Intel i5-13600K e i9-13900K Recensione: gaming ai massimi livelli

I nuovi Intel i5-13600K e i9-13900K mostrano i muscoli nel gaming, grazie all'architettura ibrida e a prestazioni di alto livello.

Intel i5-13600K e i9-13900K Recensione: gaming ai massimi livelli
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Anche quest'anno si rinnova la sfida tra Intel e AMD. Dopo la recensione dei Ryzen 7000 è arrivato il momento della prova dei nuovi processori Raptor Lake, che abbiamo testato nelle varianti i5-13600K e i9-13900K. Le novità non mancano, sia per i processori che per la piattaforma, aggiornata con il chipset Z790.
Rispetto allo scorso anno non ci sono stravolgimenti, la rivoluzione Intel l'aveva già fatta con le CPU Alder Lake, introducendo il concetto di architettura ibrida, formata cioè da unità di calcolo molto potenti messe in coppia con altre dalla minor forza bruta ma più parsimoniose nei consumi. Un approccio totalmente diverso rispetto a quello di AMD, che ha permesso di aumentare il numero di Core ma soprattutto di migliorare le capacità di lavoro parallelo rispetto al passato.

Le novità di Raptor Lake e del chipset Z790

Prima di leggere questa prova sarebbe meglio dare uno sguardo alla recensione delle CPU Alder Lake, che hanno cambiato totalmente l'approccio di Intel nello sviluppo di questi componenti.

I processori Raptor Lake prendono la stessa formula, aggiornata però con un processo produttivo Intel 7 a 10 nm più evoluto, per ottenere un aumento prestazionale che possiamo definire marcato, soprattutto se si pensa che è stato ottenuto senza l'utilizzo di un nodo produttivo più avanzato. Secondo Intel le ottimizzazioni apportate permettono un aumento delle performance del 15% in single thread e del 41% in multi thread, numeri importanti ma che ricordiamo possono variare molto in base al contesto di utilizzo. Nel gaming ad esempio il vantaggio di un i9-13900K rispetto a un i9-12900K sarebbe del 24%, ma anche qui dipende tutto dal gioco utilizzato.
Questo balzo non sarebbe stato possibile senza le ottimizzazioni apportate da Intel all'architettura, che vede ora P-Core più veloci, un numero maggiore di unità di calcolo e una cache L2 più ampia sia per i P-Core che per i cluster di E-Core.

Ma andiamo con ordine, lo scorso anno Intel ha introdotto il concetto di P-Core e di E-Core. I primi sono le unità di calcolo più potenti a disposizione dei processori Alder e Raptor Lake, a cui sono affiancati gli E-Core, che invece puntano maggiormente sull'efficienza energetica.
I processori Raptor Lake integrano dei P-Core aggiornati e più veloci, capaci di raggiungere frequenze più alte e dotati di una cache L2 di 2 MB per ognuno di essi, cresciuta rispetto agli 1.25 MB della generazione passata. Anche gli E-Core hanno visto aumentare le performance, inoltre possono ora contare su 4 MB di cache L2, prima erano solo 2 MB, per ogni cluster di E-Core.

Per quanto riguarda le memorie Raptor Lake supporta ora le DDR5 fino a 5600 MHz, valore fermo a 4800 MHz sui processori Alder Lake, ma il pieno supporto viene garantito anche alle DDR4, un vantaggio non da poco per chi deve aggiornare il proprio setup e non vuole affrontare anche questa spesa.
Non mancano poi le novità sul fronte chipset e schede madri. La buona notizia è che Intel ha mantenuto il socket LGA 1700, chi possiede una motherboard Z690 può utilizzare i nuovi processori senza problemi, previo aggiornamento del firmware, tuttavia ha lanciato anche il nuovo chipset Z790, che porta qualche piccolo aggiornamento.

Ad esempio ora c'è il supporto fino a 5 porte USB 3.2 Gen 2x2, inoltre è stata rivista la gestione delle linee PCIe, con una riduzione di quelle 3.0 in favore di quelle 4.0, che passano da 12 a 20. Le linee PCIe 5.0 sono invece disponibili per il trasporto di dati dal processore all'SSD M.2, con 16 linee totali per poter sfruttare trasferimenti ancora più rapidi.

Il nuovo Intel i5-13600K alla prova

Potete scoprire tutte le nuove CPU nel nostro articolo dedicato alla gamma di processori Raptor Lake, oggi ci concentreremo in particolare su due modelli, a partire dal nuovo i5-13600K.

