il Matebook D15 di Huawei migliora le prestazioni rispetto ai modelli del 2018 senza rivoluzioni, puntando molto del suo appeal sulla qualità costruttiva.

Huawei Matebook D15 Recensione: un portatile tuttofare al giusto prezzo
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Huawei ha raggiunto vette qualitative inaspettate con la sua prima gamma di notebook. I Matebook sono stati apprezzati per il buon rapporto prezzo-prestazioni e per la qualità costruttiva, superiore a quella dei modelli concorrenti. Non si tratta di prodotti che puntano su specifiche tecniche spinte, quanto più su un equilibrio tra le varie componenti, grazie al quale portare sul mercato dei portatili belli da vedere e funzionali per un utilizzo lavorativo a tutto tondo.
Da poche settimane la gamma di notebook di Huawei è stata rinnovata, tra i nuovi modelli troviamo anche il Matebook D15, già disponibile alla vendita. Il prezzo di listino è di 649€ per la versione che abbiamo provato, leggermente superiore a quello di altri portatili simili per caratteristiche, ma online si trova già a 599€, una cifra che lo colloca vicino ai concorrenti, l'HP Pavilion 15 e l'Acer Swift 3, entrambi con processore Ryzen 3500U.

Una qualità costruttiva superiore

Huawei Matebook D è realizzato interamente in alluminio, con una scocca unibody di qualità e che trasmette una buona sensazione di solidità. In questo caso l'esperienza accumulata da Huawei nella realizzazione degli smartphone si vede tutta, il Matebook D sembra più costoso di quanto realmente è. Nonostante lo schermo da 15.6 pollici le dimensioni e il peso sono abbastanza contenuti, con i suoi 1.53 Kg e uno spessore di 16.9 mm. Se serve maggiore portabilità si può fare affidamento al più piccolo Matebook D14, che porta il peso a 1.38 Kg. Il design scelto da Huawei è volutamente minimale, siamo di fronte a un portatile pensato per il lavoro, dove i design più ricercati non sono molto apprezzati. Nel bordo destro sono installate due prese USB 2.0 e il jack da 3.5 mm, su quello sinistro invece è presente una USB 3.0 e una USB Type C 3.1, insieme alla porta HDMI. Capovolgendolo si notano delle griglie che nascondono il sistema di dissipazione e gli speaker stereo.
Il minimalismo visto all'esterno lo troviamo anche una volta alzato il coperchio, dove la simmetria regna sovrana. La tastiera è al centro della scocca mentre in basso si può osservare un touchpad di grandi dimensioni senza tasti fisici. Anche la superficie occupata dallo schermo è ampia, pari all'87% dello spazio disponibile sul coperchio, con bordi di 5.3 mm, non i più piccoli che abbiamo visto ma si tratta comunque di valori molto buoni.

Un risultato raggiunto grazie anche allo spostamento della webcam, installata sotto al tasto dedicato tra F6 ed F7, una soluzione che elimina anche qualsivoglia problema di privacy ma che pone qualche limite nell'inquadratura durante le video chiamate. Interessante anche la soluzione utilizzata per il lettore di impronte, implementato direttamente sopra al tasto di accensione sulla destra della tastiera.
In generale, il Matebook D15 appaga appieno la vista e mantiene un peso e delle dimensioni che lo rendono trasportabile. Per un uso in mobilità, ad esempio in treno, probabilmente la variante da 14 pollici è preferibile, ma anche con questo modello l'utilizzo rimane comunque confortevole.

Un hardware di buon livello

Il Matebook D15 è un portatile che nasce per il lavoro in mobilità, senza però arrivare alle prestazioni delle più potenti workstation mobile. Questo significa che non ci sono problemi con Office e simili, oppure con l' editing basilare di foto e video; anche il gaming è possibile, con molte rinunce, sia nella risoluzione che nel livello di dettaglio. Alla base del portatile troviamo il processore Ryzen 5 3500U, dotato di 4 Core e 8 Thread e realizzato con un processo produttivo a 12 nm. È in grado di spingersi fino a 3.7 GHz e integra al suo interno anche la GPU, una Vega 8 con 8 Compute Unit. Il modello di prova ha poi 8 GB di RAM e 256 GB di disco SSD. Lo schermo è un IPS da 15.6 pollici con risoluzione Full HD, con una luminosità di picco dichiarata di 250 nit e un aspect ratio in 16:9. La batteria è da 42 Wh e il sistema audio è gestito da due piccoli speaker stereo.
Si tratta di un hardware ben allineato con la fascia di prezzo in cui si trova oggi il Matebook D15, ricordiamo che questa generazione di CPU AMD va in competizione con la gamma di processori "H" di Intel, quindi prodotti ottimizzati in modo particolare per moderare i consumi più che per massimizzare le prestazioni.

