Huawei MateView GT: buona la prima per il monitor 3K a 165Hz di Huawei

Abbiamo provato a spremere al massimo le potenzialità del primo monitor da gaming di Huawei, che si è rivelato un eccellente display per il gioco.

Huawei MateView GT: buona la prima per il monitor 3K a 165Hz di Huawei
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Come si suol dire in questi casi: "Buona la prima!". Questo è, infatti, il primo tentativo di Huawei nel mercato dei monitor da gaming ed è davvero sorprendente come base di partenza per un brand che in altri ambiti ci ha abituati alla sua qualità, ma che proprio in questo campo aveva ancora tutto da dimostrare.
Mettendo da parte le anticipazioni parliamo del MateView GT, un prodotto interessante ma con ampi margini di miglioramento, proposto a partire da 499 euro, cifra simbolica date le innumerevoli promozioni presenti sul sito ufficiale.

Il nuovo monitor da gaming di Huawei arriva sul mercato in un'unica taglia, diagonale da 34 pollici, formato 21:1 UltraWide con curvatura 1500R, risoluzione 1440p per 165Hz di Refresh Rate.
Esiste, in realtà, una variante con Soundbar integrata nel piedistallo e abbiamo avuto modo di provare proprio questa versione, vantaggio che ci ha permesso di valutare ogni aspetto della gamma.

Design e dotazione

Il fattore estetico, se combinato con una buona solidità costruttiva e una certa dose di funzionalità, può rappresentare un aspetto cruciale. Qui purtroppo sorgono i primi, leciti, interrogativi su un prodotto molto valido ma che poteva dare di più.

Il piedistallo, così come tutto il corpo, non brilla certo per autenticità e innovazione. Molto interessante, tuttavia, la collocazione della soundbar sul contrappeso anteriore, che offre un punto d'ascolto centrale e diretto, senza ostacoli di sorta. Buono il rapporto screen-to-body, con un solo lato, quello inferiore, spesso un centimetro e gli altri sostanzialmente liberi. Sempre in basso, nella parte centrale, troviamo il logo Huawei e, nella porzione sottostante, il tradizionale joystick per il controllo del Menu OSD.
La staffa concede un abbondante grado di escursione di 110mm in verticale e l'inclinazione sempre in verticale. La rotazione frontale è invece esclusa, così come quella orizzontale, motivo per cui chi è alla ricerca di un display molto flessibile oppure da disporre in modalità portrait dovrà dotarsi di una staffa universale con attacco VESA 100 x 100mm, ma questo obbligherà a fare a meno della Soundbar.

Avara la dotazione di porte, in cui troviamo una USB-C per l'alimentazione (scelta comoda e creativa per un monitor) e una per input video, trasferimento dati ed eventuale ricarica di dispositivi portatili. Tra gli ingressi troviamo inoltre due HDMI 2.0, che limitano la fonte a risoluzione nativa "3K" a massimo 100Hz, e una DisplayPort 1.4. Si apprezza oltretutto la presenza di una porta jack da 3,5mm biunivoca, ma l'assenza di più porte USB su un dispositivo con questo target si fa sentire.
Infine, non si può non citare la presenza di un coperchio magnetico per il cable management, per certi versi troppo debole per riuscire a rimanere in sede, soprattutto con cavi particolarmente robusti.

Pannello e funzionalità

Il pannello e le sue caratteristiche, fortunatamente, ci permettono di mettere subito da parte alcuni dissapori marginali, assolutamente giustificabili data la fascia di prezzo.

Siamo di fronte a un display VA da 34 pollici con curvatura 1500R e rapporto 21:9. La risoluzione nativa del pannello è 3440x1440 pixel a fronte di una frequenza di aggiornamento di punta di 165Hz, ideale per il gaming ad alto framerate pur non disdegnando contesti di gioco dove spingere al massimo gli artifici estetici.
A questo proposito, parliamo di un terminale video con tecnologia HDR10 e rapporto di contrasto 4000:1. La copertura dello spazio colore DCI-P3 è del 90% e restituisce una fedeltà più che accettabile. Complessivamente si tratta di un prodotto con una resa cromatica molto gradevole e adatta a più scenari d'utilizzo.