Lo scorso anno il 12600K si è distinto per le prestazioni nel gaming, non molto distanti rispetto a quelle del top di gamma, e possiamo dire che anche quest'anno il 13600K si conferma perfetto per costruire una build da gioco di fascia alta. Questo modello ha a disposizione 6 P-Core con Hyper-Threading e 8 E-Core (quattro in più rispetto al precedente), per un totale di 20 Thread. I P-Core hanno un clock base di 3.5 GHz ma possono arrivare a 5.1 GHz, mentre gli E-Core partono da 2.6 GHz per arrivare a 3.9 GHz in modalità boost. Quando spinto al massimo può assorbire fino a 181 W, contro i 150 W del 12600K, ma ricordiamo che questa quantità di energia viene utilizzata solo al picco delle performance, un contesto molto diverso da quello del gaming, ambito in cui questo modello spicca.
Per la prova abbiamo utilizzato una scheda madre Asus Prime Z790, insieme a 32 GB di RAM DDR5 a 5600 MHz e a una GPU Radeon RX 6900 XT. Come dissipatore abbiamo invece impiegato un Noctua NH-D15.

I benchmark sintetici che abbiamo svolto mostrano uno stacco piuttosto netto con il predecessore, tanto che il paragone più corretto da fare è quello con il modello superiore, l'i7-12700K, che rimane dietro praticamente in tutte le prove.

In ambito gaming il test su TimeSpy mostra numeri decisamente interessanti, visto che il punteggio ottenuto supera in modo marcato quello realizzato dalle nuove CPU di AMD, i Ryzen 7000, compreso il top di gamma.

Un andamento che abbiamo riscontrato anche in contesti di gioco reali: il nuovo i5-13600K ha superato il Ryzen 7 7700X in tutti i giochi che abbiamo testato in 1080p, un risultato eccellente, soprattutto se si considera il prezzo di listino, di 319$, contro i 399$ del Ryzen 7 7700X. Il distacco dal top di gamma 13900K inoltre non è sempre evidente, spesso i due processori sono distanziati da una manciata di frame, a conferma che il 13600K è più indicato per il gaming se si pensa al rapporto prezzo-prestazioni. Sul fronte temperature e consumi la CPU di Intel resta sui 38 gradi con un consumo di 18 W in idle, mentre durante il benchmark 3DMark TimeSpy la temperatura media è di 48 gradi con un consumo di 55W.

Siamo riusciti a spingere la CPU fino a 145 W solo con Cinebench, ma anche in questo caso e dopo 10 minuti di test la temperatura non è mai salita oltre i 78 gradi. Se si escludono situazioni particolari quindi il nuovo i5-13600K si adatta molto bene ai contesti d'uso, spingendo sui consumi solo quando serve, senza contare che per i compiti basilari gli E-Core fanno la differenza, ad esempio nel semplice utilizzo di Windows, dove l'assorbimento energetico rimane contenuto.

Intel i9-13900K: il gaming non basta

L'epoca in cui per giocare al meglio serviva un processore top di gamma è passata da un pezzo, ormai sono le schede video a dettare legge in questo campo.

Una CPU come il nuovo i9-13900K, a nostro avviso, è sprecata per essere utilizzata solo in questo ambito, il 13600K offre già prestazioni solidissime. Precisato questo, se siete in cerca di una CPU che possa reggere carichi in multi core pesanti, pensiamo ad esempio agli streamer, o semplicemente il meglio sul mercato, allora l'i9 rappresenta la soluzione ideale. Questo processore è dotato di otto P-Core con Hyper-Threading e di 16 E-Core, per un totale di 32 thread, mentre il suo predecessore i9-12900K aveva 8 P-Core e 8 E-Core, per 24 thread totali. La quantità di memoria disponibile nella cache L2 ed L3 cresce di conseguenza, ma è il clock ad aumentare maggiormente. Il vecchio i9 aveva dei P-Core con frequenze da 3.2 GHz a 5.2 GHz, quello nuovo parte da una frequenza base di 3 GHz e può raggiungere i 5.8 GHz. Ovviamente cresce anche l'assorbimento massimo di energia durante i picchi di lavoro, passando da 241 W a 253 W, ma ci sono delle precisazioni da fare, sia sulla frequenza massima che sui consumi.