MateBook D15 alla prova

Abbiamo passato un paio di settimane in compagnia del MateBook D15 e possiamo dirci soddisfatti dell'esperienza d'uso. L'utilizzo in mobilità è gradevole, certo il modello da 14 pollici è probabilmente più indicato se si utilizza molto il PC al di fuori dell'ufficio o di casa, ma anche questa variante da 15 pollici è facile da trasportare e garantisce una discreta autonomia. Questa cambia in base all'utilizzo, nel nostro caso siamo riusciti a fare all'incirca 5 ore, non tantissime ma più che sufficienti a coprire un'intera giornata di lavoro in mobilità, sempre che non si utilizzi il portatile per 5 ore di fila. La tastiera è ben realizzata e molto comoda per scrivere, peccato solo che manchi la retroilluminazione dei tasti, presente invece nella variante da 14 pollici.

Lo schermo, con finitura opaca, se la cava bene all'esterno pur non avendo una luminosità di piccolo molto elevata, ma visto il prezzo del portatile siamo in linea con altri modelli della stessa categoria. Il display non brilla particolarmente nella rappresentazione del colore, le immagini tendono a essere poco brillanti, ma anche qui il contenimento del prezzo ha vinto sulla qualità complessiva, una scelta che ci sentiamo di condividere per proporre un prodotto dal costo competitivo. Decisamente positivo invece il riscontro sull'audio, non è facile inserire degli speaker dalla potenza adeguata in notebook di queste dimensioni ma Huawei ha svolto un buon lavoro. I bassi latitano, ma è prevedibile vista la dimensione delle casse, che riescono tuttavia ad offrire un volume elevato e senza distorsioni.

I 256 GB di memoria interna sono suddivisi in due partizioni, una scelta che permette di preservare i dati salvati sulla seconda partizione in caso di problemi con Windows 10, ma che su un un'unità da 256 GB mette a disposizione solo 80 GB nella partizione principale. Buone tuttavia le prestazioni in lettura e scrittura, con un transfer rate sequenziale di 3501 MB/s in lettura e di 1533 MB/s in scrittura.
Le prestazioni generali del portatile soddisfano le esigenze del classico lavoro di ufficio, da Office alla navigazione web, tutti compiti che il MateBook D15 assolve senza il minimo problema o impuntamento. Anche il montaggio video, almeno a livello basilare e con risoluzione Full HD, è possibile, a patto di non appesantire troppo il tutto con effetti che vanno a mettere in difficoltà la CPU e la GPU. Non si tratta di una macchina che può sostituire i laptop più potenti, e anche pesanti, ma di un buon compagno di viaggio per il lavoro quotidiano, con cui darsi, un pochino, anche al gaming. Come tutte le integrate, la GPU Vega 8 non è un campione di potenza ma per i titoli indie o per i giochi più leggeri può bastare, anche se con dettagli minimi e spesso abbassando la risoluzione al 720p.

Huawei Matebook D15 Il Matebook D15 è un portatile che, proposto al prezzo attuale di 599€, offre una percezione di valore superiore a quella effettiva. La qualità costruttiva è ottima, Huawei ha fatto ancora una volta un ottimo lavoro e il risultato è un portatile che sembra di fascia superiore a quella di appartenenza. Rispetto ai modelli precedenti il passaggio alla CPU Ryzen 3500U non fa fare un salto in avanti enorme nelle prestazioni, che rimangono comunque solide per l’attività lavorativa. Lo scopo del Matebook D15 non è quello di fornire performance di alto livello, ma di offrire una buona piattaforma per il lavoro in mobilità, senza però alzare troppo il prezzo, compito che possiamo dire perfettamente raggiunto. Peccato solo per l’assenza della retroilluminazione nella tastiera, che avrebbe fatto sicuramente comodo.

8.5