Tra le funzionalità nascoste nel nuovo MateView GT troviamo Freesync e compatibilità G-Sync, attivabili attraverso un menu segreto nell'OSD. Per accedervi, occorre spingere il relativo joystick in avanti da posizione frontale - per intenderci, in direzione del dorso - e tenere la levetta in questa posizione per 10 secondi abbondanti, dopodiché si aprirà automaticamente un Menu OSD alternativo con possibilità di abilitare queste modalità di sincronizzazione adattiva.

A proposito di Menu interno, questo non svetta certamente per appagamento visivo o ricchezza dei contenuti, ma per certi versi questo rappresenta un punto di forza, per un dispositivo complessivamente più facile da impostare e senza particolari fronzoli o sottomenu in cui perdersi e perlopiù privi di un reale impatto sull'esperienza visiva.

Gaming e altri scenari

L'ottima resa cromatica del MateView GT consente di azzardare utilizzi anche più trasversali. Nella grafica si comporta straordinariamente bene e non fa rimpiangere schermi pensati a questo scopo, anche se si rende necessaria, per forza di cose, un'opportuna calibrazione.

Nel segmento target di questo pannello troviamo il massimo equilibrio tra un monitor di alta qualità e un terminale pensato per il gaming a bassa latenza e alto framerate. Vista la risoluzione nativa e la qualità del pannello, non ci aspettavamo doti particolari anche nel gaming competitivo, ma questo monitor riesce a dire la sua anche per i giocatori competitivi in erba che puntano a una via di mezzo e non a un terminale a uso esclusivo, che limiti l'utente a una risoluzione inferiore.
Ovviamente in questo caso si dovrà anche scendere a qualche compromesso in termini di tempi di risposta, ma 4ms G2G sono ancora un ottimo punto di partenza. La latenza dal click del mouse al terminale video misurata attraverso NVIDIA LDAT v2, di cui vi abbiamo parlato nella nostra prova della tecnologia NVIDIA Reflex, parla di un dispositivo assolutamente in linea con gli altri monitor con queste caratteristiche, con una media di 30ms per osservare l'evento a schermo su Fortnite a 1440p e dettagli elevati.

Nei titoli pensati per il gioco rilassato, in cui godersi grafica, ambientazione e colori trova il suo habitat naturale, grazie a una resa straordinaria in tutte le condizioni. I colori sono vividi e i contrasti sono eccellenti, anche utilizzando semplicemente i preset offerti dal produttore. Non si osservano particolari artefatti a schermo e il ghosting inverso, tipico con Overdrive spinto, si manifesta solo estremizzando le impostazioni relative a questo aspetto.
La retroilluminazione è gestita molto bene e solo in contesti di prova si riesce a notare un debole bleeding. Risultato eccellente per un monitor sprovvisto di Local Dimming.

La soundbar

Dulcis in fundo, non potevamo esimerci dal dare un parere onesto sul suono. Nella maniera più diretta possibile, sarebbe difficile fare di meglio.

Il volume massimo è elevato e il suono è pulito e bilanciato. Pecca probabilmente di bassi, ma è difficile fare di meglio in una barra che, a conti fatti, misura meno di 45 centimetri di lunghezza per un diametro di appena 4 e che integra nella parte centrale uno slider tattile per il volume con effetti luminosi RGB.

Huawei MateView GT Al netto di alcune pecche, imputabili anche al fatto che si tratti della prima esperienza sul campo, il nuovo MateView GT di Huawei può certamente dire la sua in un mercato ricco di alternative ma poche realmente valide. Siamo di fronte a un pannello VA Ultrawide curvo da 34 pollici con risoluzione 1440p e 165Hz sotto i 500 Euro, con soundbar integrata e un'ottima resa generale. Huawei ha evidentemente puntato tutto sulla sostanza, pochi fronzoli anche a discapito di alcune funzionalità che nel segmento sarebbero state gradite ma non dirimenti. Difficile immaginare di trovare reali competitor in questa fascia di prezzo e a queste caratteristiche. Senza dubbio, non poteva esserci miglior biglietto da visita.

8.5