Per spingere al massimo l'i9-13900K serve un dissipatore di fascia alta, con il nostro Noctua NH-D15 siamo riusciti a raggiungere un massimo di 5,8 GHz, esattamente come da specifiche. Il balzo in avanti rispetto allo scorso anno è notevole, soprattutto se si pensa che non c'è stato avanzamento nel processo produttivo.

Sul fronte consumi vale lo stesso discorso fatto il l'i5, il valore di 253 W è impossibile da raggiungere in contesti d'uso come il gaming. Nei nostri test abbiamo rilevato 24 W in idle, mentre su 3DMark TimeSpy si toccano i 97 W medi.

Merita invece una menzione particolare il test su Cinebench R23, un contesto in cui il nuovo i9 può liberare tutta la sua potenza. Una volta avviato il benchmark da 10 minuti, il nuovo processore di Intel arriva subito al massimo, raggiungendo un assorbimento di ben 281 W, portando la temperatura a 100 gradi. Gli algoritmi di gestione del clock di Intel hanno mostrato una precisione impressionante, in pochi istanti infatti l'assorbimento energetico viene ridotto a 253 W, esattamente come da specifiche, un livello che è stato poi mantenuto lungo tutti i 10 minuti del test.

Ovviamente si tratta di un contesto particolare, siamo infatti di fronte a un benchmark sintetico creato per spingere al massimo il processore, difficile portarlo allo stesso livello durante l'utilizzo normale. Resta il fatto che rispetto ai processori Alder lake Intel ha migliorato in modo netto e con una precisione incredibile gli algoritmi che gestiscono la potenza di questo i9, che può trasformarsi in base al contesto d'uso.

Basti pensare che nel benchmark di Cyberpunk in 1080p con settaggi Ultra e Ray Tracing spento abbiamo rilevato un consumo di 133 W e una temperatura media di 71 gradi, mentre in idle si assesta sui 39 gradi per salire a 60 durante una normale sessione di gioco.
Insomma, gli algoritmi per la gestione del clock di Intel possono trasformare l'i9 in un mostro in grado di assorbire oltre 250 W come anche renderlo mansueto, adattandolo al gaming come anche al lavoro più leggero, grazie agli E-Core.
Il campo di utilizzo prediletto di questa CPU è il lavoro con carichi multi core pesanti, ma la sua versatilità lo rende anche il più veloce di tutti nel gaming. Nelle nostre prove l'i9 ha offerto generalmente prestazioni superiori in 1080p rispetto al top di gamma di AMD, il Ryzen 9 7950X. Ovviamente la differenza spesso è risicata, del resto stiamo parlando di processori non di schede video, ma l'9 colpisce nel segno anche in questo ambito, e con un potenziale di overclock ancora tutto da scoprire.

Intel Raptor Lake Il commento finale di questa recensione non può che partire dai prezzi, per un confronto il più equo possibile utilizzeremo quelli americani, non avendo a disposizione quelli italiani per Intel. Il nuovo i9-13900K costa 589$, mentre l’i5-13600K si ferma a 319$. Il top di gamma AMD, il Ryzen 7950X, costa invece 699$, con il Ryzen 7 7700X proposto a 399$. Osservando i benchmark e basandoci su questi prezzi diventa difficile consigliare le proposte AMD per la realizzazione di un PC da gaming. In questo ambito l’i5-13600K domina la scena, rispetto al 7700X è quasi sempre davanti e costa meno, senza contare che la compatibilità della piattaforma Z790-Z690 con le RAM DDR4 permette di risparmiare e di utilizzare quel budget per l’acquisto di una GPU più performante. Anche andando nella fascia alta il risultato non cambia, l’i9-13900K è il processore più potente che si possa utilizzare per giocare, non ha molto senso impiegarlo solo per quell’ambito, questo va precisato, ma i numeri parlano chiaro. In ambito professionale il discorso cambia, in questo caso il processore va scelto in base ai software che si utilizzano, un contesto in cui possono emergere i pregi delle soluzioni Intel come quelli delle proposte di AMD. In questo momento tuttavia l’architettura ibrida di Intel sembra avere un passo in più, di certo ce l’ha nel gaming, dove i Ryzen rimangono quasi sempre dietro. Per rimanere al passo in questo ambito AMD deve tirare fuori un Ryzen 7000 con 3D V-Cache a un prezzo competitivo, nel frattempo però è Intel a prendersi lo scettro, sia del più performante processore per giocare, l’i9-13900K, sia per quello con il miglior rapporto prezzo-prestazioni, l’i5-13600K.